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Biennio Rosso
Negli anni 1919-1920, il cosiddetto "Biennio rosso" in Italia, c'è un periodo di crisi sociale: i reduci tornati dalla guerra hanno difficoltà a reinserirsi nella vita civile. Scoppiano aspre lotte operaie e contadine, che portano all'occupazione di fabbriche e terre. I nazionalisti definivano quella italiana una "vittoria mutilata" perchè non ripagava il sangue italiano sparso durante la guerra. -
Nascita del movimento Fasci di Combattimento
In piazza Sansepolcro (Milano) nel marzo del 1919, Benito Mussolini, fondò un movimento accesamente nazionalista: i Fasci italiani di Combattimento. -
Il Partito Nazionale Fascista
Il 9 novembre 1921 il movimento Fasci di Combattimento si trasformò ufficialmente nel Partito Nazionale Fascista. Esso aveva adottato alcuni simboli dell'Antica Roma: il fascio littorio che era costituito da bastoni di betulla bianca (potere di punire) legati con nastri rossi di cuoio (simboli di sovranità e unione) e intorno ad un'ascia di bronzo (potere di vita e di morte sui condannati romani). Il saluto romano che prevede il braccio destro teso in avanti verso l'alto e l'aquila. -
Marcia su Roma
La Marcia su Roma fu una manifestazione armata organizzata dal Partito Nazionale Fascista, migliaia di fascisti si diressero verso la capitale minacciando la presa del potere con la violenza, con l'obiettivo di favorire l'ascesa di Benito Mussolini alla guida del governo in Italia. La manifestazione terminò il 30 ottobre, quando il re Vittorio Emanuele III incaricò Mussolini di formare un nuovo governo e divenne il punto di riferimento per il conto degli anni secondo l'Era fascista. -
Elezioni politiche in Italia del 1924
Il 6 aprile 1924 il Partito Nazionale Fascista vince le elezioni ottenendo circa il 60% di voti. -
Assassinio di Giacomo Matteotti
Giacomo Matteotti, deputato e segretario del Partito Socialista Unitario, viene ucciso il 10 giugno 1924 da un gruppo di fascisti, per volere di Benito Mussolini. La sua morte avvenne a pochi giorni di distanza dal suo celebre intervento sui brogli elettorali usati durante le elezioni del 6 aprile 1924. Così si apre la stagione delle uccisioni politiche di Stato. -
Modifiche effettuate dal regime fascista
Il fascismo modifica le istituzioni dello Stato: il parlamento non ha più alcun potere di controllo sul governo. Per affiancare Mussolini si forma il Gran Consiglio del Fascismo, mentre una Milizia fascista affianca l'esercito regolare. Il regime elimina la libertà di stampa e controlla i mezzi di comunicazione, usandoli come strumento di propaganda. Anche la scuola diventa fascista e la vita dei giovani viene inquadrata in organizzazioni simili a un esercito. -
La «battaglia del grano» e la campagna per la bonifica integrale
A partire dal 1925, Mussolini, organizzò due iniziative di grande effetto propagandistico: la "battaglia del grano" e la campagna per la bonifica integrale. L'obiettivo della battaglia del grano era la conquista dell'autosufficienza alimentare, mediante l'ampliamento delle superfici coltivate a frumento: l'Italia non doveva più importare grano. Vennero introdotte le macchine agricole e l'uso di fertilizzanti chimici. Il regime costruì nuove città e realizzò imponenti lavori di bonifica. -
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Leggi fascistissime
Il termine "leggi fascistissime" identifica una serie di norme giuridiche, emanate tra il 1925 e il 1926, hanno molti obiettivi: la progressiva sovrapposizione e fusione tra il Fascismo e lo Stato italiano. Il Presidente del Consiglio diventa Capo del Governo, con più ampi poteri. Vengono introdotte nuove istituzioni come il Tribunale Speciale o l’OVRA, una potente polizia segreta. Vengono soppressi i sindacati, al loro posto, nascono le corporazioni. -
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Patti Lateranensi
I Patti Lateranensi, furono firmati l'11 febbraio 1929, nel palazzo del Laterano a Roma. Sono costituiti da tre protocolli: un trattato, una convenzione finanziaria, un concordato. Con essi si è posta fine alla questione romana e il pontefice riconosceva Roma come capitale del regno d'Italia e l'Italia cedeva alla Chiesa un piccolo territorio: la Città del Vaticano. Si regolarono i rapporti tra lo Stato e la Chiesa e il cattolicesimo divenne la sola religione dello Stato. -
Guerra d'Etiopia
La Guerra d'Etiopia fu un conflitto armato che si svolse il 3 ottobre 1935, si scontrarono il Regno d'Italia e l'Impero d'Etiopia. La guerra fu la campagna coloniale più grande della storia, dove il regime fascista impiegò una grande quantità di mezzi propagandistici e di armi chimiche, con lo scopo di impostare una guerra che desse prestigio internazionale. L'esito fu la vittoria italiana, annessione dell'Etiopia e creazione dell'Africa Orientale Italiana. -
Nascita dell'Impero d'Etiopia
Il 7 maggio l’Italia annetté ufficialmente l’Abissinia e il 9 maggio, dal balcone di Palazzo Venezia, Mussolini annunciò la nascita dell’Impero, riservando per Vittorio Emanuele III la carica di imperatore d’Etiopia e per entrambi quella di primo maresciallo dell’Impero. Eritrea, Abissinia e Somalia Italiana vennero riunite sotto un unico Governatore e il nuovo possedimento coloniale venne denominato Africa Orientale Italiana. -
Le Leggi Razziali
Nel 1938 una serie di provvedimenti colpirono duramente la comunità ebraica, le leggi razziali. Gli Ebrei furono privati della nazionalità italiana e del lavoro, esclusi dalle scuole e dalle università, fu loro proibito di prestare servizio nell'esercito, di sposarsi con cittadini ariani, di avere domestici ariani ecc. Oltre al divieto di essere iscritti al partito fascista. La rivista "la difesa della razza", uscita nel 1938, mostrava la superiorità della razza ariana sulle altre.