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Statuto Albertino
Fu la costituzione del Regno di Sardegna. Il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d'Italia, divenne la carta fondamentale dell'Italia unita e rimase formalmente tale fino al biennio 1944-1946 quando, con successivi decreti legislativi, fu adottato un regime costituzionale transitorio, valido fino all'entrata in vigore della Costituzione, il 1º gennaio 1948.
È caratteristica perché breve (riconosce le uguaglianze e le libertà individuali ai cittadini) e flessibile (modificabile facilmente). -
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La prima guerra d'indipendenza italiana
Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto decise di dichiarare guerra all'Austria. Dalla Toscana, dallo Stato della Chiesa e dal regno delle Due Sicilie accorsero truppe in aiuto ai Lombardi e ai Piemontesi. In seguitò, però, i principi italiani e Papa Pio IX richiamarono le truppe dal fronte perchè temevano che il regno di Sardegna volesse ingrandirsi a loro spese. Nel luglio Carlo Alberto chiese all'Austria un armistizio e in seguitò abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II e si ritirò in esilio. -
La Repubblica romana e la prima Costituzione democratica d'Italia
A Roma, in assenza del papa, fu eletta un'assemblea che dichiarò decaduto il papa (rifugiato a Gaeta) proclamò la Repubblica romana che cominciò subito a preparare una Costituzione democratica, la prima della storia d'Italia, che però non entrò mai in vigore. -
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La seconda guerra d'indipendenza italiana
Il 26 aprile 1859 l'Austria, intimorita da truppe italiane al confine, dichiarò guerra. Napoleone III, in accordo con Cavour, inviò truppe francesi e assunse il comando dell'esercito riportando vittorie. Molti ducati scacciarono i loro sovrani e chiesero l'annessione al regno di Sardegna, ma Napoleone III pose fine alla Guerra, concludendo con l'Austria l'armistizio di Villafranca (11 luglio 1859), all'insaputa di Vittorio Emanuele, perchè voleva tenere l'Italia sotto il suo controllo. -
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La spedizione dei Mille
La notte tra il 5 e il 6 maggio da Quarto migliaio di volontari, al comando di Giuseppe Garibaldi, partì per appoggiare le rivolte scoppiate nell'isola di Sicilia e capovolgere il governo borbonico. I volontari sbarcarono l'11 maggio presso Marsala e si mosse verso nord alla volta di Napoli. Dopo una serie di battaglie vittoriose contro l'esercito borbonico, i volontari garibaldini riuscirono a conquistare tutto il Regno delle Due Sicilie permettendone l'annessione al nascente Stato italiano. -
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Stato liberale
Dal 1892 al 1922, l'Italia è uno Stato liberal-democratico.
In questo periodo la situazione muta in seguito alla nascita dei sindacati e dei partiti politici.
Nel 1922 vi è l'estensione del diritto di voto a tutti i cittadini maschi, il riconoscimento di diritti sociali e a una migliore qualità della vita, grazie allo sviluppo economico. Alle elezioni del 1919 il Partito socialista e il Partito popolare ottengono un largo consenso, a scapito del movimento liberale, maggioritario fin dal 1861. -
Nascita del regno d'Italia
Il regno di Sardegna comprendeva ormai tutta la penisola, fatta eccezione del Veneto, con Trentino e Trieste, e del Lazio, con Roma. Il 17 marzo 1861 il parlamento di Torino proclamò Vittorio Emanuele II re d'Italia e Torino come capitale. -
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Monarchia
Il Regno d'Italia fu lo Stato italiano proclamato con l'Unità d'Italia, durante il Risorgimento italiano, in seguito alla seconda guerra d'indipendenza combattuta dal Regno di Sardegna per conseguire l'unificazione nazionale italiana, unificazione poi proseguita con la Terza guerra d'indipendenza italiana nel 1866 e l'annessione dello Stato Pontificio, con la conseguente presa di Roma, nel 1870. -
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Prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale fu un conflitto mondiale che coinvolse le principali potenze mondiali. -
Nascita del partito popolare italiano
Nel gennaio, la fondazione del partito popolare segnò l’inizio di un impegno diretto dei cattolici nella vita politica italiana. Il partito era guidato da uno studioso di problemi del sud, il sacerdote Luigi Sturzo. Il partito popolare era diffuso principalmente nelle campagne ed era apertamente rivale del partito socialista, forte nelle città e nelle regioni industriali. Questi due partiti si contendevano la guida delle masse popolari e la loro organizzazione. -
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Biennio rosso
A causa delle cattive condizione di lavoro e vita nell’agosto del 1919 masse di contadini occuparono terre nella campagna romana e nel meridione. Nelle grandi industrie del nord vi furono ondate di scioperi ottenendo così aumenti salariali e la riduzione dell’orario lavorativo a otto ore giornaliere. -
Fasci di combattimento
Nascita del movimento politico Fasci italiani di combattimento. -
Nascita del Partito Comunista Italiano
Il Partito Comunista Italiano è stato un partito politico di sinistra fondato il 21 gennaio 1921 a Livorno in seguito al biennio rosso, alla rivoluzione d'ottobre e alla separazione dell'ala di sinistra del Partito Socialista Italiano. -
Marcia su Roma
Nell’ottobre 1922 Mussolini approfittò di un momento di crisi politica per preparare un colpo di Stato. I capi fascisti organizzarono una marcia su Roma per costringere il governo alle dimissioni. Da ogni parte d’Italia squadre di fascisti armati in camicia nera si diressero verso Roma. Il re non ritenne opportuno mandare l’esercito a stroncare la rivolta, temendo lo scoppio di una guerra civile. Così fece una scelta carica di conseguenze: nominò Mussolini capo del governo. -
Istituzione del Gran consiglio del fascismo
Il Gran consiglio del fascismo fu il massimo organo del Partito Nazionale Fascista e, in seguito, massimo organo costituzionale del Regno d'Italia. -
Legge Acerbo
La Legge Acerbo fu una legge elettorale del Regno d'Italia, adottata alle elezioni politiche italiane del 1924, voluta da Benito Mussolini per assicurare al Partito Nazionale Fascista una solida maggioranza parlamentare. -
Elezioni politiche italiane del 1924
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Leggi fascistissime
Nel biennio 1925-1926 furono promulgate le leggi “fascistissime” che diedero tutto il potere a Mussolini e crearono uno Stato poliziesco. Furono sciolti tutti i partiti e le associazioni sindacali non fasciste, fu soppressa la libertà di stampa, di parola, di associazione. Fu ripristinata la pena di morte e venne istituito un tribunale per processare gli oppositori del fascismo. I dirigenti e i militanti dei partiti antifascisti furono perseguitati, incarcerati, aggrediti o fuggirono all’estero. -
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Stato fascista
La situazione politico-economica dell'Italia, nei primi anni del Novecento, è caratterizzata da un rinnovamento sociale che avrebbe potuto portare alla conquista e all'affermazione dei principi democratici.
Tuttavia il disagio economico provocato dalla prima guerra mondiale nel 1920 sfocia in manifestazioni di piazza, scioperi, occupazione delle fabbriche che intimoriscono la classe borghese: il re e il governo ritengono opportuno rispondere con il rigore applicando alla lettera lo Statuto. -
Firma dei Patti Lateranensi
Mussolini cercò l’appoggio della Chiesa, consapevole del fatto che aveva grande influenza sulle masse e poteva orientarle a favore del regime. Furono firmati i Patti Lateranensi con i quali il pontefice riconosceva Roma come capitale del regno d’Italia e in cambio l’Italia cedeva alla Chiesa un piccolo territorio facendone un vero e proprio Stato sovrano: la Città del Vaticano. Inoltre venne stabilito un concordato che regolò i rapporti fra lo Stato italiano e la Città del Vaticano. -
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Seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale vide contrapporsi le potenze dell'Asse e gli Alleati che si combatterono su gran parte del pianeta. Il conflitto ebbe inizio il 1º settembre 1939 con l'attacco della Germania nazista alla Polonia e terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e, in quello asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. -
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Guerra civile
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Repubblica Sociale Italiana
La Repubblica di Salò fu il regime voluto dalla Germania nazista e guidato da Benito Mussolini, al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi dopo l'armistizio di Cassibile. Lo stesso Mussolini era consapevole che i tedeschi considerassero il suo regime alla stregua di uno Stato fantoccio. -
Caduta di Mussolini e del fascismo
Nel luglio del 1943 gli Anglo-americani sbarcarono in Sicilia. Il 25 luglio dello stesso anno il Gran Consiglio del Fascismo votò un ordine del giorno che, con un atto di sfiducia verso il duce, invitava la monarchia ad assumere tutti i poteri. Il re fece arrestare Mussolini e affidò il governo all’anziano generale Pietro Badoglio. -
Armistizio di Cassibile
L'armistizio di Cassibile consisté nella resa incondizionata concessa il 3 settembre 1943 dall'Italia alle forze Alleate durante la seconda Guerra Mondiale. Tale atto sancì il disimpegno dell'Italia dall'alleanza con la Germania di Hitler e l'inizio della resistenza contro il nazifascismo. -
Liberazione dell'Italia
Nella primavera del 1945 gli Alleati sfondarono la Linea Gotica e dilagarono nella pianura padana: fu questo il momento scelto per l’insurrezione generale. Il 25 aprile i partigiani liberarono Milano, Torino e Genova. Quattro giorni dopo i Tedeschi trattarono la resa in Italia. -
Morte di Benito Mussolini
La morte di Benito Mussolini avvenne il 28 aprile 1945 a Giulino in provincia di Como, a colpi di arma da fuoco, insieme con quella dell'amante Claretta Petacci. La responsabilità dell'esecuzione fu rivendicata dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. -
Nascita della Repubblica Italiana
La nascita della Repubblica Italiana avvenne a seguito del referendum istituzionale del 1946, indetto per determinare la forma di stato per l'Italia dopo la seconda guerra mondiale.
Per la prima volta votarono anche le donne: votanti 13 milioni di donne e 12 milioni di uomini, complessivamente l'89,08% degli allora 28 005 449 aventi diritto al voto.
I risultati furono: 12 717 923 cittadini favorevoli alla repubblica e 10 719 284 cittadini favorevoli alla monarchia. -
Entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana
La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano, che occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell'ordinamento giuridico della Repubblica.
È considerata una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e tendenzialmente programmatica, consta di 139 articoli (anche se sono stati abrogati gli articoli 115, 124, 128, 129, 130) e di 18 disposizioni transitorie e finali.