Prima guera mondiale

5 principali battaglie della “Grande Guerra”

  • La battaglia di Gallipoli

    La battaglia di Gallipoli
    Liberando la zona di Dardanelli dal controllo Turco, le forze dell’Intesa avrebbero potuto rifornire liberamente la Russia dal Mar Nero, incrementando così la pressione dal Fronte Orientale ai danni di Austria e Germania.
    Il piano si concretizzò il 19 Febbraio 1915, ma la flotta inglese incontrò subito difficoltà insormontabili e delegò alle truppe da sbarco, composte perlopiù da “Tommies” Australiani e Neozelandesi, l’esclusivo e arduo compito di snidare le batterie costiere turche.
  • La battaglia di Ypres

    La battaglia di Ypres
    La prima battaglia di Ypres inaugurò, un nuovo, tremendo sistema per cercar di aver la meglio sul nemico: l’uso indiscriminato di gas letali, tra cui il fosgene, il cloro e il solfuro dicloroetilico: non a caso, tutte queste miscele letali presero poi il nome identificativo generico di “Iprite”, dalla stessa cittadina Belga.
  • La battaglia di Verdun

    La battaglia di Verdun
    Recita una delle tantissime testimonianze dei soldati francesi, gettati nel diabolico tritacarne di Verdun: “Se non avete visto Verdun, non avete visto niente della guerra”.
  • La battaglia della Somme

    La battaglia della Somme
    La Battaglia della Somme, voluta principalmente dalla Francia, per alleggerire la pressione su Verdun, testimoniò per la prima volta la caparbia testardaggine dello stato maggiore britannico, unitamente alla sua alta impreparazione ed immaturità nella prima offensiva di materiali dell’Intesa.
    L’ultima fase della battaglia si svolse il 19 novembre.
    Le perdite, tra morti e feriti, ammontarono a 620.000 per l’Intesa a e 450.000 per la Germania.
  • La battaglia di Caporetto

    La battaglia di Caporetto
    La mattina del 24 ottobre 1917, l’alta valle dell’Isonzo era piena di nebbia e il tempo era freddo e piovoso. Nonostante conoscessero l’ora d’inizio dell’attacco nemico, gli artiglieri italiani restarono immobili.
    Dopo Caporetto, l’esercito italiano, tra il Brenta e il mare, poteva contare su non più di 300.000 uomini - ma erano uomini che la tragedia di Caporetto aveva profondamente cambiato e, in qualche modo, forgiato e preparato al ben più radioso futuro del 1918.