-
Le guerre dell'oppio
Le tensioni tra gli Inglesi e il governo imperiale causarono due guerre dell'oppio (tra il 1839 e il 1860), così chiamate perché determinate dal rifiuto cinese di importare l'oppio, che si conclusero con la conquista inglese di Hong Kong. Le varie potenze approfittarono della crisi dell'Impero cinese per occuparne alcune zone. Una rivolta condotta dalla società segreta xenofoba dei Boxer venne sedata da contingente internazionale: ormai la sovranità del governo imperiale era limitata -
L'India e la rivolta dei Sepoy
Colonia britannica dal Settecento, per un centinaio di anni l'India fu governata, per conto della Gran Bretagna, dalla Compagnia delle Indie, la quale mirava ad una modernizzazione dell'India. Ciò causò malcontento tra la popolazione, infatti nel 1857 scoppiò la rivolta dei sepoy. Il governo britannico decise di sciogliere la Compagnia e di assumere il controllo diretto della colonia tramite un viceré con poteri quasi assoluti. -
The Rising (film)
A metà Ottocento l'Impero Britannico con la Compagnia delle Indie schiacciava l'India sotto il tallone di una 'civilizzazione' motivata esclusivamente da interessi di sfruttamento commerciale. Il film racconta tutto ciò attraverso l'amicizia tra il soldato Pandey e il capitano Gordon e attraverso le tappe di una vicenda che portò all'impiccagione di uno dei due. -
L'espansione in Africa
Prima del 1870 solo un decimo del territorio africano era stato colonizzato: la Gran Bretagna possedeva la Colonia del Capo, la Francia l'Algeria e il Senegal, mentre il Portogallo occupava l'Angola e il Mozambico. Negli anni successivi, le antiche civiltà locali africane furono sostituite dalle colonie e dai protettorati i cui confini venivano tracciati seguendo meridiani e paralleli. L'espansione dell'Inghilterra si spingeva lungo l'asse nord-sud partendo dall'Egitto. -
La rivolta egiziana
A partire dal 1870 Tunisia ed Egitto avevano tentato la via della modernizzazione. Francia e Inghilterra optarono per l’intervento armato. L'anno successivo fu la volta dell'occupazione dell'Egitto da par te delle truppe britanniche: il movimento nazionalista egiziano guidato da Arabi Pascià stava mettendo in pericolo gli interessi economici europeie lo sfruttamento internazionale del Canale di Suez. Nel 1882 il governo britannico inviò un contingente militare e il controllo dell'Egitto. -
L'imperialismo inglese
Il periodo che va dal 1870 al 1914 è definito dagli storici l'età dell'imperialismo. In pochi anni circa un quarto della superficie terrestre venne spartita fra pochi Stati. La Gran Bretagna aumentò i propri territori di circa 10 milioni di km². L'imperialismo fu una corsa alla colonizzazione guidata dai governi in competizione tra loro. Si vennero così a formare degli imperi costituiti da colonie e protettorati. -
L'Imperatrice dell'India
Nel 1876 la regina Vittoria assunse il titolo di «imperatrice dell'India». Nel frattempo però l'amministrazione delle aree rurali dove viveva l'80% della popolazione indiana. La mancata riforma agraria, e l'importazione di tessuti dalla Gran Bretagna, che aveva distrutto l'industria cotoniera locale, resero ancora più dura la vita dei contadini. Nel 1885, dalla fusione di varie organizzazioni della classe media indiana nacque il Congresso Nazionale Indiano. -
"fardello dell'uomo bianco"
La politica imperialista fu sorretta da forti motivazioni ideologiche, fondate sul nazionalismo, sul razzismo e sul mito della missione civilizzatrice degli Europei. Efficace a questo proposito fu l'immagine del "fardello dell'uomo bianco", elaborata dallo scrittore di origine inglese Rudyard Kipling (1865-1936), secondo cui gli europei avevano un compito solo: portare la civiltà alle popolazioni selvagge -
La beffa del Canale di Suez
L'Inghilterra aveva ostacolato sempre la costruzione del Canale di Suez, sostenendo l'impossibilità di realizzare il lavoro; in realtà temeva che altre potenze si aprissero una facile via verso l'Oriente. Quando il Canale fu completato e le finanze egiziane erano ormai in via di esaurimento, il governo inglese colse il momento propizio: assunse finanziariamente il controllo del Canale e nel 1882 occupò l'Egitto. Un colpo di mano che garantì all'Inghilterra il controllo del Canale fino al 1954. -
La Conferenza di Berlino
Le iniziative della Gran Bretagna e della Francia aprirono la corsa alla conquista dell'Africa. Ne nacque una controversia internazionale che venne dibattuta alla Conferenza di Berlino tra il novembre 1884 e il febbraio 1885. L'Inghilterra ottenne il territorio della Nigeria -
Rivolta del Sudan
Anche in Sudan, sotto il controllo egiziano, era scoppiata una rivolta, guidata dal Mahdi (profeta) Mohammed Ahmed e appoggiata dalla setta religiosa dei dervisci. Le truppe sudanesi del Mahdi si lanciarono in una guerra contro gli Anglo-Egiziani; nel 1885 riuscirono a conquistare Khartum fondando uno Stato indipendente che solo nel 1898 gli Inglesi riuscirono sconfiggere. -
La Guerra Anglo-boera
La scoperta dei giacimenti d'oro e di diamanti nelle due repubbliche indipendenti dell'Orange e del Transvaal fondate dai Boeri, favorì la massiccia immigrazione inglese in quei territori. I boeri però scatenarono una accesa opposizione agli inglesi dando vita al conflitto anglo-boero durò dal 1889 al 1902, e si concluse con la vittoria della Gran Bretagna. Transvaal e Orange furono annessi all'Impero britannico. Nel 1910 furono uniti alla Colonia del Capo, per formare l'Unione Sudafricana. -
Il progetto della Gran Bretagna
Il progetto della Gran Bretagna prevedeva l'unione dei territori della regione del Nilo e i possedimenti dell'Africa sud-orientale. Infatti, tra il 1885 e il 1895, gli Inglesi partirono dalla Colonia del Capo, risalirono fino al bacino dello Zambesi e al Lago Niassa e occuparono il Kenya e l'Uganda. Le conquiste britanniche si scontrarono però con la presenza della Germania. Nel 1890 la Gran Bretagna riconobbe la presenza tedesca in Africa orientale e in cambio ebbe l'isola di Zanzibar. -
Il "capitalismo organizzato"
Tra il 1873 e il 1896 l'economia internazionale attraversò un periodo di crisi, la cosiddetta " grande depressione" di fine Ottocento. A questa crisi gli stati risposero intervenendo nella vita economica: si passò dal "capitalismo concorrenziale" al "capitalismo organizzato". Gli Stati presero a sostenere l'economia nazionale in tre modi:
- Protezionismo (alte tariffe doganali)
- Commesse statali (incentivando la produzione nazionale)
- Politica imperialista -
La società di massa
La società di massa è caratterizzate da un significativo ruolo delle masse nello svolgimento della vita politica e sociale, ma anche da una loro crescente omologazione, perdita di autonomia individuale, atomizzazione, conformismo, facilità di manipolazione ed eterodirezione. infatti essa è giudicata da alcuni positivamente in quanto favorì la diffusione della democrazia del benessere, da altri negativamente perché determinò limitazione della libertà. -
Il settore terziario
Nell'economia assunse un ruolo sempre più importante il terziario, il settore economico che riguarda i servizi. Furono i lavoratori del terziario a ingrossare le file del ceto medio e ad accrescerne il peso sulla società. Il ceto medio faceva propri i valori tradizionali della borghesia: individualismo, rispettabilità, proprietà privata, deferenza nei confronti delle gerarchie, patriottismo. -
La diffusione dei beni di consumo e l'istruzione
La diffusione su larga scala dei beni di consumo rese più comoda la vita di molte famiglie, ma il cambiamento, rispetto al passato, non riguardò solo l'utilizzo di beni e comodità materiali. Insieme all'illuminazione elettrica, all'acqua potabile e alle automobili si diffusero anche i cosiddetti mass media, i mezzi di comunicazione di massa. Inoltre, si iniziò a considerare I'istruzione come un'opportunità da offrire a tutti i cittadini -
Il Partito Laburista
Nel corso dell'Ottocento all'interno del movimento socialista si impose la tendenza marxista, che individuava nella rivoluzione lo strumento di riscatto del proletariato. Sul finire del secolo in tutti i paesi europei sorsero i partiti socialisti. Solo in Gran Bretagna il marxismo non riuscì a imporsi all'interno dei sindacati, dove per iniziativa degli stessi dirigenti sindacali sorse il Partito Laburista. -
Il movimento delle Suffragette
Nella seconda metà dell'Ottocento nacquero in Inghilterra e negli Stati Uniti i primi movimenti delle suffragette, che rivendicavano l'estensione del diritto di voto alle donne. L'obiettivo del movimento era non solo la possibilità per le donne di votare e di essere elette, ma anche la completa parità tra uomo e donna. Le suffragette erano per lo più di estrazione sociale borghese. -
I progressi delle scienze
Alla fine dell'Ottocento gli inglesi Joseph Thompson ed Ernest Rutherford posero le basi della fisica atomica; il tedesco Max Planck formulò, nel 1900, le basi della fisica quantistica; nel 1905 tedesco Albert Einstein enunciò la teoria della relatività: dopo queste scoperte il mondo apparve agli scienziati molto diverso. Einstein affermava che la misurazione del tempo poteva variare in funzione di altre variabili, ad esempio la velocità. -
Il dilagare del razzismo
Per razzismo s'intende la convinzione che la specie umana sia suddivisa in razze. Ne segue il ritenere che esista una gerarchia tra "razze superiori" e "razze inferiori". Furono proprio queste le fondamenta del libro "I fondamenti del XIX secolo" (1899) scritto dall'inglese Houston Chamberlain, il quale riformulò il mito della razza ariana: essa rappresentava per lui la vera erede di Greci e Romani, destinata a imporre il suo dominio sulle razze inferiori, in primo luogo quella ebraica. -
Le contraddizioni della Belle Époque, il periodo che va dalla fine dell'800 al 1914
Il nuovo secolo sembrò dare l'avvio a un'epoca di pace e di benessere denominata appunto Belle Époque. Le scoperte e le invenzioni si susseguivano senza sosta. Nel contempo però si trattò anche di un'epoca in cui si diffusero il nazionalismo e il razzismo. Il nazionalista è colui che ama la propria patria e nel contempo odia quella altrui. L'idea di nazione diventò sinonimo di affermazione e superiorità, che portò alla prima guerra mondiale. -
Mary Poppins
Un film che ribalta quella che finora era stata forse la principale fonte di informazione sulla figura delle suffragette, almeno in Italia: inaspettatamente, Mary Poppins. Chi può dimenticare la figura di Mrs Banks, la moglie di Mr Banks, che all’inizio del film rientra incitando le sue governanti alla ribellione e cantando gli slogan delle manifestazioni femministe? «Veri soldati in gonnella siam, del voto alle donne gli alfieri siam» https://www.youtube.com/watch?v=Ebb85LpVHS4&feature=emb_logo -
Emmeline Pankhurst
Emmeline Pankhurst è stata una attivista britannica che ha combattuto affinché fosse concesso il diritto di voto alle donne, fino ad allora ad esclusivo appannaggio degli uomini. Fu proprio lei ha fondare nel 1903 la "Women's Social and Political Union" per conquistare il diritto di voto politico per le donne, che potevano votare solo alle elezioni per i consigli municipali e quelle di contea. La sua battaglia è stata vinta nel 1918 quando le donne britanniche ottennero il diritto di voto. -
La Triplice Intesa
Nel 1890 la guida della Germania passò nelle mani di Guglielmo II che diede alla politica estera tedesca un indirizzo più aggressivo. L'Europa si divise in due blocchi: alla Triplice Alleanza (Germania, Austria e Italia) si contrappose nel 1907 la triplice intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia). La Gran Bretagna, minacciata dalla concorrenza commerciale della Germania, decise di uscire dal suo tradizionale isolamento e di avvicinarsi alla Francia e alla Russia. -
Emily Davison
Emily Wilding Davison è stata un'attivista inglese. Impegnata nella lotta per la conquista del diritto di voto per le donne, durante una manifestazione di protesta venne colpita dal cavallo di re Giorgio V al Derby di Epsom il 4 giugno 1913, e morì quattro giorni dopo. -
Conflitto Inghilterra-Germania
L’Inghilterra era una grande potenza industriale e coloniale e non tollerava la concorrenza commerciale della Germania che in quel periodo era condotta dall’imperatore Guglielmo II, il quale attuava una politica interna volta a potenziare il settore industriale tedesco e rafforzare lo stato con armamenti moderni in vista di un ingrandimento del suo impero coloniale e per l’egemonia in Europa. -
Le nuove armi
Oltre alle armi tradizionali gli eserciti partecipanti alla prima guerra mondiale utilizzarono anche nuove armi messe a disposizione dai grandi progressi della scienza nei decenni precedenti. Vennero utilizzate le armi chimiche: dei gas il cui effetto era la morte per soffocamento o avvelenamento. -
La propaganda
Per ottenere l'obiettivo del successo finale i governi sottoposero le rispettive popolazioni a uno sforzo di mobilitazione totale: tutte le forze del paese dovevano puntare alla vittoria. Venne imposta una stretta censura su tutte le manifestazioni di «disfattismo». Per mobilitare la popolazione i gaverni ricorsero massicciamente alla propaganda: essa era rivolta alle truppe per sostenerne il morale, ma anche ai civili. -
Le trincee
La prima guerra mondiale fu segnata dall'uso delle trincee, un antichissimo sistema difensivo utilizzato nelle guerre di posizione. Si trattava di un sistema di fossati, più o meno profondi, scavati nel terreno, utilizzati inizialmente per offrire riparo dal fuoco nemico successivamente come vero e proprio rifugio. I militari erano costretti viverci per lungo tempo, in uno stato di tensione continua per l'incombente minaccia di un attacco nemico. -
La causa occasionale della prima guerra mondiale
Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco, venne ucciso a Sarajevo da un nazionalista serbo. L'episodio offrì all'Austria l'occasione di risolvere la questione balcanica. Il 28 luglio 1914, infatti, dichiarò guerra alla Serbia. -
Cause dello scoppio della guerra
Cause politiche: esistevano due blocchi militari contrapposti: Triplice Alleanza e Triplice Intesa. I Francesi covavano un desiderio di rivincita sui Tedeschi. I Balcani erano contesi tra Austria e Russia, e l'Impero ottomano era in crisi
Cause economiche: le potenze industriali, specie Germania e Gran Bretagna, erano rivali sul piano economico
Cause militari: si era affermata una politica militarista e la corsa agli armamenti.
Cause culturali: dilagava il nazionalismo -
L'entrata della Gran Bretagna in guerra
La Gran Bretagna intervenne il 4 agosto, dopo che la Germania dichiarò guerra a Russia e Francia. I Tedeschi avevano previsto una guerra di movimento, ma nell'autunno, dopo la grande battaglia della Marna, si passò alla guerra di posizione: i due eserciti, bloccati su un fronte occidentale di 800 chilometri, scavarono le trincee per difendersi dall'attacco nemico. I| 31 ottobre la Turchia entrò in guerra contro l'Intesa. -
Il genocidio degli Armeni
Nel febbraio del 1915 fu decisa dal governo turco l'eliminazione sistematica della popolazione armena. Gli Armeni furono deportati verso zone periferiche dell'Impero. Molti Armeni sparirono nel deserto della Mesopotamia o della Siria, vittime della fame, del tifo e del colera. La stima si attesta attorno al milione di morti, ossia la metà degli Armeni presenti nel 1914 nell'Impero ottomano. https://www.youtube.com/watch?v=oIf0wVP2ZTk -
La battaglia dello Jutland
Per porre fine al blocco economico imposto dalla Gran Bretagna, la Germania attaccò la flotta inglese nella battaglia dello Jutland. Nonostante i danni riportati il dominio dei mari restò agli inglesi.
Si tratta del più grande scontro navale della prima guerra mondiale in termini di naviglio impiegato nelle acque del Mare del Nord. http://www.raiscuola.rai.it/articoli/la-battaglia-dello-jutland/28726/default.aspx -
1917: la svolta
La guerra sottomarina tedesca danneggiava i rapporti commerciali degli Stati Uniti con l'Europa. Perciò, Il 6 aprile 1917 gli USA entrarono in guerra con l'Intesa uscendo dal tradizionale isolamento. A seguito della rivoluzione dell'ottobre 1917, Russia decise di uscire dal conflitto. Concluse con i Tedeschi una pace comportò pesanti perdite territoriali. -
La conclusione del conflitto
Nella primavera del 1918 l'Intesa respinse l'attacco dell'Alleanza sul fronte occidentale. Dopo le battaglie della Marna e di Amiens tutti i fronti degli Imperi centrali crollarono. Il 29 ottobre 1918 |'Italia sconfisse gli Austriaci a Vittorio Veneto, e il 3 novembre fu firmato l'armistizio con l'Austria;
-il 30 ottobre la Turchia si arrese;
- l'11 novembre, dopo l'abdicazione Guglielmo Il e la proclamazione della repubblica, la Germania firmò l'armistizio di Rethondes. -
I caduti in guerra
Le cifre sono impressionanti: circa 8 milioni e mezzo di morti, di cui 615 000 italiani. A questi occorre aggiungere 21 milioni di feriti più o meno gravi. Fra questi, milioni di uomini ebbero una percentuale d'invalidità permanente superiore a 50% e molti subirono delle amputazioni. Inoltre, ben 500000 soldati morirono subito dopo guerra in seguito a malattie contratte in trincea. -
La nuova situazione internazionale
La Germania perse le colonie; la continuità del suo territorio fu interrotta da una striscia di terra che collegava la Polonia al mare. L'Italia ottenne Trento, l'Alto Adige, la Venezia Giulia, Trieste. Quattro imperi furono cancellati (russo, austro-ungarico, tedesco e turco) nacquero nuove nazioni: Ungheria, Cecoslovacchia, Iugoslavia, Finlandia, Lituania, Estonia e Lettonia. In seguito alla guerra l'Europa perse il primato economico e politico a vantaggio degli Stati Uniti. -
La conferenza per la pace
Il 18 gennaio 1919 iniziò a Parigi una Conferenza per la pace. Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti (e in minor misura l'Italia) assunsero le decisioni più importanti. I principi di convivenza pacifica tra Stati non furono seguiti e prevalse la linea punitiva che prevedeva risarcimenti ai vincitori e una pesante penalizzazione degli sconfitti. Con l'applicazione dei trattati la Germania, riconosciuta responsabile conflitto, dovette pagare ingenti danni di guerra e perse le colonie