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Dec 27, 732
Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers
732/733 Non così decisiva: i musulmani usavano saccheggiare, non intendevano espandersi ulteriormente con quella mossa. Solo, il principe d'Aquitania Oddone era stanco. E la loro vicina disfatta a Bisanzio influenzò la critica. Fu importante l'accorgimento di Carlo Martello posteriore alla guerra: la bonifica sistematica dei musulmani, la deposizione di Oddone che mise fine all'indipendenza del principato, nient'altro. -
Dec 27, 754
Martirio di Wynfrith
Wynfrith, nobile monaco dell'Inghilterra meridionale (Wessex), divenne vescovo col nome di Bonifacio e incarivato a missioni di conversione pacifica dalla Chiesa di Roma. Morto tra i Frisoni, chiuse l'epoca delle conversioni pacifiche e aprì quella delle armate, con Carlo Magno all'acme: convertì i Sassoni nel sangue. -
Dec 27, 773
Carlo Magno Rex Langobardorum
e 774. Figlio di Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello, vinti i Sassoni, vince i Longobardi, prende il titolo e raggiunge i limiti estremi dell'espansione carolingia. -
Muore Dagoberto, ultime re franco capace.
Con gli altri si andò perdendo il potere unitario che stringeva la corona: la storiografia li riconosce come re fannulloni mica a torto, ché il regno si frantuma, si divide in Austrasia, Neustria e Borgogna, con l'Aquitania indipendente in quanto Principato. -
Franchi Salii vincono Soissons
Guidati da Clodoveo, dal regno di Tournai a Soissons confinante e delle sue istutuzioni emulo, dopo lungo avvicinamento ed osmosi, lo vince. La capitale diventa Parigi, la leggenda del mitico re Merovingio vissuto nel V secolo nasce in questa città.
Clodoveo viene poi fatto cristiano, facendo passare i Franchi da politesti al cattolicesimo -
Pipino II di Héristal diventa maestro di palazzo di Austrasia.
Lui, della dinastia arnolfingia-pipinide, pipinide o, con tarda denominazione, carolingia, figlio d'arte a palazzo, riunisce i regni, diventa princeps francorum e sostiene il cristianesimo (v. Wynfrith) -
Capitolare Divisio regni
da Carlo Magno ai figli Carlo, Ludovico e Pipino, che divengono <<consortes regni et imperii>> -
Carlo Magno incoronato Romanum gubernans imperium da Leone III
Leone III, da Carlo liberato dalla congiura romana, lo incorona, lo unge e si prostra. Eginardo, intellettuale anglosassone formatosi nella schola palatina, autore della Historia Karoli, lo descrive "sorpreso e scontento alla cerimonia". Fichteneau evidenzia il contenuto letterario, su modello di Svetonio, del disprezzo dell'aspetto formale del potere.