Le origini del conflitto Israele-Palestina

  • La Palestina diviene un territorio sotto mandato britannico

    Con la dichiarazione di Balfour a sostegno di una “patria nazionale per il popolo ebraico" le tensioni con le comunità arabe locali aumentano considerevolmente.
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    La Guerra della "nakba"

    La nascita di Israele scatena una guerra, durante la quale circa 700mila palestinesi vengono messi in fuga e mai più autorizzati a tornare. I palestinesi chiamarono l'esodo nakba, "catastrofe".
  • La Palestina si divide in due stati

    La Palestina viene divisa in due Stati: uno ebraico (Israele) e uno arabo (che non decollò). Seguirono conflitti e scontri armati fra le due zone.
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    Crisi di Suez

    Il 29 ottobre l’esercito israeliano invade la Striscia di Gaza e la Penisola del Sinai; due giorni più tardi intervengono anche Francia e Regno Unito. Il 5 novembre l’Unione Sovietica, momentaneamente alleata dell'Egitto, minaccia esplicitamente di intervenire se gli invasori non si fossero ritirati. Entro dicembre Francia e Regno Unito sono fuori dal conflitto, per l'uscita di Israele ci vorrà marzo.
  • OLP: Organizzazione per la Liberazione della Palestina

    Nel 1964, dei gruppi palestinesi fondano l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) con a capo Yasser Arafat per stabilire, attraverso la lotta armata, uno stato arabo al posto di Israele.
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    La Guerra dei Sei Giorni

    La guerra scoppia a causa dei tanti conflitti che interessano Israele, Egitto, Giordania e Siria. Contro ogni aspettativa vince Israele e occupa i territori palestinesi di Gerusalemme Est, Cisgiordania e Gaza, e la penisola del Sinai.
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    Guerra dello Yom Kippur

    La guerra inizia con un attacco a sorpresa il 6 ottobre, nel giorno del perdono (Yom Kippur), il giorno più sacro del calendario ebraico. L'attacco fu sferrato, congiuntamente, dagli eserciti arabi di Egitto nel Sinai e di Siria sulle alture del Golan. Dopo un lungo negoziato , il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approvò una risoluzione con la quale imponeva la fine dei combattimenti.
  • Gli accordi di Camp David

    Negli accordi , vengono definite due fondamentali questioni: la prima era la pace in Medio Oriente; la seconda invece la pace tra Israele ed Egitto. Si stabilisce che gli abitanti della riva occidentale del fiume Giordano e della striscia di Gaza avrebbero dovuto godere dell’autonomia e ottenere un proprio governo. Alla Palestina non è però riconosciuta l’indipendenza nazionale e negli anni a seguire le tensioni e la conflittualità tra Palestinesi ed Israeliani non diminuiscono.
  • Gli Accordi di Oslo

    Istituiscono l'Autorità nazionale Palestinese e l'autogoverno in alcune zone della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.
  • Hamas vince le elezioni

    Il partito radicale islamista Hamas, dopo un lungo scontro con l'Olp vince le elezioni nella Striscia di Gaza.
  • Israele e Hamas sono colpevoli di crimini contro l'umanità

    Già nelle prime ore degli attacchi del 7 ottobre risultano sommariamente uccisi 1.400 civili, compresi i bambini, rapiti circa 200 ostaggi e feriti intorno ai 2.400 non combattenti. Oggi bambini, donne e anziani sono resi ostaggi e vengono massacrati come oggetti. La situazione non vede vie di uscita e i prospetti per l'evoluzione del conflitto sono tutto tranne che positivi.
  • Hamas annuncia l'operazione "Alluvione Al-Aqsa"

    Hamas annuncia l'operazione e lancia oltre 5000 razzi verso Israele dalla Striscia di Gaza.
  • Israele risponde con l'operazione offensiva "Spade di Ferro"

    Israele bombarda 426 obbiettivi nella Striscia di Gaza e Hamas risponde bombardando l'ospedale di Ascalona. Nella serata il gabinetto di governo israeliano dichiara formalmente guerra contro Hamas, per la prima volta dopo la guerra dello Yom Kippur.
  • I Crimini di Guerra

    La Corte penale internazionale rilascia una dichiarazione in cui conferma i presunti crimini di guerra commessi dal giugno 2014 nello Stato di Palestina fino al conflitto attuale.
  • Crisi umanitaria nella Striscia di Gaza

    Come risultato dell'assedio di Israele, Gaza deve affrontare carenza di carburante, cibo, farmaci, acqua e forniture mediche.