La Francia del 1848 -1900

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    Il liberalismo

    Nato in opposizione all'Antico regime dal pensiero teorico di Locke, Montesquieu e Smith, il liberalismo ha come valore fondamentale la libertà individuale che non porta al caos, come pensavano i conservatori, ma alla felicità. I liberali proponevano uno Stato con potere limitato attraverso la Costituzione e la divisione di poteri (quindi contro l'assolutismo); che garantisce le liberà pubbliche e uguaglianza giuridica, ma non interviene su quella economica e sociale.
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    I democratici in Francia contro il regime orleanista

    Per i democratici il valore fondamentale è l’uguaglianza politica: riprendendo la moderna dottrina democratica di Rosseau, si afferma l’importanza dello Stato limitato e rappresentativo della volontà di tutti i cittadini. La volontà del popolo deve essere quindi la volontà sovrana, e per estendere questo diritto a tutti, i democratici si preoccupano di risolvere il problema dell’istruzione e la limitazione delle ingiustizie sociali. In Francia, il loro obiettivo è il suffragio universale.
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    I socialisti in Francia contro il regime orleanista

    I socialisti proponevano un’ideale di Stato fondato sulla giustizia sociale in cui risiede la libertà, una distribuzione della ricchezza equa e un benessere collettivo per eliminare la povertà. Con la rivoluzione industriale in corso, la rielaborazione teorica di Rosseau e gli ideali di uguaglianza dell' uomo della Rivoluzione francese, portano alla formazione della dottrina socialista francese. Con la crisi economica dal 1845 propongono riforme economiche e sociali affermando i propri ideali.
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    L'opposizione al governo di re Luigi Filippo d'Orléans e Guizot

    La Francia, come anche gli altri Stati europei si ritrova a dover affrontare un nuovo periodo di crisi, soprattutto economica: Guizot che porta avanti solo gli interessi della grande borghesia, ignora i ceti più umili e aumenta le tasse. Lo scontento popolare porta ad un'opposizione che vede oltre ai socialisti e democratici anche repubblicani e legittimisti (vogliono rivendicare il diritto al trono dei Borboni). Viene organizzata la campagna dei banchetti con lo scopo di una riforma elettorale.
  • Le rivolte in Europa

    Le rivolte in Europa
    Dopo Parigi, in Europa scoppia un'enorme ondata rivoluzionaria: dalle rivolte dell'Impero Asburgico (i singoli governi rivoluzionari dall'Italia all'Ungheria, si proclamano indipendenti ma vengono sconfitti dall'Impero), negli Stati tedeschi (la via liberale al rinnovamento fallisce) e in Italia (dopo Vienna, Milano e Venezia insorgono insieme a Carlo Alberto contro l'Austria e con la vittoria di questa, sale al trono nel Regno di Sardegna Vittorio Emanuele II, è la prima guerra d'indipendenza)
  • Il governo provvisorio dei rivoltosi e gli ateliers nationaux

    Il governo provvisorio dei rivoltosi e gli ateliers nationaux
    Con la nuova repubblica, vengono presi provvedimenti di tipo democratico tra cui il suffragio universale maschile e la cancellazione dei titoli di nobiltà. Il divario ideologico tra liberali e socialisti diventa sempre più evidente con la Nascita di ateliers nationaux ideati per far lavorare i disoccupati ma che ebbero scarsi risultati per quanto riguarda il miglioramento della condizione sociale operaia. L'idea degli ateliers sociaux, assocazioni per il lavoro autogestito, viene rifiutata.
  • La rivoluzione di febbraio

    La rivoluzione di febbraio
    La "campagna dei banchetti" era una campagna politica costituita da riunioni di protesta organizzate contro il sovrano e il governo presieduto da Guizot. Come obiettivo avevano la riforma della legge elettorale con un allargamento del diritto di voto a cui Luigi Filippo era avverso. Dopo le minacce del governo, viene proibito uno dei comizi e il popolo francese in risposta insorge: in tre giorni proclama la "Seconda Repubblica".
  • La rivoluzione di giugno

    La rivoluzione di giugno
    Dopo la vittoria dei moderati nelle elezioni di aprile a suffragio universale maschile, operai e disoccupati insorgono contro la borghesia il 23 giugno dopo l'abolizione di alcune riforme. La ribellione del proletariato viene repressa portando i moderati alla vittoria. I moti del 1848, metteranno irrimediabilmente in crisi l'assetto politico europeo che era stato deciso con il Congresso di Vienna.
  • La nuova Costituzione e Carlo Luigi Napoleone Bonaparte

    La nuova Costituzione e Carlo Luigi Napoleone Bonaparte
    Mentre a novembre, con la nuova Costituzione, viene stabilita l'elezione diretta del presidente della Repubblica che avrebbe poi ottenuto enormi poteri, cosa svantaggiosa per il Parlamento. Sostenuto da gran parte del popolo ostile a quel governo repubblicano, Luigi Bonaparte sostituisce quest'ultimo con una dittatura personale. Nel 1852, dopo aver nettamente limitato il Parlamento nel 1851 con una nuova Costituzione, si fa proclamare imperatore dei Francesi.
  • Il Secondo Impero francese di Napoleone III e il bonapartismo

    Il Secondo Impero francese di Napoleone III e il bonapartismo
    Il nuovo governo di Napoleone III puntava all'autoritarismo (la concentrazione del potere su persone da lui nominate all'interno del Senato e del Consiglio di Stato, reprimendo l'opposizione liberale; nel 1860 si passerà al riformismo) e al consenso popolare. Essendo il diventare la maggiore potenza coloniale uno degli obiettivi in politica estera, l'imperatore sostenne l'incremento del settore industriale e l'incredibile costruzione del Canale di Suez, fondamentale per scopi economici.
  • La guerra di Crimea

    La guerra di Crimea
    I contrasti tra Turchia e Russia, che voleva espandersi verso il Mar Nero, vengono appoggiati da altre potenze europee: Francia e Inghilterra intervengono a favore della Turchia e nel 1854 si aggiunge Cavour (leader del centro-destra e presidente del Consiglio) con il Regno di Sardegna così da portarla a potenza europea. Nel 1856 con il Congresso di pace, in seguito alla vittoria sui Russi, Cavour pone a livello europeo l'importanza del problema del dominio asburgico nella penisola italiana.
  • Le richieste di Napoleone III al Regno di Sardegna con gli accordi di Plombières

    Le richieste di Napoleone III al Regno di Sardegna con gli accordi di Plombières
    Convintosi del fatto che l'impero asburgico in Italia fosse una minaccia, Napoleone III si incontra con Cavour e insieme stringono diversi accordi così da allontanare gli Austriaci: nel momento in cui l'Austria dovesse attaccare l'Italia, il Regno sabaudo sarebbe stato appoggiato dalla Francia che in cambio avrebbe ottenuto Nizza e Savoia; l'Italia sarebbe stata divisa in tre parti con un sistema di stati confederati (Regno dell'Alta Italia, Regno dell'Italia Centrale, Regno delle Due Sicilie).
  • Italia: la seconda guerra d'indipendenza

    Italia: la seconda guerra d'indipendenza
    Cavour provoca l'attacco dell'Austria e, come da accordi, la Francia interviene a favore dell'Italia ottenendo notevoli vittorie e ribellioni di alcune città della penisola nelle quali si formano governi provvisori. Temendo un eccessivo aumento del potere sabaudo, Napoleone III firma l'11 luglio 1859 un armistizio con l'Austria, che mantiene il dominio sul Veneto. Al Regno di Sardegna si uniscono invece Toscana ed Emilia Romagna mentre Savoia e Nizza, con diverse proteste, vanno alla Francia.
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    L'Italia e la Destra storica

    Il nuovo Stato, a partire dal 1861, per quindici anni, viene governato dalla "Destra storica", chiamata così poiché, nonostante avesse più una posizione di centro in politica, si trattava di moderati considerati fondamentali per la storia della formazione del paese, insieme alla Sinistra, entrambi però liberali. La Destra storica si occupò anche della questione della scelta tra Stato accentrato, come quello della Francia napoleonica, o decentrato. Alla fine prevalse il modello accentrato.
  • Italia: verso il completamento dell'unità nazionale e la Convenzione di Settembre

    Italia: verso il completamento dell'unità nazionale e la Convenzione di Settembre
    L'Italia, per completare l'unità nazionale, punta alla conquista di Roma: mazziniani e garibaldini erano pronti alla guerra, la Destra storica era invece contraria ad un approccio con la città con le armi, in quanto difesa dalle truppe di Napoleone III, influenzato dall'opinione del suo popolo. Dopo uno scontro tra italiani e garibaldini, sotto la pressione francese, con la Convenzione di Settembre l'Italia difendeva i confini dello Stato pontificio, la Francia faceva ritirare le truppe da Roma.
  • Italia: la terza guerra di indipendenza

    Italia: la terza guerra di indipendenza
    L'Italia dopo essere stata sconfitta dall'Austria, riesce comunque ad ottenere il Veneto per mezzo di Napoleone III con la pace di Vienna. Mazziniani e garibaldini continuano la lotta per la conquista di Roma, con un fallimento a causa delle insurrezioni represse. Con la guerra tra Prussia e Francia, che si vede costretta a far ritirare le truppe dalla città, nel 1870 un corpo di bersaglieri riescono ad entrare a Roma che in seguito viene annessa allo Stato italiano e nel 1871 diventa capitale.
  • Napoleone III contro la Prussia e la Terza Repubblica

    Napoleone III contro la Prussia e la Terza Repubblica
    Per mano del cancelliere Bismark, il cui obiettivo era l'unione tedesca attraverso la Prussia, si ha una progressiva espansione prussiana, ostacolata, oltre che dall'Austria, anche dalla Francia (Guglielmo I era interessato alla successione al trono di Spagna e all'Alsazia e Lorena). Parigi, il 4 settembre 1870 dopo la sconfitta francese, insorge e proclama la Terza Repubblica, tenta di continuare la guerra contro la Prussia per poi essere nuovamente sconfitta: nasce il Secondo Impero tedesco.
  • La Terza Repubblica

    La Terza Repubblica
    L'obiettivo di Napoleone III era l'egemonia europea e quindi l'indebolimento dell'Impero asburgico ma ciò non fu mai possibile: la Prussia, che stava creando lo Stato nazionale tedesco, sconfigge la Francia e favorisce l'ascesa tedesca. Con la caduta di Napoleone III nasce la Terza Repubblica con Thiers come presidente: si ritrova a dover affrontare i problemi dell'esperienza della Comune e la dura presenza dei monarchici. Lo scontro tra questi e i repubblicani, porta alla Costituzione del 1875.
  • La Comune di Parigi

    La Comune di Parigi
    Dopo le elezioni politiche nella nuova Assemblea Nazionale che portano alla vittoria delle forze conservatrici e moderate, i Parigini insorgono come protesta alle pesanti condizioni della Germania e fondano la Comune, un sistema di autogoverno. Per la borghesia francese si trattava di una minaccia da eliminare: durante la "settimana di sangue" dal 21 al 28 maggio la Comune, prima forma di governo democratico-socialista in Europa, viene eliminata con l'intervento dell'esercito francese di Thiers.
  • La nuova Costituzione

    La nuova Costituzione
    Con la nuova Costituzione emanata dall'Assemblea Nazionale, viene confermato l'assetto repubblicano del paese e la sua struttura centralista. Vengono costituite tre istituzioni sia di tipo conservativo sia democratico: la Camera dei deputati (potere legislativo eletta a suffragio universale); il Senato; il presidente della Repubblica (capo del governo con ampi poteri).
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    L'affermazione dei repubblicani

    I repubblicani riescono in poco tempo a stravolgere l'indirizzo conservatore della Costituzione e conquistano la maggioranza in entrambe le Camere del Parlamento. Oltre ad un notevole sviluppo industriale viene estesa la democrazia e la laicizzazione dello Stato. I repubblicani moderati e radicali costituiranno i governi fino al 1914 (nonostante i tentativi di monarchici e reazionari di eliminare la repubblica) costituendo così un grande periodo di stabilità politica fondamentale per le riforme.
  • Italia: la Triplice Alleanza

    Italia: la Triplice Alleanza
    Con la caduta della Destra storica, viene riformato il governo con la Sinistra storica al potere. Oltre al decollo industriale in politica interna, si decide di agire anche in politica estera per conquiste coloniali: l'Italia, dopo l'occupazione francese della Tunisia, e trovandosi così isolata a livello internazionale, si unisce a Germania e Austria. Nasce la Triplice Alleanza, un accordo di protesta nei confronti della Francia e di aiuto reciproco in caso di attacchi da parte di altri paesi.