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Italia
Verso la metà del 800, l'Italia era ancora una nazione basata sull'agricoltura ed arretrata. Il paese non disponeva di numero materie prime e l'industria non era sfruttata come in Inghilterra. La rete dei trasporti era molto poco sviluppata e questo limitava notevolmente gli scambi di merci. Queste mancanze economiche dovute ad un'organizzazione dei commerci carente porteranno le persone alla ricerca di una nuova forma politica ed economica di stato. -
Moti 20-21
I moti del 20-21 nel regno delle due Sicilie, in Piemonte e nel lombardo veneto non avevano posto la questione nazionale ma questa era ben diffusa nei pensieri degli intellettuali. -
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Garibaldi
Garibaldi fu uno degli artefici principali del risorgimento italiano. Il suo contributo alla causa indipendentista fu fondamentale. Garibaldi oltre a lottare per l'indipendenza dell'Italia lottò anche per l'indipendenza dei paesi nel Sud America. Con sua moglie Anita, morta sul campo di battaglia, rappresentano lo spirito di indipendenza nazionale. -
Moti anni 30
I moti iniziarono nel 31’ con i ducati di Parma e Modena e nello stato pontificio. Qui i moti fallirono per via delle divisioni interne. Altri moti seguirono nel lombardo-veneto, in Sardegna ed in toscana. -
Giovine Italia
Un’associazione non segreta dedita all’educazione del popolo verso l’insurrezione ed alla realizzazione di un’Italia unita, indipendente e repubblicana. Si discostava dall’elitarismo delle società segrete, per assumere una forma più simile a quella dei partiti moderni. Vi aderì anche Giuseppe Garibaldi che poi si discosto successivamente. -
Il pensiero moderato
Carlo Cattaneo si pose l’obiettivo di creare uno stato federale e non con il potere centralizzato. Cattaneo guardava come modello gli Stati Uniti o la Svizzera. Altri invece come i neoguelfi credevano in una politica federale con a capo politico la chiesa e militare la dinastia sabauda. L’indipendenza andava raggiunta tramite la diplomazia con gli Asburgo. -
Il biennio di riforme
Il biennio va dal 1846-48 ed iniziò con l’elezione di Pio IX. Pio IX era considerato un papa liberale e questo gli portò le simpatie dei neoguelfi. In poco tempo le iniziative riformatrici si espansero nella penisola. Soprattutto nel Regno di Sardegna con lo Statuto Albertino e nel regno delle due Sicilie che dopo una rivoluzione interna Ferdinando II concesse una costituzione. -
Prima guerra d'indipendenza
Dopo che Vienna insorse, molte città italiane fecero lo stesso tra cui Venezia e Milano. La protesta si allargò nei ducati di Parma e Modena che chiedevano l’intervento sabaudo. Carlo Alberto intervenne quando gli austriaci lasciarono Milano. Carlo Alberto voleva annettere la Lombardia e sedare proteste democratiche. Con Carlo Alberto si associarono Pio IX Leopoldo II e Ferdinando II. Divenne una Guerra Federale. -
Guerra regia
L’Austria minacciò uno sisma dalla chiesa di Roma e immediatamente Pio IX si ritirò per preservare l’unità universale della chiesa. Falliva cosi l’idea neoguelfa di stato: Subito dopo Leopoldo II e Ferdinando II tolsero il loro appoggio alla causa indipendentista. -
Armistizio
Dopo alcune vittorie da parte dell’esercito sabaudo, l’Austria sconfisse Carlo Alberto a Custoza. Carlo Alberto fu costretto a firmare l’armistizio a Vigevano. Terminava così la prima guerra di indipendenza. -
Repubblica Romana e triumvirato
Nello Stato Pontificio Pio IX fu costretto s scappare a Gaeta così come Leopoldo II. A Roma venne creata la Repubblica Romana sostenuta da un triumvirato, lo stesso successe in Toscana con la creazione di un triumvirato. Carlo Alberto preoccupato dai moti democratici riprese la guerra contro l’Austria ma venne sconfitto a Novara. -
Fine delle repubbliche
Le repubbliche spase per l’Italia vennero spazzate via. Brescia crollò subito, poi l’esercito austriaco andò in Toscana. Truppe francesi, spagnole e borboniche intervennero a Roma. Roma cedette dopo una strenua difesa nella quale si distinse Garibaldi. Nel frattempo Carlo Alberto abdicò in favore di Vittorio Emanuele I. -
Riforme e repressione
Dopo i moti del 48 si ritorno ad una politica conservatrice in gran parte dell’Italia. A Roma Pio IX riprese una politica conservatrice, Ferdinando II attuò una dura repressione che allontanò le simpatie degli aristocratici più illuminati. Invece nel Regno di Sardegna lo statuto Albertino rimase e venne approvata la legge Siccardi che poneva fine ai privilegi della chiesa. -
Cavour
Cavour venne eletto presidente del consiglio dopo un accordo politico tra desta e sinistra. Questo portò alla realizzazione di una grande base parlamentare. Cavour sostituì d’Azeglio per volontà del parlamento. Si trattò di una grande rivoluzione parlamentare che andrà a diventare la base d’Italia. Nel 57’ nacque la Società nazionale italiana con il compito di unire l’Italia sotto la guida dei Savoia. -
Guerra di crimea
Con l’intervento italiano nella Guerra di Crimea del 54 e la successiva vittoria insieme agli alleati occidentali, Cavour poté sedersi al tavolo dei vincitori. Al congresso di Pace del 1856 Cavour portò all’attenzione di tutti il problema dell’indipendenza italiana. -
Accordo di Plombieres
Dopo l’attentato a Napoleone III, Cavour seppe convincerlo che era necessario un intervento in Italia. Nel 1858 Cavour e Napoleone III si incontrarono a Plombieres e firmarono un accordo. In caso di attacco dell’Austria al regno sabaudo la Francia doveva intervenire, in cambio la Francia otteneva Nizza e la Savoia. -
Seconda guerra d'indipendenza
Cavour decise di schierare l’esercito ai confini con l’Austria. L’Austria inviò un ultimatum va non venne ascoltato. Così l’Austria dichiarò guerra al regno sabaudo e così iniziò la seconda guerra di indipendenza. La Francia intervenne e l’Austria subì gravi sconfitte. Nel momento in cui la Toscana venne annessa la Francia firmò un armistizio con l’Austria. I Savoia ottennero la Lombardia e la Toscana ma persero Nizza e la Savoia. -
Spedizione dei Mille
Crispi e Pilo suggerirono a Garibaldi di partire. Cavour e Vittorio Emanuele erano contrari tra loro quindi non fecero niente. Il 5-6 maggio 1860 Garibaldi partì con mille volontari verso la sicilia. I garibaldini ottennero importanti vittorie contro l’esercito borbonico. Garibaldi assumeva la dittatura delle terre conquistate. Venne tradita la simpatia dei contadini in favore degli aristocratici. Garibaldi riuscì a fronteggiare Francesco II. -
Intervento regio e Regno d'Italia
Cavour si decise ad intervenire per paura che Garibaldi potesse puntare Roma e che potesse creare una repubblica. Mentre scese Cavour annesse le Marche e l’Umbria. Il 26 ottobre 1860 avvenne l’incontro tra Garibaldi e Cavour a Teano. Il 17 marzo 1861 si riunì il parlamento sabaudo e dichiarò Vittorio Emanuele re d’Italia. -
Il pareggio di bilancio
L’Italia era un paese arretrato sul piano industriale e povero su quello sociale. Sella imposto bassi dazi doganali. Sella doveva raggiungere il pareggio di bilancio, e per raggiungerlo vennero requisiti e venduti i terreni ecclesiastici e del demanio pubblico. La ricerca del pareggio venne perseguita attraverso il prelievo fiscale con imposte dirette e indirette. Una di queste imposte era l’imposta sul macinato. -
Brigantaggio
Con le condizioni economiche e sociali imposte al sud si venne a creare una grande protesta sostenuta dai Borboni e dalla Chiesa. Questo brigantaggio fu alla base delle mafie contemporanee. -
Terza guerra d'indipendenza
Nel 1866 Bismark propose all’Italia un’alleanza contro l’Austria. La Prussia vinse facilmente con tro gli austriaci ma l’esercito italiano perse a Custoza e a Lissa. La guerra venne comunque vinta dall’alleanza italo-tedesca. Con la pace di Vienna l’Italia ottenne il Veneto ma dovette rinunciare al Trentino e al Friuli- Venezia Giulia. Garibaldi nel 1867 a Mentana cercò di conquistare Roma ma fallì e venne arrestato e condotto a Caprera. -
Roma Capitale
Il 20 settembre 1870 un gruppo di bersaglieri entrò a Roma, attraverso la breccia di Porta Pia, grazie all’assenza delle truppe francesi impegnate nella guerra franco-prussiana. La polizia pontificia non oppose troppa resistenza. Il papa si dichiarò prigioniero dello stato italiano. Nel luglio del 1871 Roma divenne capitale d’Italia. Venne proposto al papa un accordo, la legge delle guarantigie. Questa venne rifiutata dal papa e complicò i rapporti tra la santa sede e lo stato italiano.