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753 BCE
Fondazione di Roma
Patrizi: ius suffragi, ius honorum, ius commercii, ius provocatio ad populum, ius connubii, ius testamenti factionis, ius migrandi. Plebei: ius suffragi, ius commercii, ius connubi (non con i patrizi), ius testamenti facionis, ius migrandi. -
Period: 495 BCE to 429 BCE
Pericle
Pericle (495-429 a.C.) conferì una nuova costituzione. Si tratta infatti di un sistema in cui i cittadini votano direttamente le leggi e le relative proposte attuative, senza eleggere rappresentanti che agiscono per loro conto. Tuttavia, i cittadini ateniesi, ovvero coloro che godevano dei diritti politici, erano una minoranza dell'intera popolazione di Atene. -
471 BCE
istituzione tribunato della plebe
istituzione tribunato della plebe: ius intercessionis, ius auxilii.
→ auxilium tribunicium (solo per i plebei) -
462 BCE
Efialte causò la definitiva perdita di privilegi degli aristocratici
Efialte causò la definitiva perdita di privilegi degli aristocratici, riducendo il potere dell'Areopago nel 462 a.C. Ora, ogni cittadino ateniese, indipendentemente dalla condizione economica e sociale, poteva prendere parte alla vita politica collettiva, votare, chiamare in causa, essere difeso in tribunale, proporre leggi, opporre leggi e prendere parte all'Assemblea . -
451 BCE
Pericle limita la cittadinanza
A partire dal 451 a.C., venne votato un decreto su iniziativa di Pericle, limitando le condizioni per ottenere la cittadinanza: i cittadini ateniesi erano uomini di venti anni almeno, nati da un padre cittadino ateniese e di una madre figlia di un cittadino ateniese.(In precedenza un cittadino per essere tale doveva avere almeno trent'anni e minimo un possedimento terriero) -
445 BCE
ius connubii (anche con i patrizi)
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405 BCE
La plebe accede alla questura
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Period: 390 BCE to 266 BCE
Espansione nella penisola italiana e nel Mediterraneo occidentale
Municipi:
-Municipi cum suffragio, cittadinanza piena (stessi diritti dei cittadini romani, sia civili che politici);
-Municipi sine suffragio, cittadinanza parziale (diritti civili). Colonie:
-Colonie romane, cum suffragio (tutti i diritti politici);
-Colonie latine, sine suffragio (alcuni diritti civili);
-Prefetture, nessun diritto, private dell’autonomia. Province: sudditi, abitanti praticamente privi di diritti sia civili che politici. -
367 BCE
La plebe accede al consolato
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342 BCE
Uno dei consoli deve essere plebeo
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300 BCE
La plebe accede al pontificato
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287 BCE
I plebisciti acquistano valore di legge
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264 BCE
Inizio delle guerre puniche
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244 BCE
Brindisi diventa una colonia
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241 BCE
La Sicilia diventa la prima provincia romana
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237 BCE
La Sardegna e la Corsica diventano provincie romane
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222 BCE
Piacenza e Cremona diventano colonie
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197 BCE
La Spagna Citeriore e Spagna Ulteriore diventano province
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Period: 197 BCE to 146 BCE
Espansione nel Mediterraneo orientale
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148 BCE
La Macedonia diventa provincia
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146 BCE
La Grecia viene accolta nella provincia della Macedonia
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133 BCE
Quelli senza cittadinanza: gli italici
Durante i primi secoli della Repubblica gli italici erano definiti alleati e il rapporto fra Roma e queste popolazioni era basato su patti (foedera) che stabilivano i reciproci diritti e doveri, ma che in realtà sancivano la supremazia romana.
Gli italici erano esclusi dalla cittadinanza e non avevano quindi il diritto di accesso alle cariche pubbliche, né godevano dei frutti delle vittorie, pur avendo invece il dovere di combattere per Roma. -
Period: 133 BCE to 121 BCE
Il fallimento della riforma dei gracchi
Gaio Gracco, nel 122 a.C., propose di estendere la cittadinanza: propose di dare la cittadinanza ai latini e di garantire maggiori diritti agli italici.
La proposta non fu gradita: il Senato riuscì a sollevare contro di lui i proletari, timorosi di dover dividere con altri i privilegi della cittadinanza, mentre i cavalieri non gradivano la prospettiva di dover competere con gli uomini d’affari italici per gli appalti pubblici e nei commerci. -
91 BCE
Mario, Silla e la guerra civile
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91 BCE
Druso e gli italici
Nel 91 a.C. il tribuno Marco Livio Druso presentò un progetto di riforma che prevedeva la progressiva estensione della cittadinanza agli alleati.
Esso fu bloccato dall’oligarchia senatoria più conservatrice, appoggiata dai cavalieri e della plebe romana. -
91 BCE
L’assassinio di Druso
L’assassinio di Druso fece esplodere la rivolta degli italici, che vedevano svanire ogni possibilità di ottenere la cittadinanza per vie legali. Gli italici si ribellarono e si unirono in uno stato federale con capitale Corfino (presso l’aquila) detta italica. -
Period: 91 BCE to 98 BCE
La guerra sociale
Tra il 91 e 88 a.C. scoppia la guerra sociale (da soci = alleati). Roma alla fine prevalse ma il Senato si rese conto che avrebbe ottenuto la pace solo concedendo agli italici quello che fino a quel momento aveva loro negato.
La cittadinanza romana fu estesa all’intera penisola a sud del Po -
Period: 59 BCE to 44 BCE
L’età di Cesare
La riforma della pubblica amministrazione
Ad alcune province, come la Gallia Cisalpina, fu esteso il diritto di cittadinanza, provvedimento che favorì tra l’altro il loro inserimento nella vita politica dello stato.
Ai siciliani fu data la cittadinanza di diritto latino. -
Period: 43 BCE to 33 BCE
Le liste di proscrizione
Il secondo triumvirato si accorda per formulare le liste di proscrizione, dove qualora uno schiavo avesse ucciso un qualsiasi uomo scritto nelle liste, avrebbe acquistato la libertà e la cittadinanza -
Period: 41 to 54
Claudio
Claudio, penultimo imperatore della dinastia Giulio-Claudia, attuò dei cambiamenti alla cittadinanza nei confronti delle provincie, di cui favorì la romanizzazione attraverso un discorso sull’ammissione dei Galli in senato dove fece riferimento a Romolo che è riuscito a considerare molti nemici successivamente amici, così loro dovevano fare con i Galli, come il passato è stato esempio, quest’innovazione sarà consuetudine. -
Period: 69 to 79
Vespasiano
A seguire le orme di Claudio ci fu Vespasiano, primo imperatore italico, di dinasta Flavia, che espanse la cittadinanza e il diritto alle cariche politiche tra i funzionari imperiali e nell’aristocrazia senatoria alle comunità della Spagna. -
212
Editto di Caracalla
Caracalla estende la cittadinanza antoniana a tutti gli abitanti dell’impero e concluse un percorso secolare di ampliamento della stessa, prima agli italici, poi alle province, dettato dal sempre più profondo cosmopolitismo. Caracalla è il primo a estendere questi diritti/doveri universalmente nell’impero in seguito a un continuo sviluppo della mentalità collettiva. Le principali motivazioni sono: economiche, politiche, e colturali .