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400 BCE
Prima ipotesi, Democrito
Gli atomi erano concepiti da Democrito come particelle originarie indivisibili: essi cioè erano quantità o grandezze primitive e semplici, omogenee e compatte, la cui caratteristica principale è l'indivisibilità. -
Primo modello atomico, John Dalton
John Dalton per primo cercò di descrivere l'atomo. Affermò che tutta la materia è fatta da particelle microscopiche indistruttibili e indivisibili chiamate atomi. Tutti gli atomi di uno stesso elemento sono identici, hanno uguale massa, non possono essere convertiti in atomi di altri elementi e si combinano, per formare un composto, solamente con numeri interi di atomi di altri elementi. Gli atomi non possono essere creati o distrutti, ma si trasferiscono interi da un composto ad un altro. -
Modello atomico di Thomson
L'atomo era visto da Thomson come una nube di carica positiva, con gli elettroni disposti al suo interno in modo quasi casuale (come l'uvetta nel panettone). Da ciò, si indica colloquialmente il modello atomico di Thomson come modello a panettone. Gli elettroni, seppur disposti casualmente, percorrono orbite circolari periodiche attorno al centro della nube. Nel modello gli elettroni sono sottoposti per effetto della nube positiva ad una forza di richiamo elastica verso il centro. -
Modello atomico di Rutherford
Rutherford smentì il modello di Thomson confermando l'esistenza del nucleo atomico osservando tuttavia che esso è molto piccolo rispetto all'atomo stesso. L'atomo dunque, secondo questo modello, sarebbe in gran parte vuoto. Nel nucleo è concentrata la massa e la carica positiva dell'atomo, che bilancia quella degli elettroni rendendolo complessivamente neutro, e introduce il concetto di peso atomico, che è stato precedentemente tralasciato. -
Modello atomico di Bohr
Bohr aggiorna e corregge il modello atomico di Rutherford, che non convince i fisici con l'ipotesi degli elettroni che restano distanti dal nucleo a causa della forza centrifuga. Bohr ipotizza che gli elettroni orbitino attorno al nucleo su diversi livelli, chiamati orbite stazionarie. Questi inoltre, nell'eventuale passaggio da un livello ad un altro, rilascerebbero energia