I Mille

  • Inizio della spedizione dei Mille

    La notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, 1070 volontari guidati da Garibaldi (i cosiddetti "mille") salpano da Quarto con due piroscafi (il "Piemonte" e il "Lombardo")
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    LA SPEDIZIONE DEI MILLE

    Fu così chiamata l'epica impresa di appena mille uomini, guidati da Giuseppe Garibaldi, di unire l'Italia sotto una singola corona. Il re savoiardo Vittorio Emanuele II era favorevole, mentre le camicie rosse trovarono il disaccordo di Cavour.
  • Approdo in Sicilia

    I Mille approdano cinque giorni dopo nella città di Marsala, in Sicilia, dopo aver fatto rifornimento a Talamone alcuni giorni prima.
  • Calatafimi

    L'esercito garibaldino sconfigge quello borbonico nella città sicula di Calatafimi. Quest'ultimo era intervenuto tardi nella repressione della rivolta: partito da Gaeta, sbarcò a Palermo con lentezza.
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    Insurrezione di Palermo

    Dopo Calatafimi, l'esercito entra a Palermo, in cui scoppia un'insurrezione che dura quattro giorni.
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    Strage di Bronte

    Le insurrezioni in Sicilia si fanno sempre più accese.
    I contadini siciliani volevano prendere parte alla rivoluzione garibaldina ma vengono repressi perché si trattava di una lotta politica, non sociale: l'interesse era quello di unificare l'Italia, non di liberare i contadini dai soprusi nobiliari. Garibaldi decide quindi di reprimere le rivolte con violenza. L'episodio culminante avviene nella città di Bronte: Nino Bixio condanna a morte circa 150 persone.
  • Sbarco a Melito

    Su due piroscafi, circa 3500 volontari sbarcano a Melito di Porto Salvo, in Calabria. In Sicilia resta invece Crispi, che assume temporaneamente il controllo dell'isola.
  • Arrivo a Napoli

    Le giubbe rosse entrano a Napoli.
  • Battaglia di Castelfidardo

    Nel mentre che i garibaldini invadono la città di Napoli, l'esercito piemontese decide di agire e di scendere per la penisola con fine di aiutare i rivoluzionari. Cavour, che prima si mostrava riluttante, decide ora di appoggiare l'esercito savoiardo. Le Marche e l'Umbria vengono sottratte allo stato pontificio.
  • Battaglia di Volturno

    I volontari, divenuti ormai circa 24000, sconfiggono l'esercito borbonico. Francesco II, detto "Franceschiello", re di Napoli, di rifugia a Gaeta, dove le camicie rosse lo assediano.
  • Primi plebisciti

    Si tennero, nelle regioni ex-borboniche, alcuni plebisciti a suffragio universale con i quali fu approvata l'annessione al Regno di Sardegna.
  • Incontro a Teano

    In tale data avvenne lo storico incontro tra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi a Teano, in Campania. Nell'incontro, Garibaldi conferisce al savoiardo tutte le terre da egli conquistate.
  • La città di Gaeta, ultima frontiera di Franceschiello, decide di capitolare

  • UNITÀ D'ITALIA

    Il Parlamento piemontese, riunito a Torino, proclama Vittorio Emanuele II "Re d'Italia per grazia di Dio e volontà della Nazione". Da notare come egli venga proclamato con una formula che si rifaceva palesemente alla successione per diritto divino. Susciterà infatti molte polemiche. Infine, egli mantenne, nel nome, "secondo", come per voler indicare che il territorio governato dalla dinastia dei Savoia non era altro che un'espansione del loro regno piemontese.
  • Morte di Cavour

    Camillo Benso conte di Cavour muore e nei confronti dei Savoia vengono mosse numerose polemiche proprio per la formula usata nel 17 marzo di quell'anno: l'Italia non era un'espansione del regno piemontese, né tantomeno Vittorio Emanuele era re per diritto divino.