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LE PREMESSE DEL CONFLITTO
In questi anni di costruzione e consolidamento coloniale, erano già presenti alcune tensioni tra le grandi potenze.
La Francia aveva un desiderio di rivalsa sulla Germania per la guerra degli anni 1870-71; l'Italia rivendicava le terre irredenti dell'Alto Adriatico all'Austria; il Regno Unito aveva delle rivalità economiche con la Germania; l'Austria voleva il controllo sui balcani rispetto alla Russia.
Tutti questi avvenimenti si possono considerare tappe di avvicinamento al grande conflitto. -
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LE DONNE
Durante il grande conflitto la donna ebbe un ruolo fondamentale nella società: lavoravano nelle fabbriche belliche, facevano le infermiere, iniziarono a laurearsi, ebbero così un riscatto sociale.
Con la fine della guerra però con la fine della guerra queste ebbero un ruolo molto minore nella società: vennero licenziate dalle fabbriche di armamenti (non servivano più) e tornarono a prendersi cura delle famiglie e dei mariti ritornati dalla guerra con forti percussioni a livello psicologico. -
IL CASUS BELLI
L'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando fu assassinato a Sarajevo da un serbo-bosniaco nazionalista: Gavrilo Princip.
L'Austria-Ungheria attribuì la responsabilità alla Serbia, difesa dalla Russia, a cui diede un ultimatum che accettò ad esclusione della violazione della propria sovranità. L'Austria quindi dichiara guerra alla Serbia (in quanto non ha rispettato i patti) e nel giro di pochi giorni tutte le potenze europee (ad eccezione dell'Italia) entrano nel conflitto. -
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LE DICHIRAZIONI DI GUERRA
La Russia schierata in difesa della Serbia fece scattare i patti della Triplice alleanza e intesa. Il 1° agosto la Germania dichiarò guerra ai russi, il 3 alla Francia, il 4 la Gran Bretagna ai tedeschi e austriaci. Il 4 agosto con l'invasione del Belgio da parte della Germania, la guerra ha inizio a carattere mondiale, coinvolgendo anche il Giappone schierato a fianco dell'Intesa.
La guerra è appoggiata dai nazionalisti e dalla sinistra rivoluzionaria mentre i socialisti si mostrano disuniti. -
L'ITALIA NEUTRALE ALL'INTERVENTO
Il 2 agosto l'Italia, nonostante facesse parte della Triplice alleanza, dichiara la propria neutralità. Nel Paese prende vita un acceso dibattito tra neutralisti ed interventisti. I primi che erano contrari alla guerra, chiedevano il Trentino all'Austria in cambio della neutralità; i secondi invece erano favoreli alla guerra per completare l'unificazione nazionale, annettendo Trentino e Venezia-Giulia, e perchè la consideravano strumento necessario per l'affermazione del prestigio italiano. -
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LA GUERRA SUL FRONTE OCCIDENTALE
Il piano tedesco prevedeva una "guerra lampo", conquistando rapidamente la Francia. L'esercito viene però fermato sulla Marna, mentre i russi attaccano la Prussia e vengono sconfitti ai laghi Masuri; ad ottobre vengono di nuovo bloccati ad Ypres e sull'Yser. Iniziò così la guerra in trincea.
Le battaglie cardine furono quelle di Verdun,Somme e Passchendale, in cui morirono migliaia i uomini tuttavia non spostando il fronte. -
GUERRA IN TRINCEA
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LE ALLEANZE
Francia, Regno Unito, Russia e Italia, facevano parte della Triplice intesa, patto che (ad eccezione per l'Italia che si aggiunse nel 1915) venne stipulato nel 1907 come un sistema di accordi politico-militari. Austria-Ungheria e Germania invece facevno parte della Triplice alleanza, formatasi nel 1882 per scopi difensivi (con annessa l'Italia). Subì nel 1915 delle modifiche alleando con sè anche l'impero ottomano, dopo "il tradimento" italiano.
Con queste alleanze si combattè la guerra. -
L'ATTACCO AMERICANO
La Germania tenta di portare il conflitto anche sui mari ma gli Stati Uniti glielo impediscono fermando così la guerra sottomarina, dopo l'affondamento del transatlantico Lusitania nel maggio 1915.
Tuttavia, la Germania non rispetta gli accordi previsti di non attaccare più via mare, perciò gli Stati Uniti gli dichiarano guerra. -
L'ITALIA ENTRA IN GUERRA
Il 26 aprile 1915 l'Italia firma un accordo segreto nei confronti della Triplice alleanza: il patto di Londra, con cui si impegna ad entrare in guerra contro gli Imperi centrali in cambio delle terre irredente e della Dalmazia.
Nel frattempo aumentano le manifestazioni a favore del conflitto e il 24 maggio 1915 l'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria a fianco della Triplice intesa. -
IL FRONTE ITALIANO
Sul fronte italiano, nel 1916 gli austriaci progettano un attacco a sorpresa che viene fermato ad Asiago. Il 24 ottobre 1917 vennero sconfitti miseramente a Caporetto dagli austro-tedeschi. Da questo momento Cadorna fu destituito mettendo al comando il generale Diaz: l'esercito fu riorganizzato e promise riforme sociali e concessioni terriere. Con Diaz resistettero sul Grappa e sul Piave fermando l'avanzata austriaca fino all'inverno 1917-1918, dove vennero sconfitti a Vittorio Veneto il 4 nov. -
L'INTERVENTO DEGLI STATI UNITI
Nel 1917 gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco dell'intesa. Il presidente Wilson espone i "quattordici punti", prinicpi della politica estera americana fondata sul rifiuto dell'imperialismo e sulla cooperazione internazionale. La battaglia di Armens sancisce il crollo dei tedeschi obbligati ad indietreggiare; il loro fronte internno crolla, nel Paese viene proclmata la Repubblica, e l'11 novembre 1918 la Germania si arrende. Il 3 novembre si arrese anche l'Austria-Ungheria. -
LA RESA DEI CONTI - LA GERMANIA
Dopo la ritirata tedesca dell'11 novembre e la fine della guerra mondiale, la Germania fu costretta a pagare pesantissimi danni di guerra, ridimensionare l'esercito, perdere le colonie africane e cedere i territori della Alsazia e Lorena, Schwlesing-Holsten, Slesia,Sudeti e le miniere della Saar. -
LA RESA DEI CONTI - L'IMPERO AUSTROUNGARICO
Nella resa dei conti l'Austria-Ungheria dovette cedere il Trentino, Trieste e l'Istria all'Italia e la Dalmazia e Fiume alla Juvoslavia, però rivendicate dall'Italia. Nacquero inoltre differenti repubbliche:; la repubblica d'Austria, d'Ungheria, di Cecoslovacchia e il regno di Jugoslavia. -
L'EREDITA' DELLA GUERRA
Con la fine dela guerra si formano nuovi stati: Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Finlandia, Repubbliche baltiche.Questo però non significò che andò bene per tutti. La Germania conseguì numerosi umiliazioni e risentimenti dovuti alla resa; ci furono successivamente anche tensioni etniche e infine l'Italia rimase delusa da una vittoria mutilata (non le diedero Fiume, la Dalmazia e le colonie). Ci furono anche conseguenze sociali dovute all'infleunza spagnola e ai problemi di reinserimento.