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Period: to
La guerra dei sette anni
Alla fine della guerra dei Sette anni, la Gran Bretagna, risultò essere la maggiore potenza e dominatrice assoluta sui mari, ma nonostante ciò la corona inglese si ritrovò a dover sostenere enormi spese di guerra e la responsabilità di amministrare e difendere i nuovi territori acquisiti in Nord America. -
Il massacro di Boston
La lunga serie di scontri che ne seguirono culminò nel cosiddetto massacro di Boston, quando i soldati britannici, provocati dalla folla, aprirono il fuoco uccidendo cinque coloni; si scatenò allora una nuova violenta ondata di protesta. I soldati inglesi coinvolti furono trasferiti e il loro capitano processato, ma ciò non bastò a placare l'ira dei coloni. -
Tea Act
Tre anni dopo, di fronte al Tea Act, che accordava alla Compagnia delle Indie orientali agevolazioni fiscali tali da consentirle di vendere il prodotto nelle colonie a un prezzo così basso da rendere perfino inutile il contrabbando, ai coloni fu chiaro che il Parlamento britannico, asservito agli interessi della Compagnia, le riconosceva di fatto un monopolio. La reazione fu violenta: in alcune città fu impedito lo sbarco del tè; in altre fu scaricato ma lasciato deperire nei depositi. -
Boston tea party
Tale provvedimento risollevò immediatamente il conflitto tra i coloni e la madrepatria tanto che alcuni coloni americani, guidati da Samuel Adams, salirono a bordo di navi britanniche e gettarono in mare i carichi di tè.
Il Parlamento inglese rispose varando alcune misure repressive, intese a riaffermare l’autorità regia: il porto di Boston fu chiuso e venne rafforzato il regime di occupazione militare della città, riducendo anche le leggi di autogoverno dei coloni. -
Stamp Act
Allo scopo di far contribuire alle spese dell’impero anche i coloni, il Parlamento inglese impose una tassa di bollo su tutti i documenti legali, i contratti, le riviste e i giornali stampati in terra americana.
L’imposta provocò una forte opposizione tra i coloni americani, i quali la percepirono come un tentativo di limitare i loro piani di autogoverno. Normalmente, infatti, erano le assemblee locali ad emanare leggi fiscali e di organizzazione della sicurezza interna; -
Lo scontro armato
Nel maggio 1775 si riunì il secondo Congresso continentale dei rappresentanti delle colonie, che decise di passare alla resistenza armata organizzando un esercito proprio (il Continental Army) guidato da George Washington. Nel contempo Giorgio III apriva ufficialmente le ostilità nei confronti dei coloni americani, dichiarandoli ribelli. Iniziava, così, la vera e propria Guerra di indipendenza. -
Period: to
La rivoluzione americana
La rivoluzione americana fu quel conflitto tra le tredici colonie nordamericane e il regno britannico che si concluse con la vittoria delle colonie americane. Con questa guerra, le tredici colonie volevano rendersi indipendenti dalla madrepatria britannica. La guerra, scoppiata come rivendicazione di tipo locale da parte delle colonie, si trasformò in una guerra globale che coinvolse anche i principali Paesi europei per il controllo dei territori coloniali conquistati oltremare. -
Dichiarazione d'indipendenza
In risposta alle decisioni inglesi il Congresso continentale emanò la Dichiarazione d’indipendenza, con la quale le colonie si costituivano in stati liberi e indipendenti. Il documento redatto da Thomas Jefferson e approvato, con poche modifiche, dal Congresso di Filadelfia, affermava l'dea che gli uomini avessero uguali diritti e che un governo legittimo dovesse essere fondato sul consenso dei governanti. -
Vittoria dei coloni a Yorktown
Con l'aiuto dei francesi, l'esercito di Washington sconfisse definitamente gli avversari nella battaglia di Yorktown. A questa grave sconfitta si accompagnarono altri insuccessi britannici sul mare.
Dopo una serie di inutili tentativi di forzare le linee nemiche, il comandante inglese si vide costretto alla resa. Il governo di Londra dovette pertanto arrendersi alla realtà: le colonie americane erano perdute. -
Pace di Versailles
Con la pace di Versailles, la Gran Bretagna riconosceva infine l'indipendenza delle tredici colonie nordamericane e si impegnava a restituire alla Francia i territori dei Caraibi e del Senegal e alla Spagna Minorca e la Florida.