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Viene proclamata l'indipendenza somala. La Somalia viene unificata: prima era divisa fra il Centro-Sud sotto l'amministrazione fiduciaria italiana e il Nord, il Somaliland britannico. Per nove anni il Paese avrà un Governo legittimamente eletto.
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Siad Barre, con un colpo di Stato, prende il potere e instaura un regime di ispirazione marxista.
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La Somalia dichiara guerra contro l'Etiopia. Un conflitto disastroso per la Somalia, conclusosi con la sconfitta e un impoverimento generalizzato.
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Il Regime di Siad Barre diventa sempre più dispotico e poco tollerato dalla popolazione. Gli scontri assumono il profilo di una guerra civile.
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Cade il Regime di Siad Barre (il presidente, generale e dittatore che aveva preso militarmente il potere nel 1969). Incomincia uno dei periodi più bui della storia del Paese: la guerra civile diventa una guerra di tutti contro tutti, una lotta tra clan, guidati dai "signori della guerra". Dal 1991 e fino al 2000 la Somalia non ha un governo centrale.
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L'ONU avvia una missione di pace a Mogadiscio. Le truppe americane, italiane e di altri Paesi sono molto osteggiate dalle fazioni somale. La missione sarà un totale fallimento e cesserà nel 1994.
La situazione è stata resa popolare da un film americano "Black Hawk Down" di Ridley Scott.
https://www.youtube.com/watch?v=2GfBkC3qs78 -
La Somalia, in mano ai signori della guerra, diventa terra di nessuno, priva di controlli, gestita dal clan con il controllo delle armi. Le coste diventano approdo dei pirati. La guerra progressivamente si trasforma e assume una matrice religiosa. Il potere passa gradualmente nelle mani delle Corti Islamiche che riescono a pacificare alcune zone del Paese.
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Le Corti Islamiche decidono di aggregarsi sotto la bandiera della religione e opporsi allo strapotere dei signori della guerra. L'Unione delle Corti Islamiche prende il controllo del Paese.
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Viene approvata la nuova Costituzione: nasce la Repubblica federale Somala. Si afferma il movimento terrorista di stampo estremista islamico degli Shabab che si pone l'obiettivo di conquistare il Paese. In tutta la Somalia si intensificano gli attentati.
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In Somalia prosegue la guerriglia islamista. Secondo le stime, dal 1991 sono morte a causa del conflitto circa 500.000 persone. All’insicurezza, al gran numero di sfollati interni ai confini (2,6milioni) e di rifugiati all’estero (900mila), alla carenza di tutti i servizi sociali, i somali devono aggiungere le ricorrenti e sempre più frequenti carestie dovute alla siccità. La malnutrizione colpisce centinaia di migliaia di bambini.