CRISI DELLA REPUBBLICA ROMANA

  • 107 BCE

    ELEZIONE DI MARIO AL CONSOLATO

    È il primo homo novus, ossia non appartenente alla nobilitas senatoria. In quell’anno promosse la riforma dell’esercito:
    - amplió il diritto di arruolarsi anche ai nullatenenti e ai non romani
    - introdusse la retribuzione dei soldati e la distribuzione del bottino di guerra
    - aumentò il numero di soldati
    - sostituì allo scudo pesante di ferro uno più leggero fatto di legno rinforzato e di pelle di bue.
  • 105 BCE

    VITTORIA CONTRO GIUGURTA

    Mario, grazie alla collaborazione dell’ufficiale Silla sconfigge Giugurta, re di Numidia.
  • 102 BCE

    SCONFITTA DEI CIMBRI E DEI TEUTONI.

    I Cimbri e i Teutoni erano popolazione germaniche che si erano spostate verso l’Italia. I primi vennero sconfitti ai Campi Raudii (Vercelli) e i secondi ad Acquae Sextiae (Provenza).
  • 100 BCE

    MORTE DI SATURNINO

    In quell’anno Mario venne rieletto console per la sesta volta e Saturnino venne eletto tribuno della plebe: propose una legge che retribuiva i veterani di Mario con delle terre la quale rendeva insoddisfatto non solo il Senato ma anche i populares. In seguito alla proposta di una legge sulla diminuzione del prezzo del grano Mario intervenne a suo sfavore e nei sotterfugi che seguirono il tribuno rimase ucciso. In seguito Mario, perso il sostegno del pubblico, decise di ritirarsi a vita privata.
  • 90 BCE

    GUERRA SOCIALE

    La Guerra sociale (dal latino socii, “alleati”) fu una guerra fratricida che oppose Roma ad alcune popolazioni italiche che rivendicavano il diritto di cittadinanza romana.
  • 88 BCE

    ELEZIONE DI SILLA AL CONSOLATO

    Silla riuscì a dimostrare le sue capacità di comando uscendo vincitore dalla guerra sociale quando sconfisse i Sanniti, unico popolo che non aveva rinunciato alla guerra nonostante la concessione della cittadinanza agli alleati fedeli a Roma e a quelli che si fossero staccati dalla lega, votata dal senato su proposta del console Lucio Giulio Cesare (lex Iulia de civitate).
  • Period: 88 BCE to 85 BCE

    GUERRA MITRIDATICA

    Silla ottiene il conando della spedizione contro Mitridate, re del Ponto (Asia minore) il quale aveva coalizzato le civiltà greche in una rivolta antiromana. Quando parti i populares revocarono il comando conferito a Silla per assegnarlo a Mario, che nel frattempo era tornato a Roma. A quel punto Silla chiese ai suoi soldati di seguirlo a Roma e fu la prima volta che l’esercito romano passava il pomerio in armi. Iniziava così la guerra civile tra Mario e Silla...
  • 86 BCE

    SETTIMO CONSOLATO DI MARIO

    Poco dopo morì a Roma per cause naturali
  • 82 BCE

    BATTAGLIA DI PORTA COLLINA

    L’anno prima Silla sbarcó a Brindisi e cominció la risalita verso Roma accompagnato da Metello Pio, Crasso e Pompeo. Nella Battaglia di Porta Collina Silla eliminó i suoi rivali, i populares guidati da Mario il giovane (figlio di Gaio Mario), e si proclamó dittatore. Infine attuó delle liste di proscrizione, dove coloro che venivano citati perdevano tutti i diritti civili e potevano essere uccisi da chiunque, mentre i loro beni venivano confiscati e venduti all’asta.
  • 82 BCE

    LA DITTATURA DI SILLA

    Le riforme di Silla erano finalizzate a consolidare il potere dell’aristocrazia senatoria:
    - Sottrasse ai comizzi centuriati l’amministrazione della giustizia, che veniva affidata a sei quaestiones perpetuae, ossia corti permanenti formate da senatori e da un pretore.
    - Spostó il pomerio al fiume Rubicone
    - Tolse ai tribuni della plebe il diritto di veto e la possibilità di proporre leggi, senza l’autorizzazione del Senato
    -portó il Senato da 300 a 600 membri (aggiunta di 300 cavalieri).
  • 78 BCE

    MORTE DI SILLA

    Silla depose la dittatura, si ritirò a vita privata (probabilmente a causa delle pressioni dell’aristocrazia senatoria che lo invitavano a ripristinare la repubblica) e morì all'età di sessant’anni.
  • Period: 74 BCE to 63 BCE

    SECONDA GUERRA MITRIDATICA

    Nonostante gli accordi presi con Silla, Mitridate aveva tentato di allargare i confini del propio pregno su territori controllati da Roma. Anche questa volta il compito di sconfiggerlo fu affidato a Pompeo attraverso l’atteibuzione di pieni poteri militari (sostenuto da Cicerone). Egli in tre anni sconfisse il re del Ponto e Roma estese i suoi confini fino al fiume Eufrate.
  • 73 BCE

    RIBELLIONE DI SPARTACO

    Spartaco era uno schiavo proveniente dalla Tracia, impegnato come gladiatore nella città campana di Capua. Egli decise di ribellarsi alle inumani condizioni in cui era costretto a vivere, così fuggi dando inizio ad una pericolosa rivolta servile. Spartaco riuscì ad organizzare un vero e propio esercito di schiavi che, più di una volta, ebbe la meglio contro l’esercito regolare romano.
  • 72 BCE

    POMPEO: VITTORIA CONTRO SERTORIO

    Mario aveva mandato nella Penisola iberica Sertorio, con il compito di stringere alleanze e guadagnare uomini per il suo esercito. Di fronte al rischio di perdere il controllo di quel territorio il senato invió in Spagna Gneo Pompeo (Magno), un giovane di parte Sillana.
    Inizialmente nessuno ebbe la meglio, ma nel 72 a.C., dopo che Sertorio fu eliminato da uno dei suoi ufficiali, Pompeo riuscì a sconfiggere i nemici.
  • 71 BCE

    LA VITTORIA DI CRASSO CONTRO SPARTACO

    Il Senato affidó a Crasso il compito di reprimere la rivolta servile. All’inizio anch’egli venne sconfitto ma, dopo aver fatto decimare molti dei suoi soldati (mostrando loro che dovevano temere lui ben più che i nemici) riuscì a sopprimere definitivamente la rivolta nei pressi del fiume Sele (Campagna). Spartaco morì e gli altri superstiti furono crocifissi sulla via Appia (punizione esemplare) mentre quelli che riuscirono a scappare furono massacrati da Pompeo.
  • 70 BCE

    IL CONSOLATO DI POMPEO E CRASSO

    Dopo essere stati eletti consoli, Pompeo e Crasso fecero una serie di riforme:
    - modificarono la composizione delle quaestiones perpetuae, suddividendole equamente tra senatori, equites e tribuni aerarii.
    - Ripristinarono la censura.
    - Riattribuirono ai tribuni della plebe il diritto di veto.
  • 70 BCE

    SCANDALO DI VERRE

    Verre era il governatore della Sicilia, il quale aveva approfittato della sua carica per appropriarsi illegalmente di opere d’arte greca, sottratti a templi e ad edifici pubblici. I Siciliani chiesero aiuto a Cicerone, grande avvocato, che denunciò Verre attraverso prove talmente schiaccianti che l’imputato rinunciò a difendersi e si recò in esilio volontariamente (le Verrine non verranno mai pubblicate). Questo scandalo portó allo scoperto la corruzione del Senato.
  • 67 BCE

    LA GUERRA CONTRO I PIRATI

    Da tempo il popolo romano era insofferente all’azione dei pirati che, alleati a Mitridate, rendevano difficile la navigazione nel Mediterraneo orientale. Per questo motivo vennero affidati a Pompeo amplissimi poteri per sconfiggerlo: un’immensa flotta, tutte le risorse finanziarie che desiderava e un comando militare praticamente illimitato. Quest’ultimo si mostrò all’altezza dell’incarico e poco dopo debelló i pirati restituendo sicurezza alle rotte commerciali del mediterraneo orientale.
  • 62 BCE

    CONGIURA DI CATILINA

    Catilina era un aristocratico decaduto (alleato ai populares) che perse le elezioni al consolato contro Cicerone a causa dei brogli del partito senatorio. Per vendicarsi decise di organizzare una congiura contro i consoli, che però non ebbe successo poiché Cicerone, che lo aveva scoperto, ottenne il conferimento di pieni poteri per reprimere il colpo di stato (Cicerone lo accusò nelle “catilinariae”). Molti seguaci di Catilina vennero uccisi senza processo mentre egli cadde in battaglia.
  • 60 BCE

    PRIMO TRIUMVIRATO

    Alleanza privata tra Pompeo, Cesare e Crasso, secondo la quale essi sarebbero riusciti a realizzare con aiuti reciproci le proprie aspirazioni personali contro le opposizioni del Senato.
  • 59 BCE

    IL CONSOLATO DI CESARE

    Rispettando gli accordi presi Cesare riuscì a far approvare provvedimenti a favore di Crasso e dei cavalieri, diminuendo le tasse sugli appalti da versare allo stato. In oltre garantì ampie distribuzioni di terra ai veterani di Pompeo. Infine fece eleggere tribuno della plebe un suo uomo di fiducia, Clodio, che fece esiliare Cicerone denunciando le colpe di cui egli si era macchiato nel deprimere la congiura di Catilina (questo consolidò il controllo di Cesare sulla vita pubblica di Roma).
  • Period: 57 BCE to 50 BCE

    LA GUERRA GALLICA

    Dopo aver sconfitto gli Elvezi, i Germani e i Belgi, Cesare si spinse fino alle coste francesi della Manica e in seguito approdó in Britannia. Ormai padrona delle Gallie nel 52 a.C. Cesare, ad Alesia, soffocó la ribellione di Vercingetorige, che aveva coalizzato tutti i popoli della Gallia desiderosi di riconquistare la propria indipendenza. Dopo aver ridotto al Gallia a provincia romana nel 50 a.C. Cesare fece ritorno in patria.
  • 53 BCE

    MORTE DI CRASSO

    Crasso morì a Carre contro i Parti, un popolo stanziato oltre l’Eufrate che faceva pressione sui confini orientali dei domini romani. Nel frattempo il triumvirato si scolse anche a causa del fatto che si erano rinsaldati i rapporti tra Pompeo e il Senato: gli optimates volevano ostacolare Cesare e i populares che lo sostenevano.
  • 49 BCE

    MARCIA SU ROMA

    Cesare, terminata la campagna in Gallia, attraverso in armi il Rubicone e, pronunciando la celebre frase “alea iacta est” ( il dado è tratto) Cesare marció su Roma. Egli era consapevole delle conseguenze del suo gesto: una nuova guerra civile.
  • 48 BCE

    GUERRA CIVILE TRA CESARE E POMPEO

    La vittoria di Cesare decisiva avvennne a Farsalo in Tessaglia. Pompeo riuscì a fuggire in Egitto dove il re Tolomeo era in lotta per il trono con la sorella Cleopatra. Qui trovó la morte per mano degli uomini del re. Quando Cesare, sulle tracce di Pompeo, giunse in Egitto, sconfisse tolomeo e assegno il regno a Cleopatra, suo amante. In seguito ebbe alte vittorie a Zela Farmace (Turchia) contro il figlio di Mitridate, a Tapso in Tunisia e a Munda in Spagna contro i figli di Pompeo.
  • 45 BCE

    LA DITTATURA DI CESARE

    al suo ritorno Cesare fu eletto dittatore a vita dai senati e dai comizzi. Ad essa si aggiunsero altre cariche che di fatto lo resero padrone di Roma:
    Ottenne il titolo di pontefice massimo, gli fu conferita la potestà tribunizia, gli vennero riconosciute le competenze dei censori (poteva controllare la composizione del Senato); fu eletto più volte console, ricevette i titoli di “princeps senatus” (primo del Senato) e di “imperator” (comandante).
  • 45 BCE

    RIFORME DI CESARE

    Cesare riformó lo stato:
    - Aumentó il numero dei magistrati
    - Amplió il senato (900 membri)
    - Promosse diverse opere pubbliche nelle quelli trovó impiego la popolazione più povera di Roma
    - Prosegui la politica delle distribuzioni pubbliche di grano
  • 44 BCE

    MORTE DI CESARE (IDI DI MARZO)

    Nonostante Le sue riforme, Cesare attirò su di sé l’avversione di buona parte dell’opinione pubblica. Alcuni senatori ordirono dunque una congiura allo scopo di eliminare il dittatore: Nel giorno delle idi di marzo (15 del mese) del 44 a.C., Cesare, in procinto di entrare nella curia, fu colpito da 23 pugnalate. I cesaricidi Furono Cassio e bruto, suo figlio illegittimo, a cui rivolse la celebre frase “Tu quoque, Brute, fili mi” (Anche tu, Bruto, figlio mio)