I SOCIOLOGI DEL PRIMO PERIODO

  • Thomas Hobbes

    Thomas Hobbes
    Secondo Hobbes la conoscenza si fonda sull’esperienza: le idee derivano da corpi esterni e non sono innate. Esse sono designate da nomi, attribuiti per convenzione ma necessari per coordinare le conoscenze derivate dalle sensazioni.
  • Montesquieu

    Montesquieu
    Montesquieu tenta di conoscere scientificamente la realtà sociale.Ne Lo spirito delle leggi egli tenta di rendere intelligibile la storia, di comprendere il dato storico che gli si presenta come una diversità quasi infinita di usi, costumi, leggi, istituzioni.
  • Ruosseau

    Ruosseau
    Formula due importanti discorsi:
    "Discorso sulle scienze e sulle arti" dove afferma che scienze e arti avevano irrimediabilmente corrotto l’uomo in quanto “non si sa più mostrarsi come si è”.

    "Discorso sull’origine e sulla disuguaglianza tra gli uomini" dove corregge e amplia il suo precedente punto di vista
  • Auguste Comte

    Auguste Comte
    Comte può essere indicato come il principale rappresentante del positivismo francese.
    La sua riflessione verte sulla questione se sia possibile trasformare la politica in una scienza esatta.
    Per questo è necessario fondare la sociologia, la scienza della società che riesce a porre la convivenza sociale su un piano ''positivo''.
  • Karl Marx

    Karl Marx
    Alla base della teoria di Marx e della sua adesione al comunismo vi è una critica radicale della società e dello Stato moderno.
    Ritiene che l’unico modo di realizzare una comunità solidale sia l’eliminazione delle disuguaglianze reali tra gli uomini, e in particolare il principio stesso di ogni disuguaglianza, cioè la proprietà privata dei mezzi di produzione.
  • Herbert Spencer

    Herbert Spencer
    I concetti base del suo pensiero sono l'evoluzione ed il progresso, considerate leggi universali del cosmo. La realtà assoluta è, inoltre, inconoscibile.
    All'interno dei suoi studi riprende il pensiero darwiniano.
  • Ferdinand Tonnies

    Ferdinand Tonnies
    Tonnies vede nella società un insieme di individui uniti da una dimensione più contrattuale, l'unità è imposta da esigenze non naturali, La società si differenzia dalla comunità la quale è caratterizzata da un individualismo ed egoismo.
  • Georg Simmel

    Georg Simmel
    Per Simmel, la società è il risultato delle relazioni reciproche degli individui; dalla complessità dell’agire, in una correlazione di situazioni, sorge un’unità che è appunto la società.
  • Max Weber

    Max Weber
    L’Etica è il suo capolavoro, in essa si ritrova la concreta applicazione dei suoi presupposti metodologici.
    Nell’opera indaga la genesi del capitalismo considerato il tratto caratteristico della civiltà moderna. Critica, invece, il “padre del comunismo” per aver offerto una spiegazione monocausale del fenomeno.