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Attentato di Sarajevo
L'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico, viene assassinato da Gavrilo Princip.
Questo atto è il culmine delle tensioni etniche radicate all'interno dell'Impero Asburgico, dove diverse nazionalità ambiscono all'indipendenza.
L'assassinio viene percepito come un'offesa gravissima e fornisce all'Austria-Ungheria il pretesto per reagire duramente contro la Serbia, accusata di sostenere i terroristi. -
Dichiarazione di guerra e inizio del conflitto
Dopo il rifiuto della Serbia di accettare un durissimo ultimatum inviato da Vienna, l'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia.
In un’Europa già profondamente tesa e caratterizzata da una complessa rete di alleanze, questo evento innesca una reazione a catena:
La Russia si mobilita in difesa della Serbia, la Germania attua il Piano Schlieffen, invade il Belgio neutrale, coinvolgendo l’Inghilterra. Le potenze si dividono tra Triplice Intesa e Triplice Alleanza. -
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Battaglia della Marna
La Germania, con il Piano Schlieffen tentò di invadere Parigi passando per il Belgio. Tuttavia, la Francia riuscì ad avere la meglio anche grazie il supporto delle truppe britanniche alleate.
L'esercito tedesco fu costretto a ritirarsi e iniziò a scavare trincee
Questo evento segnò la fine della guerra e l'inizio di una lunga logorante guerra di trincea (o di posizione) sul fronte occidentale. -
Tregua di Natale
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Patto di Londra
L'Italia, inizialmente neutrale, venne divisa dall'acceso dibattito interno tra neutralisti (tra cui liberali giolittiani, cattolici e socialisti), e interventisti, nazionalisti e grandi industriali che vedevano nella guerra una possibilità di espansione territoriale e di affermazione della nazione, questi ultimi riuscirono a mobilitare le masse e ad avere la meglio. l'Italia firmò questo patto e si unì all’Intesa, attratta dalla promessa di guadagni territoriali (come le terre irredente) -
L'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria
Si apre il fronte Italiano -
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Battaglia di Verdun
I tedeschi attaccarono un'area francese di grande valore simbolico e strategico con un massiccio bombardamento a cui però le truppe francesi resistettero con determinazione.
La battaglia viene ricordata come uno degli scontri più lunghi e sanguinosi di tutta la guerra, e fu combattuta in condizioni estremamente difficili.
Tuttavia nonostante l'intensità degli attacchi, Verdun rimase in mani francesi, anche se al costo di un'immensa devastazione umana e materiale subita da entrambe le parti. -
Gli stati uniti entrano in guerra
Fin dall'inizio della guerra, gli Stati Uniti avevano sostenuto l'Intesa economicamente, fornendo armi e beni in cambio di enormi profitti. Tuttavia, i ripetuti attacchi dei sottomarini tedeschi contro navi mercantili statunitensi, tra cui l'affondamento del Lusitania, spinsero gli USA a intervenire militarmente. L'ingresso degli Stati Uniti, allora la più grande potenza industriale, cambiò le dinamiche del conflitto, contribuendo in modo decisivo alla vittoria degli Alleati. -
Battaglia di Caporetto
La Germania concentrò tutte le sue forze contro l'ex alleata Italia, infliggendo una pesante sconfitta nella battaglia di Caporetto. Le truppe italiane furono decimate e i superstiti costretti a una disastrosa ritirata. Questo evento provocò una grave crisi nel Comando Italiano, che portò alla sostituzione del generale Cadorna con Armando Diaz. Diaz riorganizzò l'esercito e lavorò per rafforzare l'unità nazionale, ponendo le basi per la successiva resistenza e il riscatto italiano. -
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epidemia di "spagnola"
Verso la fine della Grande Guerra, un'epidemia influenzale nota come "spagnola" si diffuse rapidamente, favorita dalle condizioni precarie dei soldati, debilitati dalla malnutrizione e costretti a vivere in trincee insalubri. L'epidemia fu estremamente letale, causando circa 50 milioni di morti in tutto il mondo, segnando la conclusione del conflitto con una devastante pandemia globale, che evidenziò l’ormai elevato grado di interdipendenza che intercorreva tra le diverse aree del pianeta -
La Russia esce dal conflitto
In Russia, l'insofferenza della popolazione verso la guerra portò a due rivoluzioni: la prima causò la caduta dell'impero zarista, mentre la seconda segnò l'ascesa al potere dei bolscevichi guidati da Lenin. Una volta al comando, Lenin si concentrò sulla mobilitazione interna e sulla fine del coinvolgimento russo nel conflitto, firmando il Trattato di Brest-Litovsk con la Germania, una pace onerosa che prevedeva la perdita di ampi territori.
Si chiuse definitivamente il fronte orientale. -
Battaglia Vittorio Veneto
L'Italia, dopo aver potenziato il proprio esercito e le risorse belliche, riuscì a respingere l'offensiva austriaca sul Piave e a contrattaccare aprendo la strada alla decisiva Battaglia di Vittorio Veneto. La resistenza austriaca si rivelò debole, anche perché i popoli dell'Impero Austro-Ungarico compresero che la sconfitta avrebbe favorito la loro indipendenza. Questo segnò la fine del conflitto sul fronte italiano e contribuì al crollo dell'Impero. -
Armistizio tra Italia e Austria-Ungheria
L'esercito austro-ungarico, ormai allo sbando e incapace di sostenere ulteriori attacchi, decise di firmare l'Armistizio di Villa Giusti, che sancì la fine dei combattimenti sul fronte italiano. -
l'Armistizio di Compiègne
I tedeschi tentarono un'ultima offensiva sul fronte occidentale, ma furono respinti dai francesi, rafforzati dall'intervento americano, e sconfitti nella battaglia di Amiens. Intanto, in Germania, il blocco navale provocava sempre più fame e malcontento tra la popolazione, che insorse. Di fronte alla disfatta militare e al caos interno, l'imperatore Guglielmo II abdicò e si rifugiò in Olanda. Fu proclamata la Repubblica e la Germania firmò l'armistizio, ponendo ufficialmente fine alla guerra. -
Conferenza di Parigi
Fu convocata per definire i termini della pace.
Vi parteciparono le potenze vincitrici, rappresentate dai quattro principali stati: Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Italia. L'obiettivo era ridefinire i confini territoriali di un'Europa profondamente mutata dal crollo dei quattro grandi imperi, stabilire i trattati di pace con le nazioni sconfitte e creare un nuovo ordine internazionale, per questo scopo fu proposta l'istituzione della Società delle Nazioni da parte di Wilson -
Trattato di Versailles
Con questo trattato si affrontò la questione della Germania a cui vennero imposte dure condizioni:
dovette restituire l'Alsazia e la Lorena alla Francia e rinunciare alle sue colonie, quelle africane furono spartite tra Francia e Inghilterra come mandati, mentre quelle asiatiche furono assegnate al Giappone. Le fu inoltre vietato mantenere un esercito esteso, dovette riconoscere la propria responsabilità per lo scoppio della guerra e pagare ingenti riparazioni economiche. -
trattato di Saint-German
Trattato sottoscritto con l'Austria -
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Soluzione per l'Impero Austro-Ungherese
Con questi trattati l’Austria e l’Ungheria divennero due stati indipendenti, mentre nacquero nuovi organismi statali come la Cecoslovacchia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, caratterizzati da una convivenza di diverse nazionalità. All’Italia furono concessi il Trentino, l’Alto Adige, Trieste e l’Istria, ma non ottenne gran parte della Dalmazia, nonostante fosse prevista dagli accordi. -
Trattato di Trianon
Trattato che regola i rapporti con l'Ungheria -
Trattato di Losanna
Le clausole estremamente punitive del trattato di Sèvres, furono rifiutate dai nazionalisti turchi che destituirono il sultano che le aveva accettate passivamente e formarono un governo di opposizione guidato dal generale Mustafà Kemal.
Nel 1922 Kemal sconfisse i greci e ottenne la revisione del trattato.
Con questo nuovo trattato fu riconosciuta la Repubblica di Turchia e venne stabilito uno scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia, sancendo i nuovi confini e ponendo fine al conflitto. -
Trattato di Sèvres
Trattato che sancì la fine dell’Impero Ottomano, ridisegnando il Medio Oriente. La Turchia mantenne parte dell’Anatolia e Istanbul, ma cedette territori: l’Armenia divenne indipendente, la Grecia ottenne Smirne e la Tracia occidentale. I mandati di Siria e Libano andarono alla Francia, mentre Iraq ,Palestina e Transgiordania alla Gran Bretagna secondo l'accordo Sykes-Picot del 1916.