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Prima Riunione Stati Generali
Il 5 Maggio 1789 gli Stati Generali vennero convocati, ma si aprì subito la questione della modalità di votazione. Il terzo stato chiedeva la votazione per testa, mentre la nobiltà ed il clero chiedevano la votazione per stato (essendo in minoranza rispetto al terzo stato). Dopo un mese il terzo stato decise di riunirsi da solo nell'Assemblea nazionale. -
Presentazione sistema numerico decimale
Per la prima volta si propone di unificare tutti i sistemi di misurazione nel territorio francese. Nel 1795 è presentata la tabella con le nuove misure. Nel 1799 vengono prodotti i campioni primari (barra e cilindro di platino conservati a Sevre c/o Parigi al "Bureau international des poids et mesures" alla temperatura di 0°. -
La Presa della Bastiglia
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Grande Paura
Dal 20 luglio al 6 agosto 1789, nelle campagne francesi, si manifestò una situazione di panico generalizzato (periodo della Grande Paura) suscitato dalla falsa notizia dell'invasione di briganti venuti a distruggere i raccolti e a trucidare i contadini, per vendicare la nobiltà colpita dalle rivolte agrarie scaturite dai recenti sviluppi politico-sociali. -
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino è un testo giuridico, composto da 17 articoli, che è stato stilato da una speciale Commissione di cinque membri. Fu scritta durante la Rivoluzione francese e contiene un elenco dei diritti fondamentali dell'individuo e del cittadino. -
Marcia su Versailles
Una marcia di donne assalì Versailles, entrò nella reggia e invase gli appartamenti della regina, che fu insultata; la famiglia reale fu dunque costretta a tornare a Parigi e a lasciare Versailles, simbolo dell'assolutismo; Luigi XVI fu costretto a firmare i decreti di agosto riguardo l'abolizione dei diritti feudali e la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino: da quel momento il re e la sua famiglia risiedettero a Parigi sorvegliati dalla popolazione e minacciati dalla sommossa. -
Obbligo per il clero di giurare fedeltà alla rivoluzione
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Pio VI si pronuncia contro la costituzione civile
Il 10 marzo 1791 papa Pio VI si pronunciò contro la costituzione civile con l'enciclica Quod aliquantum e il mese successivo, con l'enciclica Charitas quae, sospese a divinis tutti i sacerdoti e vescovi "costituzionali" (ossia coloro che avevano giurato fedeltà alla costituzione) e tutti quei vescovi consacrati dagli stessi. -
Il Re viene fermato a Varennes dopo la tentata fuga
Arrivato a Varennes il Re viene riconosciuto e portato con la forza a Parigi dopo aver tentato la fuga in Austria per poter riuscire a riconquistare il potere con l'aiuto degli Austriaci. -
Costituzione del 1791
La Costituzione prevedeva una monarchia dai poteri limitati.
Seguendo il principio della separazione dei poteri, sancito nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, al Re competeva il solo potere esecutivo (tramite la scelta di alcuni Ministri, anche se non all'interno del Parlamento per evitare conflitti di interesse).
Il potere legislativo veniva affidato ora all'Assemblea Nazionale Legislativa, composta di 745 deputati ed eletta per la durata di due anni -
Dichiarazione di guerra all'Austria e alla Prussia da parte dell'Assemblea legislativa
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Seconda Rivoluzione
i Sanculotti assaltarono la Tuileries per catturare il Re che con la sua famiglia fu costretto a rifugiarsi presso l’Assemblea legislativa. Il potere esecutivo passò alla Comune che proclamò una elezione a suffragio universale per la formazione di una assemblea legislativa nuova: la Convenzione. -
Vittoria dei Francesi a Valmy
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Insediamento della Convenzione nazionale
Una nuova assemblea eletta a suffragio universale maschile. A sinistra, trovavano posto i montagnardi (giacobini). Ne facevano parte Marat, Danton, Robespierre, Saint-Just, a destra c'erano i girondini che rappresentavano la tendenza più moderata (erano legati alla borghesia imprenditoriale) e inizialmente egemonizzarono i lavori dell’assemblea.
Tra la Gironda e la Montagna lo schieramento di centro (definito “Palude”o“Pianura”) non aveva una precisa linea politica. -
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Morte di Luigi XVI
Dopo che Luigi fu arrestato con l'accusa di tramare con le altre potenze europee, venne condannato per alto tradimento.
Con 387 voti favorevoli e 334 voti contrari venne condannato alla ghigliottina
morte e esecuzione di Luigi XVI -
Sconfitta contro la I Coalizione e rivolta della Vandea
La Francia venne sconfitta a Neerwinden. Si decise allora di ricorrere alla leva obbligatoria provocando la rivolta dei contadini della Vandea e scatenando in questa regione una guerra civile. Intanto il protrarsi di una grave crisi economica provocò la nascita di un movimento estremista, gli Arrabbiati. Questi ultimi assaltarono la Convenzione provocando la ribellione nelle regioni di Lione, Marsiglia, Normandia, Bretagna con prevalenza di Girondini. Iniziò così un’altra guerra civile. -
Comitato di salute pubblica
Per fronteggiare le crisi nazionali e la minaccia degli eserciti stranieri alleati contro la Francia, i poteri furono affidati a un Comitato di salute pubblica. Il 4 dicembre la Convenzione delegò il potere esecutivo al Comitato. Da questo momento i metodi autoritari portarono alla repressione degli avversari e anche di diversi esponenti giacobini contrari ai metodi di Robespierre (alcune migliaia vennero ghigliottinati dopo processi sommari eseguiti dal Tribunale rivoluzionario) -
Seconda Costituzione
Mai entrata in vigore -
Assassinio di Jean-Paul Marat
Il giornalista Jean-Paul Marat viene assassinato da Charlotte Corday per aver seminato la furia omicida nelle campagne -
Inizio del Terrore
Robespierre entra nel Comitato di salute pubblica divenendone leader -
Adozione del calendario rivoluzionario
rimase in vigore fino al 1805 -
morte di Maria Antonietta
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Morte di Danton
Le ultime parole di Danton di fronte al tribunale che lo condannò esprimevano amarezza per la piega sanguinaria che aveva assunto quello stesso tribunale e consapevolezza della sicura pena capitale.
Egli difese non se stesso ma ciò a cui aspirava, e soprattutto ciò che aveva conseguito, sottolineando come nè la rivoluzione nè la Repubblica ci sarebbero state senza di lui. -
Festa dell'essere supremo
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Morte di Robespierre
Robespierre morì il 28 Luglio 1794. Il 27 Luglio durante una seduta della Convenzione, un gruppo di congiurati aggredì Robespierre, accusandolo di volersi fare Tiranno della Francia, e ne ottennero l'arresto.
La mattina seguente Robespierre ed una ventina dei suoi seguaci vennero mandati al patibolo. -
Inizio del Terrore bianco
La fine della dittatura giacobina aprì una nuova fase della rivoluzione, caratterizzata dalla reazione delle forze borghesi moderate, politicamente rappresentate dal gruppo eterogeneo di deputati della Convenzione che si erano opposti a Robespierre. L’azione di queste forze politiche andò nella direzione di rimuovere la precedente esperienza di governo; per tale ragione i club e le associazioni di orientamento giacobino vennero chiusi e i loro capi arrestati. -
Costituzione dell'anno III
testo
Essa mirava a riorganizzare e stabilizzare il regime rivoluzionario nella cornice di una repubblica moderata, d’impianto liberale; il testo era corredato da una Dichiarazione dei diritti e, fatto inusuale, da un elenco dei doveri, tra i quali spiccava il mantenimento della proprietà come garanzia dell’ordine sociale. -
insurrezione monarchica
I monarchici, delusi dalla conferma dell’assetto repubblicano, reagirono promuovendo un’insurrezione popolare, che scoppiò il 5 ottobre 1795 (13 vendemmiaio) e che fu stroncata dalle forze governative guidate da un giovane generale,Napoleone Bonaparte (1769-1821). -
Creazione del Direttorio
Il Direttorio fu composto prima di tutto da 5 rappresentanti che rispecchiavano una sorta di capo del governo, dal quale dipendevano i ministri.
Con un esecutivo direttoriale coloro che avevano posto fine al governo di Robespierre si posero infatti un ben preciso obiettivo: evitare il potere assolutistico. -
Soppressione della congiura degli Eguali
Nell’inverno del 1795-1796 emerse un tentativo rivoluzionario organizzato dall’estrema sinistra, la “congiura degli Eguali”, guidata da François Noël Babeuf (1760-1797) che aveva tra i suoi seguaci anche l’italiano Filippo Buonarroti (17611837). La cospirazione, che fece proseliti soltanto a Parigi, fu scoperta e Babeuf venne condannato a morte.