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470 BCE
Il principio della camera oscura
Il filosofo cinese Mo-ti (470-391 a.C) scrisse di un' immagine capovolta formata dai raggi di luce che passavano attraverso un foro in una stanza buia che lui chiamò «luogo di raccolta» o «la stanza del tesoro bloccato». -
428 BCE
PLATONE E IL MITO DELLA CAVERNA
Platone nel suo mito della caverna narra della creazione di immagini grazie ad una fonte di luce (il fuoco) che si trova dietro a degli ipotetici prigionieri costretti a fissare solo ed esclusivamente la parete di fronte a loro, sulla quale si formano appunto le ombre generate dal fuoco. -
385 BCE
ARISTOTELE
Aristotele dichiara di aver osservato un’eclissi di sole all'interno di un piccolo ambiente oscurato
«...i raggi del sole che passano per un’apertura quadrata formano un’immagine circolare la cui grandezza aumenta con l’aumentare della distanza dal foro.». -
323 BCE
Euclide
Euclide nel suo saggio «L’Ottica» teorizza in diversi postulati il comportamento della luce. -
1038
Alhazen
In Medio Oriente, il filosofo, astronomo Alhazen compie diversi studi sulla luce. Egli dimostra come i raggi luminosi viaggino in infinite linee rette: posta una candela di fronte un foro la luce viene catturata solo parzialmente, creando un cono ottico. L’immagine proiettata sulla parete opposta risulta ,dunque, rovesciata. -
1452
Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci , nel suo Codice Atlantico,parla della sua camera ottica che chiama «oculus artificialis» e ha una grande intuizione : se l’immagine che passa attraverso un foro stenopeico, si proietta capovolta , allora lo stesso principio si può applicare al funzionamento dell’ occhio umano. -
1535
Gianbattista Della Porta
Gianbattista Della Porta descrisse un apparecchio provvisto non soltanto di lente regolabile ,ma anche di uno specchio convesso riflettore che consentiva il raddrizzamento dell’immagine sul piano orizzontale superiore. -
1571
Keplero
Il filosofo tedesco si interessò
dell’ argomento e fu il primo ad utilizzare il termine «camera ottica» nel suo «Ad Vitellionem paralipomena», in cui fece
un’ analisi degli studi di prospettiva di Erazmus Witelo. -
I pittori del “700 e la camera ottica
La camera ottica nelle sue diverse evoluzioni, si dimostra ideale per immortalare luci, ombre, prospettive e dettagli diventando, così, lo strumento più desiderato dagli artisti.
Canaletto e Bellotto se ne servirono.
Essi immortalarono la bellezza nascosta del mondo che ci circonda, interpretarono di loro gusto gli angoli, le distanze e le posizioni degli elementi architettonici naturali , si giunge quasi ad un’idealizzazione del reale. -
IL CAMPO SANTI GIOVANNI E PAOLO
Questo quadro ci dimostra come Canaletto guardava Venezia. Un’opera ricca e armoniosa. Le posizioni degli edifici, però sono diverse, ciò segue il fine voluto dall’artista: comporre un’opera panoramica dove le prospettive si amalgamano in una visione in grado di perfezionare il mondo.