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Nascita del Partito Nazionale Fascista
Il Partito Nazionale Fascista nasce nel 1921 dalla trasformazione in partito del movimento Fasci italiani di combattimento fondato da Mussolini. -
La marcia su Roma
Il 28 ottobre i militanti del Partito Nazionale Fascista, con a capo lo stesso Mussolini, manifestarono a Roma rivendicando la guida politica del Regno d'Italia.
Il 30 ottobre Vittorio Emanuele III, Re d'Italia, incaricò Mussolini di formare un nuovo governo. Mussolini diviene capo del Consiglio dei ministri. -
Il fascismo diventa una dittatura
Con le "leggi fascistissime" vengono sciolti tutti i partiti politici e le associazioni sindacaliste non fasciste, viene soppressa la libertà di stampa, di riunione o di parola e viene ripristinata la pena di morte. E' istituito un tribunale speciale con il potere di inviare al confino tutte le persone ritenute oppositori del regime. -
L'ascesa di Adolf Hitler
Adolf Hitler diventa Cancelliere della Germania. L'anno successivo, Hitler dichiara partito unico quello nazista e istituisce una polizia segreta, la Gestapo, con il compito di reprimere qualsiasi forma di opposizione. -
Le leggi di Norimberga
Hitler inizia a perseguitare i cittadini di origine ebraica: gli ebrei perdono ogni diritto civile e politico. Le proprietà degli ebrei vengono confiscate dal governo, le loro attività commerciali boicottate. Nelle scuole si insegna la Rassenkunde (scienza delle razze) per inculcare l'orgoglio di appartenere alla razza ariana e seminare l'odio contro gli ebrei descritti come pericolosi, infetti, corrotti e portatori del male.
https://aboutholocaust.org/it/facts/cosa-furono-le-leggi-di-norimberga -
Le leggi razziali in Italia
Anche l'Italia adotta le leggi razziali che escludono gli ebrei dalla vita civile, economica e politica del paese. I cittadini ebrei non possono votare, sono espulsi dalla scuola pubblica, sono allontanati dagli uffici pubblici. Le professioni come il notaio, il giornalista, il commercialista e il medico gli sono interdette. Non possono pubblicare libri né avere personale di servizio ariano. -
Scoppia la Seconda Guerra Mondiale
I tedeschi invadono la Polonia e di conseguenza la Francia e la Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania. Scoppia la Seconda Guerra Mondiale. L'Italia si allea con la Germania nazista, con quello che viene chiamato Patto d'Acciaio. -
L'avanzata della Germania
La Germania invade la Danimarca, la Norvegia, la Francia, l'Olanda, il Belgio e il Lussemburgo. A Varsavia i nazisti istituiscono il ghetto: vi abitavano oltre 450.000 ebrei, quasi tutti perderanno la vita.
In Polonia comincia a funzionare il campo di concentramento di Auschwitz. -
Gli Stati Uniti entrano in guerra
Gli Stati Uniti si alleano con la Francia e la Gran Bretagna. -
La "soluzione finale"
A gennaio, in una villa nelle vicinanze di Berlino, Hitler e i suoi più fidati ufficiali prendono la decisione di annientare tutti gli ebrei. E' la cosiddetta "soluzione finale". Lo sterminio. -
I campi di sterminio
I nazisti allestiscono i campi di sterminio di massa, con camere a gas e forni crematori, come Auschwitz-Birkenau, Monowitz, Sobibor, Treblinka e altri. Il rastrellamenti degli ebrei sul territorio italiano si intensificano.
L'Italia firma l'armistizio con gli Alleati e Mussolini viene arrestato, ma in seguito è liberato da un commando nazista. Nasce la Repubblica di Salò. L'Italia è divisa in due: i tedeschi occupano Roma e il Nord del paese, mentre gli Alleati sbarcano in Sicilia. -
La deportazione
Il 30 gennaio vengono deportate 605 persone. Partono dal Binario 21, nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano e da qui caricate su vagoni merci per essere trasportate in Polonia, al campo di Auschwitz-Birkenau. Da quel viaggio sono tornati in 22. Tra loro c'è anche Liliana. -
La fine della guerra
L'esercito di Hitler è in ritirata ovunque. A maggio i nazisti firmano la resa incondizionata.
Il campo di Auschwitz-Birkenau viene evacuato dai tedeschi che tentano di fuggire dall'avanzata dell'Unione Sovietica. I prigionieri vengono fatti camminare per migliaia di chilometri in condizioni disperate, per evitare che il mondo sappia cosa accadeva nei campi di sterminio. Sono le cosiddette "marce della morte".