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Carlo Goldoni nasce a Venezia
Durante l'infanzia si appassionerà al teatro grazie al nonno paterno. -
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Spostamenti e formazione
Nel 1719 si sposta a Chioggia dove studia dai Gesuiti, poi si reca a Rimini per studiare filosofia ma in poco tempo ritorna a Chioggia. Infine studia diritto all'università di Pavia, dove verrà espulso per una satira contro delle studentesse e dove riceverà la laurea solo nel 1731. -
Avvocato e commediografo
Goldoni scappa da un matrimonio e da alcuni debiti e si sposta a Milano: qui lavora come avvocato e scrive opere nel tempo libero come il melodramma Amalasunta, che non avrà successo. -
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Incontro con Giuseppe Imer
Goldoni continua ad alternare la legge al teatro e nel 1734 , a Verona, incontra Imer, il capocomico veneziano. Tra il 1737 e il 1741, è direttore artistico del teatro San Giovanni Grisostomo e le sue opere, come Belisario hanno successo. -
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La riforma teatrale
A questo periodo risalgono opere come ad esempio il Momolo cortesan e La donna di garbo. -
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Condizioni economiche
Il lavoro da scrittore non assicura un guadagno sufficiente a Goldoni, che diventa ambasciatore della Repubblica genovese a Venezia. -
Trasferta a Pisa
Goldoni si traferisce a Pisa dove continua a essere un avvocato e dove scrive Il servitore dei due padroni e I gemelli veneziano, che avranno un grande successo. -
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Girolamo Medebach
Carlo Goldoni lavora al teatro veneziano di Sant'Angelo dopo l'incontro con il famoso capocomico Girolami Medebach. Qui mette in atto la sua idea di riforma teatrale e scrive molte delle commedie di carattere, tra cui La vedova scaltra. -
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Le commedie nuove
La sua attività teatrale riformata riscontra molte critiche dai tradizionalisti come l'abate Pietro Chiari e, Goldoni, risponde componendo sedici commedie nuove, diventando il commediografo più amato di Venezia. -
Locandiera
E' nella sua seconda fase compositiva che Goldoni scrive il suo capolavoro, la Locandiera. -
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Teatro San Luca
Dopo un litigio con Medebach, Goldoni inizia a collaborare con Antonio e Francesco Vendramin, presso il teatro San Luca. Qui le polemiche con Chiari e Gozzi aumentano e Goldoni compone testi più tradizionali con intrecci e temi esotici come la trilogia persiana, Il campiello e, nell'ultima stagione creativa, I rusteghi ,La trilogia della villeggiatura e le Baruffe chiozzotte. -
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Parigi
Per sfuggire alle critiche, Goldoni si sposta a Parigi per dirigere i teatro della Comédie italienne, dove però il pubblico parigino non apprezzava il suo stile. Nel 1762 insegna italiano alle figlie del re Luigi XV e compone presso la reggia di Versailles. Al periodo parigino risalgono testi in francese tradotti poi in italiano come L'eventail e Le bourru bienfaisant. -
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Gli ultimi anni di vita
A Parigi Goldoni scrive anche Mémoires, la sua autobiografia, dedicata a Luigi XVI, dove racconta episodi della sua vita e le sue opere teatrali. Il 6 febbraio 1793 Carlo Goldoni muore in miseria dopo il taglio della pensione di corte a causa della rivoluzione.