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Nomina di Cavour a presidente del consiglio del regno di Sardegna
Una volta al potere cavour iniziò ad ammodernare il regno per prepararlo alla unificazione, sul piano economico favorisce il libero scambio, sviluppa il settore agricolo, furono migliorate le vie di commercio e le ferrovie, riforma il settore fiscale e crea una banca centrale. Pul piano estero Cavour s'impegna ad accrescere l'importanza del regno di Sardegna e il desiderio di un'Italia unita -
L'Italia partecipa alla guerra in Crimea
Fù un modo per far conoscere la Questione italiana al resto d'Europa, infatti grazie al contributo italiano Cavour potè sedere al tavolo dei vincitori e parlare dei problemi che la penisola affrontava (invadenza austriaca e eccessive repressioni nel Regno delle due Sicilie) -
battaglia di Milazzo
Garibaldi e i Mille contro regno Borbonico
Risultato: vittoria dei Mille
i borbonici furono scacciati definitivamente dall'isola -
Alleanza tra Francia e Piemonte
dopo gli attentati a Napoleone III e le lettere di Orsini (l'attentatore) Cavour riuscì a convincere l'imperatore della necessità di intervenire in Italia, i due si incontrarono a Plombières e sottoscrissero un trattato che sottoscrive l'intervento francese nel caso di un attacco austriaco -
Sbarco in Calabria
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Inizio della seconda guerra d'indipendenza
Per costringere una reazione austriaca, il governo sabaudo organizzò esercitazioni e manovre al confine, inoltre creò un corpo speciale comandato da Garibaldi: i cacciatori delle Alpi. La reazione austriaca fù immediata, dopo un ultimatum 110000 truppe austriache attaccarono, pieontesi e francesi si mobilitarono immediatamente con rispettivamente 60000 e 120000 uomini -
Period: to
II guerra d'indipendenza
Dopo un iniziale avanzata, gli austriaci furono respinti dalle forze combinate franco-piemontesi che penetrarono in territorio nemico. Dopo la vittoria a Magenta gli eserciti alleati entrarono vittoriosi a Milano. Intanto le popolazioni di Firenze, Ferrara, Parma, Bologna e Modena insorsero spinte dalle vittorie, i sovrani vennero cacciati e si instaurarono governi provvisori. Intanto ci fù un contrattacco austriaco a San martino e Solferino che si concluse con un nulla di fatto. -
Battaglia di Montebello
risultato: Vittoria franco-piemontese -
Battaglia di Magenta
risultato: vittoria franco-piemontese; gli eserciti alleati si aprono la strada per Milano -
Entrata a Milano
Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrano vittoriosi nella città -
Battaglie di Solferino e San Martino
L'esercito austriaco rafforzato si scontra cintro le forze alleate.
Risultato: vittoria franco-piemontese; si apre la strada per Venezia -
Armistizio di Villafranca
fùà firmato da Napoleone III e dagli austriaci senza consultare i piemontesi, secondo questo trattato l'Austria cedeva la Lombardia al Piemonte, ma si tenevano il Veneto e i governi provvisori dovevano cessare di esistere a favore delle vecchie dinastie, ciò colse di sorpresa molti patrioti tra cui Cavour che si dimise due giorni dopo -
Alcuni compromessi
La situazione restava però molto tesa, le repubbliche non volevano fare marcia indietro, anzi crearono una loro milizia con a capo Garibaldi che fù sostenuta dal Piemonte. Inoltre molti piemontesi si sentivano traditi dalla Francia e ci volle un secondo compromesso fra Cavour (tornato al governo) e Napoleone: Savoia e Nizza vennero cedute e le votazioni in Emilia, Toscana e Romagna sarebbero state riconosciute -
Insurrezioni in Sicilia
L'attenzione si spostò nuovamente al sud dove Rosolino Pilo e Francesco Crispi fecero insorgere Palermo, la risposta fù rapida e la rivolta cittadina fù rapidamente stroncata ma le campagne continuarono a lottare e Crispi convinse Garivaldi a intervenire con un corpo di volontari -
Spedizione dei Mille
Una volta radunati un migliaio di volontari e indossate le giubbe rosse, Garibaldi partì da Quarto a bordo di due navi per raggiungere la Sicilia, Cavour ed Emanuele II si dichiararono estranei ed emisero un ordine di arresto per Garibaldi che, guardacaso, partì un giorno dopo (ciò sottolineava una sorta di appoggio alla spedizione) -
sbarco a Marsala
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Period: to
Alla conquista del sud!
tutto iniziò con lo sbarco a Marsala, dopo tre giorni Garibaldi si proclamò dittatore della Sicilia a nome di Vittorio Emanuele, con la prima vittoria Borbonica esplose un inzurrezione che permise ai mille di marciare su Palermo, la definitiva cacciata dei borbonici dall'isola avvenne a Milazzo, sucessivamente i Mille sbarcarono a Reggio e mossero Verso Napoli, la palla balzò a Cavour che mosse subito dopo per fermare Garibaldi dall'attaccare Roma, i due si incontrarono a Teano. -
battaglia di Calatafimi
Garibaldi e i Mille contro il regno Borbonico
risultato: vittoria borbonica
come conseguenza si scaturiscono numerose rivolte in tutta l'isola -
Entrata a Palermo
dopo la sua entrata nella città viene istituito un governo provvisorio con a capo Crispi, ci furono alcune riforme agricole -
Entrata a Napoli
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Battaglia di Castelfidardo
Esercito sabaudo contro eercito di Pio IX
Risultato: vittoria sabauda
la strada per la frontiera napoletana era aperta -
Annessione del sud
Garibaldi e Vittorio Emanuele si incontrarono a Teano dove il comandante giurò fedeltà alla corona e consegnò le sue conquiste al re, l'annessione del regno delle due Sicilie al regno d'Italia avvenne tramite un plebiscito -
Problemi interni
Il neonato paese era pervaso da profonde arretratezze, sopratutto al sud. Uno dei principali problemi era la questione linguistica e l'analfabetismo. Altri erano:
-Situazione agricola: al sud esisteva ancora il latifondo; al centro la mezzadria mentre a nord c'erano moderne aziende agricole
-Differenze sosanziali nell'industria e nelle infrastrutture tra nord e sud
-Problemi economici e socio-sanitari -
Unificazione legislativa e scuola elementare
Al tempo dell'unificazione le varie monarchie sparse per tutta Italia avevano leggi e codici differenti, quindi il parlamento emanò una serie di codici che entravano in vigore in tutta la penisola. Inoltre per contrastare l'analfabetizzazione, che raggiungeva picchi del 90% in certe zone del sud, si estese la legge Casati che prevedeva l'istruzione elementare obbligatoria e gratuita -
Sviluppo economico al sud
Oltre ad un'unificazione legislativa ce ne fù anche una economica: il governo si impegnò a creare in mercato nazionale e favorire il libero scambio. I maggiori beneficiari furono i contadini del sud che, da sempre bloccati in un mercato chiuso e autosufficiente, si aprirono alle domande dei mercati esteri, sopratutto quello inglese e francese -
Period: to
Contrasto al brigantaggio
In molte parti del centro-sud c'era un grave malcontento per le nuove leggi introdotte come la leva militare e le nuove tasse, ciò alimentò il brigantaggio che si trasformò presto in una sorta di guerra civile visto che c'erano vaste masse di briganti che combattevano regolarmente con i soldati italiani (finoo a 120000, circa la metà dell'esercito), non si attuarono mai riforme a favore dei contadini -
Proclamazione del Regno d'Italia
il re sciolse il vecchio parlamento e se ne elesse uno nuovo, la sua prima seduta si tenne a Torino (prima capitale del regno), sucessivamente il 17 marzo il parlamento approvò la prima legge e Vittorio Emanuele II divenne il primo re d'Italia -
Destra storica al potere
La destra era composta dai membri del partito di Cavour (morto nel giugno del 1861), suo successore fù Bettino Ricasoli. La destra incontrava l'opposizione composta dalla sinstra storica composta da alcuni esponenti della sinistra non confluiti nel partito di Cavour, da democratici e repubblicani -
l'Italia ottiene il Veneto
per prendere il Veneto l'Italia stipulò un'alleanza con la Prussia (già in guerra con l'Austria) che prevedeva la cessione del Veneto all'Italia in caso di vittoria. Con l'apertura del conflitto l'esercito italiano subì due sconfitte, le uniche vittorie furono quelle del corpo di spedizione alpino guidato da Garibaldi ma la guerra si concluse prima che riuscisse a raggiungere Trento. La francia ottenne il Veneto grazie al suo lavoro da mediatrice ma lo cedette all'Italia con un plebiscito -
annessione di Roma al regno d'Italia
dopo la conquista del veneto si riaccese la fiamma per la presa di Roma che si manifestò in un tentativo di prenderla da parte di Garibaldi, fù stroncato dai francesi. Una nuova opportunità si verificò con lo scoppio della guerra franco-prussiana, l'Italia ne approfittò subito e attaccò, il 20 settembre l'esercito italiano entrò nella città attraverso la breccia di Porta Pia, qualche giorno dopo la città e il Lazio vennero annessi all'Italia e la capitale venne trasferita da Firenze a Roma -
Accordi con il Papa
Dopo la presa della città il papa venne confinato nello stato-città del Vaticano. Si rese necessario fare degli accordi per regolare i rapporti fra stato e chiesa, così vennero approvate dal Parlamento le leggi delle guarentigie, con cui il governo italiano si impegnò a proteggere lo stato della chiesa e a garantire la libertà spirituale del pontefice oltre che i benefici e le garanzie dei capi di stato -
La reazione del Papa
gli accordi presi erano supportati solo dal governo italiano, ma non dal papa che emise la formula del Non expedit che proibiva ai cattolici credenti di partecipare alla vita politica del regno -
Tramonto della destra storica
Nonostante le conquiste militari e simboliche, il governo italiano perdeva consensi in campo economico e fiscale, infatti i banchieri e gli industriali avevano preso una via differente da quella presa dal governo. Inoltre le profonde trasformazioni della società italiana alla fine dell'ottocento posero le basi della caduta della destra che si verificò nell 1876 e pose le basi dell'ascesa della sinistra storica