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L'arretratezza dell'Italia
Intorno alla meta dell'ottocento in Italia vivevano 24 milioni di abitanti. In tutta Europa si era verificato un forte aumento demografico. Ma rispetto ad altri paesi, dove era avvenuto il decollo della rivoluzione industriale, l'Italia era arretrata, infatti il 70% della popolazione italiana era impiegata nell'agricoltura. Era stato possibile garantire le risorse alimentari soprattutto grazie all'introduzione di nuove coltivazioni come la patata e il mais. -
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L'indipendenza dell'America latina
Durante l'età della restaurazione, l'America latina si liberò dal secolare dominio spagnolo e portoghese. La principale causa interna di questo straordinario risultato, raggiunto nell'arco di decenni, va ricercata nelle tensioni in atto nella società latino-americana. -
La formazione degli stati sudamericani
Nel continente americano sorsero 18 nuovi Stati: Messico, Bolivia, Colombia (facevano parte anche il Venezuela e l'Ecuador), Cile, Perù, Brasile, Argentina, Paraguay, le Province unite dell'America centrale (divise poi in cinque repubbliche: Guatemala, Honduras, Costarica, Nicaragua e Salvador). L'Uruguay, occupato nel1817 dalle truppe di Giovanni VI, si liberò dal dominio brasiliano solo nel 1825, e conquistò l'indipendenza nel 1828, dopo una guerra di tre anni fra Brasile e Argentina. -
Scoppia la rivolta
Ferdinando VII di Borbone, tornato sul trono, aveva cancellato ogni traccia del periodo napoleonico.Grave era la situazione economica, poiché la rivolta scoppiata nelle colonie d'America aveva privato il regno di molte entrate. Il malcontento diffuso costituì il propagarsi delle società segrete, come quella dei Comuneros.Per risanare il bilancio dello Stato, il sovrano tentò la riconquista delle colonie, ma furono proprio le truppe imbarcate a Cadice per il Sud America a dare il via alla rivolta -
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I moti degli anni venti
La prima ondata rivoluzionaria dell'età della restaurazione prese il via nel 1820 da uno dei paesi dove la restaurazione era stata più brutale: la Spagna. -
La rivolta si estende
Dalla Spagna la rivolta si dilagò in altri Paesi.Nell estate del 1820,scoppiò in Portogallo, dove il re Giovanni VI concesse una costituzione simile a quella spagnola.Nel Regno delle Due Sicilie, a Nola il prete carbonaro Minichini e gli ufficiali Morelli e Silvati diedero il via a una rivolta.Anche Ferdinando I fu così costretto a riconoscere la Costituzione di Cadice. Intanto, in Sicilia, operai, artigiani diedero vita a una rivolta che rivendicava la separazione dell'isola dal Regno di Napoli -
La risposta della santa alleanza
Di fronte all'ondata rivoluzionaria l'Europa reagì convocando tre congressi: a Troppa, a Lubiana e a Verona. In questi congressi
Metternich convinse Inghilterra, Francia e Russia della necessità di un intervento in Spagna e in Italia. Nel Regno di Napoli l'ordine fu riportato dalle truppe Austria che, che sconfissero l'esercito di Guglielmo Pepe. In Spagna il compito di riportare l'ordine fu assunto dalla Francia. Il forte esercito francese sconfisse con difficoltà gli insorti -
Il successo della rivolta in Grecia
La Grecia era sotto il dominio turco nel marzo del 1821 l'Eteria ha invitato il popolo alla rivolta. Nel 1823 il Congresso di Epidauro proclamò l'indipendenza della Grecia. Negli anni successivi, con l'intento di indebolire l'Impero turco, la Russia l'Inghilterra e la Francia intervennero in difesa della Grecia, Lo scontro decisivo avvenne di fronte al porto di Navarino, dove la flotta turca venne distrutta. La pace di Adrianopoli sancì l'indipendenza della Grecia. -
Il movimento risorgimentale
L'italia conobbe l'idea di unità nazionale.Questo processo venne definito risorgimento. Si era sviluppata un identità culturale italiana e la consapevolezza di un comune interesse economico.A diffondere l'idea di nazione, contributi grandemente il dibattito risorgimentale: ossia la polemica che si sviluppò per unire l'italia, e le caratteristiche che avrebbe dovuto avere lo stato.Due furono i principali schieramenti che si contrapposero, quello moderato (destra) e quello democratico(sinistra). -
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Il dibattito risorgimentale
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I moti degli anni trenta
I moti del 1830-1831 furono tentativi di insurrezione contro i regimi assolutisti, eredi dei moti del 1820-1821; questa volta, però, nacquero in Francia e si diffusero poi in altri paesi europei, tra cui diversi stati italiani. -
Le tre giornate gloriose
Ritornato sul trono di luigi XVIII aveva concesso una Carta costituzionale. Si trattava di una costituzione ispirata al modello bicamerale inglese. Alla sua morte gli succedette il fratello Carlo X, tentò subito di restaurare l'assolutismo monarchico, la borghesia liberale non era d'accordo alla sua politica, nelle elezioni del 1827 Carlo X perse e ci fu un colpo di Stato.La reazione del popolo fu quella di scontrandosi con le truppe regie, le quali persero e la borghesia moderata aveva vinto -
Il successo: la nascita del Belgio
A seguire l'esempio francese fu il Belgio. Il Congresso di Vienna, per ragioni di equilibrio politico, aveva unito Belgio e Olanda nel Regno dei Paesi Bassi, scoppiò poi l'insurrezione di Bruxelles, sotto la guida del clero cattolico e della borghesia liberale. L'Olanda si rivolse alle grandi potenze chiedendo aiuto. Ma nella Conferenza di Londra, Francia e Gran Bretagna si opposero e riconobbero il nuovo Stato proclamato dagli insorti.La logica della Restaurazione veniva cosi battuta. -
La sconfitta: Polonia e Italia
Ben diverso esito ebbero i moti scoppiati in Polonia con la rivolta contro le truppe russe presenti a Varsavia. La reazione dello zarnon si fece attendere Ogni forma di autonomia politica venne abolita. Un'altra rivolta fallita fu quella nel Centro Italia venne innescata dalla congiura estense. Il duca Francesco IV d'Este voleva ampliare i propri domini, strinse rapporti con Ciro Menotti. Francesco IV, intimorito dalla vittoria dei liberali in Francia fece arrestare Ciro Menotti -
La repubblica democratica di Mazzini
Mazzini fondo una nuova organizzazione politica, la giovine Italia, con un chiaro obiettivo, ossia unire il paese liberandolo dal governo dei sovrani.Il metodo da seguire era quello dell'insurrezione, prima di agire pero occorreva una vasta opera di propaganda, in modo da educare il popolo alla rivolta.La giovane italia si presento come un fatto completamente nuovo, la sua diffusione fu piuttosto ampia, e arrivo a contare decine di migliaia di aderenti, socialmente nelle classi medie e popolari. -
La Gran Bretagna liberale
Anche la Gran Bretagna fu scossa da violenti confitti.Però, si differenzio dal resto perché cercò di rispondere a questi problemi accentuando la natura dello Stato. in questa prospettiva, grande importanza ebbe il provvedimento che consenti l'organizzazione di associazioni operaie(Trade Unions).La riforma più importante fu però quella elettorale. Contro tutto ciò si batterono i democratici che organizzarono una petizione per il suffragio universale, la Carta del popolo, presentata al Parlamento -
Pensiero e anzione
la visione di Mazzini era molto spirituale, infatti non condivideva il principio di marx della lotta di classe, in quanto rompeva l'unita spirituale del popolo.Per Mazzini il pensiero teorico non andava staccato dall'azione concreta, occorreva pensare e agire, da qui pensiero e azione.Tuttavia i limiti si rivelarono proprio nell'azione.Tutte le insurrezioni che vennero tentate in quegli anni fallirono Mazzini venne accusato di influenzare la gioventù italiana spingendola a un inutile sacrificio. -
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La Francia del re borghese
Luigi Filippo d'Orleans era indubbiamente uno dei sovrani meno oppressivi d'Europa.Tutta via l'ondata rivoluzionaria del 1848 parti in Francia.Questo perché l'evoluzione economica e sociale del paese si scontro sempre più con i limiti del regime.La politica del governo di luigi Fillippo d'Orleans, presieduto dal 1840 da Francois Pierre Guizot era infatti espressione degli interessi dell'alta borghesia.A partire dal 45 per far fronte alla crisi economica, si aumentarono le tasse. -
La repubblica federale di Cattaneo
Vicino a Mazzini nell'auspicare per l'italia l'avvento di una repubblica fu Carlo Cattaneo.Ma non condivideva l'idea di costruire uno stato centralizzato, al contrario si doveva puntare ad una repubblica federale.Il metodo per raggiungere la confederazione repubblicana italiana non si discostava da quello scelto dai moderati: occorreva procedere attraverso riforme politiche ed economiche, puntando sull'istruzione popolare, liberalismo doganale, e miglioramento delle vie di comunicazione. -
Il neoguelfismo di Gioberti
All'interno dello schieramento moderato, la visione federale venne sostenuta in particolare dal sacerdote torinese Vincenzo Gioberti.Nella sua opera più celebre vincengio gioberti auspico la costituzione di una confederazione tra gli stati italiani presieduta dal papa e sostenuta dalla forza delle armi del regno di sardegna.Questa proposta venne definita, nel corso del dibattito, neoguelfa, con allusione dei guelfi medievali, in contrapposizione ai ghibellini filoimperiali. -
Il moderatismo filosabaudo
Il liberale piemontese cerase balbo, poneva il problema, trascurato da Gioberti, della presenza in Italia dell'impero asburgico. E si augurava con un'azione diplomatica piemontese, di spostare gli interessi dell'Austria verso i Balcani, lasciando libere le terre italiane.La crisi dell'impero turco, infatti, rendeva sempre più strategica per l'equilibrio europeo un'accresciuta presenza su triaca nei Balcani, in funzione antirussa. L'unica soluzione era affidarsi ai Savoia. -
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Un periodo di crisi
Gli anni quaranta dell'ottocento furono un periodo di crescente crisi. Sul piano economico a essere colpita fu l'agricoltura, la carestia del 1844 ebbe effetti devastati, soprattutto in Irlanda. E sul piano industriale fallirono tante industrie. Sul piano sociale, la crisi economica a cui la protesta del proletariato, che vide compromesso il suo già basso tenore di vita. Tutto ciò fece esplodere nel 1848 un'ondata rivoluzionaria senza precedenti per ampiezza e intensità. -
Un inizio promettente per i rivoltosi
I rivoltosi diedero vita a un governo provvisorio, che emano provvedimenti di carattere democratico, suffragio universale, abolizione della pena di morte, cancellazione dei titoli di nobiltà, e fine della schiavitù nelle colonie. Fu ottenuta la riduzione della giornata lavorativa a 10 ore, e la creazione dei cosiddetti ateliers nationaux per dare lavoro ai disoccupati. Purtroppo gli ateliers nationaux non ebbero successo, gli operai non ottennero il miglioramento della loro condizione. -
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Il biennio delle riforme
Il nuovo papà era di idee moderate, e non aveva mai manifestato idee liberali, nonostante ciò attiro le simpatie dei liberali. Queste iniziative suscitarono grande entusiasmo nell'opinione pubblica. L'unico stato italiano a rifiutare una riforma fu era il regno delle due Sicilie.
Per questo, si scateno una protesta che da Palermo arrivo fino a Napoli. Preoccupato dalla piega degli eventi, Ferdinando II proclamo l'autonomia della Sicilia il 29 gennaio 48 concesse la costituzione. -
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Le rivoluzioni del 1848
La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848 o moti del 1848, fu un'ondata di moti rivoluzionari avvenuti nella metà del XIX secolo contro i regimi assolutisti di tutta Europa, raccogliendo l'eredità dei moti del 1820-21 e del 1830-31. -
La rivolta dell'impero asburgico
La notizia dell'insurrezione a Parigi diede vita a una serie di rivolte in tutta Europa.La protesta scoppio a Vienna, dove l'imperatore Ferdinando I licenzio Metternich, concesse la liberta di stampa, e l'elezione di un assemblea costituente a suffragio universale. Nel frattempo la protesta divampo in tutto l'impero. In Italia in Cecoslovacchia e in Ungheria i governi rivoluzionari si proclamarono autonomi e indipendenti. Ma nonostante l'ampiezza della protesta l'impero resse e riuscì a reagire. -
La rivolta negli stati tedeschi
Si propagò in tutti gli stati tedeschi. Le richieste degli insorti si inserivano nel contesto della confederazione germanica. Di fatto ogni stato tedesco era autonomo, affidato ad una monarchia costituzionale. Gli stati più importanti erano l'Austria e la Prussia.Il diffondersi della rivolta in Germania fece emergere con forza il problema dell'unità nazionale, la dieta venne abrogata, e al suo posto venne eletta un'assemblea nazionale costituente. -
Lo scoppio della prima guerra d'indipendenza
Dopo l'insurrezione di Vienna, segui il suo esempio Venezia il 17 marzo, dove venne proclamata la repubblica, e formato un governo provvisorio. Il 18 marzo insorse Milano e con le famose 5 giornate caccio le ruppe austriache comandate dal generale Radetzky. Solo il 23 marzo, con l'abbandono degli austriaci di Milano, Carlo Alberto decise di dichiarare guerra all'Austria con un duplice intento: acquisire nuovi territori, e impedire che l'iniziativa fosse condotta da democratici e repubblicani. -
Dalla repubblica al secondo impero
Il 23 aprile, si ottennero le elezioni a suffragio universale. Vinsero nettamente i moderati. Il nuovo governo abolì la precedente riduzione della giornata lavorativa e obbligo a tutti gli operai al di sotto dei 25 anni di arruolarsi nell'esercito. A questo punto, gli operai, di fronte alla scelta tra deportazione e fame, decisero di insorgere.
L'insurrezione scoppio il 23 giugno 1848, e duro 3 giorni, lo scontro tra borghesia e proletariato divenne violentissimo, i moderati vinsero. -
La guerra regia
Una costituente eletta a suffragio universale dichiarò la fine del potere temporale affidando la repubblica romana ad un triumvirato. Anche in toscana il poter venne assunto da un triumvirato. L'obbiettivo era quello di creare una repubblica del centro Italia comprendente anche Roma.
Nel frattempo in Piemonte i democratici continuavano a sostenere la ripresa della guerra. Le truppe del regno di Sardegna, comandate dal generale Chrzanowski, vennero pesantemente battute a Novara.