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1160
San Ranieri, 1115-1160: il culto nel Duecento e nel Trecento
Nel Duecento la figura di Ranieri come santo protettore dei pisani in mare tornò in auge, sì che lo statuto del Comune del 1287 proclamò il 17 giugno giorno festivo.
All’inizio del Trecento la tomba in Duomo fu trasformata in altare (arca scolpita da Tino di Camaino); nella seconda metà del secolo, al tempo della signoria di Pietro Gambacorta, alcuni episodi della Vita e alcuni miracoli (ma non certo quelli demonologici) divennero il tema di un ciclo di affreschi sulla parete sud del Camposanto. -
1162
Pulpito di Guglielmo, 1158-1162
L'ambone fu rimontato a comporre una struttura unitaria nel presbiterio del Duomo cagliaritano. Nel XVII secolo, nel corso dei restauri all'edificio, fu nuovamente smembrato e ricomposto in due cantorie che vennero addossate alla parete di controfacciata. In tale occasione andò perduta l'iscrizione con la firma dell'artista. Di essa resta memoria documentaria in fonti 600esche: “Guglielmo, superiore nell'arte agli artisti moderni fece quest'opera in quattro anni ma nell'anno del Signore 1162”. -
1172
Berta Bernardi, soldi per la Torre
- Berta Bernardi lascia nel suo testamento la cifra simbolica di sessanta soldi all’Opera per dare inizio ai lavori;
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1173
Torre, fondazioni, 9.08, primo giro; epigrafe; Villano
a dx del portale ovest, sopra gli animali che lottano; al pisano, quindi da intendere come 1173: il Campanile venne quindi iniziato al tempo dell’arcivescovo Villano, quando la costruzione della Cattedrale doveva essere pressoché completata. A differenza degli altri monumenti non nomina nessun architetto; non abbiamo il progetto originario. -
1175
Biduino, sculture per la Torre
1175-80, poco dopo la fondazione, la mano di Biduino è riconoscibile nei capitelli a figure fitozoomorfe (vedi quello delle scimmie) e nei fregi della parte basamentale della torre. -
1180
Biduino, pieve di San Casciano
sull'architrave CLE: fascia continua con la data 1180; Guarigione dei due ciechi di Gerico, la Risurrezione di Lazzaro (sul cui sarcofago iscrizione con la firma: HOC OPUS QUOD CERNIS BIDUINUS DOCTE PEREGIT) e l'Entrata in Gerusalemme; architravi laterali: lotta tra animali e altre di caccia, e prob. capitelli della chiesa la cui unitarietà stilistica ha fatto supporre un coinvolgimento di B. stesso nella costruzione dell'edificio. è comunque incerto. -
1180
Cattedrale, Bonanno firma la porta centrale
3 porte in facciata: la prima lignea, quella centrale bronzea,firmata da Bonanno Pisano, la terza proveniente da Costantinopoli. Tutte distrutte nell'incendio del 1595. -
1185
Torre, fase 1, fine (giallo)
primi tre ordini (uno basamentale più due di loggette) e metà del paramento murario interno della terza loggetta. Raggiungimento della massa critica e inizio della pendenza. Varie ipotesi. -
1190
Torre, fase 2, inizio (rosso)
terza loggetta -
1203
l'ARCIVESCOVO Ubaldo Lanfranchi porta terra dal Golgota
GOLGOTA:Calvario (dal latino Calvariae locus «luogo del cranio», dall'aramaico gūlgūtā «cranio, teschio») la collina appena fuori dalle mura di Gerusalemme su cui Gesù FU crocifisso. Il nome deriva dal fatto di essere il luogo della sepoltura di Adamo o per la presenza dei teschi dei condannati non seppelliti. Terra santa portata dalla III crociata (1189-92); intorno all'area dove fu posta fu edificato il Camposanto.
Secondo la leggenda i morti sepolti qui diventavano scheletri in sole 24 ore. -
1220
Berlinghiero Berlinghieri, Madonna di sotto gli organi, 1220 ante
Navata a nord del coro, lato est.
Verso l’ipotesi dell’ attribuzione a un maestro bizantino sembra spingere l'analisi di alcuni tratti iconografici poco frequenti nella produzione occidentale, soprattutto l'attributo del libro aperto con l'iscrizione evangelica, propria del tipo del cristo pantocrator , e l'insistita caratterizzazione del Bambino non come figura storica, ma come persona divina.
Lumeggiature chiare (tipiche dello stile bizantino) danno volume ma rendono irreale il panneggio. -
1220
torre, fase 2, fine (rosso)
ultimata terza loggetta -
1223
Nicola Pisano (1223 – 1281)
1247-1269: Duomo di Siena, architettura e decorazione scultorea, serie delle teste-capitello e teste-mensola, con ampio impiego della bottega. In questo arco di tempo il pergamo del duomo di Siena va collocato tra il 1265 e il 1268.
1260 circa: lunetta con la Deposizione nel portale sinistro del Duomo di Lucca.
1260 circa: Nicola capomastro dell'Opera del Duomo a Pisa. Allo stesso periodo risale il pergamo del battistero di Pisa.
1275-1278: Fontana Maggiore di Perugia, con il figlio Giovanni -
1232
Torre, cambio materiali, breccia di Agnano
dal 1232: Dal terzo ordine di colonnette (quarto ordine) in poi si cambia materiale (breccia di Agnano, capanna dei “marmi” a purificare “purificantur”, interpretato come a lavorare o a purificare, essiccare). -
1236
Berlinghiero Berlinghieri di Melanese, 1180-1236
origini volterrane, Prob. formatosi con Adalbertus e Vivianus. iniziatore di scuola a Lucca, croci e tavole. Ha tre figli, di cui Bonaventura (1a rappr. S.FRA A PESCIA). Influenze bizantine (occhi a mandorla, palpebre, impostazione, semplificazione grafica; ICONE: aspetto malinconico), a sua volta influenza ed è influenzato da Giunta, (1190-1260). Al San Matteo sua è la Croce di Fucecchio, al tempo nella diocesi di Pisa, da cui si capisce l'origine volterrana (firmata);anni'30,dolore giuntesco -
1248
Giovanni Pisano (Pisa 1248-Siena 1315)
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1254
Federico Visconti arcivescovo (1253-1277)
Commissiona:
lavori di adeguamento dell'assetto viario del lato sud della Piazza
fonte Guido Bigarelli (1246)
inizio Ospedale (Giovanni di Simone,1257)
pulpito di Nicola in Battistero (1259-60)
continuazione torre
ultimazione S. Caterina e S. Francesco -
1257
Ospedale di Santa Chiara, Giovanni di Simone
Costruzione dell'ospedale nuovo avviata sul lato sud della piazza del Duomo nel 1257, quando il papa Alessandro IV revocò l'ormai decennale interdetto che pesava sulla città ghibellina. Opera di Giovanni di Simone. -
1260
Pulpito di Nicola, Battistero (1255/57-60);Capomastro ODD
Esagonale. 3 colonne con leoni, 3 a base semplice;
colonna cle con 3 telamoni e base a schiavi e animali; 12 pennacchi profeti, evang; 6 capitelli:3v.teo(Fede:cane;Car:bimbo)+F, GBATT, MICH.; 1 lett aquila;
5 scene divise da pil.tristili:
1.ANN, ANNP, NAT;
2.ADOMag: M:Fedra sarc
3.PREST(vecchio con brac su putto da crat.dionis)
4.CROC(sguardi,sven,faris:espr)
5.GF
Sui capitelli;4 VCard, Batt, ArcMich; pennacchi: profeti e evang.
Cromia (P.V.,MARMI,dett),Gotico fr. + antico (Sarc.II-IIId.C.) -
1265
Torre, fase 3, inizio, (blu), Giovanni di Simone
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1277
Camposanto, iniziato da Giovanni di Simone e Giovanni Pisano
Iniziato sotto Federico Visconti.
1.chiesa, dove gli ambulacri maggiori del recinto e lo spazio centrale scoperto simulavano le navate e il lato orientale, sopraelevato rispetto al piano di calpestio, una sorta di coro o presbiterio;
2. attorno allo spazio aperto che custodiva la terra bagnata dal sangue di Cristo fu costruito un colossale reliquiario di marmi scolpiti e traforati
3. chiesa-camposanto per l'ingresso dei sarcofagi antichi e di nuove sepolture. -
1277
Camposanto, iniziato da Giovanni di Simone
L'epigrafe di fondazione, murata a sinistra della porta est, riporta il nome di Iohanne magistro edificante, prob Giovanni di Simone. La prima fase di questo nuovo cantiere è da riconoscersi nella realizzazione dell'angolo sud-est: progettazione della pianta e esecuzione del tratto inferiore del paramento esterno sotto i 43 archi.«Nell’anno del Signore 1277, al tempo del Signore Arcivescovo Federigo, maestro Giovanni edificò» -
1285
Tino di Camaino (Siena, 1285 circa – Napoli, 1337 circa)
Figlio di Camaino di Crescentino, architetto senese, fu allievo di Giovanni Pisano, che aiutò nell'esecuzione dei rilievi per la facciata del Duomo di Siena. Seguì il suo maestro a Pisa dove fu nominato capomastro dell'Opera del Duomo per la realizzazione della cattedrale (1311). Eseguì in quel periodo il Monumento funebre di Enrico VII (1315).
Nel 1315 dovette tornare a Siena, per aver combattuto coi guelfi contro i Pisani. -
1288
Torre, fase 3, fine (blu) Giovanni di Simone
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1290
Andrea Pisano (Pontedera, 1290 circa – Orvieto, 1348 o 1349)
Formazione a Pisa:cultura di Giovanni.Firenze:Porta sud del Battistero, rilievi del Campanile di Giotto.
Ritorno a Pisa: Madonna con Bambino della facciata della Cattedrale,
Monumento funebre per l'Arcivescovo Simone Saltarelli in Santa Caterina
campagna di lavori in Santa Maria della Spina.
La bottega di Andrea, situata probabilmente nei pressi dell'antica chiesa di San Lorenzo alla Rivolta, eseguì la lunetta di San Martino e il Povero per la Chiesa di San Martino.
Figli: Nino e Tommaso. -
1297
Giovanni Pisano capomaestro dell'OdD (1297-1313 circa)
serie di capolavori, tra cui il pergamo. Oltre ad un Crocifisso ligneo, che tuttavia egli scolpì in anni precedenti a tale incarico, ci rimangono una bellissima Madonna eburnea, la cosiddetta Madonna del colloquio, alcuni frammenti del basamento esterno del Duomo (gradule) e il gruppo costituito da una Madonna con Bambino, meglio conosciuta come la Madonna di Arrigo VII, e da una figura femminile rappresentante la città di Pisa. -
1300
Lupo di Francesco, 1300-1366 ca.
Architetto e scultore pisano, attivo tra il primo e il secondo terzo del 14° secolo.L. probabilmente collaborò con Giovanni Pisano, poi allievo di Tino di Camaino; nel 1315 subentrò a quest'ultimo nella direzione della costruzione della stessa cattedrale pisana e, nel 1325, è ricordato come il principale architetto della città. ultima il monum. di Arrigo di Tino
Monumento esterno a Arrigo VII, 1320 (e leone stiloforo)
Monumento funebre Della Gherardesca (San Matteo pt. sup, Camposanto pt. inf) -
1301
Sarcofagi nel Camposanto
inizio dello spostamento dei sarcofagi posti attorno alla Cattedrale in Camposanto, inizialmente nel prato; poi nel Settecento sotto le gallerie. -
1306
Tino di CAMAINO, Tomba-altare di San Ranieri
monumento che inaugurò il nuovo genere delle tombe-altari a dossale -
1311
PULPITO DI Giovanni Pisano, 1302-1310
in fondo alla navata centrale, in prossimità dell'incrocio con il braccio sinistro del transetto, ma non è questa la sua collocazione originaria: si trovava sul lato destro della crociera, a ridosso dell'originaria TRANSENNA PRESBITERIALE. 1599-1602. transenna e pulpito in seguito rimossi e smembrati. Soltanto nel 1926 essa è stata ricomposta nel luogo attuale, ma in un assetto che non rispecchia del tutto quello che le aveva conferito lo scultore pisano. -
1311
Tino di Camaino Capomaestro dell'Opera, 1311-1315
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1312
Pergamo di Guglielmo, Donazione
L'ambone andò, infatti, a sostituire un più antico pergamo del XII secolo, opera dello scultore GUGLIELMO (ora conservato nella cattedrale di Cagliari alla quale fu donato nel 1312), -
1315
Lupo di Francesco Capomaestro dell'Opera, 1315
nel cantiere del Camposanto nel 1299, col padre Cecco di Lupo, e dal 1315 fino ai 30s capo delle maestranze . Dopo il ritorno a Siena di Tino nel 1315, é lo scultore più quotato in città: suo il progetto di ampliamento di SM della Spina e quello della trasf a tre navate di Santa Caterina; forse suoi i frammenti di pulpito smontato di S.Michele in Borgo, oggi al S.Matteo, e il Monumento di Bonifazio e Gherardo della Gherardesca, già in S.Francesco, oggi parte in Camposanto e parte al S.Matteo; -
1315
Francesco Traini attivo a Pisa 1315-1348
non si conosce la nascita, né la morte; probabile formazione in bottega pisana attenta agli sviluppi della coeva pittura senese (Simone Martini).
opere:
mosaici transetto sud e nord duomo;
affreschi in Camposanto: Crocifissione -
1315
Camposanto, fase 2 Lupo di Francesco
I lavori continuano verso ovest, prob sotto la direzione di Lupo di Francesco che dal 1315, compare in più documenti: nuovo portale orientale sormontato dall'edicola, sempre di Lupo. All'interno si pongono in opera le prime sepolture terragne. -
1315
Tino di Camaino, monumento di Arrigo VII
in pt duomo, t.sud,in pt Museo. COmposto da edicola, altare, sarcofago con gli apostoli, su cui è posto il gisant e varie figure di dignitari, Madonna...;orig. corredato da ornamenti metallici e apparato dipinto:velario con i simboli araldici dell'imp.
Angeli oggi su spioventi del timpano..
Da parte cle della parete absidale, nel 1493-94 nel transetto, poi in Camposanto e di nuovo in transetto.
Morto a Buonconvento durante viaggio a Napoli per la guerra mossa a Roberto d'Angiò. -
1320
Monumento a Arrigo; Vaso del Talento, leone, colonna in porfido.
A Lupo di Francesco, si deve forse la sistemazione del cosiddetto VASO DEL TALENTO, sul basamento marmoreo in prossimità della porta di San Ranieri,ora copia: cratere di età traianea (96-138) con scena bacchica che i Pisani elevarono a simbolo dell'antica grandezza della città e della loro fedeltà al partito imperiale, faceva parte di un composito monumento, eretto probabilmente intorno al 1320, smontato in seguito all' INCENDIO del 1595 -
1320
Francesco Traini, Mosaici cattedrale, 1320-1350
Nelle calotte delle absidi dei due bracci del transetto, sono visibili le decorazioni musive che Francesco Traini eseguì tra il terzo e il quinto decennio del Trecento. In esse sono raffigurate l' Assunzione della Vergine (transetto sud) e l' Annunciazione (transetto nord). -
1326
Monumento funebre Della Gherardesca
di LUPO DI FRANCESCO. il complesso si componeva di loggiato a due ordini tripartito da colonne decorate e pilastrini laterali, rimosso nel 1810 da S.Francesco. 3 sedi:
1.framm.arch. nella Bigattiera e cappella neogotica di Villa Roncioni di Pugnano
2.archi trilobati loggetta sup e Madonna col B e due Santi, MSM
3.galleria ovest del Camposanto: cassa sorretta da 4 mensole fitomorfe, con Pietà e 6 santi, lastra con iscriz, 4 angeli, Annunciazione, gisant di Gaddo. Trace policromia e doratura. -
1330
Lupo di Francesco Tabernacolo Camposanto
arca di S.Eulalia D.di Barcellona; l'Operaio del Duomo Giovanni Rossi gli affida il pulpito minore della Cattl (perduto), base del cratere del Talento posto sulle gradule e prob anche del tabernacolo. Facciata sud del Camposanto, e nuovo ingresso est con gli angeli a bassorilievo alle estremità della lunetta, avrebbe innalzato anche il tab: analogie con arch di Nicola e Giovanni(galleria del Battistero)con il M.Gherardesca: figure con proporzioni allungate e forme squadrate di influenza tinesca -
1343
Studium pisanum, Clemente VI ad Avignone
In supreamae dignitatis -
1349
Nino Pisano notizie 1349-68
Monumento funebre del vescovo Scherlatti ora nel Museo dell'Opera del Duomo di Pisa.
Collaborò con il padre Andrea alla tomba Saltarelli in Santa Caterina a Pisa (1343 ca), dove sue sono le figure degli angeli, simili nell'impostazione al San Francesco del Museo dell'Opera del Duomo di Pisa
Madonna del latte (M.San Matteo)
Madonna della Rosa fra i santi Pietro e Giovanni Battista in Santa Maria della Spina -
1350
Camposanto Fase 3: Cellino di Nese, Puccio di Landuccio, Lupo di Gante
seconda metà XIV: i lavori, affidati a Cellino di Nese, attivo anche in Battistero, a Puccio di Landuccio e a Lupo di Gante procedono con l'edificazione del lato settentrionale, dove vengono aperte quattordici arcate che avrebbero dovuto fare da ingresso a cappelle come quella realizzata per Ligo Ammannati (1359). -
1359
Monumento di Ligo Ammannati 2, cultura di Nino Pisano
cassa tripartita sorretta da tre mensole fogliate: al centro, entro un arco trilobato, campeggia la figura di Gesù in Pietà affiancato ai lati da due stemmi del defunto; l'edicola superiore, che ingloba la cassa col gisant con un libro in mano, è sormontata da pinnacoli e da un altorilievo centrale cuspidato con la rappresentazione di un docente in cattedra con 8 scolari. Tra i lapicidi pisani chiamati figurano Francesco di Lippo, Colo Mucido di Coscio, Matteo di Tome e Puccio di Landuccio. -
1359
Monumento di Ligo Ammannati, cultura di Nino Pisano
(docente di medicina UNIPI)COMM. cappella, poi aperte 14 arcate x ingresso a nuove cappelle; ma presto furono tamponate per procedere alla decorazione pittorica della parete, tranne la Aulla.
Se nel corso del XIV secolo le chiese cittadine(S.Francesco,s.Caterina) accoglievano monumenti funebri a parete, nel CS uso di tumulare i cadaveri nei sarcofagi antichi e sotto lastre terragne: così questo è l'unico caso di tomba a parete eseguita per il CS fino agli anni '20-'30 del XVI secolo. -
1389
Piero di Puccio, attivo 1357-1391
periodo gotico, allievo di Francesco Traini, attivo principalmente a Orvieto, Pisa e Milano.
Dal 1389 al 1391 dipinse alcuni affreschi sul muro nord del camposanto di Pisa, tra cui Storia della genesi dalla creazione al diluvio, che venne devastato dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. Stessi anni: San Girolamo su pilastro della crociera del Duomo. -
1406
conquista fiorentina:Cittadella Vecchia
Arsenali repubblicani, darsena e bacino di carenaggio interrati; Arsenali bombardati nel 1943, oggi ricostruiti in modo opinabile.
Edificata la Torre guelfa (oggi ricostruz.postbellica). L'area della Cittadella passa dalla vocazione commerciale a quella militare. -
1440
inizio Cittadella Nuova
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1463
Camposanto fasem4: vetrate, finestre, portali
Dopo un periodo di stasi, bisogna attendere la metà del Quattrocento per vedere completate le polifore sul lato settentrionale. E' infatti a partire dal 1463, al tempo dell'arcivescovo Filippo de' Medici che si eseguono 28 finestre e quattro portali posti sul lato nord. Tra il 1457 e il 1463, Leonardo di Bartolomeo di Scarperia e, nel 1484, Banco d'Andrea forniscono nove vetrate istoriate per proteggere gli affreschi; ma cinque anni dopo vengono smontate e utilizzate per le finestre del Duomo. -
1490
Pandolfo Fancelli
Figlio dello scalpellino settignanese Bernardo, nacque, probabilmente a Mantova, intorno all'ultimo decennio del sec. XV.
A Pisa, duomo, inizia l'altare di S. Biagio.
Testamento nel 1526, in pericolo per la peste. -
1493
Ghirlandaio (Firenze 1448 – Firenze 1494),
A Pisa: 1493-94: Angeli reggicortina affrescati nella lunetta per la risistemazione del monumento di Arrigo VII, transetto sud, navatella orientale, quarta campata.
Angeli musici e oranti affrescati nell'intradosso dell'arcone trionfale dell'abside -
1509
Cittadella Nuova, Giuliano da Sangallo, ristrutturazione
Seconda dominazione, dunque tra 1509 e la sua morte nel 1516 -
1523
Altare di San Biagio, Pandolfo Fancelli e Stagio Stagi, 1523-28
Transetto sud, navatella orientale, prima campata.
Schemi architettonici quattrocenteschi, con due semicolonne su plinti che sostengono l'architrave e inquadrano la lunetta e la nicchia, rivela una qualità altissima. Rimasto interrotto alla morte del F., fu anch'esso condotto a termine dallo Stagi e fu inaugurato nel 1528. Controversa è tuttora l'assegnazione delle varie parti ai due artisti soprattutto per quanto riguarda i rilievi decorativi e le figure -
1523
Stagio Stagi (Pietrasanta 1496 - Pisa 1563),
Stagio, versiliese, figlio di Lorenzo, autore di acquasantiere, portali, ecc. caratterizzati da una bella decorazione con motivi classici, dal 1523 lavorò a Pisa, realizzando, tra l'altro, la statua di S. Biagio (con P. Fancelli) nel duomo e il monumento funebre a F. Decio nel Camposanto. -
1537
Cosimo I duca di Firenze
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1540
Arsenali Medicei, Buontalenti
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1543
Orto botanico in San Vito
nel giardino del convento. Primo orto botanico del mondo. Spostato in via del Giardino nei terreni del convento di Santa Marta. Poi nella sede attuale in via Santa Maria solo sotto Ferdinando I. -
1543
Palazzo della Sapienza, Cosimo I
iniziata già sotto Lorenzo de Medici nel 1472 dall’adattamento della precedente Piazza del Grano, fu conclusa nel 1543 da Cosimo I che, nello stesso anno, diede un nuovo e decisivo impulso allo Studio Pisano. Molto rimaneggiata nel novecento, la facciata neorinascimentale è su progetto di V. Pilotti. all'interno statua di Galileo del 1839 di Emilio Demi e nel cortile monumento ai caduti della prima guerra mondiale del 1921 di Gigi Supino. -
1545
Cappelle del SS. Sacramento e di San Ranieri: Stagio e Giuseppe Stagi
Intorno al 1545 fu dato inizio ai lavori di costruzione di una gigantesca struttura architettonica in marmo nell'abside del transetto nord. L'opera fu realizzata, forse su disegno di Bartolomeo Ammannati, da Stagio Stagi e dal figlio Giuseppe. Successivamente, un'analoga struttura fu innalzata da quest'ultimo nell'abside del transetto sud. Entrambe le cappelle furono arricchite, inoltre, con sculture di Francesco Mosca e di Stoldo Lorenzi. -
1545
Piazza delle Vettovaglie, Stagio Stagi?
creata per il mercato del grano, cambia nome solo nel 1771. Loggiato su due ordini e fontana medicea dell'acquedotto di Asciano. -
1550
Piazza dei Cavoli, dell'Abbondanza
risistemata, edificato il loggiato est e posta la statua dell'Abbondanza di Pierino da Vinci -
1556
Aurelio Lomi (Pisa, 29 febbraio 1556 – Pisa, 23 maggio 1624)
A Genova soggiornò dal 1597 al 1604. -
1558
Piazza dei Cavalieri, Vasari
inizia la sistemazione della piazza prima dell'approvazione dell'Ordine -
1562
morte di Eleonora di Toledo
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1562
Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, fondazione
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1569
Cosimo I granduca di Toscana
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1574
morte di Cosimo I
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1574
Francesco I granduca; comm. Palazzo Reale
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1582
Carlo Antonio Dal Pozzo arcivescovo(1582-1607)
originario di BIELLA. Commissiona la cappella a est in Camposanto -
morte di Francesco I; Palazzo Reale ultimato
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Orto botanico in via Luca Ghini, sede attuale
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Incendio in cattedrale; nuovo soffitto, Atticciati
Quando ormai il vasto programma di riordinamento dell'arredo interno stava per essere ultimato, un disastroso evento colpì la cattedrale. Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre del 1595 un terribile INCENDIO semidistrusse, infatti, l'edificio.
Pergamo illeso, però smontato tra 1599 e 1602.
Soffitto rifatto sotto Ferdinando I, con cassettoni dorati e stemma mediceo, di Domenico e Bartolomeo Atticciati, ultimato entro il 1609. -
Incendio, interventi di Ferdinando I
Rinnovata l'area presbiteriale, nonostante fosse quella ad aver subito minori danni. Si smontarono il pergamo di Giovanni, le transenne del XII secolo, l'altare maggiore, il ciborio quattrocentesco e il tramezzo di chiusura della sacrestia. Al posto di quest'ultimo ambiente furono realizzate due sacrestie, davanti alle quali furono eretti due nuovi altari: in quello davanti alla sacrestia di sinistra fu collocata la Madonna di Sotto gli organi, che i pisani avevano salvato dall'incendio. -
Porte di Domenico Portigiani (1596-1604)
Bartolomeo, figlio di Zanobi, entrando nei domenicani avrebbe più tardi mutato il nome in Domenico. Nacque intorno al 1536 a S. Miniato al Tedesco oppure a Firenze (nel contratto per la fusione delle porte del Duomo di Pisa è definito «fiorentino». Bartolomeo si dedicò anche allo studio delle «belle lettere» (p. 299); chiese di entrare nel convento fiorentino di S. Marco, e qui vestì l’abito domenicano a quindici anni. A lui sono attribuite costruzioni e restauri di edifici dei domenicani -
Incendio, interventi di Ferdinando I: altare e coro(1597-1602)
Nuovo altare maggiore, eseguito da Scipione Malaspina e dai nipoti Cosimo e Francesco Cioli:Crocifisso e due angeli cerofori in bronzo del Giambologna(1603)
Al Malaspina e ai Cioli il compito di rinnovare la recinzione presbiteriale e di costruire al centro della parete absidale struttura per custodia delle reliquie; altare della Madonna di Sotto gli organi.
Agostino Giolli: cattedre lignee dell'arcivescovo e del granduca e stalli del coro (reimpiegò parti consistenti di precedenti sedili). -
Michelangelo Cinganelli (Settignano, 1558 – Firenze, 1635)
commissione più importante ed estesa: i disegni per le pitture e la decorazione del duomo di Pisa dove lavorò tra il 1597 e il 1625: pitture dei quattro Evangelisti e degli Angeli nelle nicchie sotto la cupola (1597);Storie della Vergine,di Cristo e Padri della chiesa nel coro (1598);la decor dell'organo con grottesche, il restauro dei mosaici nella tribuna (1602);il Cartone per l'Assunta da dipingere su vetro (1602);Davide e Abimelech (1625). -
Pulpito di Giovanni smembrato 1599-1602
Nel corso della storia, se il pulpito venne risparmiato dall’incendio del 1595, non lo fu dallo sciagurato zelo innovatore dell’arcivescovo Carlo Antonio dal Pozzo che il 26 luglio 1599 ne decretava lo smontaggio e la rimozione, che furono compiuti entro il gennaio del 1602. Singoli elementi vennero collocati in parte nel Camposanto, in parte murati all'interno del duomo, mentre altri furono riutilizzati nel pulpito barocco di Pandolfo Fancelli del 1630. -
Riapertura Duomo, Ferdinando I
La solenne riapertura della cattedrale avvenne il 26 ottobre del 1603, nonostante i lavori non fossero ancora terminati. Successivamente, si decise di completare la decorazione della parete absidale, per la quale circa ottanta anni prima era stata realizzata una serie di dipinti raffiguranti scene del Vecchio Testamento. -
Logge dei Banchi, Buontalenti 1603-05
sotto Ferdinando I, di cui c'è lo stemma. Le volute furono sostituite da un timpano triangolare nell'Ottocento. Base quadrata con 12 pilastri, mercati non alimentari della seta e della lana. -
Chiarissimo Fancelli (Settignano 1580-Firenze 1632)
1622-25:S. Maria Maddalena e S. Cristina nella cappella dell'Annunziata, direttamente commissionate dalle allora reggenti.
Successo, quindi allogazione di un pulpito con alcuni dei pezzi rimossi dall'antico pergamo di Giovanni(smontato 1599-1602); Terminata nel 1630, l'opera fu smontata nel 1926 in previsione del rimontaggio del pergamo del Pisano -
San Ranieri, 1115-1160: il culto in età moderna
La canonizzazione ufficiale da parte della Sede apostolica non sarebbe mai arrivata, ma fu sufficiente una semplice autorizzazione a tributargli un culto (concessa dalla Sacra Congregazione dei Riti, 1632 o 1649?) per far sì che, prima della fine del secolo XVII (e con la spinta determinante dei granduchi medicei), Ranieri sostituisse la Vergine Assunta come patrono principale della città e della diocesi.
25.3.1688 traslazione del suo corpo e prima luminaria. Cosimo III de' Medici: nuova urna -
Orazio e Girolamo Riminaldi, Cupola del Duomo, Assunzione Maria e Santi
Tra il 1625 e il 1633, infatti, Orazio Riminaldi e il fratello Girolamo eseguirono su di essa un grandioso affresco rappresentante l'Assunzione della Vergine. -
Giovan Battista Foggini in cattedrale (1678-86)
4 Importanti arredi in bronzo su disegno di Giovan Battista Foggini: l'altare e il ciborio visibili nella cappella del ss. Sacramento (1678-86, di mano di Sebastiano Tamburini)
l'altare e l'urna di San Ranieri, nella cappella di S. Ranieri. -
Negozio dei parati di San Ranieri: quadroni: 1700-1850
Con le elemosine raccolte a Pisa e nel contado tra il 1700 e il 1701 per iniziativa del pisano Domenico Cosi del Voglia:impresa del "negozio dei parati di San Ranieri", finalizzato alla decorazione delle pareti delle navate e dei transetti del Duomo di Pisa.
Come nel Camposanto agiografia locale + vicende gloriose della Pisa medievale, libera e repubblicana, segno della volontà di un distacco dall'egemonia artistica e politica di Firenze; esclusione quasi totale di artisti toscani. -
morte di Giangastone; Lorena
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Francesco Stefano di Lorena granduca 1737-65
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Carlo Goldoni a Pisa 1744-48
ben prima della smilitarizzazione della fortezza nel 1781. Dunque l'aneddoto del platano è falso. -
Pietro Leopoldo di Lorena granduca, 1765-90
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Ferdinando III di Lorena granduca (1), 1790-1801
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Domenico Scotto compra la fortezza
venduta da Pietro Leopoldo per smilitarizzare la città. L'allesimento del giardino si deve a Giovanni Caluri -
Facciata Duomo, mosaici ottocenteschi
L'Ottocento fu essenzialmente un secolo di restauri: tale genere di lavori riguardarono sia l'interno che l'esterno della cattedrale. Sulla facciata, in particolare, furono eseguiti due nuovi mosaici (nelle lunette del portale centrale e del portale sinistro) e furono effettuate numerose sostituzioni di capitelli, colonne, cornici e tarsie. -
Ludovico di Borbone e poi Ludovico II re d'Etruria, 1801-07
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Elisa Bonaparte Baciocchi granduchessa, 1809-14
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Monumenti Arrigo, Scherlatti, Moricotti in Camposanto
Durante l'Ottocento furono trasferiti, infine, in Camposanto, dove entrarono a far parte della collezione di sculture antiche, medievali e moderne che nel frattempo era stata allestita da Carlo Lasinio, alcuni monumenti funerari del Duomo, tra cui quelli trecenteschi dell'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo e degli arcivescovi Scherlatti e Moricotti. -
Ferdinando III di Lorena granduca (2), 1814-24
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Leopoldo II di Lorena granduca, 1824-56
detto il canapone per i capelli biondi e broncio per l'espressione. Molto amato. è lui a elogiare Francois Jacques de Larderel e a intitolargli il borgo industriale. -
Monumento di Leopoldo II, Luigi Pampaloni
a San Miniato in piazza Bonaparte. Neoclassico, accademico, allievo di Bartolini. Realizza anche i 4 evangelisti nel SS.Crocifisso e i 2 angeli in terracotta sulla scalinata. -
Gradule rimosse da Pietro Bellini
nel 1300: intorno al Duomo ampio basamento su cinque gradini e la collocazione di una cornice figurata, le cosiddette “gradule”, ad ornamento della parte inferiore dei muri perimetrali. Quest’ultima, la cui altezza doveva aggirarsi intorno ai 60 cm, fu rimossa tra il 1857 e il 1859 nel corso dei lavori progettati dall’Ing. Pietro Bellini per l’abbassamento del basamento. -
PULPITO DI Giovanni in san Francesco
Nel 1864 Giuseppe Fontana (1832-1881), scultore ed ebanista, professore di ornato nell'allora esistente Accademia di Belle Arti, riuscì a raccogliere gran parte degli elementi scultorei del pulpito di Giovanni che ancora si conservavano a Pisa riunendoli nel Museo Civico della città.
Nel febbraio 1873 il Comune di Pisa decise iniziare il lavoro di ricomposizione, affidando l'esecuzione di alcuni elementi mancanti allo scultore Tito Sarrocchi di Siena. -
Teatro Verdi, Ranieri Simonelli e Giuseppe Giardi
1865-67. Neoclassico. cupola autoportante di Simonelli. progetto di Andrea Scala poi passato a Giardi. 858 posti, medio, ma palcoscenico tra i più grandi d'Italia. Sipario di Annibale Gatti con Goldoni che delcama sonetto agli Arcadi; anni 60 del XIX affresco del Ridotto detto sala dei concerti o da ballo con il Trionfo dell'Amore. -
Piero Ginori-Conti, Larderello
inizia a produrre elettricità dall'energia geotermica. -
Monumento di Arrigo in Duomo (Peleo Bacci)
Nel 1921, per iniziativa dell'allora Soprintendente ai Monumenti di Pisa, Péleo Bacci, fu riportato in Duomo il sarcofago di Arrigo VII e ricollocato nel braccio meridionale del transetto, dove era stato trasferito nel 1493-94 quando fu rimosso dall'abside. -
Ricomposizione del Pulpito di Giovanni
il soprintendente Peleo Bacci ricompose nella navata centrale della cattedrale, in una posizione che comunque non era quella originale, il pergamo di Giovanni Pisano. Inaugurazione alla presenza di Mussolini (che aveva donato alcune delle colonne; discorso) e Cardninale Maffi. -
Poliaghi, 6 angeli e 2 putti, duomo
un gruppo in bronzo, costituito da sei angeli e da due putti, realizzato da Ludovico Poliaghi per l'altare maggiore del duomo. era stato parte della commissione per il Pulpito.