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La nascita dello stato di Israele, dal XIX secolo ai giorni nostri

  • Period: to

    La terra promessa

    Intorno alla metà del secolo si era però messo in moto il progetto sionista mirante a stabilire uno stato nazionale ebraico che riunisse le comunità ebraiche sparse nella diaspora, vittime di innumerevoli persecuzioni. Nella visione sionista il progetto mirava a rifondare la nazione ebraica nella "terra promessa", citata dalla Bibbia, dalla quale il popolo degli Israeliti era fuggito, a seguito della distruzione di Gerusalemme da parte dell'Imperatore romano Tito.
  • Il sionismo

    Il sionismo
    Tale progetto venne per la prima volta definito Sionismo nel 1890, dal nome del colle Sion, dove sorgeva la rocca di David, metafora del nuovo stato ebraico. Principale esponente e promotore di tale iniziativa fu Theodor Herzl che, allo scopo di creare un "rifugio" per tutti gli ebrei del mondo, avviò un'intensa attività diplomatica al fine di trovare appoggi finanziari e politici a quell'arduo progetto.
  • Il primo convegno sionista mondiale

    Grazie all'appoggio dei britannici e alla grande disponibilità economica di cui godevano alcuni settori delle comunità ebraiche della diaspora, Herzl organizzò il primo convegno sionista mondiale a Basilea nel 1897
  • Period: to

    I coloni cominciano a insediarsi

    Grazie all'acquisto da parte dell'Agenzia Ebraica di terreni da assegnare a coloni ebrei originari dell'Europa e della Russia, per poter poi conseguire la necessaria maggioranza demografica e il sostanziale controllo dell'economia che potessero giustificare la rivendicazione del diritto a dar vita a un'entità statale ebraica.
  • La dichiarazione di Balfour

    La dichiarazione di Balfour
    L'allora ministro degli esteri del Regno Unito Arthur Balfour nel 1917 pubblicò la dichiarazione Balfour, con cui il Regno Unito riconosceva ai sionisti il diritto di formazione di "un focolare nazionale" (a National Home) per il popolo ebraico https://www.raiplay.it/video/2018/03/Passato-e-presente---DICHIARAZIONE-BALFOUR-le-origini-di-Israele-ad9704c2-9713-40c9-aab4-a1143c9f99b3.html
  • Dopo la prima guerra mondiale

    Dopo la prima guerra mondiale
    Durante la prima guerra mondiale, il Regno Unito prese tre impegni, tra loro contraddittori, rispettivamente con arabi, francesi ed ebrei sionisti, circa il futuro status politico dei territori arabi dell'impero ottomano, e della Palestina in particolare.
  • Period: to

    La crescita delle colonie

    Sotto il mandato britannico l'immigrazione ebraica nella zona subì un'accelerazione mentre l'Agenzia ebraica operò alacremente per l'acquisto di terreni. Il risultato fu quello di portare la popolazione ebraica in Palestina dalle 83.000 unità del 1915, alle 84.000 unità del 1922 (a fronte dei 590.000 musulmani e 71.000 cristiani), alle 175.138 del 1931 (contro i 761.922 musulmani e i quasi 90.000 cristiani), alle 360.000 unità della fine degli anni trenta.
  • Il libro bianco

    Il libro bianco
    L'interpretazione della Dichiarazione Balfour sarà pertanto, fin dall'inizio, causa di attriti. Gli stessi britannici, alcuni anni dopo, con il libro bianco del 1922, rassicurarono la popolazione araba sul fatto che la Jewish National Home in Palestine promessa nel 1917 non era da intendersi come una nazione ebraica, rimarcando però al contempo l'importanza della comunità ebraica presente e la necessità di una sua ulteriore espansione e del suo riconoscimento internazionale.
  • Il mandato britannico della Palestina

    Il mandato britannico della Palestina
    Nel luglio 1922, la Società delle Nazioni affidò dunque ufficialmente al Regno Unito il Mandato britannico della Palestina, un "mandato di classe A" che comprendeva i territori della Palestina e della Transgiordania. La Società delle Nazioni riconosceva gli impegni presi dal ministro Balfour nel 1917, pur rimarcando nuovamente che questi non dovevano essere realizzati a discapito dei diritti civili e religiosi della popolazione non ebraica preesistente.
  • La marcia sul muro del pianto

    La marcia sul muro del pianto
    Il 14 agosto del 1929 alcuni gruppi di sionisti marciarono sul Muro del pianto di Gerusalemme (luogo sacro per entrambe le religioni e che già negli anni precedenti era stato motivo di scontro), rivendicando a nome dei coloni ebrei l'esclusiva proprietà della Città Santa e dei suoi luoghi sacri. Il gruppo era scortato dalle forze dell'ordine, avvisate in anticipo, con lo scopo di evitare disordini.
  • La grande rivolta araba

    La grande rivolta araba
    Nel 1936, uno sciopero generale di sei mesi indetto dal Comitato supremo arabo, che chiedeva la fine del mandato e dell'immigrazione ebraica, diede il via alla Grande rivolta araba. GUARDA QUESTO VIDEO PER APPROFONDIRE:
    https://www.youtube.com/watch?v=hUZezmZyOtw&ab_channel=Claude%27sHistoryCourse
  • Il libro bianco del 1939

    il Regno Unito cambiò opinione verso il sostegno al movimento sionista, che iniziava a mostrare anche aspetti inquietanti e violenti, e cominciò a negare al sionismo quell'appoggio politico che fin lì aveva garantito, producendo il "libro bianco" nel 1939, che poneva dei limiti all'immigrazione ebraica, alla vendita di terreni ai nuovi coloni e ipotizzava la creazione di un unico Stato di etnia mista araba-ebraica entro 10 anni.
  • Period: to

    La seconda guerra Mondiale

    Con la seconda guerra mondiale le organizzazioni ebraiche si schierarono con gli Alleati, mentre molti gruppi arabi guardarono con interesse l'Asse, nella speranza che una sua vittoria servisse a liberarli dalla presenza britannica. L'esito del conflitto non valse perciò a modificare la situazione di stallo che sfavoriva la popolazione araba, ancora maggioritaria. L'ingresso clandestino di coloni aumentò sensibilmente già dal 1933 anche a causa delle persecuzioni naziste.
  • La nascita dello stato di Israele

    La nascita dello stato di Israele
    L'ONU dovette quindi affrontare la situazione che dopo trent'anni di controllo britannico era diventata pressoché ingestibile, visto che oramai la popolazione ebraica costituiva un terzo dei residenti in Palestina, anche se possedeva solo una minima parte del territorio (circa il 7% del territorio, contro il 50% della popolazione araba e il restante in mano al governo britannico della Palestina).
  • La risoluzione 181

    La risoluzione 181
    Il 29 novembre 1947 venne votata la risoluzione 181. Le nazioni arabe fecero ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia, sostenendo la non competenza dell'assemblea delle Nazioni Unite nel decidere la ripartizione di un territorio andando contro la volontà della maggioranza dei suoi residenti, ma il ricorso fu respinto. La decisione delle Nazioni Unite fu seguita da un'ondata di violenze senza precedenti che precipitò nel caos la Palestina.
    Londra ritirò, nel frattempo, le proprie truppe.
  • Le reazioni

    Le reazioni alla risoluzione dell'ONU furono diversificate: la maggior parte dei gruppi ebraici l'accettò, pur lamentando la non continuità territoriale.
    Tra i gruppi arabi la proposta fu rifiutata, ma con diverse motivazioni: alcuni negavano totalmente la possibilità della creazione di uno Stato ebraico, altri criticavano la spartizione del territorio, altri ancora erano contrari: una minoranza ebraica (un terzo della popolazione totale) fosse assegnata la maggioranza del territorio.
  • Iniziano "le guerre"

    Israeliani (che miravano a conquistare il maggior territorio possibile per il proprio Stato, inducendo alla fuga ed espellendo i residenti arabi) e arabi (che miravano a conquistare la totalità del territorio assegnato all'etnia ebraica, di fatto espellendola e bloccando ogni futura immigrazione) si scontrarono così col massimo della violenza e dell'odio reciproco, il tutto ai danni dell'indifesa popolazione rurale e urbana palestinese di entrambe le etnie.
  • Lo stato ebraico in terra di Israele

    Lo stato ebraico in terra di Israele
    Tra il 14 e il 15 maggio 1948, David Ben Gurion, capo del governo ombra sionista, proclamò l'indipendenza dello "Stato ebraico in terra di Israele", affermando nella dichiarazione di indipendenza di lanciare un appello...agli abitanti arabi dello Stato di Israele volto a preservare la pace e a partecipare alla costruzione dello Stato sulla base di piena e indistinta cittadinanza e legale rappresentanza in tutte le istanze, temporanee e permanenti.
  • Gli atti di terrorismo dei Fedayin

    Gli atti di terrorismo dei Fedayin
    Scoppia una nuova guerra Israele invade il territorio Egiziano della penisola del Sinai e la striscia di Gaza con l'appoggio di Gran Bretagna e Francia ma viene disapprovata da USA e Russia ed e per questo che lasciano i territori occupati.
  • Fondazione OLP

    Fondazione OLP
    La lega araba dà vita all'OLP (organizzazione liberazione Palestina) che avrà sede all'estero.
  • La guerra dei sei giorni

    La guerra dei sei giorni
    La guerra dei sei giorni fu un conflitto combattuto tra Israele da una parte ed Egitto, Siria e Giordania dall'altra, all'interno dei conflitti arabo-israeliani e che si tramutò in una rapida e totale vittoria israeliana. Al termine del conflitto Israele aveva conquistato la penisola del Sinai e la Striscia di Gaza all'Egitto, la Cisgiordania e Gerusalemme Est alla Giordania e le alture del Golan alla Siria.
  • la figura di Arafat

    la figura di Arafat
    L'OLP dal 1969 trovò il proprio leader in Yasser Arafat che riaffermò le legittimità dell'esistenza d'Israele e considerò il sionismo come un caso di imperialismo.
  • La guerra del Kippur

    La guerra del Kippur
    La guerra del Kippur fu un conflitto armato combattuto dal 6 al 25 ottobre 1973 tra Israele e una coalizione araba composta principalmente da Egitto e Siria ma che alla fine fu respinto
  • Fine della guerra tra Egitto e Israele

    Fine della guerra tra Egitto e Israele
    Il primo ministro di Israele e il presidente dell'Egitto si stringono la mano e firmano l'accordo di pace tra i due paesi mettendo fine a trenta anni di guerra.
  • L'occupazione della Palestina

    L'occupazione della Palestina
    lo stato ebraico occupò il Golan Siriano e la penisola del Sinai
  • L'invasione del Libano

    L'invasione del Libano
    L 'esercito israeliano invade il Libano meridionale
  • Nasce Hamas

    Nasce Hamas
    movimento politico e paramilitare palestinese, il quale scopo dichiarato era distruggere Israele
  • Gaza e Cisgiordania occupate

    Gaza e Cisgiordania occupate
    territori occupati dall'esercito israeliano
  • Intifada

    Intifada
    l' Intifadah è la manifestazione la cui violenza si esauriva nel lancio di sassi contro le truppe israeliane
  • L'accordo di Camp David

    L'accordo di Camp David
    Israele rinuncia all'occupazione di Gaza e Cisgiordania e ritira l'esercito, la Palestina riconosce il diritto di esistenza dello stato di Israele, si firma un accordo tra il capo dell'OLP Arafat e il capo del governo Israeliano Rabin.
  • Gli accordi non rispettati

    Gli accordi non rispettati
    Dopo anni di attesa e false partenze a Wye ( U.S.A) viene firmato un calendario d'accordi che non verrà rispettato
  • La seconda intifada

    La seconda intifada
    La Seconda intifada è stata la rivolta palestinese esplosa a Gerusalemme in seguito estesa a tutta la Palestina. Secondo la versione palestinese l'episodio iniziale fu la reazione ad una visita, ritenuta dai palestinesi provocatoria, al Monte del Tempio, luogo sacro per musulmani ed ebrei situato nella Città Vecchia. L'Intifada fu una successione di fatti violenti che aumentarono rapidamente di intensità e proseguirono per anni, assumendo i caratteri di una guerra.
  • Inizia la costruzione del Muro

    Inizia la costruzione del Muro
    la barriera di separazione israeliana "muro di separazione" è un sistema di barriere fisiche costruito da Israele in Cisgiordania a partire dalla primavera del 2002 con lo scopo d'impedire l'intrusione dei terroristi palestinesi nel territorio nazionale.
  • Le elezioni legislative palestinesi del 2006

    Le elezioni legislative palestinesi del 2006
    Le elezioni per il rinnovo del Consiglio Legislativo Palestinese vengono vinte da parte del movimento islamista armato Hamas.
  • Israele attacca il Libano

    Israele attacca il Libano
    La guerra del Libano del 2006 guerra israelo-libanese, è stato un conflitto militare durato 34 giorni, avvenuto in Libano e nel nord di Israele in seguito a un'operazione militare dell'esercito israeliano per reazione e rappresaglie da parte di militanti libanesi , dopo altri precedenti loro azioni ostili. Il conflitto è continuato fino al cessate il fuoco per intermediazione delle Nazioni Unite che ha avuto effetto il 14 agosto 2006.,
  • CONFERENZA DI ANNAPOLIS

    CONFERENZA DI ANNAPOLIS
    La Conferenza di Annapolis è stata una conferenza di pace per il Medio Oriente tenutasi il 27 novembre 2007, presso la United States Naval Academy di Annapolis, Maryland, Stati Uniti. La conferenza ha espresso la prima volta una soluzione di due Stati articolata in comune accordo per risolvere il conflitto israelo-palestinese, concludendosi con il rilascio di una dichiarazione congiunta di tutte le parti.
  • Inverno caldo

    Inverno caldo
    Operazione Inverno caldo è stata una campagna militare nella Striscia di Gaza delle Forze di difesa israeliane, lanciata il 29 febbraio 2008 in risposta a razzi Qassam sparati dalla Striscia da Hamas.
  • Operazione Piombo fuso

    Operazione Piombo fuso
    L'operazione Piombo fuso è stata una campagna militare lanciata dall'esercito israeliano con l'intento dichiarato di "colpire duramente l'amministrazione di Hamas al fine di generare una situazione di migliore sicurezza intorno alla Striscia di Gaza nel tempo, attraverso un rafforzamento della calma e una diminuzione dei lanci dei razzi.
  • L'incidente della Freedom Flotilla

    L'incidente della Freedom Flotilla
    L'incidente si è verificato, quando una flottiglia di attivisti pro-palestinesi, conosciuta come la Freedom Flotilla per Gaza, trasportante aiuti umanitari ed altre merci, tra cui un carico di 10.000 tonnellate di calcestruzzo, ha tentato di violare il blocco di Gaza ed è stata intercettata da forze navali israeliane nelle acque internazionali del Mar Mediterraneo, nell'ambito dell'operazione navale denominata dalle Forze di Difesa Israeliane "Operazione Brezza Marina.
  • PILASTRO DI SICUREZZA

    PILASTRO DI SICUREZZA
    In data 14 novembre 2012 le forze armate israeliane danno il via a Gaza alla operazione Pilastro di sicurezza. In data 29 novembre 2012 la Palestina viene ammessa all'ONU come Stato osservatore non membro.
  • Gli insediamenti a Ramallah e i bombardamenti in siria

    Gli insediamenti a Ramallah e i bombardamenti in siria
    Nella notte tra il 29 e il 30 gennaio, alcuni jet israeliani bombardano un sito militare siriano. L'11 febbraio Israele dà il via libera alla costruzione di 90 nuovi insediamenti civili vicino a Ramallah
  • Inizia la “Terza Intifada”

    Inizia la “Terza Intifada”
    Alla vigilia di Rosh Hashanah, dozzine di israeliani entrano nel complesso di Al-Aqsa a Gerusalemme est sotto la protezione delle autorità armate israeliane. La presenza dei fedeli israeliani provocò proteste tra i palestinesi presenti, violentemente represse dalle forze israeliane. Gli esperti politici di tutto il mondo, così come i leader israeliani e palestinesi, iniziarono a etichettare l’ondata di proteste come “Terza Intifada”.
  • CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE

    CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE
    La risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stata adottata il 23 dicembre 2016 con essa si chiede ad Israele di porre fine alla sua politica di insediamenti nei territori palestinesi dal 1967, inclusa Gerusalemme, si ribadisce che non riconoscerà alcuna modifica dei confini del 1967, se non quelle concordate dalle parti con i negoziati e insiste sul fatto che la soluzione del conflitto in Medio Oriente passi per una soluzione negoziale per il progresso della soluzione.