storia francese

By chia
  • 4000 BCE

    preistoria

    preistoria
    Il territorio francese conserva tracce della presenza dell’uomo sin dal paleolitico inferiore. È dal neolitico, tuttavia, che la civiltà mediterranea e quella danubiana iniziarono a svilupparsi nella Francia orientale. Dopo che nel IV millennio apparvero sulle coste settentrionali i caratteristici dolmen, a partire dal III millennio si affermò in Bretagna la lavorazione dei metalli.
  • 600 BCE

    antichità: la Gallia prima del dominio romano

    antichità: la Gallia prima del dominio romano
    In epoca storica i Liguri, gli Iberi e in particolare i Celti (dal II millennio) furono i primi abitanti di vaste aree del territorio che corrisponde grosso modo all’attuale Francia (Gallia), mentre sulle coste mediterranee i greci fondarono fin dal VII secolo numerose colonie, la più importante delle quali fu Massalia (oggi Marsiglia), che risale al 600 a.C.
  • 58 BCE

    antichità: la Gallia durante il dominio romano

    antichità: la Gallia durante il dominio romano
    Negli ultimi decenni del II secolo a.C. ebbe inizio l’occupazione romana che, limitata dapprima alla zona meridionale, fu completata da Giulio Cesare fra il 58 e il 51 a.C. Le popolazioni autoctone trovarono modo di integrarsi progressivamente con i conquistatori, soprattutto durante il periodo imperiale. Si venne allora a costituire un’élite romanizzata, alla quale guardò con favore l’imperatore Claudio che, nel 48 d.C., concesse all’aristocrazia locale il diritto di accedere al senato romano.
  • 300

    antichità: le invasioni barbariche

    antichità: le invasioni barbariche
    Fin dalla metà del IV secolo la Gallia fu teatro di incursioni e di invasioni a opera delle popolazioni germaniche. Alcune (come i Vandali) attraversarono il suo territorio per stanziarsi altrove, altre (i Franchi, i Visigoti, i Burgundi) per stanziarsi al suo interno, formando tre grandi aree territoriali: la zona centro-settentrionale (franca), quella meridionale (visigotica) e quella orientale (burgunda). Sotto il controllo romano rimase soltanto il regno di Siagrio.
  • 481

    dinastia merovingia

    dinastia merovingia
    Una prima unificazione e riorganizzazione del territorio fu fatta da Clodoveo (capostipite dei Merovingi) che assunse importanza anche perché aderì al cattolicesimo, portando alla conversione del popolo franco. Col tempo, tuttavia, alle spinte espansionistiche si contrappose un frazionamento territoriale a causa del patrimonialismo e le lotte dinastiche, che portò alla divisione del regno in quattro unità autonome, dove emerse il ruolo del maestro di palazzo (alti funzionari di corte)
  • 751

    decadenza merovingia e Pipino il Breve

    decadenza merovingia e Pipino il Breve
    In un clima di estrema conflittualità, il potere venne sempre più esercitato dai maestri di palazzo. La dinastia merovingia, i cui ultimi re vennero denominati "re fannulloni", si esaurì definitivamente con la deposizione di Childerico III da parte di Pipino il Breve (maestro di palazzo d'Austrasia, figlio di Carlo Martello che vinse gli Arabi-732) che fu poi proclamato re dei franchi da un'assemblea dei grandi del regno, con l'approvazione del papa, dando così inizio alla dinastia carolingia.
  • 771

    la dinastia carolingia: Carlo Magno (1)

    la dinastia carolingia: Carlo Magno (1)
    Sotto la guida di Carlo Magno, re dei franchi dal 771 d.C., si realizzò uno straordinario ampliamento dei confini e, al contempo, una notevole convergenza di interessi con il papato, soprattutto in funzione antilongobarda e antibizantina. Con l'incoronazione imperiale di Carlo nella notte di Natale dell'800 da parte di papa Leone III, s'aggiunse al potere del sovrano una nuova forma di prestigio di tipo sacrale.
  • 800

    la dinastia carolingia: Carlo Magno (2)

    la dinastia carolingia: Carlo Magno (2)
    Carlo Magno avviò una profonda opera di riorganizzazione politica, amministrativa, economica e culturale per conferire ulteriore unità all'impero. Tuttavia, a causa della sua scelta di strutturare il governo su complessi rapporti vassallatico-beneficiari e delle vecchie norme di successione che prevedevano la spartizione del regno fra gli eredi, si indebolì via via il potere centrale a favore dei grandi vassalli.
  • 814

    la dinastia carolingia: post Carlo Magno

    la dinastia carolingia: post Carlo Magno
    Dopo la morte di Carlo Magno, ci fu un'aperta lotta di successione tra i suoi nipoti (Lotario, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo), che terminò con il trattato di Verdun, il quale attribuì la maggior parte del territorio francese a Carlo il Calvo. Gli anni seguenti, a causa della minaccia di nuove invasioni e delle lotte della nobiltà feudale, furono assai difficili e portarono all'indebolimento della figura del re e alla formazione di unità territoriali gestite da grandi famiglie feudali.
  • 909

    l'ordine dei cluniacensi

    l'ordine dei cluniacensi
    In questo periodo di incertezza istituzionale, la Chiesa francese ebbe un forte rinnovamento, con la fondazione dell'ordine monastico cluniacense, nato a Cluny, in Borgogna. Riforma dell'Ordine Benedettino, i monaci sottostavano solo all'autorità dell'Abate e del papa. Ridussero il lavoro manuale (relegato maggiormente alla classe contadina), dedicandosi quasi solamente alla preghiera. Nei monasteri regnavano una disciplina rigida, un ordine severo e un tenore di vita semplice ma buono.
  • 987

    la Francia capetingia

    la Francia capetingia
    Con l'incoronazione di Ugo Capeto ebbe inizio la dinastia dei Capetingi. Inizialmente il potere dei sovrani, a causa dello sviluppo del feudalesimo, fu assai limitato. Tuttavia, appoggiandosi alle forze cittadine borghesi per contrastare la nobiltà e al prestigio religioso conferito dalla Chiesa, i sovrani cercarono di consolidare l'autorità assoluta. In seguito, sempre per rivendicare il ruolo del sovrano, iniziò un aspro conflitto con il papato che portò a uno stretto controllo sulla Chiesa.
  • 1337

    la guerra dei cent'anni

    la guerra dei cent'anni
    La Guerra dei Cent'anni (1337-1453) contrappose Francia e Inghilterra e fu caratterizzata da vicende alterne. Inoltre le epidemie, le carestie e le rivolte contadine resero il periodo ancor più drammatico. La Francia, che riuscì a scacciare gli Inglesi dal continente, uscì dalla guerra stremata. Tuttavia il potere monarchico si trovò rafforzato, poiché la nobiltà feudale che si strinse attorno al sovrano, e, grazie anche all'opera di Giovanna d'Arco, fu galvanizzato il sentimento nazionale.
  • 1492

    le guerre d'Italia

    le guerre d'Italia
    A partire dal 1492 (morte di Lorenzo il Magnifico), la Francia tentò ripetutamente, con armi o diplomazia, di inserirsi nella penisola italiana. La Francia però si vide costretta a condividere il sogno dell'egemonia sulla penisola con la Spagna, motivo per il quale, anche a causa del volere del papato, non riuscì mai a portare a compimento il suo piano.
  • le guerre di religione

    le guerre di religione
    Nella seconda metà del XVI secolo la Francia, indebolita dalle guerre per l'egemonia italiana, dovette affrontare un periodo di crisi e tensione, causato prevalentemente dalla contrapposizione tra cattolici e ugonotti, che portò a sanguinose guerre e conflitti. Le guerre di religione si conclusero con l'editto di Nantes (1593), che stabiliva il principio di convivenza tra le due religioni. Seguì un periodo di pace e ripresa, che culminò con la fondazione di colonie francesi in Canada e Quèbec.
  • l'assolutismo e il Re Sole

    l'assolutismo e il Re Sole
    Luigi XIV (1643-1715) instaurò una monarchia assoluta, accentrando tutto il potere nelle sue mani e facendosi aiutare solo da collaboratori temporali non provenienti dalla nobiltà. Per evitare disordini con quest'ultima, confinò l'aristocrazia alla reggia di Versailles (sua residenza), riducendola a un ruolo puramente decorativo. Divenne così il "re sole", personaggio attorno al quale girava tutta la vita politica del regno.
  • il secolo della ragione: l'illuminismo

    il secolo della ragione: l'illuminismo
    Movimento culturale, sociale e politico che, partendo dall'Inghilterra, si sviluppò prevalentemente in Francia. Basandosi sui progressi scientifici degli anni precedenti, gli illuministi sostengono che solo attraverso la ragione e l'osservazione si possa raggiungere una vera conoscenza del mondo e ottenere la libertà individuale che porta alla felicità dell'uomo. Questa corrente di pensiero condizionò moltissimo il mondo artistico e politico degli anni che seguirono.
  • l'assolutismo debole e la caduta dell'ancien régime

    l'assolutismo debole e la caduta dell'ancien régime
    Dopo la morte del Re Sole, si susseguirono sovrani sempre più deboli e la situazione degenerò. Le enormi spese della reggia di Versailles svuotarono le casse dello Stato e, a causa di pessimi raccolti e epidemie, il prezzo del pane salì alle stelle. Si creò così un divario enorme tra gli stati più ricchi (nobiltà e clero) e quello popolare, e i primi due, uniti contro il terzo per non perdere i loro privilegi, portarono il popolo alla disperazione a alla rivoluzione.
  • la rivoluzione francese

    la rivoluzione francese
    Le tensioni del popolo culminarono con la presa della Bastiglia. Contemporaneamente nelle campagne si verificò una rivolta contadina. La pubblicazione de "la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" e l'introduzione della monarchia costituzionale inaugurò una fase di rifondazione dello Stato, tuttavia compromesso dal chiaro rifiuto dell'aristocrazia di abbandonare l'ancien régime e dalla parte più radicale dei rivoluzionari non ancora soddisfatta.
  • il Terrore

    il Terrore
    Una rivolta popolare, guidata dai Giacobini (i rivoluzionari più radicali), prese d'assalto la residenza del re e lo giustiziò. Seguì l'abolizione della monarchia e la proclamazione della Repubblica Francese. Tuttavia i Giacobini, con a capo Robespierre, diedero inizio al "Terrore", duro periodo durante il quale furono giustiziate moltissime persone. Con l'esecuzione di Robespierre e la perdita di credibilità dei Giacobini, nacque il "Terrore bianco", che agognava il ritorno della monarchia.
  • l'ascesa napoleonica

    l'ascesa napoleonica
    Mentre i sopravvissuti al Terrore istituiscono una costituzione bicamerale, sul fronte esterno (guerra contro gli Austriaci) emerge la figura di Napoleone Bonaparte, reso celebre dalla vittoria di Campoformio (1797). Nel 1799 Napoleone organizza un colpo di Stato, abolisce il Direttorio (organo con il potere esecutivo) e assume la carica di Primo Console, facendo perdere buona parte delle conquiste ottenute con la rivoluzione, ma abolendo il sistema feudale a favore dell'alta borghesia.
  • l'età napoleonica

    l'età napoleonica
    In politica estera Napoleone, abile generale, portò la Francia al dominio sull'Europa, combattendo contro le maggiori potenze europee (anche coalizzate fra loro). La Francia divenne così un impero. Tuttavia, con la tragica campagna di Russia (1812) e il ridestarsi della coscienza nazionale di molti dei territori assoggettati portò a un indebolimento dell'impero e a un periodo di crisi, culminante con la sconfitta e l'esilio di Napoleone (1814).
  • il Congresso di Vienna e la Restaurazione

    il Congresso di Vienna e la Restaurazione
    Napoleone tentò di rifondare il suo impero, ma venne sconfitto a Waterloo da Inghilterra, Prussia, Austria, Russia. Nel Congresso di Vienna tutte le maggiori potenze europee si riunirono per ristabilire gli antichi equilibri rotti dalla Rivoluzione Francese e Napoleone. Le decisioni si basarono su due principi (di legittimità e di equilibrio) e diedero inizio alla Restaurazione.
  • la prima guerra mondiale

    la prima guerra mondiale
    La Germania il 3 agosto 1914 dichiarò guerra alla Francia, alla Gran Bretagna e alla Russia (alleate nella Triplice Intesa). L'offensiva tedesca fu fermata sulla Marna, dove iniziò una logorante guerra di trincea che portò alla crisi del Paese. Nel 1917, dopo il ritiro della Russia rivoluzionaria compensato dall'entrata nell'Intesa degli USA, gli Alleati costrinsero con una grande controffensiva la Germania alla resa.
  • il primo dopoguerra

    il primo dopoguerra
    Alla conferenza di pace di Parigi (1919) la Francia adottò una linea intransigente, finalizzata all'annientamento militare ed economico dell'antico rivale tedesco. Tuttavia, nonostante la vittoria, la Francia uscì dalla prima guerra mondiale stremata, con un tragico bilancio di vite umane, gravissime distruzioni e una profonda crisi economica.
  • la seconda guerra mondiale (1)

    la seconda guerra mondiale (1)
    Il 3/9/1939 la Francia e l'Inghilterra dichiararono guerra alla Germania nazista. Tuttavia, a dimostrazione che la nazione non era pronta al conflitto, non prese alcuna iniziativa di rilievo per fermare le offensive nemiche in Polonia, Danimarca e Norvegia. L'impreparazione militare, l'errata fiducia nei sistemi difensivi dei confini e l'effetto a sorpresa dell'offensiva tedesca attraverso i Paesi Bassi (10/05/1910) determinarono la caduta della Francia, a cui anche l'Italia dichiarò guerra
  • la seconda guerra mondiale (2)

    la seconda guerra mondiale (2)
    Pur avendo salvato gran parte delle truppe sconfitte con l'imbarco a Dunkerque, la Francia si trovò costretta a firmare l'armistizio con la Germania e l'Italia. Occupata per tre quinti, rimase formalmente libera solo nella zona centro meridionale di Vichy. Nel 1942 anche la Repubblica di Vichy fu occupata dai tedeschi. Nel 1943 si costituì il Consiglio nazionale della resistenza e, in seguito, con lo sbarco in Normandia (5-6/7/1944), la Francia fu liberata dagli Alleati.