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FILIPPO D'ORLÉANS
L'evoluzione del paese si scontrò con la politica orleanista, in quanto espressione esclusiva degli interessi dell'alta borghesia e noncurante delle classi più umili.
Per contrastare la crisi economica si decise di aumentare le tasse, e in breve la popolarità di F. crollò.
Le richieste dell'opposizione comprendevano:
-socialisti - equa distribuzione della ricchezza;
-democratici - suffragio universale;
-repubblicani - formazione repubblica;
-legittimisti - rivendicano diritto al trono borbonico. -
INVOLUZIONE CONSERVATRICE - GUIZOT
Un'ulteriore involuzione conservatrice si ebbe con l'ascesa di Francois Guizot nella politica francese, con un piano sostanzialmente conservativo, volto al progresso economico e a sollecitare le velleità speculative della borghesia, rafforzando quindi la maggioranza e accentuando, di conseguenza, caratteri oligarchici. -
INSTABILITA' - ONDATA RIVOLUZIONARIA
Crescente crisi:
-Irlanda fame e malattie
-Emigrazione negli Stati Uniti
-Sul piano sociale, in paesi come l'Inghilterra e la Francia dove era decollata la rivoluzione industriale, la crisi economica acuì la protesta del proletariato che vide il suo tenore di vita retrocedere.
-Sul piano politico, seppur compromessi dalla Restaurazione, erano influenti i principi della rivoluzione francese.
Avanzò la richiesta dell'estensione al diritto di voto e la rivendicazione dell'indipendenza nazionale. -
L'OPPOSIZIONE E LA CAMPAGNA DEI BANCHETTI
L'opposizione tentò di trasferire la protesta nel 'paese reale' per mezzo della cosiddetta campagna dei banchetti, ossia riunioni private con il fine di aggirare i divieti e consentire di far propaganda. -
REPUBBLICA (seconda)
Nel '48 Luigi abbandonò Parigi e quando il governo (composto dai capi dell'opposizione democratico-repubblicana e 2 socialisti: Blanc e Martin->riflettevano la forza del popolo parigino) proibì lo svolgimento di un comizio della campagna dei banchetti, i parigini insorsero nella rivoluzione di febbraio e la rep. fu proclamata in soli 3 giorni, eletta a suffragio universale (convocazione Assemblea Cost.). A prevalere fu la volontà dei repubblicani moderati, innescando una crisi rivoluzionaria. -
GUARDIA NAZIONALE (rinata)
Per contrastare la grande manifestazione di protesta, il governo ricorse alla Guardia Nazionale, espressione della borghesia cittadina e rinata a seguito dell'insurrezione del luglio 1830, chiamata a difendere un governo largamente impopolare. Sebbene la Guardia Nazionale, essendo 'lo stato', avrebbe dovuto reprimere i dimostranti, combatté con loro generando la radicalizzazione della situazione e l'impossibilità di un compromesso, con 2 giorni di barricate e scontri violenti. -
OPIFICI NAZIONALI - Blanc
I rivoltosi istituirono un governo provvisorio con l'emanazione di provvedimenti di carattere democratico:
-abolizione pena di morte per i detenuti politici
-estinzione titoli nobiliari
-fine della schiavitù Furono creati gli ateliers nationaux* per dare lavoro ai disoccupati e reintrodotti gli ateliers de charité; al contrario, fu respinta la proposta d'istituire gli ateliers sociaux (associazioni di lavoro autogestito).
Gli * non ebbero successo - considerati pericolo affermazione socialista. -
DA MODERATI AL POTERE A CAVAIGNAC
I moderati vinsero le elezioni; il nuovo governo abolì gli ateliers nationaux e obbligò gli operai sotto i 25 anni ad arruolarsi nell'esercito.
L'insurrezione deflagrò il 23 giungo 1848 (rivoluzione di giugno) e segnò 4 giorni di scontro tra borghesia e proletariato.
Furono conferiti enormi poteri (repressione) al presidente della R. (Cavaignac), a discapito del Parlamento.
Fu una svolta decisiva che diede inizio all'incubo della rivoluzione sociale, "spettro del comunismo". -
RIMODULAZIONE POTERI
A novembre fu promulgata una nuova Costituzione (democratica ed ispirata al modello statunitense), che prevedeva l'elezione diretta del Presidente della Rep. dal popolo (4 anni) ed un'unica Assemblea legislativa eletta a suffragio universale.
Si concluse nel '49 la fase democratica della repubblica, in senso conservatore, poiché nella nuova Camera vi era una maggioranza clericale e conservatrice. -
CARLO LUIGI NAPOLEONE BONAPARTE
Il 10 dic. votarono per Luigi (nipote di Napoleone), oltre i contadini e i borghesi desiderosi, anche numerosi proletari parigini, contro l'azione repressiva del governo repubblicano, che ben presto fu trasformato da L. in una dittatura personale con presidenza decennale.
Nel 1852 egli emanò un plebiscito e si fece proclamare imperatore dei Francesi (Napoleone III), ripristinando l'ordine.
La notizia dell'insurrezione in Francia fece scalpore e generò altre rivolte in tutta Europa. -
SI INCRINA L'ALLEANZA TRA BONAPARTE E I CONSERVATORI
Nel 1850 viene promulgata (dalla Camera: clero e conserv.) una legge sull'istruzione con un ritorno al pre-illuminismo (affidata al clero) e una legge elettorale che negava il diritto di voto a circa 3 milioni di nulla tenenti.
Nel luglio 1851 la Camera respinge la richiesta di revoca dell'articolo della Cost. che impediva la rielezione del presidente alla scadenza del mandato.
COLPO DI STATO appoggiato dall'esercito. -
PLEBISCITO A SUFFRAGIO UNIVERSALE
La mera fu sciolta e gli oppositori arrestati o deportati.
Con il suffragio fu affidato a Bonaparte il compito di redigere una nuova Costituzione:
-mandato del presidente-10 anni;
-suffragio universale;
-iniziativa legislativa al presidente (no alle Camere);
-senato vitalizio (nomina presidenziale). -
BONAPARTISMO
Il 1852 fu l'anno della restaurazione dell'impero, con l'ascesa definitiva di Napoleone III.
Il Secondo impero francese (fondato da Napoleone III) non rappresentò né una monarchia tradizionale, né un regime parlamentare, bensì un modo di governare definito da due parametri:
-RICERCA DEL CONSENSO;
-AUTORITARISMO. -
UNA POLITICA DI PLEBISCITI - L'IMPERO É LA PACE
POLITICA INTERNA
L'autoritarismo fu assicurato con un ferreo controllo sulla libertà di stampa e di associazione.
Il potere fu incentrato nel Senato e nel Consiglio di Stato, i cui membri erano nominati da Napoleone III, che ridusse al minimo la rilevanza dell'Assemblea legislativa.
Napoleone III utilizzò in maniera spropositata i plebisciti, un veicolo che non prevede mediazione politica. POLITICA ESTERA
-obiettivo di rendere la Francia la maggior potenza continentale;
-nazionalità. -
GUERRA DI CRIMEA 1853-55 - il nemico del mio nemico è mio amico
Causa della guerra che scoppiò nel 1853 furono i conflitti tra Turchia e Russia (con l'intenzione di espandersi verso il Mar Nero ai danni della Turchia).
A difendere la Turchia furono la Francia e l'Inghilterra.
Essendo la Francia nemica dell'Austria, e tenendo in conto che l'obiettivo di Cavour (generale italiano) era quello di liberarsi dall'insedio austriaco nell'Italia sett., quest'ultimo si alleò con loro (1854). Un anno dopo, i Russi si arresero e si tenne a Parigi il Congresso di pace. -
ACCORDI DI PLOMBIÈRES 1858
A partire dal congresso, l'intesa tra Cavour e Napoleone III stava affermandosi.
Con gli accordi di Plombières:
-L'esercito francese sarebbe intervenuto a fianco del Regno di Sardegna se fosse stata l'Austria ad iniziare la guerra;
-La Francia avrebbe ottenuto Nizza e la Savoia;
-Italia - formazione di una confederazione (Regno dell'Alta It-Savoia, Regno dell'It centrale-Fr, Regno delle due Sicilie-Fr).
In sostanza, Nap III optò a sostituire l'egemonia austriaca in Italia con quella francese. -
SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA
Dato che, secondo gli accordi di Plombières, la Francia sarebbe intervenuta se il Piemonte fosse stato aggredito dall'Austria, fu necessario provocarla. Quest'ultima cadde nella trappola e indirizzò un ultimatum al Regno di Sardegna, con la richiesta di allontanare l'esercito piemontese dai confini.
Le truppe franco-piemontesi ottennero rapide vittorie a Palermo, Magenta e Milano ma fu richiesta l'annessione della Toscana e dell'Emilia al Regno di Saredegna. -
CONSEGUENZE DELLA GUERRA E PREOCCUPAZIONI
Napoleone III ebbe paura di perdere il controllo della situazione e temette per l'annessione della Toscana e dell'Emilia al R. di Sardegna, che avrebbe rafforzato lo Stato sabaudo in Italia.
Nel frattempo, Russia e Prussia minacciavano un intervento al fianco dell'Austria, mentre in Francia cresceva il malcontento per il costo umano ed economico che conflitto stava causando. -
ARMISTIZIO DI VILLAFRANCA
Napoleone III firmò a Villafranca l'armistizio con l'Austria:
-cessione della Lombardia alla Francia, la quale l'avrebbe consegnata successivamente al Regno di Sardegna;
-il Veneto rimase in mano agli austriaci.
-la questione dell'Emilia e della Toscana fu risolta con la concessione del alla Francia di Nizza e la Savoia.
Si concluse in questo modo l'instabilità internazionale. -
IL CANALE DI SUEZ
Per ottenere il consenso popolare, Napoleone III sostenne il decollo industriale conseguendo la crescita del commercio del 300% e favorì la costruzione di considerevoli opere pubbliche (rete ferroviaria e boulevards di Parigi).
Grazie ai finanziamenti di vari istituti di credito, fu costruito il canale di Suez, fondamentale ai fini di evitare di dover circumnavigare l'Africa per poter raggiungere le aree orientali. -
PARENTESI BISMARCK
Poscia le guerre scatenate da Bismarck (cancelliere tedesco), contro Danimarca e Austria, per l'unificazione della Germania nel 1866 fu stipulato a Praga il trattato di pace:
L'Italia ottenne il Veneto e la Germania fu divisa in due confederazioni:
-C. del Nord (re di Prussia);
-C. del Sud (legata a quella del Nord da un'unione doganale e un'alleanza militare, però indipendente dalla Prussia, infatti Nap III aveva imposto l'autonomia della C. per impedire un eccessivo rafforzamento tedesco). -
FRANCIA CONTRO GERMANIA - umiliati tra l'oro (a Versailles)
Bismarck non nascose il suo interesse per le regioni francesi Alsazia e Lorena e la tensione tra i due paesi crebbe per la questione dinastica della successione al trono spagnolo.
Il conflitto fu inevitabile e fu dichiarata guerra alla Prussia.
L'esercito francese fu annientato da quello tedesco a Sedan, il 2 settembre 1871.
A distanza di due giorni, Parigi insorse e proclamò la Terza Repubblica. Oltre la sconfitta, l'umiliazione fu vedere Guglielmo I incoronato kaiser tra le mura di Versailles. -
IDEALI DI RIVOLUZIONE - Comune
Sebbene il progetto politico fosse alquanto variegato, prevalevano delle idee comuni:
-avversione per la maggioranza contadina reazionaria;
-autonomia per città e villaggi;
-desiderio di democrazia diretta, istruzione pubblica, laicità, lotta alla povertà e all'ingiustizia.
Il tricolore fu sostituito con una bandiera rosso sangue.
La colonna Vedôme fu abbattuta poiché vista come affermazione del militarismo. -
LA COMUNE DI PARIGI - organo di autogoverno cittadino
Con le elezioni vinsero le forze moderate e conservatrici e la guida del governo fu affidata a Adolphe Thiers, un liberale moderato.
Le condizioni della pace stipulata con i tedeschi furono pesanti:
-la Francia dovette cedere alla Germania Alsazia e Lorena;
-pagare ingenti danni di guerra (5 miliardi di franchi);
-presenza militare tedesco su suolo francese.
Thiers ordinò la perquisizione dei cannoni appartenenti alla Guardia Nazionale -> insurrezione parigina (insediarono il Municipio) - Comune -
LA PERNICIOSA COMUNE
La Comune, guidata da un Consiglio di 90 membri con potere sia esecutivo che legislativo, fu un esperimento effimero (durò solo 2 mesi) ma efficace per le sue innovazioni; la giustizia fu affidata ai tribunali popolari, venne istituito un esercito a difesa della città e le fabbriche abbandonate furono riutilizzate.
La Comune era ormai per gli aristocratici e proprietari terrieri una minaccia.
Thiers decise di rivolgersi a Bismarck chiedendo il rilascio dei prigionieri di guerra (ex.soldati). -
SETTIMANA DI SANGUE - 21-28 maggio 1871
Venne ricostituito l'esercito francese: oltre 100000 soldati al comando del maresciallo Mac Mahon.
L'esercito prese d'assedio Parigi rendendola un campo di battaglia.
Ogni focolaio fu represso ed i rivoltosi massacrati.
I comunardi risposero con sanguinose rappresaglie che provocarono più di 887 morti e 64 ostaggi; persero però 20000 uomini, subirono 43522 prigionieri e la deportazione nelle colonie di 4586 persone.
Terminò in questo modo la Comune e la Francia tornò ad essere una sola nazione. -
VOLONTÁ DI RISCATTO - la terza repubblica
Adolphe Thiers pagò il debito con la Germania per mezzo del prestito nazionale ed i tedeschi liberarono il territorio francese.
Nel 1873 egli fu costretto a dimettersi e Patrice Mac Mahon divenne presidente della Repubblica.
Lo scontro politico tra moderati e democratici, spinse questi ultimi a prendere accordi con i difensori della repubblica.
L'assetto repubblicano della Francia fu attestato con la Costituzione emanata dall'Assemblea Nazionale nel 1875. -
COSTITUZIONE a struttura centralista - REPUBBLICA (terza)
La nuova Costituzione mantenne intatta la struttura centralista dello Stato francese, composto da 3 istituzioni fondamentali:
-Camera dei deputati - potere legislativo - ogni 4 anni;
-Senato - potere legislativo - eletta a suffragio universale ogni 4 anni;
-presidente della Repubblica - a capo del governo.
Si tratta quindi di una costituzione conservativa ma volta ad un'apertura democratica, sostanzialmente un compromesso tra le due forze contrastanti. -
RELATIVA STABILITÁ
L'indirizzo conservatore e filomonarchico fu caduco e nel '79 i repubblicani ottennero la maggioranza, conseguendone la dimissione di Mac Mahon.
Fino alla prima guerra mondiale, i governi che rimarranno in piedi saranno sempre in mano a repubblicani moderati e ai radicali, creando una relativa stabilità politica, grazie alla quale, in Francia, si poterono realizzare notevoli riforme dirette all'estensione della democrazia e la laicizzazione dello Stato. -
DEMOCRAZIA E LAICIZZAZIONE
II governi repubblicani estesero la democrazia e la laicità dello Stato:
-garantite la libertà di stampa e di associazione;
-la giornata lavorativa ridotta a 10 ore;
-riconosciuto il diritto all'organizzazione sindacale;
-introduzione del divorzio e matrimonio civile;
-separazione dello Stato della Chiesa e il monopolio statale dell'istruzione, obbligatoria e gratuita.
Si manifestarono tentativi di sovversione dello Stato. -
LA TRIPLICE ALLEANZA - Italia Germania e Austria
Nel 1881 la Francia occupò indisturbata uno dei territori più ambiti dall'Italia, ossia la Tunisia.
L'Italia si schierò quindi con la Germania e l'Austria, dando luogo alla triplice alleanza, con il rispettivo impegno di difendersi in caso di aggressioni da altri paesi. -
CONFINI DI GUERRA - guerra doganale Francia-Italia
Il presidente del consiglio italiano Francesco Crispi attuò una politica estera ostile alla Francia e tendente all'alleanza con la Germania.
Irritata dalla politica filotedesca intrapresa da Crispi, la Francia stabilì una tariffa doganale discriminatoria verso i prodotti italiani, instaurando una vera e propria guerra doganale.
Da partner commerciale e maggiore acquirente dei prodotti agricoli del Mezzogiorno, la Francia divenne la causa della crisi economica delle aree meridionali. -
LA REVANCHE E BOULANGER
Come fece nel '77 Mac Mahon, allo stesso modo l'ex ministro della Guerra Boulanger tentò nel 1889 a sciogliere le Camere e si propose di instaurare un regime presidenziale non soggetto al Parlamento, che possa condurre la Francia verso la competizione coloniale con la Gran Bretagna e alla revanche, vale a dire la rivincita contro la Germania. Il complotto fu scoperto e sventato dalle autorità di governo. Sebbene B. fu accusato di tradimento contro la Repubblica, riuscì a fuggire in Belgio. -
IL REVANSCISMO
Il programma revanscista di Boulanger si inseriva in un clima di forti tensioni antidemocratiche che diffondevano nel paese un'ideologia nazionalista, militarista e razzista.
Il revanscismo è l'atteggiamento politico che punta ad annullare gli svantaggi di una sconfitta subita e spinge ad una rivincita contro i vincitori di una precedente guerra.
Questo movimento attecchì soprattutto negli ambienti socialisti e autoritari, alimentando persino la campagna antisemita.