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il pensiero filosofico occidentale nasce in Grecia intorno al VII-VI secolo a.C., nelle colonie della Ionia, dinamiche e aperte alla libera circolazione di idee.
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Talete, fondatore della Scuola di Mileto, individua l'arché nell'acqua, intesa come "sostanza", ovvero come ciò che "sta sotto" la Terra, sostenendola.
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Secondo Anassimandro il principio è l'ápeiron, termine traducibile con "infinito" o "indeterminato" e che indica una sorta di materia primordiale in cui tutti gli elementi sono indistinti e da cui le cose derivano per separazione dei contrari.
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Anassimene individua l'archè nell'aria, intesa come materia infinita e come forza che anima il mondo; da cui le cose derivano per rarefazione e condensazione.
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Pitagora e i pitagorici si occupano non solo di filosofia, ma anche di matematica, astronomia, antropologia ed etica. Per quanto riguarda la filosofia pitagorica, i pitagorici identificarono il numero come arché e il cosmo come ordine e armonia tra dispari e pari. Inoltre, furono originali nel concepire l'anima come armonia tra gli elementi del corpo e il corpo come prigione dell'anima.
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Egli è l'autore di una netta distinzione tra la "filosofia" e l' "opinione comune". Per Eraclito la filosofia riconosce la legge segreta del mondo nel lógos, il quale, oltre ad essere inteso come fuoco, è lotta ed unità dei contrari e presiede al divenire dell'universo.
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Fondatore della scuola di Elea, afferma che "solo l'essere è, mentre il non essere non è". Egli evidenzia il contrasto tra la dóxa (opinione) e l'alétheia (verità), cioè tra le due possibili e opposte "vie" che si aprono alla conoscenza umana. Egli è il primo a parlare di.
-via della verità( basata sulla ragione);
-via dell'opinione ingannevole (basata sui sensi);
-via dell'opinione plausibile (basata sui sensi e ragione). -
Per Anassagora gli elementi ultimi della realtà sono i "semi", particelle di materia qualitativamente diverse e infinitamente divisibili, su cui agisce il nóus (intelligenza divina che divide e organizza). Egli inoltre identifica la conoscenza con l'incontro tra elementi dissimili interni ed esterni all'uomo.
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Empedocle identifica gli elementi ultimi della realtà con le quattro radici (fuoco, aria, acqua, terra), su cui agiscono l'amore e l'odio (forze cosmiche che le uniscono e le dividono, dando vita a un ciclo). Egli inoltre identifica la conoscenza co l'incotrno tra elementi simili interni ed esterni all'uomo.
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Democrito ritiene che la materia si componga di atomi che si muovono nel vuoto e che aggregandosi e dividendosi formano infiniti mondi. Egli inoltre distingue tra "conoscenza sensibilie", che si ferma alle proprietà soggettive delle cose, e "conoscenza razionale", che coglie le proprietà oggettive delle cose.