Catilina

Cicerone v.1.2

  • 106 BCE

    Nascita

    ad Arpino, da famiglia equestre.
  • Period: 106 BCE to 43 BCE

    Vita

  • 96 BCE

    Nascita di Terenzia

    Una cugina di Terenzia era stata scelta come vergine Vestale, il che costituiva un grandissimo onore.
  • 96 BCE

    Trasferimento a Roma

    Studi elementari da parte, tutta la formazione di Cicerone si svolse a Roma, in cui visse dall'età di dieci anni, trasferendocisi con il fratello minore Quinto.
  • 91 BCE

    Incontro con Fedro

    Incontro con Fedro
    Insieme all'amico Attico, incontrò il filosofo epicureo Fedro, che era in visita a Roma.
  • Period: 90 BCE to 88 BCE

    Terza guerra sociale

    Nel 90 Cicerone era ancora troppo giovane per intraprendere la carriera nel cursus honorum, ma non per acquisire l'esperienza preliminare in guerra che una carriera politica richiedeva. Servì quindi sotto Gneo Pompeo Strabone e Lucio Cornelio Silla, sebbene non provasse alcuna attrazione per la vita militare.
  • 87 BCE

    Trasferimento di Attico in Grecia

    Durante le lotte civili fra Marco e Silla, per non essere coinvolto, si ritira ad Atene dove rimane fino al 65 a.C.
  • 84 BCE

    De inventione

  • Period: 82 BCE to 79 BCE

    Dittatura di Silla

  • 81 BCE

    Pro Quinctio

    Ingresso ufficiale nella vita forense.
  • 80 BCE

    Pro Roscio Amerino

  • 79 BCE

    Ritiro di Silla

    Ritiro di Silla
    Soddisfatto (spero per lui) della sua dittatura, si ritira del tutto dalla vita politica, per trasferirsi nella sua casa di campagna in Campania, dove si accinge alla scrittura delle sue memorie.
  • Period: 79 BCE to 77 BCE

    Viaggio in Grecia

    Fu istruito in fatto di retorica grazie al suo incontro con Apollonio Molone, maestro di retorica, e Filone di Larissa, capo dell'Accademia. Assimilò inoltre a tutto spiano la filosofia platonica, pur rifiutandone la Teoria delle Idee.
  • 77 BCE

    Matrimonio con Terenzia

    Il matrimonio - di convenienza - fu piuttosto armonioso per 30 anni. Terenzia era di famiglia patrizia ed era una ricca ereditiera, entrambi fattori particolarmente importanti per il giovane ambizioso che era Cicerone.
    Cicerone lamenta a Terenzia in una lettera scritta durante il suo esilio in Grecia che «...né gli dei che Lei ha adorato con tale devozione né gli uomini che io ho servito hanno mostrato il più piccolo segno di gratitudine nei nostri confronti».
  • 76 BCE

    Nascita di Tullia

    Sua amatissima figlia.
  • 76 BCE

    Pro Roscio comoedo

    Pare che Cicerone ammirasse tale Roscio, nonostante fosse un attore (all'epoca visti con occhi decisamente diversi da quelli moderni), e che costui, in cambio della sua difesa, avesse dato all'ancor giovane oratore dei consigli di un esperto per modulare la voce.
  • 75 BCE

    Questura in Sicilia

    Ottenne la questura di Lilibeo (Marsala), con l'incarico di riscuotere dai soli amministrati il tributo del grano destinato all'approvvigionamento dell'Italia. La Sicilia aveva un ruolo chiave nei rifornimenti, dato che nel testo del Mediterraneo erano resi ardui dai pirati. Cicerone assolse la missione egregiamente (rispetto ai precedenti governatori), conquistando con la moderazione e l'integrità la stima dei siciliani. Per questo i siciliani si rivolgeranno poi a lui per il caso di Verre.
  • Period: 74 BCE to 70 BCE

    Maggiore attività in tribunale

    (Secondo il Narducci) tra il 74 e il 70 incrementò la sua presenza e attività in tribunale e scrisse numerosi discorsi che però non ho avuto tempo di inserire. Ops.
  • 71 BCE

    Pro Marco Tullio

    La vicenda di questo Marco Tullio omonimo di Cicerone, e non suo parente, ruotava intorno all'aggressione che il cliente aveva subito in un suo podere in Calabria ad opera di un gruppo di schiavi di un suo ricco vicino di casa. Questo e la perduta pro Vareno sono testimonianza dell'anarchia in cui l'Italia era caduta dopo la guerra civile. Queste bande di schiavi che saccheggiavano le campagne erano all'ordine del giorno, e i proprietari senza scrupoli ne approfittavano per danneggiare i nemici.
  • 70 BCE

    Riforma dei tribunali

    L'anno 70 fu per molti versi cruciale per le sorti successive della res publica. Lo smantellamento della costituzione sillana, iniziato con la restaurazione dei poteri dei tribuni, prosegui fino a mettere sul tappeto la questione della riforma dei tribunali, attraverso una compagna di denuncia della corruzione, delle giurie senatorie. Il processo contro Verre, si comprende sullo sfondo di questa situazione.
  • 70 BCE

    Pro Vareno

    Orazione andata perduta.
    Cfr. note della pro Marco Tullio.
  • 70 BCE

    Divinatio in Caecilium

  • 70 BCE

    In Verrem

    Le celeberrime Verrine. Cicerone aveva già servito come questore a Lilibeo cinque anni prima, per cui i Siciliani non esitarono a rivolgersi a un volto amico per chiedergli di assumere il loro patrocinio nella causa da essi intentata contro l'ex governatore Verre.
  • 69 BCE

    Edilità

    A partire dal 366 a.C. vennero istituiti altri due edili, detti "edili curuli" (aediles curules, perché sedevano su una sedia ornata d’avorio detta “sella curulis”). Potevano essere solo patrizi ed erano a rigore i soli edili con caratteristiche di magistrati civici, come testimonia l'aggettivo curulis. Possono essere considerati gli antichi Maestri di strada (magistri aedificiorum et stratarum).
  • 69 BCE

    Pro Tullio

  • 69 BCE

    Pro Caecina

  • 69 BCE

    Pro Fonteio

  • 66 BCE

    Pretura

    Fu eletto all'unanimità.
  • 66 BCE

    Pro lege Manilia de imperio Cn. Pompei

    in favore del conferimento dei pieni poteri a Pompeo per la guerra mitridatica; in quell'occasione, Pompeo era appoggiato dai cavalieri, interessati alla rapida risoluzione della guerra in Asia, mentre gli era contraria la maggioranza del Senato[32]. Il motivo dell'impegno di Cicerone in una causa ostile all'alta aristocrazia stava probabilmente nell'importanza che essa aveva per i pubblicani e gli affaristi, minacciati nei loro interessi da Mitridate VI.
  • 66 BCE

    Pro Cluentio

  • 65 BCE

    Nascita di Marco Minore

    suo unico figlio maschio
  • 65 BCE

    Ritorno di Attico a Roma

    Ritorno di Attico a Roma
    Ritorno definitivamente da Atene
  • 64 BCE

    Commentariolum petitionis

    Saggio in forma epistolare tradizionalmente attribuito al fratello Quinto, composto come guida per Marco, candidandosi egli l'anno successivo per il consolato.
    Secondo altri, la scrisse lo stesso Cicerone.
  • 63 BCE

    Consolato

    Assieme a lui risultò eletto il patrizio Gaio Antonio Ibrida, zio di Marco Antonio, futuro triumviro e acerrimo nemico dell'arpinate, accusato dallo stesso Cicerone (In toga candida, orazione - pervenutaci in condizioni frammentarie - tenuta in Senato come candidato poco prima delle elezioni del 64) di essere collusore di Lucio Sergio Catilina.
  • 63 BCE

    De lege agraria

    Quattro orazioni contro la proposta di redistribuzione delle terre del tribuno Publio Servilio Rullo
  • 63 BCE

    In Catilinam

    In Catilinam
    Cicerone convocò il Senato nel tempio di Giove Statore, dove pronunciò una violenta accusa a Catilina, con il discorso noto come Prima Catilinaria, che si apre con il celebre incipit '"Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?"
  • 63 BCE

    Pro Rabirio perduellionis reo

  • 60 BCE

    Lex agraria

    Pompeo, Cesare e Crasso, prima del primo triumvirato, chiesero a Cicerone di appoggiare la legge agraria a favore dei veterani di Pompeo e della plebe meno abbiente. Cicerone, tuttavia, rifiutò non solo per non apparire un traditore dell'aristocrazia, ma anche per l'attaccamento all'ordine legale e sociale di cui gli ottimati si proclamavano difensori. Dopo tale rifiuto e la costituzione del triumvirato, Cicerone si tenne fuori dalla politica
  • 58 BCE

    Esilio

    Si ritira a Brindisi, dove soggiornò tredici giorni negli orti di Lenio Flacco prima di salpare per Durazzo. Nei mesi dell'esilio Cicerone non si diede pace, implorando le sue conoscenze perché favorissero il suo ritorno. Clodio, però, fece approvare altre leggi a che Cicerone non si potesse neppure avvicinare al confine, e che le sue proprietà venissero confiscate In realtà la villa sul Colle Palatino fu addirittura distrutta, e una sorte simile toccò poco dopo a quelle di Formia e di Tusculum.
  • 58 BCE

    Lex Clodia de capite civis Romani

    Lex Clodia de capite civis Romani
    Il tribuno della plebe Clodio Pulcro, nemico di Cicerone per un precedente processo per sacrilegio, fece approvare una legge con valore retroattivo che condannava all'esilio chi mandasse a morte un cittadino senza concedergli la provocatio ad populum. Era in realtà un'abile mossa politica di Cesare (che prima di partire per la Gallia attese che Cicerone fosse fuggito da Roma) che, attraverso il suo alleato Clodio, eliminava così dalla scena politica uno dei suoi avversari più tenaci.
  • 57 BCE

    Rientro dall'esilio

    La situazione a Roma migliorò, allorché i nobili e Pompeo posero un freno alle iniziative di Clodio Pulcro: Cicerone poté dunque rientrare in Italia e, da Durazzo, giunse nuovamente a Brindisi: nel porto, oltre ai suoi familiari e la figlia Tullia che festeggiava il compleanno, c'era anche Lenio Flacco; le accoglienze tributate al retore furono raddoppiate dal fatto che nella città quel giorno ricorreva anche l'anniversario della deduzione a colonia.
  • 56 BCE

    Pro Sestio

    L'alleanza tra cavalieri e senatori a suo avviso non era più sufficiente per stabilizzare la situazione politica. Occorreva, quindi, un fronte comune di tutti i possidenti per opporsi alla sovversione tentata dai populares: tale proposta prende il nome di consensus omnium bonorum
  • 56 BCE

    Pro Caelio

    Per difendere Marco Celio Rufo dall’accusa di tentato avvelenamento della sua amante, Clodia sorella del tribuno della plebe Clodio Pulcro e Lesbia di Catullo. Nonostante la donna venisse dipinta come colei che per prima aveva tentato di uccidere l’amante in quanto avversario politico del fratello le accuse erano inconsistenti e Cicerone spiegò il gesto compiuto da Marco Celio Rufo come un errore di gioventù.
  • 55 BCE

    In Pisonem

    In Pisonem
    Orazione contro il governatore di Macedonia Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Cesare. Patrizi e plebe si scontravano con l'uso di bande armate, e in uno di questi scontri, più precisamente sulla via Appia, Milone, organizzatore delle bande dei possidenti, uccise il tribuno Clodio.
  • 53 BCE

    Augurato

    Fu nominato augure al posto di Crasso.
  • 52 BCE

    Pro Milone

    Cicerone difese Milone improntando la sua orazione sulla differenza tra tirannicidio e omicidio; in questo caso sarebbe stato tirannicidio e per tanto giustificabile. Ma, non riuscendo a pronunciare il suo discorso con la giusta forza per il clamore della folla e per il timore che gli incutevano i partigiani di Clodio nel foro, Milone venne condannato all'esilio a Marsiglia (una versione della Pro Milone venne poi pubblicata).
  • 51 BCE

    Proconsolato

    Proconsolato
    Si recò in Cilicia proprio mentre i rapporti tra Cesare e Pompeo si inasprivano. Durante il soggiorno lontano da Roma, i pensieri dell'oratore furono rivolti alla minaccia della guerra civile.
  • 48 BCE

    Battaglia di Farsalo

    Dopo la grande vittoria di Cesare nella battaglia di Farsalo, Cicerone decise di tornare a Roma.
  • 47 BCE

    Perdono di Cesare

    Dopo che Cesare ebbe passato il Rubicone, nonostante Cicerone lo avesse inizialmente appoggiato, si mostrò poi dalla parte di Pompeo. Dopo essere tornato a Roma, dove ottenne il perdono dello stesso Cesare.
  • 46 BCE

    Divorzio da Terenzia

  • 46 BCE

    Matrimonio con Publilia

    Verso la fine del 46 a.C. Cicerone sposò in seconde nozze Publilia, giovane e ricca fanciulla orfana di padre, che viveva sola con la madre. Secondo Terenzia (che accusava Publilia
    di essere la causa del suo divorzio) il nuovo matrimonio avveniva per l'amore di Cicerone per la giovinezza della fanciulla, mentre secondo Tirone, suo liberto, Cicerone era attratto solo dalle ricchezze della giovane. Lo stesso Cicerone era stato infatti nominato tutore di Publilia, e ne amministrava le ricchezze.
  • 45 BCE

    Divorzio da Publilia

    Cicerone rimase fortemente colpito dalla morte della figlia, avvenuta poco dopo il suo secondo matrimonio. A luglio 45 a.C., mentre gli amici gli recavano conforto, egli ripudiò Publilia, colpevole di essersi rallegrata della morte di Tullia, dopo soli sette mesi di matrimonio.
    ll divorzio dalla storica consorte Terenzia e le seconde nozze con Publilia, destinate anch'esse alla rottura, resero Cicerone oggetto di feroci critiche, come quelle rivoltegli da Antonio nelle repliche alle Filippiche
  • 45 BCE

    Morte di Tullia

    Morte di Tullia
    Forse la morte di Tullia fu dovuta al parto del secondo figlio. Dopo il suo ripudio da parte di Dolabella, il padre l'avrebbe portata nella sua villa di Tuscolo per dare alla luce Lentulo, che morì anch'egli entro poche settimane. Altri credono che fu una malattia ripresentatasi dopo altra attestata occasione a ucciderla.
    Ciò spinse Cicerone a scrivere il Consolatio, opera in prosa andata perduta. Egli passò tutto l'anno dedito alla filosofia, recluso in casa, tenendosi lontano dalla politica.
  • 44 BCE

    Filippiche

    Filippiche
    una serie di orazioni contro Antonio, il cui nome richiamava quello delle orazioni pronunciate da Demostene contro Filippo II di Macedonia.
  • 44 BCE

    Idi di Marzo

    Idi di Marzo
    Assassinio di Cesare. Scrisse a Lucio Minucio Basilo, uno dei cesaricidi, una lettera per congratularsi dell'assassinio di Cesare: «Tibi gratulor, mihi gaudeo; te amo, tua tueor; a te amari et, quid agas quidque agatur, certior fieri volo», "Con te mi congratulo, per me sono contento; ti sono vicino, ho cura delle tue cose; ti chiedo di volermi bene e di farmi sapere che cosa fai e che cosa succede" (Cic. Ad familiares).
  • 43 BCE

    Princeps senatus

    Princeps senatus
    Il princeps senatus era il portavoce ufficiale e aveva il diritto di votare per primo; non era designato per nascita, per età o per riconoscimento di servigi politici, né la carica faceva parte del cursus honorum, ma spettava solo a chi era degno di un riconoscimento di un personale, straordinario valore morale.
    In foto, la Curia Iulia nel foro di Roma.
  • 43 BCE

    Morte

    Morte
    nella sua villa di Formia.
    In foto, la sua tomba a Formia.