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La prima guerra mondiale
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Assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando
L'arciduca ed erede al trono d'Austria-Ungheria Francesco Ferdinando e la moglie Sofia, furono uccisi a Sarajevo, in Bosnia, dal serbo-bosniaco Gavrilo Princip. Fu la miccia che fece esplodere le tensioni latenti tra le potenze europee (Francia, Regno Unito e Russia da una parte, Germania e Austria-Ungheria dall'altra), portando il 28 luglio 1914 allo scoppio della Prima guerra mondiale. -
La battaglia della Marna
Dal 6 al 9 settembre 1914, i francesi riuscirono a fermare la marcia dell’esercito tedesco verso Parigi. Il piano Schlieffen, elaborato dalla Germania, che si prefiggeva di sconfiggere rapidamente la Francia per poi concentrare la guerra sul fronte orientale, era sostanzialmente fallito. Soldati e civili degli opposti schieramenti comprendono che la guerra non si risolverà in breve tempo. Nel settembre 1914 comincia la guerra delle trincee (guerra di posizione). -
Il patto di Londra
Dopo il fallimento delle trattative con Vienna per la cessione dei territori del Trentino, in cambio della neutralità, il governo italiano, firmò il patto di Londra, un accordo segreto con cui l’Italia si impegnava ad entrare in guerra contro gli Imperi centrali. In cambio al termine della guerra, avrebbe ricevuto vari territori che tradizionalmente erano sempre stati italiani. Così, il 24 maggio 1915, il re annunciò l’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Triplice intesa. -
La guerra sottomarina
Dopo che gli inglesi istituirono un blocco navale che impediva a Germania e Austria-Ungheria di ricevere viveri e materie prime, Berlino rispose con la guerra sottomarina. L’ affondamento del piroscafo Lusitana, da parte dei tedeschi provocò l’indignazione mondiale, favorendo l’entrata in guerra degli USA. Nel 1917 la guerra sottomarina fu ripresa, con l’uso di U-Boot, che affondarono 400 000 tonnellate di naviglio britannico, non riuscendo però, a fermare la produzione bellica inglese. -
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La battaglia della Somme
La battaglia sul fiume Somme, ingaggiata dagli Alleati (Inglesi e Francesi), contro l'esercito tedesco, per alleggerire la pressione su Verdun, durò circa cinque mesi, dal 1 luglio 1916 al 13 novembre, quando terminò con la vittoria degli anglo-francesi. Nonostante fu sacrificato in tutto un milione di soldati, le acquisizioni territoriali non furono definitive e non superarono comunque mai i dieci chilometri in profondità nel campo avverso. -
Gli Stati Uniti entrano in guerra
La dichiarazione di guerra degli Stati Uniti, alla Germania, a causa della ripresa della guerra sottomarina, fu provvidenziale per i Paesi della Triplice Intesa in quanto era venuto loro meno l’appoggio della Russia. L’intervento americano, condizionò inoltre, la strategia degli Imperi centrali, infatti, poiché gli statunitensi avrebbero impiegato mesi per raggiungere l’Europa, occorreva piegare la resistenza avversaria in quel lasso di tempo, o la guerra sarebbe stata irrimediabilmente persa. -
La disfatta di Caporetto
Approfittando dell’uscita dalla guerra della Russia, dovuta alla rivoluzione bolscevica, Austria-Ungheria e Germania poterono trasferire le truppe sul fronte occidentale. I soldati austro-ungarici e tedeschi, spezzarono così lo schieramento avversario, sulla linea dell’Isonzo, penetrando nel territorio italiano per circa 140 chilometri. Gli italiani, non ressero l’attacco, provati dalle molte battaglie precedenti e si ritirano fino al fiume Piave. -
Offensiva a Vittorio Veneto
Dopo il fallimento dell’attacco austriaco agli italiani lungo la linea del Piave, che indebolì profondamente l’esercito imperiale, le truppe italiane raccolsero le forze e lanciarono una grande offensiva, che portò alla vittoria decisiva. Il 3 novembre 1918, fu firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova, l’armistizio, che sancì la fine dell'Impero austro-ungarico, il quale si disgregò, e la vittoria dell'Italia nel primo conflitto mondiale. -
La resa della Germania
Con l’arrivo di un milione di soldati statunitensi a rafforzare le truppe degli alleati, i tedeschi furono costretti a retrocedere, lasciando dopo quattro anni la Francia e il Belgio. Decisiva fu la Battaglia di Amiens (8-11 agosto 1918), che sancì la sconfitta dei tedeschi, che speravano comunque, in una pace onorevole, poiché il territorio della Germania non era stato violato. Successivamente l'11 novembre 1918, i tedeschi firmarono l'armistizio di Rethondes, arrendendosi senza condizioni. -
Il trattato di Versailles
Con il trattato di Versailles la Germania: fu costretta a pagare un enorme debito di guerra, e a ridimensionare l’esercito e la flotta; perse le colonie africane; dovette cedere l' Alsazia e la Lorena alla Francia, Schwlesig-Holstein alla Danimarca, la Slesia alla Polonia, i Sudeti alla Cecoslovacchia; alla Francia, fu inoltre concesso lo sfruttamento temporaneo delle miniere della Saar.
La pace è detta punitiva nei confronti dei paesi sconfitti, e si presenta ai tedeschi come un Diktat. -
I trattati di Saint-Germain-en-Laye e del Trianon
I due trattati ratificano la fine dell'Impero austro-ungarico, e la nascita dell'Austria, dell’Ungheria, della Cecoslovacchia e della Jugoslavia. Avviene inoltre, la cessione del Trentino, di Trieste e dell'Istria all'Italia, e della Dalmazia e di Fiume alla Jugoslavia.
Alla fine della guerra, l'assetto geopolitico dell'Europa è notevolmente cambiato, anche a causa della formazione di nuovi Stati: la Polonia, la Cecoslovacchia, la Jugoslavia, la Finlandia, le Repubbliche baltiche.