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500 BCE
Leucippo e Democrito
I due filosofi si sono chiesti quante volte la materia si sarebbe potuta dividere a metà. Essi arrivarono arrivarono a chiamare, questa particella che formava tutto, "atomo". Ma la loro teoria non fu presa in considerazione per almeno 2000 anni a causa dell'influenza delle teorie di Aristotele. -
Dalton: la ripresa dell'atomo
Dopo quasi 2000 anni, la teoria dell'atomo viene presa di nuovo in considerazione dallo scienziato John Dalton. Basandosi sulle ricerche dei suoi colleghi: Lavoisier e Proust, egli elaborò una teoria scientifica che dimostrava come la materia dovesse essere costituita da particelle fondamentali che si combinavano e dividevano per formare ogni sostanza dell'universo, Dalton gli diede il nome: "atomo"; non era più una teoria ma un dato di fatto l'esistenza dell'atomo. -
J.J. Thomson: il primo modello atomico
Lo scienziato condusse degli esperimenti sulle proprietà elettriche della materia, scoprì l'esistenza di particelle negative in essa e le chiamò elettroni. Dedusse inoltre che se esistevano particelle negative dovevano anche esistere particelle positive.
Quindi creò il primo modello dell'atomo chiamato: l'atomo a panettone. -
Ernest Rutherford: il secondo modello atomico
Studente di Thomson, Rutherford elaborò degli esperimenti bombardando una lastra d'oro di particelle alfa, con carica positiva. Queste particelle secondo l'atomo di Thomson dovevano oltrepassare la lastra senza alcuna variazione della direzione, ma invece non andò così. Alcune particelle oltrepassarono senza alcun problema, altre subirono una variazione e altre rimbalzarono indietro. Rutherford concluse l'esperimento creando il "modello atomico planetario": con una zona positiva e una negativa -
Niels Bohr: il suo modello dell'atomo, la nascita della quantistica.
Sfortunatamente, al modello di Rutherford servivano modifiche perché non erano fisicamente corrette.
Bohr applicò una nuova teoria affascinante elaborata da Max Plank. Plank spiegò l'emissione di energia delle sostanze ipotizzando che l'energia emessa non fosse graduale, ma emessa a pacchetti discreti. Bohr applicò questa teoria all'atomo e concluse: che l'elettrone staziona su orbite lontane dal nucleo e che l'elettrone può saltare da un'orbita all'altra se riceve la giusta energia. -
Modifica del modello di Bohr
Anche il modello di Bohr presentò dei problemi perché il suo modello andava bene per gli atomi leggeri, ma per quelli pesanti non funzionava.
Quindi il fisico Sommerfeld aggiustò il modello di Bohr, introducendo che le orbite non dovevano avere forma solo circolare, ma anche ellittica. -
Scoperta del Neutrone
Il fisico inglese James Chadwick scopre che la massa mancante del nucleo dipenda da una terza particella subatomica: il neutrone. Con questa scoperta si crea l'esistenza degli isotopi ovvero: differenze tra masse di atomi di elementi identici.