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Scoperta delle proprietà dell'ambra, William Gilbert
William Gilbert nella sua opera “De Magnete” introdusse per la prima volta il termine greco “ambra”, derivante dal latino “electricus”, che fu poi convertito in "electricity" in lingua inglese.
Lo scienziato fu anche il primo ad osservare che le stesse proprietà possedute dall’ambra, quali attirare la paglia sminuzzata se strofinata con un panno di lana, si riscontravano in altri materiali (pietre dure, vetro, zolfo, …) -
Attrazione e repulsione elettrica, Niccolò Cabeo
Descrisse per la prima volta in modo scientifico i fenomeni dell'attrazione e della repulsione elettrica, osservando il loro comportamento in effluvi i fluidi emanati. -
Sfera elettrostatica, Otto von Guericke
Guericke realizzò una macchina elettrostatica (un generatore elettromeccanico che produce elettricità statica) per generare elettricità mediante l’attrito. -
Fenomeni elettrici nel vuoto, Robert Boyle
Proseguendo gli studi in ambito elettrico, Boyle osservò che questi fenomeni sembravano verificarsi anche nel vuoto. -
Conducibilità dei corpi, Stephen Gray
Stephen Gray studiò la conducibilità dei corpi attraverso esperimenti realizzati con l’impiego di bacchette di vetro strofinate a mano, ossia corpi elettrizzati per strofinamento, come: il trasporto dell’elettricità (conduttori ed isolanti), l’elettrizzazione del corpo umano, l’elettrizzazione di sostanze non elettriche se messe in contatto con un elettrico eccitato. -
Le cariche elettriche, Charles du Fay
A Charles du Fay si deve la scoperta di due tipi di elettricità, conosciute come cariche elettriche: una ottenuta dallo sfregamento del vetro (elettricità vetrosa), l’altra prodotta dallo sfregamento di corpi resinosi (elettricità resinosa). Da qui derivano i concetti di elettricità positiva e negativa. -
Conduttori e isolanti, J. T. Desaguliers
Désaguliers introdusse i termini come conduttore e isolante riferendosi agli esperimenti di conducibilità di Stephen Gray. -
Esperimento del parafulmine, Benjamin Franklin
Franklin condusse l’esperimento dell'aquilone durante un temporale (la corda anche a contatto con l’acqua risulta essere un pessimo conduttore).
A seguito di questi esperimenti, inventò il parafulmine, un dispositivo destinato a proteggere le costruzioni dalle scariche elettriche atmosferiche.
È costituito da un'asta metallica che termina con una punta e viene collegato al suolo mediante un grosso conduttore (oggi possiedono un’ asta di lunghezza ridotta e il numero di punte è più elevato). -
Misurazione della forza elettrica, De Coulomb
Lo scienziato De Coulomb formulò la famosa legge di Coulomb che permise di misurare la forza del campo elettrico (forza che si esercita tra due corpi carichi) grazie all’uso di una bilancia di torsione.
Coulomb trovò che la forza delle cariche dipendeva sia dal prodotto tra esse, sia dalla distanza.
F= k x q1q2/d^2. -
Scoperta delle proprietà elettriche nei corpi animali, Luigi Galvani
Realizzò degli studi sull’elettricità animale, ossia sulla risposta dei muscoli da parte di un essere vivente. Il primo esperimento lo condusse sulle zampe di una rana morta sezionata a una scarica elettrica artificialmente indotta. -
La bilancia di torsione, C. A. Coulomb
Lo scopo della bilancia di torsione era quello di misurare la forza che si esercita fra le cariche elettrostatiche, inversamente proporzionale alla distanza delle cariche.
È costituita da due bracci sospesi tramite un filo di materiale rigido (quarzo), che entra in torsione quando essi ruotano sotto l'azione delle forze esterne. L'angolo si può determinare con precisione e permette di risalire al valore del momento da misurare. -
La pila, Alessandro Volta
Alessandro Volta costruì la prima pila elettrica, riprendendo gli studi di Galvani.
Era costituita da un supporto in legno su cui erano impilati dischetti alternati di rame e zinco, tra i quali veniva interposto un panno imbevuto di una soluzione acida. Collegando le estremità a fili di rame, si creava una differenza di potenziale capace di produrre la corrente elettrica. -
Prima lampadina ad incandescenza, H. Davy
Humphry Davy inventò la prima lampadina ad incandescenza che era in grado di produrre una luce molto intensa grazie al passaggio tra due carboni della corrente elettrica.
Questa scoperta, però, non ebbe grande successo a causa degli effetti negativi che aveva sull’occhio umano (pertanto il suo uso fu limitato nel tempo e a spazi esterni di grande ampiezza). -
Teoria elettromagnetica, Oersted
Con Oersted, nacque di fatto la concezione di elettromagnetismo. Scoprì che un filo percorso da una corrente elettrica era in grado di cambiare la direzione di un ago magnetico orientato dal campo magnetico terrestre. -
La legge di Ohm
Nel 1827, Ohm pubblicò la sua formula (V= IR) utilizzata per calcolare il rapporto tra tensione, corrente e resistenza all'interno di un circuito elettrico.
La sua scoperta principale fu che la corrente elettrica che attraversa un conduttore è direttamente proporzionale alla tensione applicata ai suoi capi: è quindi necessario un volt di pressione per spingere un ampere di corrente attraverso un ohm di resistenza. -
Primo generatore elettromagnetica di corrente elettrica, Faraday
Faraday inventò il primo generatore elettromagnetico di corrente elettrica, anticipando il meccanismo di funzionamento dei motori elettrici, oltre ad aver enunciato le leggi dell’elettrolisi e la teoria secondo cui l’elettricità era una forza trasmessa da una particella ad un’altra e non un fluido. -
La gabbia di Faraday
Faraday osservò che in un conduttore cavo, carico elettricamente, le cariche si concentrano e dispongono sulla superficie esterna, senza avere un’influenza su ciò che si trova all'interno.
Costruì una stanza rivestita da un foglio metallico e applicò dall'esterno l'alta tensione prodotta da un generatore elettrostatico. Utilizzando un elettroscopio dimostrò che all'interno della stanza non era presente nessuna carica elettrica. -
Telegrafo con fili
Nel 1837 Samuel Morse inventò un sistema telegrafico elettrico, utilizzando un filo che tramite impulsi elettrici trasmetteva dei messaggi. Le lettere dell'alfabeto venivano codificate in sequenze di impulsi di due diverse durate (linee e punti), inventando così l'alfabeto Morse. -
Dall’energia meccanica ad energia elettrica, Pacinotti
L’invenzione di Antonio Pacinotti, l’anello di Pacinotti appunto, era in grado di trasformare l’energia meccanica in energia elettrica. -
La lampadina di Edison
Thomas Edison perfezionò la lampadina di Davy nel 1877, riuscendo ad ottenere un fascio di luce più omogeneo e gradevole per l’occhio umano, grazie alla sostituzione del carbone con altri materiali.
La prima lampadina ad incandescenza funzionava con un filo di cotone rivestito da catrame e inserito all’interno di una sorta di cupola di vetro sottovuoto. -
L’intuizione della corrente alternata, Tesla
Tesla intuì l’esistenza della corrente alternata che, scorrendo nelle bobine, genera campi magnetici che cambiano continuamente polarità, producendo nel rotore una corrente elettrica capace di creare un ulteriore campo magnetico in grado di interagire con i primi.
Secondo Tesla, questo sistema offriva la possibilità di rendere la corrente una risorsa economicamente sostenibile anche per lunghe distanze, limitando le dispersioni termiche. -
Onde elettromagnetiche, H. R. Hertz
Hertz riuscì per la prima volta a produrre e a rivelare le onde elettromagnetiche di cui Maxwell aveva previsto l’esistenza.
Partendo dalle sue teorie secondo cui le onde elettromagnetiche vengono prodotte da oscillazioni di cariche elettriche lungo un circuito, ebbe l’idea di alimentare un sistema costituito da due aste metalliche allineate con le estremità interne e le estremità esterne terminanti con due sfere metalliche attraverso un particolare alimentatore, detto rocchetto di Ruhmkorff. -
Diffusione della corrente alternata
A differenza di Edison che credeva che l'unica forma ammissibile di elettricità fosse quella continua, Westinghouse, acquistando i brevetti di Tesla, approvò e diede inizio alla diffusione della corrente alternata. -
Teoria elettronica della materia, Hendrik Antoon Lorentz
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Esistenza dell’elettrone, J.J. Thomson
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Teoria dei quanti, Max Planck
La teoria dei quanti si basa sul criterio della quantizzazione: quantità fisiche come l’energia non possono essere scambiate in modo continuo ma attraverso “pacchetti” (quanti); un sistema può pertanto possedere valori di energia specifici, e non illimitati come invece sostenevano le leggi della fisica classica -
Valvola termoionica, John Ambrose Fleming
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Teoria della luce composta da fotoni, Albert Einstein
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Teoria della natura ondulatoria, Carl Ramsauer