Le guerre macedoniche

  • 243 BCE

    Arato di Sicione allonta i Macedoni da Corinto

    Sotto Antigono III, Arato li richiamerà in aiuto contro gli Spartani, e colse l'occasione di rimettere piede nel Peloponneso, per restaurare i domini della Macedonia
    [Il re Cleomene di Sparta era mal visto dagli avversari, che lo stavano accusando di tirannide, poiché aveva assunto il potere da solo, allargato la cittadinanza dopo una ridistribuzione delle terre, e ucciso gli efori con una buona quantità di politici a lui contrari]
  • 241 BCE

    Fine della prima guerra punica

    Battaglia navale delle Isole Egadi, vinta da Roma guidata dal console Gaio Lutazio Catulo
  • 221 BCE

    Sale al trono Filippo V di Macedonia

    Figlio di Demetrio II Etolico (239 - 229), succede al tutore Antigono III
    Eredita un regno ritornato allo splendore di un tempo; tentano di approfittarsi della sua giovane età prima gli Etoli: opponendosi all'alleanza dei Macedoni con gli Achei, volevano tentare di riottenere il controllo del Peloponneso
  • 220 BCE

    Guerra sociale (macedone)

    Filippo V si scontra con gli Etoli (Filippo con abilità militare, riesce addirittura a devastare nel 218 il santuario di Termo, e a saccheggiare la Laconia); prende città come Tebe Ftie (Filippopoli) che saranno rilevanti per gli Etoli nel secondo conflitto macedone contro i Romani
    I portatori di interessi filomacedoni (Apelle), che desideravano ridurre in condizioni di sudditanza tutti gli Achei, orchestrarono una congiura ai danni di Arato (Filippo ebbe la meglio, riaffermando il suo potere)
  • Period: 218 BCE to 202 BCE

    Seconda guerra punica / 218 - 202

    Tripartizione generazionale dei partecipanti alle guerre:
    - Generazione di Scipione Africano / 236-183
    - Generazione di Emilio Paolo / 228 - 160
    - Generazione di Scipione Emiliano / 185 - 129
  • 217 BCE

    Battaglia del Trasimeno

    Con la notizia della prima vittoria di Annibale, Filippo voleva approfittarsi della situazione; Demetrio di Faro lo appoggia pienamente
  • 217 BCE

    Pace di Naupatto

    Filippo V invia rapidamente come messo Cleonico di Naupatto per trattare la pace con gli Etoli (conservando i territori presi in guerra)
    Agelao di Naupatto, durante l'accordo, lo ammonisce di deporre le ostilità contro i Greci e preoccuparsi dei Romani
    [lettera ai Larisei, per estendere la cittadinanza alle popolazioni sul territorio per le perdite causate dalla guerra - come Roma: le misure verranno boicottate, e rimproverate nel 215]
    Problema: a quando risale l'ostilità fra Romani e Macedoni?
  • 217 BCE

    Guerra sociale (macedone), II

    Filippo combatte contro il principe illirico Scerdilaida, che deluso nelle aspettative finanziarie durante il conflitto sociale, si era dato alla pirateria
    Confida i pensieri sulla vittoria di Annibale a Demetrio di Faro, suo consigliere: esule d'Illiria, si rifugiò presso Filippo dopo aver perso tutto; consegnò ai Romani la regione, guidandoli contro la regina Teuta, assicurandosi terre e potere, rivoltandosi poi per farli propri
    (Roma riluttante alla guerra Illirica: poco interesse per l'Est)
  • 216 BCE

    Battaglia di Canne

  • Period: 215 BCE to 205 BCE

    Prima guerra macedonica / 215 - 205

    [Filippo si occupa di Scerdilaida; solo dopo prepara la flotta]
    - Avanza fino ad Apollonia; navi romane a Reggio, ripiega impaurito [fine di Polibio]
    - 215: stringe un accordo con Annibale; Roma cattura gli ambasciatori
    - Contrasti con gli Achei: Massene passa dalla parte degli Etoli
    - 208/207: Galba nel Peloponneso / popolazione delle città conquistate ridotta in schiavitù
    - 206: gli Etoli pagano il disinteresse romano per il conflitto: sottoscrivono una pace con Filippo
    - 205: pace di Fenice
  • Period: 213 BCE to 211 BCE

    Campagna macedone in Illiria

    [214: scontri fallimentari in Illiria con M. Valerio Levino]
    Successi via terra su Scerdilaida e sulla città di Dimale e Lisso
    Levino si allea con gli Etoli a partire dal 211, poi con Pergamo, Sparta e Messene
    - 211 Filippo colpisce Apollonia con un attacco preventivo
    Successivi scontri con Attalo I di Pergamo
  • 210 BCE

    Discorso di fronte all'assemblea spartana

    Clenea vs Licisco
    1. propone alleanza con gli Etoli e i Romani: il dominio dei macedoni aveva segnato l'inizio della schiavitù per i Greci, fin dai tempi di Filippo II (cattura di Olinto, 348)
    2. stesse posizioni - si usa sempre la contrapposizione tra Greci e barbari - ma con spirito antiromano: Etoli, Macedoni e Greci sono tre popoli con origine in comune, e devono opporsi allo straniero e al reale rischio della schiavitù
    [gli spartani si allearono con Roma]
  • 204 BCE

    Accordo con Creta

    Filippo prende accordi con Creta contro Rodi
    Con una flotta corsara affidata a Dicearco e l'infiltrazione del mercenario Eraclide di Taranto tra la gente di Rodi, il re macedone riesce a danneggiare la flotta della repubblica
  • 203 BCE

    Ambascerie a Roma [Fonti: Livio, Appiano, Giustino, Pausania]

    Greci e Illirici lamentano razzie delle guarnigioni di Filippo (che viola il trattato); Roma invia legati in Macedonia (Livio: guerra giusta, in difesa degli alleati - prima Etoli, ora Illirici)
    201 - Pergameni e Rodii dopo la guerra contro Filippo; Roma manda legati in Egitto e chiede la neutralità: rivela un complotto di Filippo con Antioco III, re seleucide
    200 - Ateniesi denunciano soprusi degli alleati Acarniani di Filippo; Roma inviava legati in Grecia: movimenti dell'esercito macedone
  • 202 BCE

    Conflitto in Tracia

    Filippo con la flotta attacca la Tracia, riuscendo a conquistare diverse città (Lismachia, Calcedone, Perinto e Cio) per ottenere il controllo del commercio con il Ponto
    [A Roma giungono ambasciatori Macedoni che respingono le accuse degli Illirici, accusano Roma di non aver rispettato i patti, e chiedono la restituzione dei prigionieri Macedoni fatti a Zama; il Senato risponde alla provocazione: se Filippo cerca la guerra, la avrà presto]
  • 201 BCE

    Conflitto con Rodi

    Battaglia navale di Lade (contro Rodi)
    Battaglia navale di Chio (contro Rodi e Pergamo)
    Invasione di Pergamo
    [le parti rivendicano entrambe la vittoria a Chio: Filippo avrebbe catturato l'ammiraglia nemica, subendo però ingenti perdite]
    [nel tentativo di invasione, Filippo rimase a lungo bloccato a terra con scarsità di rifornimenti: sopravvisse con l'aiuto di Zeusi, viceré seleucide, e le relazioni non sempre amichevoli coi territori vicini]
    Attalo recupera navi sequestrate: acclamato ad Atene
  • 201 BCE

    La guerra macedonica secondo Atene

    Cefisodoro di Xypete [Pausania] guidò la politica ateniese in quegli anni: procurò contro Filippo le alleanze di Pergamo, Egitto, Rodi, Creta e degli Etoli; tardando gli alleati ad arrivare, essendo pochi quelli sul campo, inviò una delegazione a Roma chiedendo aiuto: il senato inviò un contingente in extremis e Filippo/Perseo fu vinto
    [imbarazzo da parte dei Greci nel menzionare l'aiuto dei Romani, come fossero l'ultima risorsa a cui affidarsi / inerzia greca]
  • 200 BCE

    Comizi centuriati

    Provincia di Macedonia assegnata a Galba
    Si discute della guerra contro Filippo: i comizi votano e sono contrari al senato
    Galba prende la parola e ricorda (ragionamento aristotelico) che lasciar prendere Atene a Filippo sarebbe stato come quando si permise ad Annibale di prendere Sagunto (comparazione storica)
    Viene chiesto un secondo voto: Roma va in guerra
    [più probabilmente i comizi vennero interrotti per far esercitare l'auctoritas a Galba e direzionare la decisione del popolo (Carcopino)]
  • 200 BCE

    Imperialismo Romano: pro e contro

    Polibio: il filo che lega i conflitti tra le popolazioni del tempo è la brama di conquista (nei Romani) e il risentimento per la perdita di territori o di ingiuste condizioni di pace (reputati a volte pretesti)
    Mommsen / Holleaux: imperialismo difensivo (guerra giusta)
    Linderski / Harris: militarismo e propensione alla guerra del sistema repubblicano (gloria in battaglia)
    Eckstein: (teoria del realismo nelle relazioni internazionali) Roma in guerra con Filippo per evitare l'alleanza con Antioco
  • 200 BCE

    Atteggiamento dei Romani riguardo Fenice

    Roma si focalizzò sulla guerra contro Cartagine; manifestò la volontà di sconfiggere i Macedoni solo dopo aver ottenuto la vittoria in Africa: per l'alleanza di Filippo con Annibale e per prevenire l'espansione della Macedonia ai danni di Roma e alleati (guerra preventiva, giustificata dalle richieste di aiuto che arrivavano al senato)
    Notizie riportate da Livio su ammonimenti del senato ad Antioco d'Egitto prima del 201 sono considerate inammissibili / vanno contro la teoria della guerra giusta
  • Period: 200 BCE to 196 BCE

    Seconda guerra macedonica / 200 - 196

    200 - Macedoni prendono Abido: la città intera si suicida / Blitz di Calcide / Filippo tenta attacco contro Atene / distruzione di Antipatrea
    199 -
    198 -
    197 -
    196 -
  • 199 BCE

    Ambiguità del rapporto acheo-macedone

    Gli Achei ritardano la possibilità di Filippo di sfruttare il suo potere tramite la burocrazia nelle assemblee; intanto i Romani progettano un attacco insieme agli Illiri e i Dardani ai danni della Macedonia: insieme con Filippo, inviano messaggeri agli Etoli per persuaderli ad unirsi al conflitto / a non violare la pace
    La campagna antiromana degli ambasciatori di Filippo fu incentrata sull'opposizione tra barbarie e grecità: forte rischio di schiavitù
    Tuttavia gli Ateniesi difendevano i Romani
  • 199 BCE

    Il primo anno di conflitto [II guerra]

    Gli Etoli esitano ad allearsi con Roma; poi si uniscono a loro.
    I Dardanidi furono sconfitti, e Galba nonostante i successi non riuscì ad ottenere uno scontro decisivo con Filippo (le fonti sono partigiane in Livio, discorsi dettati dalla convenienza di chi li pronuncia) - l'arma più efficace fu la lama spagnola in dotazione alle legioni
    Filippo prova rispetto per lo stile di guerra romano (anche negli accampamenti)
    Nonostante tutto vi furono contrasti tra Etoli e gli altri alleati dei Romani
  • 198 BCE

    Tito Quinzio Flaminio Console

    Dopo un anno difficile sotto Villio, il nuovo console ruppe lo stallo: grazie a Carope dell'Epiro prese i macedoni alle spalle e li mise in fuga in Tessaglia; mentre il fratello Lucio muoveva la flotta verso Eretria, seguì il nemico in Tessaglia (solo Atrax ed Elatea riuscirono a resistere)
    All'assemblea degli Achei (a cui venne offerta Corinto) ascoltò le ambascerie delle due parti: le sconfitte di Filippo non giovarono (per Appiano venne allontanata dall'assemblea la maggioranza dissidente)
  • 198 BCE

    Tito Quinzio Flaminio mantiene l'Imperium

    Dopo gli Achei, si prova a convincere gli Acarniani: la popolazione rimase fedele a Filippo per il timore nei confronti degli Etoli
    Achei e forze antimacedoni assediano Corinto; Argo rimane fedele a Filippo e scongiura l'occupazione degli Achei
    Flaminio insidia ad Elatea il quartier generale romano
    Filippo tenta di riaprire le trattative: Flaminio accetta per non dover tornare in patria all'inizio dell'anno
    La tregua e le proposte non vanno a buon fine
    Primi contatti diplomatici con Antioco III
  • 197 BCE

    Fallimento delle trattative: continua la guerra

    Il controllo di Calcide, Demetriade e Corinto viene negato a Filippo in trattativa: dopo l'inverno si riprende a combattere
    Filippo fa fronte alle difficoltà demografiche: ritira presidi non indispensabili per recuperare uomini e ricostruire l'esercito (arruola veterani, e recluta sedicenni) - sistema macedone dell'esercito basato sul censo e sull'età
    Flaminio in primavera convince i Beoti ad abbandonare l'alleanza con Filippo (con l'oratoria e un'occupazione di Tebe)
    Roma sembra inarrestabile
  • 197 BCE

    Tessaglia: ultimo scenario della II guerra macedonica

    Lo scontro fu ingaggiato a Cinoscefale, nonostante Filippo avesse remore a causa del territorio poco favorevole allo schieramento macedone
    I Romani hanno la meglio a sinistra: riescono a intrappolare la falange nemica che sulla destra stava mettendo in fuga il nemico
    Gli Etoli saccheggiano l'accampamento macedone prima dell'arrivo dei Romani
    Filippo accetta le condizioni proposte l'anno prima dal senato: gli Etoli dissentono, lo vogliono deporre
    Antioco III intanto fa conquiste in Asia Minore
  • 196 BCE

    Fine della II guerra macedonica

    Flaminio tiene l'Imperium; consente ai Beoti che avevano combattuto con Filippo di tornare in patria
    Tebe: vengono eletti magistrati antiromani; non si sa del coinvolgimento di Flaminio nei fatti, ma i romani non fecero nulla per impedire l'assassinio di Brachilla, nuovo beotarca
    Aumentano attentati nei confronti dei romani in Tessaglia: Flaminio assedia due città della zona colpita (Acrefie, Coronea) dopo il rifiuto di pagamento di una multa; la diminuzione della pena ottenuta grazie agli Achei
  • 196 BCE

    Trattative del 197/196

    Mentre gli alleati sconfiggono le rimanenti forze macedoni dislocate in grecia, Flaminio tenta di strappare condizioni favorevoli a Roma nelle trattative di pace, e mette al loro posto gli Etoli che pretendevano il verificarsi di condizioni di trattati precedenti che per i Romani essi avevano violato (malcontento che genererà lo scontro nell'immediato futuro)
    Il senato nomina una commissione di 10 membri (con Galba e Villio) per collaborare con l'imperator alla decisione degli accordi di pace
  • 196 BCE

    Screzi con gli Etoli

    All'arrivo dei Dieci, gli Etoli contestano che alcune città (con alto valore strategico) rimanevano sotto presidio romano (Calcide, Oreo, Eretria. Demetriade e Corinto): accusano i Romani di volerne ottenere il controllo
    I Dieci temono i movimenti di Antioco; Flaminio riesce a convincere la commissione della cessione di Corinto agli Achei, anche per vanificare le parole degli Etoli; si liberano anche Oreo ed Eretria
    Gli Etoli accusano Roma di favorire gli Achei e non gli alleati di vecchia data
  • 195 BCE

    Contrasti con Antioco 196/195

    Dal 197-196 i rapporti con i Seleucidi si stavano deteriorando:
    - La proclamazione della libertà greca poneva freno alle ambizioni del re
    - I Romani a Lisimachia (presa in rovina da Antioco) tentano di delegittimare l'attacco del re alle poleis asiatiche, rispettare le città autonome e rinunciare a territori "ripresi" a Filippo
    - Il re per ragioni dinastiche e territoriali rigettava in blocco le obiezioni dei legati (inconciliabili)
    Trattative del 196 interrotte per la presunta morte di Tolomeo
  • 195 BCE

    Conflitto contro Nabide, tiranno di Sparta

    Richieste di annessione degli Etoli in senato vengono respinte
    Flaminio riesce a mantenere l'imperium
    Nel concilio per decidere di liberare Argo, gli Etoli rinfacciano le loro posizioni a tutti i membri della coalizione
    Nel conflitto Flaminio opta per una soluzione negoziata: Nabide ritorna a Sparta, rinunciando alla Laconia costiera e alla flotta, abbandonando Argo
    Gli Achei speravano di liberare anche Sparta, e sono delusi; gli Argivi consacrano i primi giochi ad un magistrato romano
  • 194 BCE

    Roma lascia la Grecia

    Flaminio si cura del rientro in patria delle legioni
    Tenta di riportare al potere i nuclei politici depotenziati dal sistema macedone durante la sua dominazione (soprattutto in Tessaglia)
    Abbandona i presidi militari nelle ultime città rimaste (Corinto, Demetriade, Calcide), ribadisce la libertà dei Greci e intima la restituzione dei cittadini Romani in schiavitù in Grecia dai tempi della guerra annibalica
  • 193 BCE

    Ambascerie seleucidi

    Flaminio e i Dieci, in Italia, intimano al seleucide di rinunciare alle proprie pretese sull'Europa, o i Romani avrebbero abbracciato la causa delle poleis asiatiche
    Intanto Annibale, fuggito da Cartagine, aveva cercato rifugio presso Antioco: i suoi piani erano gli stessi della guerra punica: attingere al risentimento italico per colpire Roma sulla penisola; il suo piano non si realizzò perché l'ambiente di corte era invidioso della sua fama, poco propenso all'ascolto delle sue strategie
  • 193 BCE

    Movimenti di Antioco

    Antioco non riesce ancora a conquistare Smirne e Lampsaco
    Salpa verso Demetriade con un piccolo esercito appena ricevuta la notizia della presa della città da parte degli Etoli
    Gli Etoli con un decreto per far valere le loro pretese decisero di appoggiarsi ad Antioco (SENZA alcuna alleanza con Filippo)
    Achei ed Ateniesi rimangono fedeli a Roma
    La flotta romana così costruita serve ufficialmente per Nabide, ma realmente per contenere Antioco e gli Etoli
    Per gli Etoli scoppiava allora la guerra
  • 193 BCE

    Macchinazioni degli Etoli

    Gli Etoli usano la situazione politica in Grecia per espandere il fronte antiromano, mantenendo posizioni antimacedoni
    Aizzano Nabide contro la costa della Laconia;
    Sfruttano il caos a Demetriade per ambigue notizie sulle posizioni dei Romani riguardo Filippo: a poco serve l'intervento di Flaminio all'assemlea
    Presero la città con un trucco simile a quello di Flaminio a Tebe, rientrando il magnetarca antiromano Euriloco
    Calcide non cade nel tranello
    Nabide assassinato ma Sparta non va agli Etoli
  • 192 BCE

    Guerra contro Antioco e gli Etoli

    Il re prima dell'inverno, provò a prendere Calcide, senza successo
    Gli Atamani di Aminandro si unirono ad Antioco
    Gli Achei dichiarano guerra: mandano un contingente a Calcide
    Le truppe romane prima di arrivare a Calcide vengono sorprese e trucidate (senza dichiarazione di guerra); Calcide fa entrare Antioco, l'Eubea cade
    Gli Epiroti sono neutrali / i Beoti accettano l'amicizia del re, non la guerra
    Annibale propone di allearsi con Filippo V per scongiurare la perdita delle conquiste in Beozia
  • 191 BCE

    Filippo V si allea con Roma 192/191

    Il senato tratta con gli alleati
    Manlio Acilio Glabrione console prende il comando delle legioni
    Antioco muove in Tessaglia (causando la caduta delle città con effetto domino, a partire da Fere); fa seppellire a Filippo di Megalopoli, pretendente al trono di Macedonia, le vittime di Cinoscefale
    Antioco ottiene il favore dei Calcidesi sposando una giovane, rinominata Eubea
    Filippo V si allea con Roma, oltraggiato
    Acarniani fedeli a Filippo
    La riconquista della Tessaglia avviene in poco tempo
  • 191 BCE

    Antioco si ritira dall'Europa

    Lasciate l'Atamania e la Tessaglia, in attesa di rinforzi, Antioco occupò le Termopili
    Affidato il comando di truppe scelte a Flacco e Catone; riescono ad aggirare e vincere i seleucidi
    Il re si rifugiò ad Elatea; passando per Calcide, raggiunge Efeso con i superstiti
    Focide e Beozia si arrendono al console
    Acilio assedia gli Etoli ad Eraclea
    Etoli aprono i negoziati; le condizioni sono inaccettabili
    Acilio attacca Naupatto
    Filippo V prende Demetriade; interrotto assedio a Naupatto (precauzione)
  • 190 BCE

    I Romani si preparano alla campagna asiatica

    Antioco consigliato da Annibale difende l'Ellesponto e aspetta la risposta armata di Roma
    Polissenida (flotta seleucide) tenta di impedire congiungimento delle flotte rodia, romana e pergamena senza successo
    I Romani lasciano presidio navale a Focea e svernano a Cane;
    Focea contesa con Seleuco: situazione politica instabile che portò al suo saccheggio ripetuto da parte dei Romani
    Lucio Cornelio Scipione col fratello Africano ottiene l'imperium in Grecia; si concede un'ulteriore tregua agli Etoli
  • 190 BCE

    Traversata in Asia

    I Rodii e Polissenida combattono per mare: ha la meglio la flotta antiseleucide; emergono contrasti diplomatici tra Eumene di Pergamo e Rodi
    Antioco attacca Pergamo sperando di trattare; Emilio Reggillo console respinge proposte
    Antioco lascia Lisimachia e ottiene alleanza con la Cappadocia
    Legioni giungono in Asia; ambasciatori del re attendono l'Africano per trattare: rifiutano condizioni durissime
    Il console rende onore ad Atena presso Ilio
    Antioco attende la battaglia a Magnesia del Sipilo
  • 189 BCE

    Diplomazia in Asia: Pergamo e Rodi

    Trattativa per la pace di Apamea
    - Eumene: i Rodii guardano al proprio utile, userebbero la liberazione delle poleis asiatiche per aizzare le città di Pergamo contro di lui; dice di essere il più grande amico di Roma come suo padre e chiede cessione dei territori liberati da Antioco
    - Smirne rivendica la tenacia nell'alleanza coi Romani
    - Rodi: liberazione delle città necessaria; compromesso, il re può ottenere le regioni interne
    A Pergamo territori a nord del Tauro, a Rodi Licia e Caria del sud
  • 189 BCE

    Vanificate alcune riconquiste di Filippo V

    Aminandro rientra in Atamania, ribellatasi a Filippo
    Etoli strappano al macedone Anfilochia, Aperanzia, Dolopia
    M. Fulvio Nobiliore console interviene con l'assedio di Ambracia
    Perseo e gli Epiroti impegnano le forze etoliche su più fronti, impedendone le reazioni
    Condizioni di pace (mille talenti, consegna delle armi, impegno di comuni amici e nemici) sono accettate anche se durissime
    Per la città di Ambracia intercedettero il figlio di Valerio Levino e Aminandro
    Cefalonia viene tenuta da Roma
  • 189 BCE

    Sconfitta dei seleucidi 190/189

    Battaglia di Magnesia: una disfatta per i seleucidi, costretti a fuggire dalle proprie strategie di guerra (animali pesanti, carri falcati) pur mettendo in difficoltà il fianco destro nemico
    Il re muove verso Apamea; le città vicine si arrendono a Scipione
    Ambasciatori accettano le condizioni rifiutate in precedenza: lasciare l'Asia al di qua del Tauro; multa di 15 mila talenti; saldare debiti con Pergamo; consegnare i capi politici delle città fuggiti presso il re (Annibale viene fatto fuggire)
  • 188 BCE

    Ratifica della pace di Apamea

    Antioco dovette consegnare parte dei suoi elefanti ad Eumene, smilitarizzare o abbandonare le navi della propria flotta e pagare un tributo di risarcimento aggiuntivo, insieme con la consegna di ostaggi
    Il re di Cappadocia ricevette solo una multa (perchè Eumene aveva preso in moglie sua figlia)
    Il ritorno delle legioni attraverso la Tracia fu difficile, e si perse parte del bottino; l'incursione dei Traci pare non impedita da Filippo, che mostra così il suo risentimento
  • 188 BCE

    Vulsone: la dubbia condotta nella sottomissione dell'Asia Minore 189/188

    Gneo Manlio Vulsone console giunge nei territori asiatici e assoggetta le popolazioni dell'interno al volere di Roma (anche coloro che non erano parte del conflitto) punzecchiando i seleucidi, mantenendosi entro i confini del trattato
    L'abuso di potere sarà condannato al suo rientro, come le azioni di Nobiliore (denunciato da M. Emilio Lepido) nel saccheggio di Ambracia durante le trattative (e per l'assedio di Same), o il processo agli Scipioni
    A entrambi i consoli però fu permesso il trionfo
  • 185 BCE

    Tensioni fra senato e Filippo V

    Avendogli impedito di punire gli Oresti (etnia macedone ostile a Filippo) il senato accolse le rimostranze di Eumene, degli Atamani e dei Tessali: ai Macedoni era stata permessa l'occupazione di città non appartenenti agli Etoli che da trattato non potevano essere rivendicate in Grecia; si era approfittato della situazione politica di città della Tracia per appropriarsene militarmente; nonchè la deviazione di tratte commerciali a suo favore
    Il senato gli intima di abbandonare tali presidi
  • 184 BCE

    Organizzazione antiromana di Filippo V

    Ispettori del senato sono inviati per verificare che Filippo abbia eseguito le indicazioni; informato, fa assassinare gli oppositori alla linea macedone nelle città della Tracia (Eno, Maronea), negando poi il coinvolgimento
    I legati pretendono la consegna di due philoi indagati per gli omicidi: Filippo ne invia uno solo a Roma, che muore nel tragitto avvelenato
    Per recuperare fiducia in senato, Filippo invia il figlio Demetrio, che per anni era stato ostaggio a Roma, per ingraziarsi l'assemblea
  • 183 BCE

    Demetrio a Roma: la lacerazione della dinastia macedone

    Demetrio difende il padre di fronte al senato: una nuovo gruppo di ispettori verrà inviato in Macedonia, e Filippo stavolta rispetta i termini concordati
    L'amicizia con cui il senato favorisce Demetrio spiace a Filippo e Perseo; la componente macedone ostile alla politica del re si avvicinò al principe, e Demetrio sembrava potesse contare sull'appoggio di Roma; il fratello Perseo entra in aperto contrasto con lui
  • 182 BCE

    Demetrio e Perseo: lotta al potere

    Durante una festività, i due fratelli a più riprese hanno comportamenti ambigui l'uno nei confronti dell'altro; Filippo decide un processo a porte chiuse (non esistono prove dunque): si appellò alla concordia dei due figli e sospende il giudizio, incredulo alle accuse di Perseo ma sospettoso della vicinanza di Demetrio al senato
    Nel 181 Perseo, con l'aiuto di alcuni philoi metterà definitivamente in cattiva luce il fratello (con una lettera falsa di Flaminio e alcune testimonianze prezzolate)
  • 181 BCE

    Piani di Filippo

    Il re affida Demetrio a Didas, governatore della Peonia, per controllarne i movimenti e la fedeltà
    Didas ne denuncia il piano di fuggire a Roma: il principe viene avvelenato e soffocato
    Filippo deporta in massa popolazioni dalla Tracia in Macedonia, così come forza lo spostamento (non pacifico) dei Bastarni da nord (Perseo ne sposa una principessa) nei territori dei Dardani (meno fedeli)
    Gli Odrisi in Tracia contrastano i macedoni rifugiandosi sulle montagne e riprendendosi il proprio territorio
  • 179 BCE

    Morte di Filippo V

    Alla sua morte lascia in eredità i preparativi del conflitto al figlio Perseo
    Ci sono voci che sostengono la sua volontà di lasciare il regno ad Antigono, uno dei discendenti del suo predecessore, per timore delle macchinazioni di Perseo; questo tuttavia raggiunta la corte per assicurarsi l'incoronazione, mise a morte il pretendente (con un processo?) - Perseo stava svolgendo una missione militare per conto del padre
  • 178 BCE

    Il regno di Perseo

    I Bastarni intraprendono la discesa verso il territorio dei Dardani
    I Traci si scontrano con questa popolazione: si creano due gruppi, uno riprende la discesa, l'altro torna a nord
    Politica di riconciliazione: furono riaperte le frontiere agli esuli, ai condannati politici e ai debitori (amnistia)
    Si ripresero le cordialità verso il regno di Seleuco IV figlio di Antioco: Perseo sposa sua figlia; il coinvolgimento dei Rodii nel matrimonio incrinò leggermente i loro rapporti con Roma
  • 176 BCE

    Ambasceria dei Dardani in senato

    I Dardani denunciano l'aggressione dei Bastarni nei loro territori
    Gli ambasciatori di Perseo negano la responsabilità della Macedonia
    Malgrado tutto, i Bastarni furono respinti
  • 174 BCE

    Propaganda di Perseo

    Perseo, dopo aver represso una ribellione dei Dolopi, arriva con l'esercito fino a Delfi; la sua marcia non provoca danno e molti greci sono sorpresi da questa sua azione
    Presenta presso la lega Achea, la proposta di normalizzare i rapporti con la Macedonia, in cambio della restituzione dei fuggiaschi; gli Achei rimangono cauti e non considerano la risposta
    Le parole del re tuttavia insinuano il dubbio nella popolazione
    La Beozia ora è fedele alla Macedonia
    Per alcuni la guerra è già inevitabile
  • 173 BCE

    Problematiche interne: la situazione greca

    Le delegazioni romane non riescono più a conciliare le posizioni interne alle città della Grecia: la loro auctoritas non sortisce effetto, solo pochi casi (Marcello a Delfi provvede alla riconciliazione degli Etoli)
    Etoli e legati romani si vedono privati della comunicazione con il re
  • 172 BCE

    Attentato alla vita di Eumene II

    Di rientro in patria dopo la seduta del senato, Eumene sulla via per Delfi fu vittima di un attentato (curato in un avamposto attalide, dopo una lunga convalescenza tornò a Pergamo, anche se si credette che fosse morto)
    La testimonianza di una donna del posto e del cittadino Rammio di Brindisi, la tesi dell'avvelenamento su ordine di Perseo sembrava essere confermata
    Gneo Sicinio pretore assunse il compito di iniziare a reclutare truppe per raggiungere e difendere le posizioni sulla costa greca
  • 172 BCE

    Tensioni: il discorso di Eumene in senato

    Eumene: la preparazione del conflitto da parte dei macedoni non è altro che l'eredità di Filippo a Perseo
    Accusa la politica demografica e finanziaria della regione come esplicitamente volta alla guerra; i diffusi sentimenti antiromani alimentati da Perseo e gli eventi conseguenti a ciò (figure politiche filoromane cacciate dalla propria città) erano dovuti alle macchinazioni del re, che si comporta da nemico
    Rodi e ambasciatori macedoni tentano invano di mitigare le parole di Eumene
  • 171 BCE

    Campagna in Tessaglia

    Situazione politica tesa: Nicandro princeps degli Etoli deportato a Roma (prima amico dei romani, poi dei macedoni con Filippo, aveva vissuto alterne vicende sintomatiche del fallimento politico dell'ellenismo)
    Perseo stabilisce un nuovo accampamento; non cessa la via diplomatica, respinta dal console Licinio
    La Grecia esita alla sconfitta romana: il terrore delle armi non da alleati a Perseo (Roma fa dell'assedio di Aliarto un esempio)
    Roma recupera le conquiste Perseo e punisce la neutralità
  • 171 BCE

    Prime fasi della III guerra macedonica: Perseo respinge le accuse

    • la Macedonia non è l'unico nemico di Eumene
    • per un'avvelenamento non avrebbe avuto bisogno della complicità di Rammio, che non conosceva
    • I politici tebani antimacedoni morti in un naufragio
    • Non aveva offerto rifugio ad assassini dei filoromani (frecciata al presunto coinvolgimento di Flaminio nell'uccisione di Brachilla)
    • Ribellione dei Dolopi da sedare, era un conflitto necessario
    • A Delfi il re si era recato solo per sciogliere un voto Il console consentì la tregua per prendere tempo
  • 171 BCE

    Dichiarazione di guerra di Roma

    Sospetta arroganza attestata da Livio in Perseo nelle ultime trattative
    Ai Romani sulla costa, Perseo inviò ambasciatori per comprendere al meglio la situazione
    L'attività diplomatica di Roma assicurò la fedeltà di Etoli, Tessali, Acarnani; garantiva presidi sulla costa illirico/epirota, a Calcide, presso gli Oresti; l'appoggio di Eumene, Tolomeo, Antioco IV
    Marcio Filippo strappò consensi alle città della Beozia col timore delle armi romane: solo Aliarto, Tisbe, Coronea rimasero coi Macedoni
  • 171 BCE

    Perseo va in guerra

    Macedoni contano su Odrisi, le città di Beozia, Aperanzia; persi i Cappadocii, senza appoggi da Rodi
    Perseo penetra in Tessaglia: prende le città della Tripoli di Perrebia; avanza infliggendo pene solo a chi gli oppone resistenza
    I Romani giungono a Larisa; fronteggiano Macedoni che saccheggiano il grano nei campi
    Perseo attacca a Callicino: la cavalleria Trace ha la meglio, i Romani fuggono; Perseo non approfitta (troppa prudenza)
    Etoli incolpati della sconfitta; cavalieri Tessali onorati
  • Period: 171 BCE to 168 BCE

    Terza guerra macedonica / 171 - 168

    171 -
    170 -
    169 -
    168 -
  • 170 BCE

    Anno perduto nella trattazione liviana

    Anno di guerra favorevole ai Macedoni, che proseguono le conquiste: l'Epiro passa dalla parte di Perseo
    Aumentano gli screzi tra filoromani e filomacedoni all'interno delle città greche
    Abusi commessi dai generali Romani nei confronti delle poleis
  • 170 BCE

    Spietatezza di Consoli e magistrati: l'orrore del saccheggio

    Abdera e Calcide inviano al senato messaggeri per denunciare gli abusi della flotta capitananta da Lucio Ortenzio (saccheggio, coercizione all'ospitalità, vendita degli abitanti come schiavi)
    Lo stesso valse per Gaio Cassio che tentava contro ordine del senato di portare le proprie legioni dalla Gallia in Macedonia; respinto, saccheggiò il regno dei Galli Transalpini
    Il console Aulo Ostilio Mancino tentò di riportare ordine: le città degli Achei e Tebe erano politicamente instabili
  • 169 BCE

    Instabilità politica in grecia 170/169

    Nelle poleis i filomacedoni vennero intimoriti; non tutti fuggirono; i filoromani tentano, talvolta con la forza, di far prevalere la loro linea, senza riuscirci: l'atteggiamento che le città decisero di adottare generalmente era quello moderato, senza esporsi da una parte o dall'altra, ma preferendo il dominio romano a quello macedone (questa fu la politica perseguita dallo stesso Polibio)
  • 169 BCE

    Polibio Ipparco degli Achei 170/169

    Polibio vive la marcia dell'esercito attraverso la selva di Callipeuce, diretto in Macedonia (era là per un messaggio al console)
    Perseo, visti i nemici in Macedonia, arretra impanicato verso Pidna
    Le sue decisioni strategiche avvantaggiano i Romani: si assicureranno approvvigionamenti con la liberazione del passo di Tempe
    [l'amicizia col console decreta la sua fine politica: viene inviato in città a declinare la proposta di arruolamento di 5 mila uomini per Centone nella campagna in Epiro]
  • 169 BCE

    Campagne di Perseo 170/169

    Attaccati i Dardani in autunno, Perseo penetra in Illiria tentando le comunicazioni con re Genzio (alleanza mai ratificata, Perseo non invia denaro agli illiri che avevano problemi economici)
    Inverno: presa di Strato in Etolia non avviene, poiché i filoromani anticipano l'azione di Perseo e gli chiudono le porte
    Quinto Marcio Filippo avanza fino in Perrebia: Perseo occupa i passi dell'Olimpo, ma il console sceglie un impervio sentiero per superare i Macedoni, che sbadatamente non lo attaccano
  • 169 BCE

    Organizzazione della difesa macedone

    Perseo, mentre la flotta romana saccheggia le coste macedoni, organizza la difesa di Dion
    Il console prima dell'inverno prende Eraclio assicurando il rifornimento delle truppe; Eumene e Prusia di Bitinia arrivano con le loro flotte: le città della costa reggono il colpo, nonostante i saccheggi continuano a resistere
    Il protrarsi della guerra favoriva Perseo: tenta la via diplomatica anche con Eumene; Prusia si propone come mediatore; Rodi è indotta alla neutralità dal console (con secondi fini?)
  • 168 BCE

    Ultime fasi della III guerra macedonica

    Perseo si allea con Genzio (poi sospese il pagamento pattuito per esporlo); contattò Antioco IV; Eumene propose (sotto pagamento) di mediare con Roma: l'avarizia di Perseo impedì l'accordo, così come quello coi Bastarni
    Perseo invia una flotta nell'Egeo a proteggere carichi col rifornimento e assaltare incauti Romani/Pergameni
    Anche Rodi è per una soluzione negoziata
    [Polibio: dinastie di Macedonia e di Eumene /o Antioco?/ da sempre diffidenti tra loro; in segreto agivano l'una contro l'altra]
  • 168 BCE

    La guerra di Emilio Paolo

    [capo della flotta fu Gneo Ottavio]
    I legati raccontavano un stallo: i Romani dopo l'inverno necessitavano di rifornimenti; situazione in Illiria era critica; parte della flotta disertava; pochi rimasti, senza paga o vesti; alleanza con Eumene dubbia
    Anicio in Illiria sconfigge e cattura Genzio in 1 mese
    Con l'ordine imposto e la superiorità strategica del console si decise un accerchiamento via terra dei Macedoni: Scipione Nasca assalta il nemico liberando i passi necessari a raggiungere Pidna
  • 168 BCE

    Dall'eclissi di luna alla disfatta di Perseo

    Piana di Pidna: eclissi di luna terrorizza i soldati
    Si aprono le ostilità "casualmente": sconfitta la falange, la cavalleria macedone fugge; Perseo si ritira a Pidna, poi Pella, Anfipoli (ci si libera dei mercenari: terrore del saccheggio)
    Città si consegnarono al console; Pidna saccheggiata
    Perseo giunge a Samotracia; segue Emilio Paolo, arriva anche Ottavio; impedita fuga del re, si consegna alla flotta
    Emilio Paolo compie sacrifici
    Profezia di Demetrio Falereo sui discendenti di Alessandro
  • 167 BCE

    Durezza di Roma: trattamento degli alleati

    I Rodii costretti a condannare a morte tutti i fautori della politica filomacedone, per la loro posizione ambigua nella guerra
    Scongiurato dal voto un conflitto aperto, Rodi fu privata della Licia e della Caria, poi Cauno e Stratonicea
    Gli Etoli si servono di un ufficiale romano per mettere a morte tutta la classe politica filomacedone; l'ufficiale viene punto, ma le uccisioni sono permesse; la lega Achea la prende come un'autorizzazione ad uccidere
    Ondata di suicidi della parte filomacedone
  • 167 BCE

    Durezza di Roma: Pergamo

    Roma tenta di mettere i fratelli Attalo ed Eumene l'uno contro l'altro, invano; l'ordine ai Galati di interrompere la guerra contro Pergamo è debole (i Romani cercano di punire il re); a Pergamo sono tolte Eno e Maronea
    Nuovo decreto: nessun re può recarsi a Roma (Prusia di Bitinia unico accolto, si era profuso in adulazioni); il senato poi presterà ascolto ad ambascerie dei detrattori di Pergamo
    Alla sottomissione dei Galati (166) Roma risponde privando Pergamo della vittoria, rendendoli liberi
  • 167 BCE

    Fine del regno di Macedonia

    Macedonia divisa in 4 regioni autonome rispondenti a 4 città: Anfipoli, Tessalonica, Pella, Pelagonia, tutte in grado di autosostentarsi; il tributo a Roma sarebbe stato la metà di quello offerto al regno; la popolazione di ogni zona doveva rimanere al suo interno; limitazioni sulle importazioni; permessi contingenti militari per la difesa a nord
    Analoghe leggi saranno in Illiria
    Le celebrazioni alla greca presso Anfipoli culminò col falò delle armi macedoni: il funerale della libertà ellenica
  • 167 BCE

    Deportazione di massa della classe politica achea (partito di Licorta)

    1000 politici furono trattenuti a Roma per 16 anni, tra cui lo stesso Polibio
  • 167 BCE

    Durezza di Roma: le ritorsioni

    Subito dopo la cattura di Perseo, città che avevano opposto resistenza (Eginio, Eno), tradito la fiducia di Roma (Agasse) o arresesi tardi, sono saccheggiate in Grecia e Asia
    Popolazioni intere che hanno agito contro l'interesse di Roma (Molossi in Illiria, come Ebrei a Roma 1943) sono private della libertà e rese schiave (dopo il saccheggio al rientro delle legioni); così l'intera élite macedone, deportata in massa
    Gli Odrisi trattati in modo mite per renderli riconoscenti (si liberano ostaggi)
  • 166 BCE

    Viaggio di ritorno di Emilio Paolo 167/166

    Emilio Paolo compie sacrifici a Delfi, e inizia un tour dei luoghi più noti dell'antichità: il rispetto e la devozione nella sua figura volevano mitigare i ricordi degli atti spiacevoli successi durante la guerra anche a causa di Romani (170)
    Il suo viaggio si conclude a Olimpia, con un sacrificio degno di Giove
    I discorsi che tenne ad Anfipoli furono in latino, lingua dei vincitori; a tradurre fu Ottavio, il comandante della flotta
  • 166 BCE

    Antioco IV si rimette alla volontà del senato

    Antioco IV Epifane si stava approfittando degli screzi nella dinastia tolemaica per attaccare Cipro e l'Egitto
    Il senato invia i legati; consci della superiorità dopo Pidna, essi obbligano il re ad una risposta subitanea: egli farà ciò che il senato chiede
    Interrompe la campagna in Egitto e si ritira da Cipro: l'egemonia di Roma è cominciata; per Polibio è la Tùche ad aver salvato il regno d'Egitto, affrettando la sconfitta di Perseo
    Tò prostattòmenon poièin = eseguire gli ordini, imperium
  • 166 BCE

    Atteggiamento politico delle monarchie

    Il motivo di considerare il senato e il popolo romano quasi alla stregua di divinità è comune in questo periodo: i regni e le città sono consci dell'autorità che Roma esercita sul Mediterraneo
    Ariarate V di Cappadocia, come l'usurpatore Oloferne, con Antioco e Demetrio I di Siria, i Tolomei, Prusia di Bitinia appresero presto il nuovo fare politico, con doni di circostanza, ambascerie, richieste formali, dimostrazioni di amicizia, reprimendo ogni risentimento nei confronti della potenza egemone
  • 164 BCE

    Rodi conclude il trattato di alleanza con Roma

  • 163 BCE

    Ariarate V di Cappadocia amico di Roma

  • 163 BCE

    Muore Antioco IV di Siria

    Alla morte del re, l'erede è affidato al tutore Lisia; Demetrio, figlio di Seleuco, ostaggio a Roma, tenta di convincere il senato a rientrare in patria per prendere il trono
    Il senato applica le clausole del trattato di Apamea: Gneo Ottavio viene mandato a distruggere la flotta e gli elefanti
    Lo sdegno del popolo provoca un attentato: Ottavio viene ucciso
    Demetrio fugge e rientra in patria: mettere a morte il tutore e il successore; offre doni al senato, invia il colpevole dell'attentato a Roma
  • 159 BCE

    Muore Eumene II re di Pergamo 159/158

    Gli succede il fratello Attalo, sempre fedele al regno e a Roma, ostinato difensore di Pergamo e della sua amicizia col senato
  • 158 BCE

    Oloferne usurpa il trono di Cappadocia

    Aiutato da Demetrio I di Siria
  • 150 BCE

    La vicenda di Andrisco

    Andrisco si presentò nel regno di Demetrio millantando discendenze da Perseo di Macedonia; il re, preoccupato per le voci che giravano e per le reazioni infuocate dei sostenitori della monarchia macedone, per prudenza lo inviò a Roma come prigioniero
    Sottovalutato dai Romani, fugge in Grecia
    Riunisce sostenitori a Mileto: viene arrestato, ma i legati Romani ridono, dicono alla popolazione di non preoccuparsi dello Pseudofilippo
    Indirizzato in Tracia, raccoglie benevolenza e seguaci a Bisanzio
  • Period: 150 BCE to 148 BCE

    Quarta guerra macedonica / 150 - 148

    [nel 146 viene distrutta Corinto]
  • 149 BCE

    Andrisco prende la Macedonia

    L'improbabile Filippo, dopo pochi mesi, con Traci e quei Macedoni che lo sostenevano, riesce a prendere il controllo delle regioni autonome, e riunire la Macedonia
    Tessali e Achei sono preoccupati, si avverte Roma
    Risposta lenta dovuta all'inedia del senato, alla poca importanza data ad Andrisco e all'impegno della campagna a Cartagine
    [Macedonia forse convinta "o per volontà del popolo o con le armi"]
    (Non abbiamo molti dati riguardanti questo conflitto in questi anni)
  • Period: 149 BCE to 146 BCE

    Terza guerra punica / 149 - 146

  • 148 BCE

    La risposta Romana alla minaccia in Macedonia

    Publio Cornelio Scipione Nasica appronta le difese in Tessaglia, rivelando al senato quanto la situazione fosse degenerata
    Andrisco sconfigge una legione (impresa mai riuscita ai dinasti macedoni) e saccheggia la Tessaglia
    Tradizione ostile a questa figura, lo presenta come un despota: avrebbe esiliato più oppositori politici dei suoi predecessori messi insieme
    Dopo una vittoria Macedone a Pidna, Metello con l'aiuto della flotta pergamena, sconfigge Andrisco, tradito da una parte dei suoi uomini
  • 146 BCE

    Distruzione di Cartagine e Corinto

  • 139 BCE

    Morte di Attalo II

    Gli succede Attalo III
  • 133 BCE

    Morte di Attalo III

    Nel suo testamento libera alcune poleis (Efeso) con Pergamo, lasciando il regno in eredità a Roma
    Il figlio illegittimo Aristonico dissente, e assume il nome dinastico di Eumene III, attaccando territori ora liberi per ricostruire il regno
    Apollonio, figlio di Attalo tenta di proteggere i diritti dei cittadini; muore al comando degli uomini di Metropoli di Ionia
    Città come Focea rimasero fedeli alla continuità dinastica, per il risentimento dei saccheggi durante i conflitti precedenti
  • 132 BCE

    Conflitto in Asia

    Aristonico tenta di impadronirsi dei territori nei pressi di Smirne; viene sconfitto dalla flotta di Efeso
    Ripiegando verso l'interno libera poveri e schiavi creando un corpo denominato Heliopolìtai
    Si mosse tra Tiatira, Apollonida e altre basi del regno, contrastato da Bitinia e Cappadocia
    Prima dell'intervento romano (tardo ad arrivare) è probabile che fosse inviata nel 132 una legazione per il controllo della situazione
    [Strabone (fonte)]
  • 131 BCE

    Publio Licinio Crasso muore combattendo in Asia

  • 130 BCE

    Peperna sottomette Aristonico

    Marco Peperna cattura il re illegittimo e lo invia a Roma. Muore di malattia prima di provvedere all'ordine della provincia d'Asia
  • 129 BCE

    Manio Aquilio provvede all'organizzazione dell'Asia

    Si sottomettono le città in Asia rimaste ostili al potere di Roma
  • 118 BCE

    Polibio (Fonte) / 200 - 118

    Promessa della politica in Arcadia, fu costretto a Roma dopo la fine della guerra. Amico di Scipione Emiliano, intrattenne relazioni con ambasciatori e senatori. Non cessò mai veramente l'attività politica: scrisse le Storie, che narrano del conflitto, dal 220 fino al 146 / cambiamento in storico legato ai suoi principi politici (partito della lega Achea)
    La sua opera è comune denominatore tra quelle di Diodoro Siculo, Tito Livio (per Appiano e Plutarco, autori imperiali, il legame è meno forte)