RELAZIONI INTERNAZIONALI GIAPPONE

By Dad0
  • SUBHAS CHANDRA BOSE

    SUBHAS CHANDRA BOSE
    Immaginava per l'India un governo autoritario slegato dai processi democratici, e si convince che solo alleandosi con l'asse nazi-fascista potesse liberarsi dal giogo imperiale inglese. Deluso dalla scarsa attenzione di Berlino al fronte indiano, si avvicina a Tokyo, che a sua volta vedeva in India un fronte di espansione della propria influenza in Asia.
    Nel '43 stabilisce un governo indiano provvisorio a Singapore e sostiene le operazioni militari giapponesi in Birmania e nel nordest dell'India
  • HIGASHIKUNI NARUHIKO (FAM. IMPERIALE)

    HIGASHIKUNI NARUHIKO (FAM. IMPERIALE)
  • SHIDEHARA KIJURO (JPP)

    SHIDEHARA KIJURO (JPP)
  • YOHSIDA SHIGERU (Jiyuto)

    YOHSIDA SHIGERU (Jiyuto)
  • KATAYAMA TESTU (JSP)

    KATAYAMA TESTU (JSP)
  • GUARDIA COSTIERA NAZIONALE

    Nonostante l'adozione di una costituzione pacifista e della dottrina Yoshida, tra la fine degli anni '40 e la prima metà dei 50, il governo fece passi decisivi verso un ripristino, seppur minimo e strettamente controllato, del comparto di sicurezza nazionale. Questo graduale riarmo portò al coinvolgimento diretto di personale militare giapponese in missioni internazionali.
    Nel corpo di guardia costiera furono richiamati funzionari e militari che avevano prestato servizio nella marina imperiale.
  • CAMBIO DI ROTTA SCAP

    Nella seconda fase dell'occupazione gli USA favorirono la ricostruzione economica per una crescita futura, al fine di ricostruire il Giappone e assicurarsi il controllo dell'Asia. Furono anche abbandonate le purghe degli anni precedenti a favore di un parziale reintegro dei funzionari pre-'45. Questi provvedimenti avrebbero ridotto l'impatto psicologico della presenza delle forze d'occupazione, ma favorito sul lungo termine la nascita di un consenso diffuso nella popolazione giapponese.
  • ASHIDA HITOSHI (Minshuto)

    ASHIDA HITOSHI (Minshuto)
  • YOSHIDA SHIGERU

    YOSHIDA SHIGERU
    Con la fine dell'occupazione Yoshida decise di adottare una politica di riduzione della spesa militare per concentrare le risorse nella ricostruzione economica del paese. L'impegno militare in Corea, unito alle preoccupazioni strategiche legate all'avanzata comunista in Indocina, spinse Truman ad aumentare le quote di aiuti alla regione per favorire l'acquisto di beni di consumo prodotti in Giappone, e allo stesso tempo disincentivare Tokyo a cercare rapporti commerciali con la RPC.
  • RICONOSCIMENTO ONU COREA DEL SUD

    Con l'ascesa del Partito comunista cinese e l'avanzata sovietica in Corea, gli USA valutarono contromisure per limitare l'avanzata del comunismo in Asia, e proposero all'URSS una divisione arbitraria della Corea lungo il 38esimo parallelo. la "tutela" di Washington mise fine al tentativo di governo di unità nazionale a cui avevano dato vita attivisti e politici locali di tutti gli schieramenti che sino ad allora avevano dialogato con gli ex occupanti giapponesi per la transizione al potere.
  • NASCITA RPC

    NASCITA RPC
    Fine della guerra civile cinese. Fondazione proclamata da Mao Zedong, che stabilì la capitale a Pechino.
  • GUERRA DI COREA

    Pyongyang poteva fare affidamento su RPC, Mosca e ex commilitoni della resistenza antigiapponese in Manciuria. Seul aveva il sostegno dell'ONU e quello politico-militare degli USA.
    Il Giappone dovette fornire appoggio agli USA, vedendo il proprio export aumentare rapidamente. Ciò, unito alle politiche di controllo alle importazioni imposte dal governo di occupazione, favorì un miglioramento del deficit commerciale nipponico, e aumentò le riserve giapponesi di valuta straniera
  • TRATTATO DI SAN FRANCISCO

    TRATTATO DI SAN FRANCISCO
    Fine dell'occupazione americana. USA favorirono l'ingresso di Tokyo nella comunità internazionale, nei mercati internazionali e si fecero carico della difesa del Giappone (diritto di utilizzo del suolo giapponese per tutelare interessi USA e integrità del suolo giapponese): importante per operazioni militari in Asia dal 1950 al 1975.
  • TRATTATO DI PACE INDIA-GIAPPONE

    L'India, in polemica con gli USA per l'occupazione militare delle Ryukyu, la mancata restituzione di Taiwan alla Cina, e delle Curili e Sachalin all'URSS, si rifiutò di firmare il Trattato di San Francisco, delineando di fatto il suo non allineamento nel nascente regime di Guerra Fredda.
    Con il trattato con Tokyo, rinunciò alle proprie richieste di riparazioni di guerra e si impegnò a sostenerne lo sviluppo esportando materie prime, anche al fine di distogliere l'attenzione della Cina dall'India
  • INGRESSO NELLA BANCA MONDIALE E NEL FMI

    Nell'anno dell'entrata in vigore del Trattato di sicurezza con gli USA, il Giappone ratificò gli accordi di Bretton Woods entrando nella Banca Mondiale e nel Fondo monetario internazionale.
    La decisione agevolò l'accesso del Giappone ai crediti di ricostruzione e sviluppo, che furono utilizzati per ricostruire il sistema produttivo devastato dal conflitto.
  • LINEA RHEE - COREA DEL SUD

    LINEA RHEE - COREA DEL SUD
    La fine dell'occupazione USA fece emergere contese territoriali tutt'ora irrisolte. La Corea del Sud adottò ka "Linea Rhee", comprendente Takeshima, che gli USA avevano invece assegnato al Giappone.
    Tale linea servì a Seul come leva diplomatica durante i negoziati per la normalizzazione dei rapporti bilaterali, e casus per rappresaglie contro Tokyo sulla questione dei rimpatri in Corea del Nord: fino al 1965 molti pescatori giapponesi furono arrestati per aver varcato il confine
  • TRATTATO DI TAIPEI

    TRATTATO DI TAIPEI
    Fino almeno al 1972, anno della dichiarazione congiunta e la firma del trattato di pace e la rinuncia di Pechino alle riparazioni di guerra, ogni apertura ufficiale verso la RPC fu bloccata dalla "gabbia istituzionale" USA.
    Nel 1952 infatti Washington impose a Tokyo in riconoscimento di una sola Cina, la Repubblica di Cina, ovvero Taiwan, pena il ritiro del Trattato di pace del 1951. La leadership giapponese, sebbene anticomunista, fu poco incline a tale chiusura totale verso la RPC.
  • FINE GUERRA DI COREA

    I negoziati portarono al ripristino dello status quo ante. Ciononostante, il conflitto fu decisivo per la solidificazione di una sorta di zona cuscinetto tra il Giappone. l'avamposto del liberismo in Asia, e l'URSS. Inoltre, accelerò i processi di ricreazione delle forze armate giapponesi postbelliche sia di mare che di terra. Inoltre, sul piano economico, porto l'economia giapponese alla maturità, con un quarto delle esportazioni totali dirette verso gli USA
  • JIEITAI

    Due anni dopo la conclusione delle ostilità in Corea e nel pieno della guerra fredda fra USA e URSS, il parlamento approvò la legge sulle FDA.
    Il corpo ha il compito principale di proteggere la pace e l'indipendenza, preservare la sicurezza e difendere il paese e, in caso di necessità, provvedere al mantenimento dell'ordine pubblico.
  • HATOYAMA ICHIRO (LDP)

    HATOYAMA ICHIRO (LDP)
    Dalla fine della guerra di Corea e fino alla normalizzazione con quella del sud, il Giappone si trovò a dover mantenere rapporti il più possibile proficui sia con Pyongyang, con la quale optò per il principio del seikei bunri, che con Seul
    Con Hatoyama, il Giappone operò timide aperture verso il blocco comunista, lasciando l'iniziativa della détente in mano a organizzazioni della società civile e gruppi parlamentari, invece che ad apparati di governo.
  • CONFERENZA DI BANDUNG

    CONFERENZA DI BANDUNG
    Inviato dal governo Hatoyama, Takasaki si distinse per il suo orientamento non ideologico che avrebbe favorito la nascita dei rapporti amichevoli con il nascente fronte dei paesi non allineati e con i paesi socialisti.
    Durante la conferenza, ebbe colloqui segreti con il premier cinese riuscendo a stabilire con questi un rapporto di fiducia reciproca, che portò all'accordo L-T del 1962.
  • INGRESSO NEL GATT

    Tokyo aderì all'Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio garantendosi così l'accesso al mercato statunitense e dei paesi dell'Europa occidentale.
  • FONDAZIONE CHOSENSOREN

    Entrambe le Coree fecero pressione su Tokyo perché riconoscesse uno statuto speciale ai coreani residenti in Giappone, senza esito. A livello operativo fu l'Associazione generale dei residenti coreani in Giappone a portare avanti l'agenda. Precedentemente facente capo al Partito Comunista del Giappone, fu posta sotto il diretto controllo del governo nordcoreano interessato a sfruttare tale canale per avviare relazioni diplomatiche con Tokyo e per comunicare, anche se indirettamente, con Seul.
  • CONFERENZA DI BANDUNG

    CONFERENZA DI BANDUNG
    Dopo aver preso parte al Piano Colombo nel '54 e aver fornito aiuti a India e Pakistan, Tokyo a Bandung raggiunse accordi sui primi investimenti diretti in Sudest asiatico, grazie a Takasaki che, nonostante le riserve del MOFA e degli USA che temevano un possibile allineamento con i paesi comunisti, fu abile nell'orientare l'agenda della conferenza su temi economici e sottolineare l'importanza del commercio e di relazioni amichevoli al di là delle divergenze ideologiche.
  • DELEGAZIONE FURUYA-TANABE A PYONGYANG

    Nell'occasione dell'incontro con Kim Ilsong, firmarono un accordo commerciale informale e un comunicato congiunto:
    -pronta normalizzazione delle relazioni bilaterali -istituzione di missioni commerciali permanenti e promozione di scambi commerciali e culturali
    -libertà di movimento tra i due paesi e garanzia della libertà di pesca in alto mare.
    L'apertura di canali commerciali e di scambi finanziari servì a Pyongyang per introdurre beni di consumo e beni capitali per la ricostruzione economica.
  • ISIBASHI TANZAN (LDP)

    ISIBASHI TANZAN (LDP)
  • KISHI NOBUSUKE (LDP)

    KISHI NOBUSUKE (LDP)
    Diede nuovo impulso ai rapporti con il Sudest asiatico: era di fondamentale importanza presentare al mondo il Giappone come membro di una comunità asiatica, oltre che primo paese industrializzato di questa, e dunque una sua guida politico-morale.
    Propose la creazione di un "fondo per lo sviluppo" per assistere economicamente i paesi della regione, ma incontrò i sospetti degli altri paesi asiatici, critici dell'anticomunismo di Kishi e timorosi di una Sfera di Co-Prosperità, e degli USA.
  • ACCORDO CROCE ROSSA - PYONGYANG

    Grazie al sostegno di Pyongyang, la Chosensoren accrebbe la propria influenza, e molti coreani in Giappone iniziarono a vedere di buon occhio la Corea del nord e a preferire di rimpatriare lì invece che a Sud. L'accordo serviva per il rimpatrio volontario dei coreani in Giappone: progetto rimpatrio (1960-1984).
    Il programma fu utilizzato dal governo Kishi per aprire canali diplomatici indiretti con Pyongyang e proiettare a Seul l'immagine del proprio paese come rispettoso dei principi di libertà
  • TRATTATO DI MUTUA COOPERAZIONE E SICUREZZA

    TRATTATO DI MUTUA COOPERAZIONE E SICUREZZA
    La revisione del trattato del 1951 blindava l'alleanza militare, obbligando le parti a consultarsi su questioni riguardanti la sicurezza nazionale. Obbligava Tokyo e Washington a intervenire militarmente a difesa l'uno dell'altro in caso di attacco su territori amministrati dal governo giapponese.
  • IKEDA HAYATO (LDP)

    IKEDA HAYATO (LDP)
  • PAK CHONGHUI - COREA DEL SUD

    PAK CHONGHUI - COREA DEL SUD
    La normalizzazione fra Tokyo e Seul fu favorita dal cambio ai vertici dello stato sudcoreano a seguito di un colpo di stato militare.
    Pak aveva precedentemente servito nell'esercito imperiale giapponese, e da capo di stato adottò il modello di sviluppo economico giapponese: capitalismo dirigista coordinato da uno stato forte, in grado di indirizzare il corso economico del paese e controllare l'opposizione.
    Le riforme di Pak convinsero gli USA ad aumentare il budget per gli aiuti economici
  • ACCORDO COMMERCIALE "LIAO-TAKASAKI"

    ACCORDO COMMERCIALE "LIAO-TAKASAKI"
    Nel rispetto del principio del seikei bunri, venne stilato un primo accordo commerciale informale con la RPC, poi esteso nel 1968.
    Takasaki, ministro del MITI 1958-59, fu tra i principali fautori del riavvicinamento economico e politico con la Cina comunista. Già alla conferenza di Bandung del 1955 si distinse per il suo orientamento non ideologico.
    L'accordo L-T fornì la base per la normalizzazione dei rapporti commerciali avvenuta 10 anni dopo la sigla del memorandum
  • INGRESSO NELL'OCSE

    INGRESSO NELL'OCSE
    Fino alla metà degli anni '60 le somme versate dal governo sotto dorma di crediti d'aiut furono vincolate alla concessione ad aziende giapponesi di licenze per l'estrazione di materie prime e alla fornitura di prodotti giapponesi.
    Con l'ingresso nell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dovuto all'attivismo diplomatico di Ikeda, gli APS divennero uno dei pilastri della politica estera giapponese: "obbligo morale" di assistere nazioni asiatiche in via di sviluppo.
  • SATO EISAKU (LDP)

    SATO EISAKU (LDP)
    Con Sato, Tokyo rafforzò il suo rapporto di sicurezza con Washington. La sua dichiarazione dei 3 principi non nucleari del '67 e la sua politica nucleare servirono a convogliare consenso nei confronti dell'esecutivo e confermare agli USA le buone intenzioni di Tokyo, anche in ottica restituzione Okinawa.
    Arginò anche le richieste USA circa un intervento militare in Vietnam.
    Non cedette sugli scambi commerciali privati con la RPC e tentò di migliorare i rapporti con Mosca
  • NORMALIZZAZIONE CON COREA DEL SUD

    NORMALIZZAZIONE CON COREA DEL SUD
    Nulli gli accordi precedenti al 1945
    Stabilire relazioni diplomatiche ufficiali, avviare relazioni commerciali stabili e amichevoli: rispetto dei reciproci interessi e del benessere comune.
    Istituita una commissione bilaterale per la soluzione delle controversie.
    Concessione dello status di residenti permanenti dei coreani zainichi che si riconoscevano nella Sud.
    Restituzione di opere d'arte e oggetti di valore culturale sottratte da Tokyo
    Via di penetrazione economica in Nordest asiatico
  • ASIAN DEVELOPMENT BANK

    ASIAN DEVELOPMENT BANK
    Nel '65, Washington annunciò aiuti economici ai paesi limitrofi al Vietnam del Nord in funzione anticomunista, ma queste politiche necessitavano di un fondo di cooperazione finanziaria regionale, che nella strategia USA avrebbe dovuto essere non più dipendente da influenze politiche esterne, ma legata a doppio filo a Tokyo. Sato ridiede così slancio all'iniziativa regionale giapponese con la fondazione dell'ADB, sancendo il definitivo allineamento sulle posizioni USA nella guerra fredda.
  • 3 PRINCIPI DI NON ESPORTAZIONE ARMI

    3 PRINCIPI DI NON ESPORTAZIONE ARMI
    Inaugurò la politica di controllo sull'export di armi
    1) Non esportazione a paesi del blocco comunista
    2) No esportazione a paesi sottoposti a sanzioni come l'embargo sugli armamenti da parte dell'ONU
    3) No esportazione a paesi coinvolti direttamente o potenzialmente in conflitti internazionali
  • 3 PRINCIPI ANTI-NUCLEARE

    3 PRINCIPI ANTI-NUCLEARE
    -divieto di possesso
    -divieto di produzione
    -divieto di ingresso alle armi nucleari in territorio giapponese
    Insieme ai 3 principi sull'export di armi, schierarono in modo netto Tokyo su posizioni favorevoli al controllo delle armi, al disarmo e alla non proliferazione nucleare.
  • FONDAZIONE ASEAN

    FONDAZIONE ASEAN
    L'associazione delle nazioni del sudest asiatico, in pieno contesto di guerra fredda e con il conflitto del Vietnam alle porte, venne a connotarsi come organizzazione regionale a vocazione commerciale di orientamento anticomunista, ma al contempo autonoma da pressioni diplomatiche USA.
  • DICHIARAZIONE SATO SULLA COREA

    DICHIARAZIONE SATO SULLA COREA
    Sato, in un comunicato congiunto firmato con Nixon, aveva ammesso che la sicurezza della Corea del Sud era "essenziale" per la sicurezza stessa del Giappone. Quella di Sato fu probabilmente un0ammissione strumentale ad altre concessioni da parte USA, come la restituzione di sovranità su Okinawa.
    Dal 1965 infatti, la mole di investimenti e aiuti allo sviluppo alla Corea portò uno sbilanciamento economico nei rapporti dei due paesi, che fu oggetto di tentativi di rinegoziazione sudcoreana.
  • ROTTURA SEIKEI BUNRI - ZHOU ENLAI

    ROTTURA SEIKEI BUNRI - ZHOU ENLAI
    L'accordo per la restituzione di Okinawa non risultò gradito alla RPC, irritata dalla nomina di Tokyo a "gendarme" asiatico. Il premier Zhou Enlai, rompendo il principio del seikei bunri, impose 4 condizioni fondamentali alle aziende giapponesi che volevano fare affari in Cina continentale:
    -no interessi commerciali e no vasti investimenti di capitale in Corea del Sud e Taiwan
    -non fornire armi a USA per campagne in Indocina
    -non avere joint venture con aziende USA
  • NIXON SHOCK

    NIXON SHOCK
    Nixon pose fine alla convertibilità del dollaro in oro, senza aver concordato l'annuncio con Tokyo. Ciò facendo, gli USA inflissero un duro colpo all'economia d'esportazione giapponese: con il dollaro deprezzato e l'imposizione di tariffe sulle importazioni fuori quota, l'export nipponico perse la competitività che aveva trainato la ripresa economica del decennio precedente.
  • NIXON IN CINA

    NIXON IN CINA
    Fu importante per la normalizzazione dei rapporti USA-RPC. Gli americani abbandonarono la "teoria delle due Cine", riconoscendo l'indivisibilità del Paese e impegnandosi a ritirare tutte le forze militari di stanza sull'isola di Taiwan, e garantirono che avrebbero contenuto l'espansione militare giapponese. In cambio i cinesi riconobbero sostanzialmente la supremazia statunitense nel Pacifico.
    Tokyo era ora costretta ad allinearsi a Washington.
  • RESTITUZIONE OKINAWA

    RESTITUZIONE OKINAWA
    Rimasta sotto amministrazione USA dal '52, qui i militari godevano di diritti illimitati di uso del territorio per le loro attività e di una semi-indennità diplomatica. Ciò creò tensioni con la popolazione locale e spinse la politica locale su posizioni favorevoli al ricongiungimento amministrativo col Giappone.
    La restituzione serviva per dare un segnale alla Cina. Gli USA la usavano per raid aerei su Vietnam e Corea, ma puntavano ora ad allentare la pressione percepita da Pechino.
  • TANAKA KAKUEI (LDP)

    TANAKA KAKUEI (LDP)
  • NORMALIZZAZIONE CINA-GIAPPONE

    NORMALIZZAZIONE CINA-GIAPPONE
    Il documento congiunto riconosceva le responsabilità giapponesi per le sofferenze inflitte alla Cina durante la WWII, la sovranità di Pechino su Taiwan e impegnava le parti a costruire un rapporto pacifico e amichevole in funzione anti-egemonica. Pechino rinunciava a ulteriori indennità di guerra da parte giapponese.
    La normalizzazione servì al governo Tanaka a mitigare gli effetti dell'embargo sul petrolio imposto dai Paesi del Medio-Oriente a USA e alleati nel 1973: importato greggio da Cina.
  • RAPIMENTO KIM TAEJUNG

    Dai primi anni '70, i rapporti tra Giappone e Corea del Sud si raffreddarono nuovamente.
    Kim, da poco sconfitto alle elezioni da Pak, venne rapito da agenti sudcoreani mentre era a Tokyo. Divenne un caso diplomatico in virtù del fatto che, per Tokyo, fu una aperta violazione della sovranità territoriale giapponese.
    Allo stesso tempo però, la Corea del Sud vedeva con sospetto la tolleranza di Tokyo nei confronti delle attività della Chosensoren, considerate sovversive e apertamente pro-Nord.
  • TANAKA IN SUDEST ASIATICO

    TANAKA IN SUDEST ASIATICO
    Tanaka proseguì sul percorso di rafforzamento della cooperazione regionale tracciato da Sato, ma il suo approccio proattivo incontrò resistenze interne alla burocrazia ministeriale e a livello regionale. Il suo viaggio diplomatico fu accolto da proteste antigiapponesi, i cui manifestanti denunciavano pratiche economiche scorrette, abusi sui lavoratori e sull'ambiente delle aziende riconducibili a un "imperialismo economico" che minava l'autonomia dei singoli paesi.
  • FONDAZIIONE JICA (Japan international cooperation agency)

    Tra gli anni '60 e '70, i leader politici di Tokyo iniziarono a descrivere il proprio paese come un "paese avanzato" con l'obbligo morale di assistere altre nazioni asiatiche in via di sviluppo, favorendo lo sviluppo economico regionale e internazionale.
    Un tale sforzo richiedeva in coordinamento burocratico ed operativo, e fu quindi istituita la JICA, chiamata a svolgere funzioni di intermediazione con i governi locali, coordinamento e verifica rispetto ai progetti finanziati.
  • MIKI TAKEO (LDP)

    MIKI TAKEO (LDP)
    Qualsiasi ufficializzazione dei rapporti tra Tokyo e Pyongyang avrebbe creato delle fratture nell'alleanza trilaterale tra Giappone, Corea del Sud e USA, da cui dipendeva, di fatto, la sicurezza nazionale nipponica nel contesto della guerra fredda. Lo stesso governo Miki fu spinto ad annunciare che qualsiasi riconoscimento ufficiale di Pyongyang doveva prima passare dal vaglio di Seul.
  • SCANDALO LOCKHEED

    SCANDALO LOCKHEED
    Politici di alto livello corrotti da Lockheed per vincere appalti di fornitura delle FDA: riassetto interno degli equilibri tra fazioni dell'LDP. Lo stesso Tanaka, spinto a dimettersi nel 1974 dal suo stesso partito a causa di indagini per peculato e un affaire extraconiugale, fu arrestato nel 1976 con l'imputazione di aver accettato somme illegali dal produttore di velivoli USA per favorire l'acquisto di aerei per la All Nippon Airwais, principale compagnia aerea giapponese.
  • TAC

    TAC
    In contesto di guerra fredda, e con l'imminente guerra in Vietnam, l'ASEAN venne a connotarsi come organizzazione regionale a vocazione commerciale di orientamento anticomunista, ma al contempo autonoma da pressioni diplomatiche USA. I paesi membri adottarono il TAC, Trattato di Amicizia e Cooperazione in Sudest asiatico, che divenne la pietra angolare per il mantenimento della sicurezza in SEA e per l'instaurazione di rapporti con soggetti esterni all'associazione.
  • CAMBIO AL VERTICE RPC

    CAMBIO AL VERTICE RPC
    Con la morte del fondatore della RPC Mao Zedong, la leadership cinese attraversò una crisi profonda. Da questa emerse un triumvirato di orientamento riformista e "pragmatico" formato da Deng Xiaoping, Zhao Ziyang e Hu Yaobang, il cui programma economico prevedeva una massiccia apertura agli investimenti esteri, concentrati in alcune zone economiche speciali.
    Nel 1978 Deng firmerà il trattato di pace e amicizia con il MOFA Sonoda.
  • FUKUDA TAKEO (LDP)

    FUKUDA TAKEO (LDP)
    Lanciò la prima strategia omnicomprensiva di politica estera diretta al SEA
    I presupposti erano 2:
    -volontà di ridefinire il Giappone come potenza regionale dotata di una propria autonomia diplomatica non soggetta a influenze di altre grandi potenze, contribuendo ai processi di risoluzione dei conflitti in Asia
    -usare la diplomazia economica per assicurare al paese forniture stabili di risorse naturali critiche per il funzionamento del sistema produttivo, colpito dalla crisi petrolifera del '73
  • DOTTRINA FUKUDA

    DOTTRINA FUKUDA
    Gettò le basi per l'approccio di Tokyo all'ASEAN nei decenni futuri: pose fine alla separazione fra economia e politica e aprì ad un ruolo maggiore del Giappone negli affari politico-militari nella regione. Rispetto al decennio precedente i decisori politici videro nell'organizzazione regionale un effetto stabilizzatore sull'area e assunsero una maggiore coscienza del ruolo di Tokyo nell'area. Gli aiuti nell'area divennero fondamentali per la strategia di "sicurezza omnicomprensiva" di Ohira.
  • VERTICE GIAPPONE-ASEAN

    VERTICE GIAPPONE-ASEAN
    Tokyo dovette conquistarsi la fiducia dei governi del SEA, preoccupati dal ritiro USA, da un nuovo protagonismo giapponese e dalla situazione in Indocina post-Vietnam. Durante il vertice, Fukuda promise nuovi aiuti alle nazioni membro e misure per facilitare le esportazioni verso il Giappone, riassumendo la sua politica nei confronti del SEA in 3 punti:
    -Giappone non diventerà potenza militare
    -rapporto di amicizia basata su fiducia reciproca
    -contribuire a pace e stabilità della regione
  • TRATTATO DI PACE E AMICIZIA (Cina-Giappone)

    TRATTATO DI PACE E AMICIZIA (Cina-Giappone)
    Accordo favorito dall'attivismo del MOFA Sonoda e da Deng che puntava alla modernizzazione del paese.
    Tokyo si impegnava a contribuire allo sviluppo della RPC con il suo programma di aiuti allo sviluppo.
    Tokyo aveva anticipato così Washington, che avrebbe riallacciato le relazioni diplomatiche ufficiali con Pechino solo un anno più tardi.
    Con il trattato si aprì l'età dell'oro nelle relazioni sino-giapponesi, ma fu proprio in quegli anni che affiorarono contese tra i due paesi vive ancora oggi.
  • OHIRA MASAYOSHI (LDP)

    OHIRA MASAYOSHI (LDP)
    Gli aiuti giapponesi al SEA divennero una componente fondamentale della strategia di "sicurezza omnicomprensiva" lanciata da Ohira. In questo periodo, gli APS divennero una efficace leva diplomatica per Tokyo nei confronti dei paesi richiedenti.
    Tuttavia, i vari vertici annuali e i forum con l'ASEAN non bastarono a dissipare le tensioni commerciali e i sospetti rispetto alle politiche di rafforzamento militare avviate sullo sfondo della politica della sicurezza omnicomprensiva da Ohira.
  • CRISI OSTAGGI USA IN IRAN

    Dopo la crisi degli ostaggi, Tokyo aderì alle sanzioni contro Teheran ma non adottò specifiche restrizioni sugli acquisti di greggio da parte delle principali aziende di commercio nipponiche. Solo a fronte di minacce di dazi doganali imposte dal Congresso USA, Tokyo presentò le proprie scuse ufficiali. Di riflesso, le aziende rividero le proprie politiche per non contribuire ad approfondire le fratture tra i due governi né rischiare di perdere quote del mercato nordamericano.
  • SUZUKI ZENKO (LDP)

    SUZUKI ZENKO (LDP)
  • NAKASONE YASUHIRO (LDP)

    NAKASONE YASUHIRO (LDP)
    Esponente di una corrente dell'LDP più favorevole ad un riavvicinamento con Seul, Nakasone adottò una linea di cooperazione strategica con Seul, in particolare alla luce della distensione tra RPC e URSS, arrivando persino ad assecondare le preferenze politico-ideologiche di Seul.
    Il suo impegno fu teso certamente a influenzare la percezione del Giappone in Corea del Sud: limitò le capacità ritorsive di Seul rispetto a questioni di politica interna o nella questione delle relazioni con Pyongyang.
  • VISITA NAKASONE A SEUL

    VISITA NAKASONE A SEUL
    Nel 1982, Tokyo dichiarò il suo impegno a difendere le acque territoriali sudcoreane, e Nakasone espresse la volontà di far diventare il Giappone una "portaerei inaffondabile" nel Pacifico. Tali aggiustamenti strategici tesi a mostrare a Washington, e di riflesso a Seul. l'implicito impegno di Tokyo a mantenere la sicurezza nella regione, facilitarono lo sblocco delle trattative sugli aiuti a Seul, terminati nel 1983 con la visita di Nakasone a Seul.
  • YOSHIDA SEIJI - "WATASHI NO SENZO NO HANZAI"

    A partire dalla fine degli anni '80 e in particolare in seguito alla pubblicazione in coreano del libro di Yoshida Seiji. la questione dei lavoratori coreani deportati in Giappone in periodo bellico e delle donne di conforto vennero ad assumere un carattere di pietra angolare delle relazioni bilaterali tra Tokyo e Seul
    Nei primi anni '90 alcuni gruppi della società civile giapponese presentarono le prime cause contro il governo giapponese con l'obiettivo di ottenere indennizzi per i danni subiti
  • ATTENTATO DI YANGON

    Imputato ad agenti nordcoreani, coinvolse ministri e funzionari a seguito di Chon Tuhwan in visita in Myanmar.
    In accordo con la CI, Tokyo impose sanzioni contro Pyongyang e impedì, fino alla metà del '85, il rilascio di visti per il Giappone agli inviati del governo nordcoreano.
    L'evento, contribuì all'isolamento diplomatico della Corea del Nord.
  • LEGGE SULLE JOINT VENTURE - NORD COREA

    Nonostante gli apparati giapponesi preferissero le relazioni con Seul, dal 1979, il commercio bilaterale con Tokyo tornò a crescere, con la leadership nordcoreana intenzionata a sviluppare ulteriormente i rapporti con il Giappone.
    Con l'obiettivo di attrarre investimenti esteri, Pyongyang approvò la legge, che includeva anche il Giappone. Ciò può essere visto come un tentativo di interrompere l'isolamento diplomatico in cui la Corea del Nord era caduta in seguito all'attentato di Yangon.
  • SCUSE HIROHITO

    SCUSE HIROHITO
    la strategia di Nakasone per la distensione con la Sud-Corea su assecondata dalla Casa imperiale. In occasione di un ricevimento organizzato per la visita del premier coreano, Hirohito dichiarò il suo dispiacere per l'infelice passato tra i due paesi. Le parole del sovrano furono apprezzate dal presidente coreano anche in virtù del dibattito emerso 2 anni prima, dopo le rivelazioni circa la revisione dei manuali di storia adottati nelle scuole primarie giapponesi: "invasione" diventa "avanzata"
  • ACCORDI DELL'HOTEL PLAZA

    ACCORDI DELL'HOTEL PLAZA
    L'allora ministro delle Finanze Takeshita firmò un accordo che prevedeva la rivalutazione dello yen sul dollaro, per ridurre la competitività dell'export giapponese rispetto a quello USA.
    Le esportazioni USA crebbero di appena 1/4 di quelle giapponesi, che continuarono ad aumentare anche se a ritmo moderato. In più, uno yen forte garantì al capitale nipponico alti rendimenti sugli investimenti all'estero e favorì una nuova espansione dei credito d'aiuto in Cina e Sudest asiatico.
  • INIZIATIVA MULTILATERALE NELLE FILIPPINE

    INIZIATIVA MULTILATERALE NELLE FILIPPINE
    Lanciata da Reagan, che si avvalse anche dell'assistenza di governi alleati. Il MAI si caratterizzò come un tentativo attraverso iniziative economiche di neutralizzare possibili minacce interne al nuovo regime democratico filippino. Tokyo cercò di ricostruire consenso intorno alle proprie politiche di aiuto, dopo che fu rivelato che gli APS avevano alimentato il sistema di corruzione e nepotismo del precedente governo, ma mirava anche alla stabilità politica ed economica delle Filippine.
  • PRIME ELEZIONI DEMOCRATICHE SK

    PRIME ELEZIONI DEMOCRATICHE SK
    A fronte di un ampliamento del movimento democratico, che nel corso del decennio aveva ottenuto il sostegno della nascente classe media locale, il presidente Chon Tuhwan fu costretto a promettere la promulgazione di una nuova costituzione e l'organizzazione delle prime elezioni libere in Corea del Sud. In particolare in seguito alle Olimpiadi del '88, il Paese fu sempre più coinvolto e integrato nella CI a guida USA:
  • TAKESHITA NOBORU (LDP)

    TAKESHITA NOBORU (LDP)
    Rinnovò l'impegno del suo paese a adottare politiche in campo economico, politico e culturale tese a rilanciare i rapporti con i paesi del SEA sulla scia delle proposte di Fukuda.
  • ATTENTATO VOLO KOREAN AIR 858

    L'attentato fu un ulteriore motivo di tensione con la Corea del Sud.
    Venne organizzato da un agente del regime di Pyongyang che aveva ottenuto un falso passaporto giapponese grazie ai suoi contatti con la Chosensoren.
  • UNO SOSUKE (LDP)

    UNO SOSUKE (LDP)
  • MASSACRO DI TIAN'AN MEN

    MASSACRO DI TIAN'AN MEN
    Tokyo scelse di non adottare politiche restrittive contro Pechino che avrebbero costituito interferenze negli affari cinesi. Al G7 tuttavia, venne firmato una dichiarazione di condanna della repressione. Di fronte alle proteste e alle pressioni della CI, il premier Uno decise così di sottoscrivere la dichiarazione e sospendere per un anno i crediti d'aiuto alla Cina popolare. Tale atteggiamento ambiguo irritò la leadership cinese.
  • KAIFU TOSHIHIKI (LDP)

    KAIFU TOSHIHIKI (LDP)
  • PRIMA GUERRA DEL GOLFO (1990-1991)

    PRIMA GUERRA DEL GOLFO (1990-1991)
    Con tale guerra vi fu una svolta sensibile nell'atteggiamento di Tokyo in materia di sicurezza e cooperazione militare, e portò a una revisione radicale delle politiche di sicurezza.
    Kaifu fu colto di sorpresa dalla decisione di Bush di invadere l'Iraq e dalle sue richieste di sostegno economico e militare. Le iniziative di Kaifu per inviare personale militare all'estero furono bloccate dalle opposizioni nella Dieta, ma riuscì a inviare mezzi e esperti di sminamento.
  • KANEMARU (LDP) e TANABE (SDP) A PYONGYANG

    KANEMARU (LDP) e TANABE (SDP) A PYONGYANG
    La visita, oltre a presentare le scuse semiufficiali per l'occupazione in una lettera firmata da Kaifu, aprì la strada per una serie di negoziati finalizzati alla normalizzazione dei rapporti bilaterali con la promessa di indennizzi a Pyongyang per il periodo di occupazione e perfino per il dopoguerra. Tuttavia, problemi sulle indagini riguardanti il sito nucleare di Nyongbyon, l'arresto di Kanemaru per corruzione e le pressioni USA, fecero definitivamente arenare gli sforzi di Tokyo nel 1992-93
  • OGATA AL VERTICE UNHCR

    OGATA AL VERTICE UNHCR
    La nomina di Ogata Sadako al vertice dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati fu, a livello simbolico, un momento decisivo nel rapporto tra Tokyo e l'ONU.
    Dichiarò di voler anzitutto migliorare a capacità di risposta alle emergenze, migliorando le capacità organizzative e strumentali dell'organo, stringendo accordi con governi nazionali e organizzazioni non governative.
  • POLITICA "LOOK EAST" - INDIA

    La prima guerra del golfo ebbe un impatto negativo sull'economia indiana, e accentuò l'instabilità politica interna. Per rilanciare l'economia, avviò una campagna di liberalizzazioni e privatizzazioni al fine di favorire l'ingresso nel nuovo ordine internazionale post-guerra fredda, e di favorire il coinvolgimento dei Nuova-Delhi in Asia orientale, e in particolare il dialogo con l'ASEAN. Ciò avrebbe comportato vantaggi commerciali e il raggiungimento di obiettivi diplomatici a livello interno.
  • CAUSA KIM HAK-SUN

    CAUSA KIM HAK-SUN
    La prima donna coreana a parlare in pubblico della sua esperienza come comfort woman. Nello stesso anno, un gruppo di superstiti intentò causa contro il Giappone, domandando risarcimenti e delle scuse ufficiali. Fecero seguito altre cause nel 1993.
    A mobilitare ulteriormente l’opinione pubblica, si aggiunse lo storico giapponese Yoshimi Yoshiaki, il quale rese pubblici dei documenti ritrovati negli archivi delle FDA, rivelando il coinvolgimento del governo imperiale nel sistema delle ianfu.
  • MIYAZAWA KIICHI (LDP)

    MIYAZAWA KIICHI (LDP)
  • ACCORDO DI BASE COREA SUD E NORD

    Con l'accordo di base sulla riconciliazione, la non aggressione, gli scambi e la cooperazione, le due Coree si impegnarono a rispettare i rispettivi sistemi e a non interferire con gli affari interni del vicino con l'obiettivo di mantenere uno stato di pace e di promuovere la cooperazione bilaterale e gli scambi economici e culturali.
    Inoltre, firmarono un accordo sulla denuclearizzazione della penisola, impegnandosi a non produrre, ricevere, possedere, immagazzinare o utilizzare armi nucleari.
  • ANNESSIONE SENKAKU RPC

    L'inizio degli anni '90 vide il riemergere della tensione sulle Senkaku, rimasta sopite nel decennio precedente.
    Alla richiesta cinese di fermare le attività dei gruppi nazionalistici che violavano la sovranità delle isole, Tokyo rispose che esano parte del territorio giapponese, causando proteste che convinsero il Partito a promulgare una legge di annessione. I conservatori e l'opinione pubblica iniziarono a percepire la Cina con sospetto e mettere in discussione le politiche di assistenza
  • LEGGE PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DI PACE

    Consentiva l'invio delle FDA all'estero per missioni di peacekeeping sotto l'egida delle NU se:
    -Cessate il fuoco
    -Ok del paese teatro del conflitto
    -Neutralità
    -Ritiro immediato in assenza di tali condizioni
    -Utilizzo armi a solo scopo autodifensivo
    Argomento controverso, e i membri del Partito social-democratico e altri partiti nella Dieta continuano ad opporsi alla mobilitazione FDA. Sospetto e irritazione dei vicini asiatici, soprattutto RPC
  • CONVENZIONE DI RIO DE JANEIRO

    CONVENZIONE DI RIO DE JANEIRO
    I decisori politici videro nella lotta ai cambiamenti climatici un'opportunità per assumere una leadership di portata globale, e nella sede di Rio Tokyo promise fondi economici a sostegno della causa.
    Fondamentale fu la volontà di alcune fazioni interne al LDP, e in particolare Takeshita, di spingere il governo ad adottare politiche ambientali in grado di trasformare il Giappone in un paese leader a livello globale. L'indirizzo riscosse un largo sostegno a livello popolare.
  • AKIHITO IN CINA

    AKIHITO IN CINA
    La visita dell'imperatore, fortemente voluta dalla leadership cinese, me oggetto di aspri dibattiti interni alla stessa Agenzia per la famiglia imperiale, servì a smorzare le polemiche fra Giappone e Cina. Tuttavia, il rimorso espresso da Akihito per le sofferenze causate alla Cina, aveva un valore principalmente simbolico, vista la natura apolitica della figura del sovrano.
  • NK - RITIRO DAL TRATTATO NON PROLIFERAZIONE NUCLEARE

    In seguito alle tensioni riguardanti il sito di Nyongbyon, che confermarono i sospetti che il programma nucleare nordcoreano aveva una ramificazione militare, la Corea del nord annunciò il ritiro dal Trattato di non proliferazione nucleare, aprendo di fatto una prima crisi con la CI, accentuata peraltro da test missilistici e dall'intercettazione di navi spia nordcoreane in acque giapponesi.
  • DICHIARAZIONE KONO

    DICHIARAZIONE KONO
    L'esecutivo Miyazawa pubblicò un documento, dal nome dell'allora Capo segretario di gabinetto, che esprimeva il profondo rammarico per i crimini di guerra compiuti dalle forze di occupazione giapponesi in Corea e le sincere scuse del governo alle vittime.
    Nonostante le scuse, il governo non procedette al versamento di indennizzi, considerando come pienamente risolutivo l'accordo economico del 1965, raggiunto in occasione della normalizzazione dei rapporti fra i due paesi.
  • HOSOKAWA MORIHIRO (JNP)

    HOSOKAWA MORIHIRO (JNP)
  • CASO KEDO

    L'accordo prevedeva la costruzione di 2 reattori ad acqua leggera (mai costruiti) e la fornitura di carburante alla NK, finanziati da USA, SK e Giappone, con il sostegno dell'UE.
    Cause fallimento:
    -Clinton ostacolato dal congresso che ritardò ad autorizzare la sospensione di sanzioni contro la NK
    -NK poco aperta alla collaborazione internazionale
    -scarsa collaborazione fra partner fondatori
    -ritiro di Tokyo per Rachi mondai
    Interrotto ufficialmente nel 2005 con il ritiro della Corea del Sud.
  • HATA TSUTOMU (JRP)

    HATA TSUTOMU (JRP)
  • MURAYAMA TOMIICHI (JSP)

    MURAYAMA TOMIICHI (JSP)
  • ASIAN WOMEN'S FOUND

    ASIAN WOMEN'S FOUND
    Dimostrazione dell’impegno e del rimorso giapponese per i fatti della WWII. Raccolta e conservazione documenti
    rilevanti. Fu accolto con scetticismo in Corea del Sud, anche a causa di alcuni gruppi attivisti della società civile che invitarono le ex ianfu a non accettare pagamenti da parte dell'ex oppressore. In Giappone, le organizzazioni di stampo ultraconservatore strumentalizzarono tali reazioni per screditare le politiche del governo.
  • NUOVA LEGGE DEL MARE ONU

    Tra il 1995 e il 1997 i rapporti con la Corea del Sud si deteriorarono anche a causa del fallimento dei negoziati per la ridefinizione dei confini delle aree di pesca in base alla nuova Convenzione ONU.
    Le tensioni economiche giunsero al culmine con l'esplosione della crisi finanziaria asiatica, che accelerò il processo di disinvestimento da parte giapponese in Corea, accentuando il clima di sfiducia verso Tokyo
  • DICHIARAZIONE MURAYAMA

    DICHIARAZIONE MURAYAMA
    Da un punto di vista politico, fu decisiva per la distensione fra Cina e Giappone. Fece approvre alla Dieta una risoluzione di rinuncia alla guerra in cui il governo riconosceva le responsabilità giapponesi nell'aggressione coloniale in Asia negli anni '30 e '40. Tuttavia, la risoluzione fu osteggiata dalle aree conservatrici del Parlamento e sottoposta a revisione: ammessa l'aggressione bellica, ma rimossi termini come "scuse" e "rinuncia alla guerra".
    Periodo di tensioni USA-PRC per Taiwan.
  • ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO

    Dava l'opportunità di definire accordi di scambio preferenziali con nazioni in via di sviluppo, liberalizzando interi settori delle loro economie nel tentativo di integrarle nei mercati globali. Considerati strumento fondamentale per favorire la crescita economica globale, gli accordi di libero scambio diventarono parte integrante della diplomazia economica giapponese dall'inizio degli anni 2000. Rispose al bisogno delle aziende di Tokyo di mantenere la propria competitività sui mercati globali
  • CARESTIA NORD COREA

    Con la fine dell'assistenza gratuita di Mosca, Pyongyang era sempre più isolata, e la fine degli aiuti sovietici a partire dalla metà degli anni '80 ebbe conseguenze economiche disastrose. Il deficit dovuto al calo di esportazioni causò una crisi agraria e la crisi del sistema di distribuzione alimentare, prima fonte di approvvigionamento per la maggioranza dei cittadini. La carestia acuì ulteriormente la crisi, i cui effetti furono mitigati solo in parte dagli aiuti umanitari di SK, JP e NU.
  • HASHIMOTO RYUTARO (LDP)

    HASHIMOTO RYUTARO (LDP)
    La crisi finanziaria asiatica del 1997-98 ebbe ripercussioni sugli investimenti e sulle operazioni finanziarie giapponesi nell'aera ASEAN. Lo scoppio della bolla thailandese mise a repentaglio i capitali giapponesi costringendo Tokyo a intervenire con un primo pacchetto di aiuti senza condizionalità di tipo politico o economico, a cui ne seguirono altri.
  • HASHIMOTO A YASUKUNI

    HASHIMOTO A YASUKUNI
    La fine degli anni '90 e l'inizio dei 2000 videro il riemergere all'interno delle fazioni dominanti del LDP di posizioni apertamente revisioniste e più attente all'elettorato conservatore. Hashimoto infatti durante la sua visita a Yasukuni sminuì pubblicamente l'importanza diplomatica del suo gesto, difendendo la legittimità di quella visita in veste di capo del governo e invitando i suoi critici a guardare al futuro. Questione delle scuse alla RPC considerata risolta con Akihito nel '92.
  • REVISIONE COOPERAZIONE DI SICUREZZA USA-JP

    REVISIONE COOPERAZIONE DI SICUREZZA USA-JP
    Le tensioni intorno a Taiwan ebbero conseguenze dirette anche sulla cooperazione di sicurezza nippo-statunitense. Venne avviato in processo di revisione delle linee guida sulla cooperazione di sicurezza tra USA e JP del 1978 al fine di impegnare Tokyo ad assumere un ruolo più attivo nell'area in caso di conflitti o minacce alla sicurezza nazionale.
    Vengono specificati le aree di intervento e supporto in caso di "situazioni" all'estero con potenziali ripercussioni sul Giappone
  • CRISI FINANZIARIA ASIATICA

    Favorì un nuovo avvicinamento fra USA e Cina, vista come vero fattore stabilizzatore dei mercati asiatici, a fronte di un Giappone in costante difficoltà, incapace di risolvere i problemi strutturali della propria economia, né tantomeno di esprimere una leadership politica certa. Le difficoltà dello yen ebbero conseguenze anche in Cina, e l'apprezzamento dello yuan causò un allentamento delle esportazioni cinesi verso il Giappone
  • PROTOCOLLO DI KYOTO

    Nonostante la convenzione di Rio, industriali legati al MITI furono contrari all'ingresso nell'accordo internazionale a causa dell'aumento dei costi produttivi, e quindi la perdita di competitività sui mercati internazionali
    Il protocollo, che avrebbe reso operativa la convenzione del '92, fu ostacolato dallo scetticismo delle federazioni degli industriali che aderirono su base volontaria agli obiettivi del governo e formularono piani ad hoc per ogni settore, e dal ritiro USA nel 2001 sotto Bush
  • SUNSHINE POLICY - KIM TAEJUNG

    SUNSHINE POLICY - KIM TAEJUNG
    E' stata la base della politica estera sudcoreana nei confronti della Nord Corea fino al 2008.
    Si basava su 3capisaldi:
    -La Corea del Sud non avrebbe tollerato nessuna provocazione, sul piano militare, da parte del regime di Pyongyang
    -Nessuna forma di conquista del Nord sarebbe stata fatta da Seul
    -Concrete forme di collaborazione con la controparte nordcoreana
  • OBUCHI KEIZO (LDP)

    OBUCHI KEIZO (LDP)
  • DICHIARAZIONE KIM-OBUCHI

    DICHIARAZIONE KIM-OBUCHI
    Verso la fine del decennio i due paesi riaprirono il dialogo sulle questioni sospese e sulla cooperazione economica bilaterale. I risultati del riavvicinamento furono espressi dalla dichiarazione congiunta, in cui oltre alla promessa di fornire aiuti per la ripresa dell'economia sudcoreana, il Giappone espresse il proprio sostegno alle iniziative di Seul di apertura e riconciliazione verso la Corea del Nord: la "Sunshine policy".
  • RACHI GIREN

    La questione dei rapimenti di alcuni cittadini giapponesi in Corea del Nord tra il 1974 e il 1983 rimane tutt'ora, nonostante alcune concessioni da parte nordcoreana nei primi anni 2000, uno dei punti fondamentali della politica giapponese nei confronti di Pyongyang, soprattutto dalla seconda metà degli anni '90 con l'intensificarsi dell'attivismo delle associazioni private e della Rachi Giren, un'associazione parlamentare transpartitica, che fece entrare la questione nell'agenda di governo.
  • ASEAN + 3

    Venne avviato per favorire la discussione dei punti sull'agenda di un eventuale Caucus economico est-asiatico, proposto dalla Malaysia allo scopo di creare un'area di libero scambio comprendente ASEAN, Cina, Giappone e Sud Corea.
    Tale sforzo diplomatico teso all'inclusione della Cina in un assetto socializzante fu conseguenza dell'emergere di tensioni fra Cina e Filippine e tra Cina e USA.
  • MORI YOSHIRO (LDP)

    MORI YOSHIRO (LDP)
  • VERTICE INTER-COREANO DI PYONGYANG

    VERTICE INTER-COREANO DI PYONGYANG
    L'impegno di Kim Taejung nei confronti del Nord si concretizzò con il summit di Pyongyang, al termine del quale le due parti si impegnavano a coesistere pacificamente allentando la tensione militare, a creare una serie di summit a livello ministeriale e a promuovere la cooperazione bilaterale.
    Il vertice, con il quale Kim Chongil si impegnò a porre fine alla propaganda anti-Seul, insieme all'accordo del 1992, favorì la "coreanizzazione" della questione coreana, limitando l'influenza USA.
  • MILLENNIUM SUMMIT

    MILLENNIUM SUMMIT
    I temi portanti furono la prevenzione dei conflitti e il mantenimento della pace, lo sviluppo umano e sostenibile dal punto di vista ambientale, la fine della povertà e la protezione ambientale. Vennero formulati 8 obiettivi di sviluppo (MDG) da raggiungere entro il 2015.
  • ELEZIONE BUSH

    ELEZIONE BUSH
    L'opera di distensione intrapresa da Seul a livello interno, il cui culmine fu il vertice del 2000, fu minata dalla nomina di Bush alla Casa Bianca e dal conseguente insediamento della Corea del Nord nella lista degli "stati canaglia", i paesi reputati costituire una minaccia diretta alla sicurezza americana, nella strategia di difesa nazionale USA.
  • KOIZUMI JUN'ICHIRO (LDP)

    KOIZUMI JUN'ICHIRO (LDP)
    L'avvento di un leader come Koizumi, orientato a riforme di stampo neoliberiste e dimostratosi accondiscendente con le richieste USA di supporto logistico-militare in Iraq e Afghanistan, riparò la saldatura strategica tra Tokyo e Washington, indebolitasi in seguito alla crisi finanziaria asiatica.
  • LEGGE SPECIALE ANTITERRORISMO

    LEGGE SPECIALE ANTITERRORISMO
    Koizumi dichiarò il suo sostegno a Bush nella sua "guerra al terrorismo" post 11 settembre: dibattito interno all'opinione pubblica giapponese, divisa fra favorevoli e contrari ad un intervento militare a sostegno degli USA.
    La legge garantiva alle FDA, previa autorizzazione delle Camere, di partecipare a missioni militari internazionali a guida USA con compito di supporto logistico o rifornimento in zone non interessate da combattimenti, e di usare armi in situazioni indispensabili
  • ACCORDO GIAPPONE-SINGAPORE

    Obiettivo della cooperazione giapponese con l'ASEAN fu fin dall'inizio la creazione di un mercato unico e di una catena di fornitura per i settori automotivoe, elettrico e abbigliamento e il raggiungimento d uno "sviluppo omnicomprensivo".
    L'accordo cancellava la quasi totalità delle tariffe doganali sui prodotti importati da Singapore, prevedeva salvaguardie di mercato per facilitare l'accesso e l'operabilità nel mercato giapponese e tutela per gli investitori. Strategico: accordo Cina ASEAN
  • KOIZUMI IN SUDEST ASIATICO

    KOIZUMI IN SUDEST ASIATICO
    Con una Cina in ascesa, Tokyo cercò di difendere il proprio ruolo di leadership in Sudest asiatico, e la controffensiva fu simboleggiata dal viaggio di Koizumi: rinnovò gli impegni presi dai suoi predecessori e indicò la volontà di Tokyo di costruire una "comunità che agisca e viaggi insieme verso il futuro"
    Il 2003 fu decretato anno dei rapporti tra Giappone e ASEAN, e l'attivismo di Tokyo ebbe in particolare il sostegno malese, che esortò Tokyo ad esercitare leadership in Asia.
  • MAHATHIR IN GIAPPONE

    MAHATHIR IN GIAPPONE
    Mahathir esortò Tokyo ad esercitare un ruolo di leadership in Asia, richiamando il ruolo di modello di sviluppo già assunto nel dopoguerra. Tokyo avrebbe dovuto sostenere in modo deciso l'eliminazione di barriere e controlli su spostamenti di cose e persone e risolvere le disuguaglianze innate nel sistema liberale globalizzato, messo in crisi dalle minacce del terrorismo internazionale; un nuovo illuminismo asiatico a guida giapponese, negli auspici indipendente da influenze estere.
  • KOIZUMI A PYONGYANG

    KOIZUMI A PYONGYANG
    La visita era tesa a riprendere i lavori di normalizzazione dei rapporti tra i due paesi, e si concluse con un parziale successo che portò all'adozione di una dichiarazione congiunta e a una moratoria per l'anno successivo sui test balistici.
    Nella "Dichiarazione di Pyongyang", Tokyo offrì le sue scuse per il passato coloniale, promettendo cooperazione economica a sostegno dello sviluppo nordcoreano, e Kim ammise le responsabilità nordcoreane nella vicenda dei rapimenti.
  • HU JINTAO

    HU JINTAO
    Nuovo presidente della Repubblica e segretario del PCC. La sua linea politica fu incentrata al mantenimento di relazioni pacifiche con la CI e con il Giappone al fine anche di favorire la cooperazione multilaterale su obiettivi domestici come la soluzione delle disparità tra regioni costiere e intere e il degrado ambientale.
  • USCITA NORD COREA DAL TNP

    Oltre al Rachi mondai, ad accentuare le tensioni con Pyongyang fu il clima di tensione internazionale sulla questione del programma nucleare nordcoreano.
    Gli USA, appreso dell'esistenza del programma, accusarono Pyongyang e sospesero gli aiuti. Come conseguenza, Pyongyang annunciò il ritiro dal Trattato.
    A seguito dei fatti del 2002, la strategia di Koizumi mirava a integrare la questione nucleare col Rachi mondai per ottenere il sostegno della CI e esercitare maggiore pressione sulla NK
  • NUOVA CARTA APS

    Il documento rimarcava l'affiliazione del Giappone alla schiera dei paesi firmatari della Dichiarazione del Millennio, e dunque degli obiettivi di sviluppo identificati dalle NU. Oltre a ciò, la carta fu il riflesso di evoluzioni della politica estera sotto Koizumi: gli aiuti dovevano certo avere obiettivi "nobili" dettati dagli impegni presi con la CI, ma al tempo stesso servire al conseguimento dell'interesse nazionale di Tokyo; ragione di stato saldata all'interesse della CI.
  • SISTEMA ANTIMISSILE INTEGRATO

    SISTEMA ANTIMISSILE INTEGRATO
    La politica di Koizumi mirava ad aggirare gli ostacoli posti ad un'eventuale riforma della legge sulle FDA del 1954 e dell'articolo 9. Dopo l'allineamento a Bush nella guerra al terrorismo, il quadro della "rimilitarizzazione" fu completato con l'adozione di un sistema antimissile, in risposta ai test missilistici nordcoreani del 1998 e all'espansione militare cinese. Il riarmo quindi si caratterizzò come una convergenza tra le preferenze della leadership conservatrice e le pressioni USA esterne
  • INGRESSO NELL'APP

    Dopo il fallimento del protocollo di Kyoto, Tokyo aderì a sorpresa al Partenariato dell'Asia-Pacifico dello sviluppo pulito e il clima, per favorire la cooperazione con gli USA sui temi di lotta ai cambiamenti climatici e tutelare la competitività delle aziende giapponesi.
    Configurato come accordo volontario, non vincolante legalmente, basato su cooperazione internazionale e trasferimenti tecnologici e favorevole alla crescita economica, al fine di coinvolgere anche paesi in via di sviluppo.
  • KOIZUMI A YASUKUNI

    KOIZUMI A YASUKUNI
    Fu particolarmente contestata dalla Cina. La visita giunse infatti pochi mesi dopo un'ondata di proteste antigiapponesi in Cina, scatenata dalla decisione di Tokyo di avallare l'adozione di nuovi libri di testo che ridimensionavano i crimini di guerra giapponesi e dal riemergere della contesa sulle isole Senkaku o Diaoyu.
    La Cina condannò la visita cancellando prima la visita del ministro degli esteri giapponese, e gli incontri diplomatici per lo sviluppo congiunto delle risorse energetiche poi
  • ABE SHINZO (LDP)

    ABE SHINZO (LDP)
    Cercò subito di ricucire le fratture con la RPC, mantenendo però una costante ambiguità rispetto alle questioni storiche e a Yasukuni.
    Il suo progetto politico propugnava una rinascita del paese a partire da un'educazione patriottica slegata dal senso di colpa collettivo per le aggressioni militari, oltre che il rafforzamento dei rapporti diplomatici con USA, India e Australia (in funzione anti cinese), e la revisione dell'articolo 9. Non visitò mai Yasukuni, ma inviò offerte cerimoniali.
  • ARCO DI LIBERTA' E PROSPERITA'

    ARCO DI LIBERTA' E PROSPERITA'
    L'allora ministro degli esteri Aso disegnò una nuova narrazione omnicomprensiva che sarebbe stata integrata all'agire diplomatico di Tokyo anche nel decennio successivo.
    Promozione di valori come democrazia, libertà di espressione, diritti umani, stato di diritto e libero mercato, finalizzati a collegare il Giappone con USA e EU, anche attraverso la NATO, e consolidare la posizione di Tokyo come sostenitore delle riforme democratiche e di mercato in Asia, tentando di escludere la Cina.
  • PRIMO VERTICE QUAD

    PRIMO VERTICE QUAD
    Sulla base della strategia di diplomazia valoriale, Tokyo e Washington lanciarono l'iniziativa del Dialogo strategico quadrilaterale con India e Australia. La cornice del Quad fu subito abbandonata dopo il primo vertice, in seguito a dimissioni dei governi proponenti in Giappone e Australia e per paura di ripercussioni sugli scambi commerciali con la Cina. Al tempo stesso, l'ASEAN protestò che il Quad rischiava di minare la centralità dell'ASEAN nella cooperazione regionale.
  • FUKADA YASUO (LDP)

    FUKADA YASUO (LDP)
    La breve leadership di Fukuda a capo dell'esecutivo coincise con il ritorno al governo delle correnti moderate interne al LDP più favorevoli a una distensione con Pechino e Seul, tra i mandati Abe e Aso di orientamento più conservatore.
    Proseguì l'opera di distensione con Pechino, e accantonò la strategia di Aso
  • SUMMIT TRILATERALE (Jp-Cina-Sk)

    Le principali tematiche coperte furono:
    -cooperazione economica e finanziaria per stabilizzare le valute dei mercati asiatici
    -mercato regionale aperto e lotta al protezionismo
    -cooperazione regionale per disastri naturali e inquinamento
    -soluzione pacifica per questione Nord Corea
    Nonostante il lancio di una politica maggiormente orientata all'Asia, i governi democratici di Tokyo tra il 2009 e il 2012 furono responsabili di un peggioramento della situazione diplomatica con i vicini asiatici.
  • ELEZIONE LEE MYUNG-BAK (SK)

    ELEZIONE LEE MYUNG-BAK (SK)
    Con l'elezione del conservatore Lee Myung-Bak alla presidenza, Seul mutò il suo approccio nei confronti della Corea del Nord. Rispetto ai suoi predecessori che avevano favorito una politica di apertura verso Pyongyang, non priva di concessioni economiche spesso impopolari nell'opinione pubblica, Lee adottò, dopo una serie di schermaglie militari, sanzioni unilaterali contro il Nord, ponendo fine alla "Sunshine policy".
    Tale approccio di rigore convinse Tokyo a promuovere una distensione con Seul
  • ASO TARO (LDP)

    ASO TARO (LDP)
  • ELEZIONE OBAMA

    ELEZIONE OBAMA
    Fin dalle prime decisioni, mostrò di voler spostare il baricentro della propria politica estera verso la regione Asia-Pacifico. Ribadì che l'alleanza con il Giappone rappresentava la pietra angolare della sicurezza in Asia, e che intendeva rafforzarla. Tuttavia, l'obiettivo principale di Washington rimase la RPC.
    Dal 2011, gli USA cercarono di assumere un ruolo più assertivo in ASEAN e APEC, coinvolgendo anche la RPC, e di creare un'area di libero scambio sulle sonde del Pacifico
  • HATOYAMA YUKIO (DPJ)

    HATOYAMA YUKIO (DPJ)
    Ambizioso programma di riforme, anche in politica estera: riavvicinamento del Giappone all'Asia (e alla Cina), riduzione della dipendenza di Tokyo da Washington, fine delle missioni all'estero delle FDA. Altro tema era quello della presenza militare USA a Okinawa, da ridurre.
    Tali segnali furono graditi a Pechino, disposta a collaborare per limitare l'influenza USA negli affari regionali.
    I fallimenti del progetto EAC e lo spostamento di una base da Okinawa portarono Hatoyama alle dimissioni.
  • KAN NAOTO (DPJ)

    KAN NAOTO (DPJ)
    Contrariamente ad Hatoyama, di cui era vice premier, riaffermò l'importanza della cooperazione con gli USA in un'ottica di deterrenza rispetto allo sviluppo militare cinese, riportando le relazioni con Washington allo status quo ante. I frutti di questo riavvicinamento furono evidenti dopo il triplice disastro del 2011 con l'operazione Tomodachi.
  • NUOVA CONTESA ISOLE SENKAKU

    NUOVA CONTESA ISOLE SENKAKU
    L'arresto di un pescatore cinese causò mosse ritorsive come stop all'export di terre rare. Kan lo rilasciò per allentare la tensione.
    La contesa mise in secondo piano ogni discussione sulla riduzione della presenza militare USA ad Okinawa, ponendo il riformista Kan su posizioni, di fatto, più militariste dei suoi predecessori dell'LDP. Il governo approvò infatti il rafforzamento della presenza delle FDA a Okinawa, con l'obiettivo di una futura militarizzazione di avamposti a ridosso di Taiwan.
  • ACCORDO PATERNARIATO ECONOMICO OMNICOMPRENSIVO INDIA-GIAPPONE

    L'India non fu mai percepita da Tokyo come una minaccia alla propria sicurezza nazionale, ma fu individuata come potenziale alleato e contraltare all'ascesa cinese in Asia nella strategia dell'Arco di pace e prosperità.
    Dalla metà del 2000 Tokyo e Nuova Delhi hanno rinsaldato la propria alleanza condividendo l'impegno a costruire una "partnership globale dell'Era asiatica".
    L'accordo del 2011 era teso alla liberalizzazione di scambi e investimenti e a revitalizzare le economie dei 2 paesi.
  • OPERAZIONE TOMODACHI

    OPERAZIONE TOMODACHI
    Nell'immediato post-sisma, il Dipartimento della Difesa statunitense ordinò un massiccio dispiegamento di forze in Giappone per fornire aiuti e primo soccorso alle comunità più colpite dal disastro nucleare di Fukushima. L'operazione diede prova dell'effettiva interoperabilità con le forze giapponesi, e all'opinione pubblica giapponese del significato profondo dell'alleanza nippoamericana sancita dai trattati del 1951 e del 1960.
  • NODA YOSHIHIKO (DPJ)

    NODA YOSHIHIKO (DPJ)
    In concomitanza con il cambio al vertice, hacker cinesi si resero responsabili di attacchi informatici contro obiettivi giapponesi, già sfruttati a partire dal 2001. Oltre ad avere obiettivo di spionaggio industriale, tali attacchi evidenziarono la vulnerabilità dei sistemi informatici giapponesi, e svelarono la debolezza della cooperazione con gli USA in questo settore.
  • VISITA NODA A PECHINO

    VISITA NODA A PECHINO
    Avrebbe dovuto favorire il rafforzamento dei rapporti bilaterali e rinvigorire la fiducia reciproca, anche a fronte della morte del leader nordcoreano Kim Chongil e di un possibile aumento delle tensioni militari in Corea.
    Memori della crisi sulle Senkaku, stabilirono un meccanismo di consultazione per gestire le crisi marittime, e si impegnarono a rafforzare la cooperazione in diversi settori al fine di agevolare la creazione di una zona di libero scambio tra Cina, Giappone e Sud Corea.
  • EMENDAMENTO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO

    Gli obiettivi vennero emendati a Doha, ma il Giappone fu tra i paesi che non rinnovarono l'accordo. In seguito all'incidente di Fukushima infatti aveva dovuto spegnere tutti i reattori nucleari attivi nel paese, e i decisori politici si convinsero della necessità di rivedere la strategia energetica del paese e quindi anche gli impegni internazionali presi a partire dal 1997.
  • NUOVA TENSIONE SENKAKU

    L'onda lunga della tensione politica si riverberò sulle due maggiori economie asiatiche, a riprova della difficoltà a tenere fede al principio di separazione tra economia e politica vigente dagli anni della normalizzazione tra Giappone e RPC.
  • LEE A TAKESHIMA

    LEE A TAKESHIMA
    A fronte del rifiuto posto da Noda di rivedere i termini dell'accordo di normalizzazione del '65 fornendo indennizzi alle vittime dell'occupazione, pochi mesi dopo l'ultimo vertice trilaterale, Lee compì una visita ufficiale a Takeshima senza notificare Tokyo e, poco tempo dopo, impose come condizione per una visita di Akihito in SK la presentazione di nuove scuse ufficiali per il periodo coloniale.
  • ACQUISTO SENKAKU

    ACQUISTO SENKAKU
    La notizia dell'acquisto, voluto dal governatore di Tokyo Shintaro Ishihara, ha provocato una serie di violente manifestazioni in Cina, dove i dimostranti hanno distrutto prodotti e sedi di società giapponesi. Diverse aziende nipponiche hanno temporaneamente chiuso le loro filiali in Cina, mentre il governo di Pechino ha minacciato sanzioni economiche contro Tokyo
  • SECONDO MANDATO OBAMA

    SECONDO MANDATO OBAMA
    Soprattutto nel suo secondo mandato, Obama riorientò ka propria politica estera verso a regione Asia-Pacifico.
    Punti prioritari della strategia USA:
    -cooperazione energetica e sviluppo sostenibile
    -sicurezza marittima
    -non proliferazione di armi di distruzione di massa e denuclearizzazione Corea
    -assistenza umanitaria e cooperazione nella sanità
    Evidente preoccupazione di controbilanciare la Cina sul piano militare attraverso il rafforzamento della cooperazione militare e commerciale.
  • ABE SHINZO (LDP)

    ABE SHINZO (LDP)
    Politica del "diamante" della sicurezza e della democrazia.
    Tokyo doveva assumere un ruolo più attivo nelle dispute territoriali sul Mar cinese meridionale, e rafforzare gli accordi di sicurezza con le altre democrazie navali del Pacifico per garantire pace, stabilità e libertà di navigazione. Necessaria manovra di contenimento della Cina, sostenuta dagli USA, per poter migliorare i rapporti tra i due paesi e guadagnare un ruolo di rilievo negli scenari di sicurezza globali.
  • XI JINPING - BRI

    XI JINPING - BRI
    La RPC ha lanciato un nuovo modello di relazioni tra grandi potenze e in particolare sul "vantaggio comune". Progetto cardine di questa strategia è la Belt and Road Initiative (BRI), una rete di vie commerciali terrestri e marittime che collegano Asia, Europa, Africa e Sud America.
    Anche in prospettiva di un ingresso dell'opportunità economica rappresentata dalla BRI per le aziende giapponesi, può essere interpretato il progressivo riavvicinamento con Pechino degli anni 2014-2018
  • PRINCIPIO DEL "PACIFISMO ENERGICO"

    PRINCIPIO DEL "PACIFISMO ENERGICO"
    Attivismo giapponese fondato sulla cooperazione economica ma aperto a collaborazioni in campo militare: pilastro della strategia di difesa e sicurezza dell'esecutivo
    -creazione Consiglio di sicurezza nazionale, con premier a capo, per migliorare coordinamento tra ministeri
    -reinterpretazione articolo 9: nuove politiche di sicurezza necessarie a fronte di scenario globale evoluto dal 1947. Possibile ricorrere all'uso della forza a scopo difensivo e in virtù del diritto all'autodifesa collettiva
  • ASO (FINANZE) IN MYANMAR

    ASO (FINANZE) IN MYANMAR
    Durante la sua visita, Aso promise crediti al paese. A livello geopolitico, la strategia di Tokyo è duplice: fornire ai principali conglomerati industriali del paese in una situazione di crescita economica stagnante opportunità di business all'estero; e controbilanciare le iniziative di Pechino nella regione con la diplomazia economica.
    Però, consapevole delle opportunità e dei rischi di una dipendenza dalla Cina, la dirigenza birmana ha cercato di diversificare le fonti di sostentamento.
  • CONSIGLIO PER LA SICUREZZA NAZIONALE

    CONSIGLIO PER LA SICUREZZA NAZIONALE
    Abe avviò una trasformazione istituzionale in senso isomorfico rispetto agli USA accentrando l'apparato decisionale della politica estera giapponese nell'Ufficio del Primo ministro, ben esemplificato dalla nascita del Consiglio. Il MOFA venne quindi relegato a una posizione di mero esecutore delle politiche formulate all'interno del nuovo organo posto all'interno dell'Ufficio del Premier.
  • 3 ORINCIPI SU TRASFERIMENTO ATTREZZATURE MILITARI E TECNOLOGIA

    3 ORINCIPI SU TRASFERIMENTO ATTREZZATURE MILITARI E TECNOLOGIA
    1) No trasferimento attrezzature militari (non più armamenti) in caso di violazioni ai trattati internazionali siglati dal Giappone, a risoluzioni del Consiglio di sicurezza ONU, o se il paese è parte di un conflitto
    2) Sì esportazione se paese contribuisce attivamente alla promozione di missione di pace e della cooperazione internazionale o alla sicurezza nazionale giapponese
    3) Sì esportazione di attrezzature di difesa e tecnologia sono se garantito un controllo appropriato del loro utilizzo
  • ELEZIONE MODI

    ELEZIONE MODI
    Modi diede un nuovo impulso alla strategia asiatica di Nuova Delhi, l'Act East: esercitare un maggiore protagonismo in Asia orientale, e costruire una rete di collaborazioni strategiche con le potenze del Pacifico per garantire sicurezza marittima e libertà di navigazione anche nel Mar cinese meridionale. Obiettivo dell'Act East è la proiezione di un'immagine dell'india come potenza non più legata alla sua sfera tradizionale di influenza, ma alla macroregione dell'Indo-Asia-Pacifico.
  • RIAPERTURA INDAGINI RACHI MONDAI

    Pyongyang annunciò la riapertura delle indagini ottenendo in cambio l'allentamento di alcuno sanzioni imposte dopo il terzo test nucleare di febbraio 2013. Il comitato speciale incaricato fu però sciolto dopo che Tokyo istituì nuove misure punitive contro Pyongyang in risposta al quarto test nucleare di gennaio 2016.
    Il naufragio dei negoziati sulla questione rapimento, ad oggi mai ripresi, fu un insuccesso per la diplomazia Abe, ma ricompattò la cooperazione strategica con USA e Corea del Sud.
  • SUMMIT A PECHINO

    Le due parti riconobbero l'esistenza di visioni divergenti sulla storia e la necessità di ristabilire delle relazioni orientate al futuro, ma che rispecchiassero la storia comune dei due paesi. Fu anche ribadita l'importanza di creare meccanismi diplomatici di soluzione pacifica delle contese radicati nei documenti fondamentali siglati dal '45 in poi dai due paesi.
  • REVISIONE CARTA APS

    REVISIONE CARTA APS
    Con tale revisione, il governo Abe agevolò una trasformazione dell'approccio giapponese alla cooperazione internazionale, riorientando il suo raggio d'azione verso il mantenimento dell'ordine internazionale fondato su regole comuni: la cooperazione internazionale venne integrata nell'approccio energico al pacifismo.
  • LINEA CAUTA CON CINA

    LINEA CAUTA CON CINA
    In virtù delle pressioni dell'ASEAN sulla questione Quad e a seguito di un riavvicinamento con la Cina a partire da novembre 2014, il carattere competitivo della strategia di politica estera di ABE fu messo in secondo piano. Il governo giapponese adottò una linea più cauta, da una parte dichiarando il proprio sostegno alla BRI, dall'altra lasciando il FOIP aperto alla partecipazione cinese.
  • ESPANSIONE PREROGATIVE FDA ALL'ESTERO

    ESPANSIONE PREROGATIVE FDA ALL'ESTERO
    Resi possibili assunzione di compiti di protezione dei civili, • S intervento in paese straniero su mandato ONU o su richiesta del paese stesso; soccorso cittadini giapponesi; ispezione imbarcazioni nell'ambito di missioni internazionali a contrasto di terrorismo e pirateria. Diritto di autodifesa
    collettiva, allargata anche agli alleati (art 51 NU)
    Esito di un processo di accentramento della struttura decisionale in materia di diplomazia e sicurezza internazionale nell'Ufficio del premier.
  • NUOVE SCUSE PER IANFU

    NUOVE SCUSE PER IANFU
    Dopo la promessa dei due governi di accelerare i negoziati sulla questione, per mezzo del MOFA Kishida, Tokyo rinnovò le scuse per le sofferenze inferte durante l'avanzata imperialistica sul continente, ammise le responsabilità dello stato nel reclutamento delle "donne di conforto", e si impegnò a costituire un fondo per le cure psicologiche delle vittime (Asian Women Found dissolto nel 2007). Per Tokyo, la decisione avrebbe dovuto costituire la soluzione definitiva alla controversia.
  • NASCITA AIIB

    NASCITA AIIB
    Per finanziare le infrastrutture necessarie a favorire gli scambi tra le diverse zone della BRI, Pechino propose e supervisionò la creazione di un organo ad hoc, la Banca Asiatica d'Investimento per le Infrastrutture, un istituto finanziario multilaterale per lo sviluppo, alternativa a, ma non necessariamente in concorrenza con, altri soggetti come Banca Mondiale e Fondo monetario internazionale, legati a Washington, e Asian Development bank, con sede a Tokyo. Sono infatti esclusi USA e JP.
  • FREE AND OPEN INDO-PACIFIC

    FREE AND OPEN INDO-PACIFIC
    Abe ribadì che dalla libertà dei mari dipendeva l'interesse nazionale giapponese, oltre che il mantenimento della pace e della stabilità nell'area, procedendo a una identificazione, di fatto, della Cina come minaccia a livello regionale.
    Sulla base di tale strategia, Tokyo e Washington lanciarono l'iniziativa del dialogo strategico quadrilaterale con India e Australia (Quad).
  • ACCORDO SICUREZZA GENERALE (JP-SK)

    L'accordo prevedeva la condivisione di informazioni militari per rafforzare la sorveglianza satellitare e coordinare efficacemente azioni di prevenzione di eventuali attacchi nordcoreani, e fu favorito dall'amministrazione Obama nell'ambito della strategia "Pivot to Asia".
    Gli accordi non evitarono nuove tensioni di carattere simbolico e identitario, accentuati dal cambio di vertice all'esecutivo coreano, ma furono mantenuti anche a dispetto della disputa commerciale aperta nel 2019.
  • ELEZIONE TRUMP

    ELEZIONE TRUMP
    Rispetto all'approccio liberale e negoziale di Obama, optò per un approccio mercantilista e realista, fondato sulla priorità a interessi USA e orientato ad ottenere risultati concreti e misurabili, scevro da ideologie, e un ritorno alla diplomazia dell'aiuto-aiuto. Ciò è evidente nelle politiche adottate nei confronti di Pechino dal 2017 con l'obiettivo di ridurre il deficit commerciale. Politiche protezionistiche e tariffe sull'importazione di beni giapponesi: Abe mira a rapporto di fiducia
  • RITIRO AMBASCIATORE DALLA SK

    RITIRO AMBASCIATORE DALLA SK
    Gli accordi in ambito militare e strategico non evitarono nuove tensioni di carattere "simbolico" e identitario. Il governo di Tokyo decise di ritirare il proprio ambasciatore dalla Corea del Sud dopo l'installazione di una statua di giovane donna, simbolo delle donne di conforto, di fronte al Consolato generale giapponese di Pusan.
  • FOIP

    FOIP
    Sposata da Trump, strategia globale USA nella regione Asia-Pacifico (USA, Jp, In, Aus)o: sia interscambio economico che cooperazione militare e di sicurezza: garantire il libero scambio e stato diritto, creare contro zona di contenimento della Cina
    Stretto di Malaka → passa il 70-80% del commercio tra Asia e Europa
    RPC rivendica il Mar Cinese meridionale: timore che un
    presidio militare da parte della Cina possa comportare ripercussioni sugli scambi commerciali
  • VISITA ABE A PECHINO

    VISITA ABE A PECHINO
    Il 2018 rappresentò un momento cruciale per la normalizzazione sino-giapponese.
    La missione portò alla fine del versamento da parte di Tokyo di aiuti allo sviluppo a Pechino dopo 40 anni. Ne conseguì un riorientamento della cooperazione bilaterale, da quel momento non più legata a una relazione sbilanciata donatore-ricevente, ma alla pari. Una serie di memorandum aprirono la strada alla definizione di progetti cooperativi di sviluppo in paesi terzi e l'inaugurazione di un forum bilaterale.
  • ACCORDI ABE-XI

    ACCORDI ABE-XI
    Il ritorno di una leadership duratura come quella di Abe interruppe l'isolamento diplomatico di Tokyo dovuto all'intensificarsi degli scambi a due fra USA e RPC, e promosse la ripresa dei dialoghi con RPC
    Raggiunsero una accordo per promuovere uno sviluppo salubre delle relazioni bilaterali, focalizzandosi sulle opportunità insite nella loro cooperazione. Promuovere il ruolo di potenze globali, fautrici del multilateralismo e del libero scambio, fianco a fianco nell'affrontare le sfide globali.
  • INCENTIVI RIMPATRIO AZIENDE

    INCENTIVI RIMPATRIO AZIENDE
    In seguito all'interruzione delle catene di fornitura a causa del lockdown di molte zone produttive in Cina continentale, Abe decise di concedere incentivi alle aziende che avessero deciso di spostare i loro impianti produttivi fuori dalla Cina. Tali incentivi costituiscono un possibile passo indietro nelle relazioni bilaterali sino-giapponesi rispetto al 2018.
  • ACCORDO INDIA-GIAPPONE

    ACCORDO INDIA-GIAPPONE
    L'India occupa una posizione rilevante nella strategia diplomatica giapponese atta a contenere o controbilanciare l'ascesa della Cina. L'accordo siglato per la fornitura reciproca di materiale e servizi militari nell'ambito di esercitazioni congiunte e missioni di peacekeeping a guida ONU è indice della volontà di rafforzare la cooperazione anche in abito militare
    Giunge al termine di un processo di riforma della postura difensiva del Giappone e delle sue politiche di cooperazione internazionale
  • SUGA YOSHIHIDE (LDP)

    SUGA YOSHIHIDE (LDP)
    In politica estera, Suga lavorò in continuità con Abe su 2 punti: rinsaldare l'alleanza con gli USA, mantenendo rapporti cordiali ed economicamente proficui con i vicini asiatici, e offrire un contro bilanciamento strategico, politico ed economico all'ascesa della RPC, solo fino a quando ciò non metterà a rischio la sicurezza nazionale del paese-arcipelago.
  • KISHIDA FUMIO (LDP)

    KISHIDA FUMIO (LDP)