L'Italia tra la seconda metà dell'ottocento e la prima guerra mondiale.

  • Si diffonde il nazionalismo

    Si diffonde il nazionalismo
    In Italia a partire dalla seconda metà dell'ottocento si diffuse il nazionalismo. Il nazionalismo italiano rivendicò per l'Italia le terre ancore irredente ovvero non liberate, come il Trentino, e un ruolo internazionale di prestigio. Anche nel resto dell'europa si diffusero sentimenti nazionalistici, il nazionalismo francese sostenne la politica di potenza della Francia esaltando il revanscismo, mentre quello tedesco esaltò la superiorità della razza ariana e accusò gli ebrei di tutti i mali.
  • Viene inaugurato il canale di Suez

    Viene inaugurato il canale di Suez
    Su progetto di un ingegnere italiano, Luigi Negrelli, venne realizzato il canale di Suez, l'opera fu fondamentale per la spinta alla colonizzazione dell'Africa. I primi a colonizzare il "continente nero" furono inglesi e francesi, che occuparono rispettivamente Egitto e Tunisia. Con la Conferenza di Berlino del 1884 si sancì il principio dell' "occupazione di fatto" come criterio di possesso dei territori africani, scatenando così un'aspra competizione coloniale.
  • La Triplice Alleanza

    La Triplice Alleanza
    Dopo l'unificazione e dopo aver sconfitto la Francia, la Germania divenne il perno dell'equilibrio europeo ed il suo cancelliere Bismark il protagonista delle relazioni internazionali. All'epoca due erano le questioni che minacciavano l'equilibrio in Europa: il revanscismo francese e le rivendicazioni nazionalistiche nei Balcani. Per contrastare lo spirito di rivincita della Francia Bismarck la isolò politicamente con la triplice Alleanza fra Germania, Austria e Italia.
  • Viene promulgata la Rerum Novarum

    Viene promulgata la Rerum Novarum
    Nel Maggio del 1891 Papa Leone XIII promulga l'enciclica sociale "Sulle cose nuove", anche conosciuta come Rerum Novarum, con l'intento di trovare una proposta sociale coerente con il messaggio evangelico. Nella Rerum Novarum vengono condannate la lotta di classe e le teorie socialiste, si invita lo stato ad intervenire per evitare un conflitto tra operai e padroni e si denunciano gli eccessi del capitalismo.
  • Nasce il Partito Socialista Italiano

    Nasce il Partito Socialista Italiano
    A Genova nel 1892 venne fondato il Partito Socialista Italiano, all'epoca il partito si chiamava Partito dei lavoratori italiani e aveva come massimo esponente Filippo Turati. Nonostante le diverse caratteristiche nazionali, i vari partiti socialisti europei erano uniti da alcuni obiettivi comuni: tutti si auspicavano il superamento del sistema capitalistico, tutti erano pacifisti e internazionalisti e tutti facevano capo a un'organizzazione erede della Prima Internazionale Socialista.
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    Il decollo industriale dell'Italia

    Dal 1896 fino al 1908 l'industria italiana crebbe molto rapidamente, nacquero grandi industrie in tutti i settori dell'industria, in particolar modo in quelli siderurgico, meccanico, elettrico e tessile. La maggior parte di queste industrie avevano sede nel cosiddetto triangolo industriale, formato da Torino, Genova e Milano. Lo sviluppo economico e industriale dell'Italia fu favorito dalle commesse statali, il protezionismo e dalle grandi banche che finanziarono abbondantemente le industrie.
  • Intervento Italiano in Cina

    Intervento Italiano in Cina
    Per reprimere la rivolta dei boxers, l'Italia inviò un contingente in aiuto alle altre potenze europee.L'impero cinese all'epoca era un impero morente, fortemente indebolito da due guerre dell'oppio perse contro l'Inghilterra, stava perdendo uno dopo l'altro i suoi possedimenti. L'Inghilterra occupò la Birmania mentre i francesi l'Indocina. Nel 1894 dopo la prima guerra sino-giapponese il Giappone si appropriò della Manciuria e della Corea. Tutto ciò portò i Boxers a rivoltarsi.
  • Period: to

    La "grande emigrazione" dell'età giolittiana

    A differenza del nord, Giolitti al sud attuò una politica conservatrice e repressiva. Se al nord acconsentì agli scioperi e varò alcune riforme che migliorarono le condizioni di lavoro degli operai, al sud fece intervenire le forze dell'ordine contro gli scioperanti e affidò gli interventi a leggi speciali. Tutto questo portò all'emigrazione di circa 9 milioni di italiani all'estero. Questa massiccia emigrazione causò lo spopolamento di alcune aree e il conseguente degrado umano e ambientale.
  • Period: to

    L'età Giolittiana

    Il periodo che va dal 1901 al 1914 è definito età giolittiana dal nome del più influente politico italiano del tempo: Giovanni Giolitti. In realtà Giolitti non resse direttamente il governo per tutti questi anni, faceva parte del suo modo di fare politica l'affidare nei momenti di crisi il potere nelle mani di uomini di fiducia, o di avversari politici.
  • Period: to

    I socialisti in epoca giolittiana

    In epoca giolittiana il Partito Socialista Italiano era diviso in due, da una parte vi erano i riformisti guidati da Filippo Turati, dall'altra i massimalisti con a capo Lazzari e Mussolini. I riformisti ritenevano che si dovesse cambiare la società gradualmente attraverso le riforme, i massimalisti, al contrario, ritenevano necessario per cambiare la società ricorrere alla rivoluzione. Giolitti più volte cercò l'appoggio dei riformisti ma non lo riuscì mai ad ottenere.
  • L'italia entra in guerra contro la Turchia per la Libia

    L'italia entra in guerra contro la Turchia per la Libia
    Giolitti, spinto da interessi economici e politici, nel 1911 dichiarò guerra alla Turchia che all'epoca dominava la Libia. Non riuscendo a piegare la resistenza libica, l'Italia decise di attaccare direttamente la Turchia che firmò nel 1912 il Trattato di Losanna con il quale di fatto cedeva la Libia. L'avventura coloniale comportò notevoli spese a cui non corrispose la creazione di grandi opportunità per gli emigranti italiani. La Libia non era la terra rigogliosa descritta dalla propaganda.
  • Suffragio universale maschile in Italia

    Suffragio universale maschile in Italia
    Nel 1912 in Italia venne introdotto il suffragio universale maschile. Con l'estensione del diritto di voto alle masse vi fu un sostanziale mutamento nella vita politica degli stati, i movimenti politici dovettero riorganizzarsi per conquistare il consenso di quanti più elettori possibili dando così vita ai partiti politici di massa. Contemporaneamente ai partiti di massa, sorsero in tutta europa le organizzazioni sindacali. Nacque così in Italia nel 1906 la "Confederazione Generale del Lavoro".
  • Scoppiano le guerre balcaniche

    Scoppiano le guerre balcaniche
    Nel 1912 i Balcani erano un pericoloso focolaio di tensioni, molti stati, tra i quali l'Italia, avevano interesse a controllare quell'area dell'europa. Approfittando della rivoluzione dei Giovani Turchi, gli austriaci si impossessarono della Bosnia Erzegovina, questa iniziativa provocò le proteste di Serbia, Russia e Italia. Agli Ottomani venne strappata anche la Macedonia, la regione doveva essere divisa tra Greci, Serbi e Bulgari ma le tensioni tra questi diedero inizio ad una seconda guerra.
  • il patto Gentiloni

    il patto Gentiloni
    Nel 1913 Giolitti stipulò con l'Unione elettorale cattolica il Patto Gentiloni. I cattolici promisero di votare quei candidati liberali che avessero sottoscritto l'impegno a difendere la Chiesa. Grazie a questo patto nelle elezioni del 1913 Giolitti riuscì a ottenere nuovamente la maggioranza.
  • Finisce l'età giolittiana

    Finisce l'età giolittiana
    La guerra in Libia e la crisi economica avevano indebolito il governo guidato da Giolitti, che nel 1914 preferì dare le dimissioni. Gli succedette Antonio Salandra, un uomo politico conservatore. Salandra però non seguì l'esempio di Giolitti e quando in Romagna e nelle Marche scoppiarono dei disordini, che presero il nome di settimana rossa, inviò l'esercito a reprimerli. L'Italia tornava così a quel clima di tensione sociale. L'età giolittiana era veramente finita.
  • Scoppia la prima guerra mondiale

    Scoppia la prima guerra mondiale
    Il 28 Giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco, venne ucciso a Sarajevo da un nazionalista serbo. L'episodio offrì all'Austria l'occasione di risolvere la questione balcanica. Il 28 Luglio 1914, infatti, dichiarò guerra alla Serbia, facendo scoppiare il conflitto. La prima guerra mondiale fu provocata anche da fenomeni che da tempo erano presenti in europa come il nazionalismo, le rivalità economiche e politiche tra i vari stati e la corsa agli armamenti.
  • Le prime fasi della guerra

    Le prime fasi della guerra
    Subito entrarono in gioco le alleanze e in poco tempo si passò ad una guerra europea. La prima ad entrare in guerra fu la Russia seguita, pochi giorni più tardi, dalla Germania,dalla Francia e dalla Gran Bretagna. I tedeschi avevano previsto una guerra di movimento, ma nell'autunno, dopo la battaglia della Marna, si passò ad una guerra di posizione: gli eserciti francesi e tedeschi, bloccati su un fronte di 800 kilometri, decisero di scavare le trincee per difendersi.
  • L'Italia nell'estate del 1914

    L'Italia nell'estate del 1914
    Nell'Agosto del 1914 L'Italia si proclamò neutrale: la Triplice Alleanza era valida solo in occasione di guerre difensive. Nel paese si aprì un dibattito sulla necessità di intervenire o meno a fianco dell'intesa. La maggioranza del parlamento era composta da neutralisti, ma non mancava una minoranza molto attiva composta da interventisti. Gli interventisti si dividevano in interventisti di destra, che speravano in una liberazione di Trento e Trieste, e di sinistra, tra i quali vi era Mussolini.
  • La guerra nel 1915-1916

    La guerra nel 1915-1916
    Nel 1915 la situazione fu favorevole agli imperi centrali. Nel 1916 nelle due grandi battaglie di Verdun e Somme l'Intesa riuscì a impedire il crollo del fronte francese, mentre l'esercito russo riuscì ad avere la meglio sul fronte contro gli austriaci. Per porre fine al blocco economico imposto dalla Gran Bretagna, la Germania attaccò la flotta inglese dello Jutland. Nonostante i danni riportati, il dominio dei mari restò agli inglesi.
  • Il patto di Londra

    Il patto di Londra
    Senza interpellare il parlamento e in gran segreto, il 26 Aprile 1915 il governo italiano stipulò il patto di Londra con l'Intesa. L'Italia divenne così alleata di Russia, Gran Bretagna e Francia, che le promisero in caso di vittoria non solo le terre irridente, ma anche il Sud Tirolo, l'Istria, la Dalmazia, la base di Valona, le isole del Dodecaneso ed il bacino carbonifero di Adalia.
  • L'Italia entra in guerra

    L'Italia entra in guerra
    Il 3 Maggio 1915 l'Italia uscì dall'Alleanza. Il 24 Maggio, dopo una massiccia propaganda che orientò l'opinione pubblica a favore dell'intervento, venne dichiarata guerra all'Austria. L'esercito italiano mal equipaggiato si ritrovò così a dover difendere un confine, quello italo-austriaco, difficile da difendere. Nel Giugno 1916 gli austriaci sfondarono le linee italiane e occuparono Asiago. Gli italiani contrattaccarono riuscendo a liberare Gorizia, dopodiché iniziò la guerra di Trincea.
  • 1917: un anno decisivo

    1917: un anno decisivo
    Nel 1917 i tedeschi intensificarono la guerra sottomarina. Ciò danneggiava i rapporti commerciali degli Stati Uniti con l'europa. Il 6 Aprile gli USA entrarono in guerra con l'Intesa. A seguito della rivoluzione dell'ottobre 1917 la Russia decise di uscire dal conflitto. Concluse con i tedeschi una pace che comportò pesanti perdite territoriali.
  • Il fronte italiano nel 1917

    Il fronte italiano nel 1917
    Grazie alla crisi della Russia, austriaci e tedeschi si concentrarono rispettivamente sul fronte occidentale e italiano. Sfondate le linee italiane il 24 Ottobre a Caporetto, gli austriaci penetrarono in Italia. L'allora generale dell'esercito italiano, Armano Diaz, riuscì a bloccare l'avanzata austriaca in Italia sul fiume Piave. Dopo la disfatta di Caporetto i soldati al fronte, ormai sfiniti, iniziarono a rifiutarsi di combattere.
  • La guerra è finita

    La guerra è finita
    Nella primavera del 1918 l'Intesa respinse l'attacco dell'Alleanza sul fronte occidentale. Dopo le battaglie della Marna e di Amiens tutti i fronti degli imperi crollarono. Il 29 Ottobre 1918 l'Italia sconfisse gli austriaci a Vittorio Veneto e il 3 Novembre fu firmato l'armistizio con l'Austria. Il 30 Ottobre anche la Turchia si arrese, L'11 Novembre, dopo l'abdicazione di Guglielmo II e la proclamazione della repubblica, la Germania firmò l'armistizio di Rethondes. La guerra era finita.
  • Viene abrogato il Non Expedit

    Viene abrogato il Non Expedit
    Nel 1919 viene abrogato il Non Expedit e nello stesso anno nasce il Partito Popolare Italiano fondato dal sacerdote siciliano Luigi Sturzo. Ma già dalla fine dell'ottocento emerse nel mondo cattolico una nuova tendenza politica che fu definita "democrazia cristiana" e che ebbe nel sacerdote marchigiano Romolo Muri il suo più prestigioso interprete.
  • Conferenza per la pace di Parigi

    Conferenza per la pace di Parigi
    Il 18 Gennaio 1919 iniziò a Parigi una Conferenza per la pace. I paesi dell'Intesa assunsero le decisioni più importanti, gli altri stati furono convocati solo per la firma finale dei trattati. La linea punitiva, che prevedeva risarcimenti ai vincitori e una pesante penalizzazione degli sconfitti, prevalse. La Germania, ritenuta responsabile del conflitto, dovette pagare ingenti danni di guerra e perse le colonie. L'Italia ottenne Trento, l'Alto Adige, la Venezia Giulia e Trieste.