-
Invenzione della pila voltaica
Realizzata con dischi di rame e zinco, inframmezzati da dei panni imbevuti di acido solforico diluito in acqua, ecco la prima pila della storia! -
Prima pila a secco
Il fisico Giuseppe Zamboni inventa la prima pila a secco, inserendo in un tubo di vetro, con una colonna di alluminio al centro, dischetti nell'ordine rame/carta commerciale con collante/lega stagno-zinco. -
La pila Daniell
Il chimico inglese John Frederic Daniell mette a punto l'omonima pila, formata da un anodo e un catodo nettamente separati (al contrario della pila voltaica, in cui erano comunque impilati), utilizzando rame e zinco immersi in una soluzione salina degli stessi elementi, e chiudendo il circuito con un ponte salino. -
Pila di Grove
Grove(UK), utilizzando zinco e platino, crea una pila compatta che verrà utilizzata nei telegrafi, per poi essere abbandonata negli anni '60 dell'800 per la tossicità derivante dal suo funzionamento (liberava infatti biossido di azoto). -
Pila di Bunsen
Bunsen rivede la pila di Grove e ne modifica il catodo: da usare il platino all'utilizzare il carbone, abbattendo quindi i costi di produzione. -
Il telegrafo
Il primo strumento commerciale ad utilizzare batterie (pile di Grove). -
Il primo accumulatore
La prima batteria ricaricabile (questa è infatti la definizione di accumulatore) viene inventata dal fisico francese Gaston Planté. Una versione moderna di questo tipo di accumulatore è utilizzata come batteria di servizio nelle automobili (in parole povere, è quella che permette l'accensione). Essa è formato da 6 celle in serie composte da un anodo in piombo e un catodo di biossido di piombo immerso in una soluzione acquosa di acido solforico. -
La pila Leclanché
Ecco la progenitrice delle pile a secco moderne, formata da un anodo di zinco ed un catodo di grafite. Erroneamente, è definita la prima pila a secco: non è così, visto che anodo e catodo erano in realtà immerse in una pasta di biossido di manganese, cloruro di ammonio e bicloruro di zinco in soluzione, seppur minima, acquosa. -
La pila Gassner
Modificando lievemente la pila Leclanché, Carl Gassner ottenne la prima plia a secco del mondo: utilizzando infatti il gesso come legante, al posto della soluzione acquosa elettrolitica ottenne una pila molto meno soggetta a scaricarsi. -
La pila Weston
Questa pila in umido, apparentemente un passo indietro rispetto alla pila a secco, è in realtà ancora oggi utilizzata per la calibrazione degli strumenti di misurazione (come i voltmetri) -
Le moderne pile
La cosiddetta pila alcalina, evoluzione delle pile a secco, viene inventata dall'ingegnere Lewis Urry. Essa permette che la tensione rimanga costante per tutta la vita della batteria -
Le pile "a bottone"
Le pile all'argento, utilizzate tutt'oggi in apparecchi come gli orologi, sono batterie zinco-argento, di tipo alcalino, le cui forme sono molto ridotte. -
Pile al litio
No, non sono quelle batterie ricaricabili presenti nei nostri telefoni, ma usano litio e manganese (e non gli IONI di litio come nelle pile ricaricabili). -
Accumulatori agli ioni di litio
Sono tra le batterie più leggere ed efficienti, oggi utilizzate in smartphone e, in generale, un qualsiasi dispositivo elettronico ricaricabile. Ma non solo: vengono usate anche nella maggior parte delle auto elettriche. Il problema di questi accumulatori è che, all'invecchiamento, tendono a perdere una percentuale di carica sempre maggiore. -
Accumulatori NiMH
Gli accumulatori nichel-metallo idruro sono utilizzate, oltre che per fare le normali pile, per le batterie di alcuni veicoli ibridi (Toyota Prius). -
Oggi e i problemi per il futuro
La fabbricazione delle batterie agli ioni di litio è sempre più efficiente dal punto di vista consumi. Il problema è, più che altro, di estrazione dei vari elementi, specialmente il cobalto (per la "scarsità"). Inoltre, il litio fa parte delle cosiddette "terre rare", che sono concentrate in pochi Paesi (tra cui la Cina) e con un'estrazione che può risultare molto invasiva per l'ambiente.