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LA NASCITA
Nasce a Trieste, la quale apparteneva ancora all'Impero austriaco. (figlio di Franz Schmitz e Allegra Moravia), cambiò in seguito il suo nome in Ettore Schmitz e poi lo italianizzò definitivamente in Ettore Samigli dopo l'annessione all'Italia della Venezia Giulia. Con tale ultimo nome pubblicò i suoi primi lavori.
È definito "intellettuale di frontiera". Lui si sente al confine di due culture diverse. La cultura italiana e quella sveva (tedesca) tant’è che come pseudonimo sceglierà italo svevo. -
Period: to
AARON HECTOR SCHMITZ
Vita e Opere -
La formazione
Fu mandato dal padre a vivere e a studiare, assieme ai due fratelli Adolfo ed Elio, al collegio di Segnitz, in Baviera, dove studiò il tedesco e altre materie utili per l'attività commerciale. La sua formazione avvenne quindi in un ambiente linguistico prettamente tedesco. -
Il ritorno a Trieste
Tornò a Trieste e terminò il suo percorso di studi commerciali all'istituto commerciale "Pasquale Revoltella" senza trascurare la cultura letteraria leggendo prima i classici tedeschi e successivamente i classici italiani. -
il fallimento dellì'azienda paterna
Dopo il fallimento dell'azienda paterna, dovette iniziare a lavorare presso la filiale cittadina della Banca Union di Vienna, impiego che, sebbene mai amato, mantenne per diciannove anni. -
Le prime pubblicazioni
Nello stesso periodo iniziò la collaborazione con L'Indipendente, giornale di ampie vedute socialiste per il quale scrisse 25 recensioni e saggi teatrali e letterari. Riuscì anche a far pubblicare, rispettivamente nel 1888 e nel 1890, i suoi racconti Una lotta e L'assassinio di via Belpoggio, scritti in lingua italiana sotto lo pseudonimo "Ettore Samigli", cui fecero seguito un secondo racconto e un monologo teatrale. -
La morte del fratello
Nel frattempo, nel 1886, perse suo fratello Elio, e Svevo iniziò a scrivere commedie e (i primi abbozzi già dal 1887) un romanzo. -
La morte del padre
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Una vita
Pubblicazione di questo primo romanzo Una vita, firmato con il definitivo pseudonimo di Italo Svevo, un omaggio alle sue doppie radici italiane e tedesche; l'opera viene sostanzialmente ignorata dalla critica e dal pubblico. -
La morte della madre
muore Allegra Moravia -
Il matrimonio
Si fidanza per poi sposarsi nello stesso anno con la cugina, Livia Veneziani, figlia di un commerciante di vernici sottomarine (cattolico). SI sposeranno con rito cattolico, Svevo ha quindi deciso di convertirsi dalla religione ebraica -
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Senilità
Pubblica il secondo romanzo, Senilità; anche quest'opera passa però quasi sotto silenzio. Questo insuccesso letterario lo spinge quasi ad abbandonare del tutto la letteratura -
Allontanamento dalla letteratura
Dimessosi dalla banca, Svevo entra nell'azienda del suocero, accantonando la sua attività letteraria, che diventa marginale e segreta. -
Incontra James Joyce
Frequentando un corso d'inglese alla Berlitz School di Trieste nel 1907, conosce lo scrittore irlandese James Joyce, suo insegnante. Joyce lo incoraggiò a scrivere un nuovo romanzo e, intorno al 1910, grazie al cognato Bruno Veneziani, che su consiglio di Edoardo Weiss si reca a Vienna e cerca di farsi curare da Sigmund Freud, entra in contatto con la psicoanalisi freudiana entrambi gli eventi influenzeranno la successiva produzione letteraria. -
scoppio prima guerra mondiale
Allo scoppio della prima guerra mondiale, l'azienda nella quale lavora viene chiusa dalle autorità austriache (il suocero morirà nel 1921), Joyce si allontana e torna a Trieste solo nel 1919, per poi recarsi però definitivamente a Parigi (dove Svevo lo andrà a trovare più volte). Durante tutta la durata della guerra lo scrittore rimane nella città natale, mantenendo la cittadinanza austriaca ma cercando di restare il più possibile neutrale di fronte al conflitto. -
Avvicinamento alla psicoanalisi
In questo periodo si interessa alla psicoanalisi e traduce L'interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, che influenzerà notevolmente la sua opera successiva. In seguito accetta di buon grado l'occupazione italiana della città e, dopo la guerra, con il definitivo passaggio di Trieste al Regno d'Italia, collabora al primo importante giornale triestino italiano, La Nazione, fondato dall'amico Giulio Cesari. Prende la cittadinanza italiana e italianizza il suo nome in Ettore Schmitz. -
La coscienza di Zeno
Pubblica il suo terzo romanzo, ancora senza successo, fino al 1925, quando l'amico Joyce la propone ad alcuni critici francesi, mentre in Italia, Eugenio Montale, in anticipo su tutti, ne afferma la grandezza: scoppia così il "caso Svevo", una vivace discussione attorno allo scritto su Zeno -
i meriti
La rivista francese Le navire d'argent gli dedicò un intero fascicolo -
conferenza su Joyce
Tenne una famosa conferenza su Joyce a Milano -
i riconoscimenti
Nel marzo 1928 venne festeggiato a Parigi tra altri noti scrittori -
L'incidente stradale
Nel marzo 1928 venne festeggiato a Parigi tra altri noti scrittori. Secondo la testimonianza della figlia, Svevo si fratturò solo il femore -
LA MORTE
Mentre veniva portato all'ospedale del paese, ebbe un attacco di insufficienza cardiaca con crisi respiratoria, anche se non morì immediatamente. Raggiunto il nosocomio peggiorò rapidamente: in preda all'asma, morì 24 ore dopo l'incidente. La causa del decesso fu asma cardiaco, sopraggiunto per l'enfisema polmonare di cui soffriva da tempo e lo stress psicofisico dell'incidente.