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Period: to
I ricordi di Lorenzo
La Pasqua del 1998 (Olivia)
Il tamponamento (la madre)
Capri (il padre e Olivia) -
Le scuole elementari- Il dottor Masburger
- Dice che Lorenzo è incapace di provare empatia per gli altri. Per lui tutto quello che è fuori dalla sua cerchia affettiva non esiste, non gli suscita nulla. Crede di essere speciale e che solo persone speciali come lui lo possano capire.
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Le scuole medie-La sardina
Il calcio era un gioco cretino, tutti a rincorrere una palla, ma era quello che piaceva agli altri. Se imparavo quel gioco era fatta. Avrei avuto degli amici. -
Alle superiori-La mosca
Il mimetismo batesiano si verifica quando una specie animale innocua sfrutta la sua somiglianza con una specie tossica o velenosa che vive nello stesso territorio, arrivando a imitarne colorazione e comportamenti. In questo modo, nella mente dei predatori, la specie imitatrice viene associata a quella pericolosa aumentandone le possibilità di sopravvivenza. -
La notte prima della settimana bianca
La casa era silenziosa. Gli unici rumori che si sentivano erano la pioggia che batteva contro la finestra, mia madre che camminava al piano di sopra tra la stanza da letto e il bagno e l’aria che entrava e usciva dalla mia trachea.
Tra poco sarebbe venuta a svegliarmi per portarmi all’appuntamento con gli altri. -
Il primo giorno
Ho tirato fuori dallo zaino i vestiti e due confezioni di spray autoabbronzante. Mi sono infilato gli occhiali da sole e il cappello e mi sono spruzzato quella roba in faccia e sulle mani.
Poi, tutto unto, mi sono arrampicato su un comò e ho poggiato il cellulare sulla finestra, dove arrivava a due tacche.
Ho aperto un barattolo di carciofini e me ne sono fatti fuori cinque.
Questa sì che era una vacanza, altro che Cortina. -
La finta partenza
Su un tavolino basso disposte in ordine dieci scatolette di Simmenthal, venti di tonno, tre confezioni di pane in cassetta, sei barattoli di sott’olio, dodici bottiglie di Ferrarelle, succhi di frutta e Coca-Cola, un barattolo di nutella, due tubetti di maionese, biscotti, merendine e due tavolette di cioccolata al latte. Poggiato su una cassa un piccolo televisore, la playstation, tre romanzi di Stephen King e un po’ di fumetti Marvel.
Ho chiuso la porta.
Quella era la mia settimana bianca. -
Il secondo giorno
Era molto dimagrita e le erano usciti fuori gli zigomi squadrati. Aveva il volto tirato e stanco e i lunghi capelli biondi se li era tagliati corti. Sopra i jeans indossava una maglietta stinta con lo stemma delle Camel e un giaccone blu da marinaio.
Non era più bella come due anni prima.
Mi ha osservato perplessa. - Che fai qui? -
Il terzo giorno
Non respira, ho pensato coprendomi le orecchie ma il suo rantolo mi trapanava i timpani.
Qualcuno la deve aiutare. Qualcuno deve venire qui. Sennò muore.
- Vi prego... Vi prego... aiutatemi, - ho implorato alle pareti della stanza.
Poi l’ho vista.
Stesa a terra tra i soldi, sola e disperata.
Dentro di me qualcosa si è spezzato. Il gigante che mi teneva contro il suo petto di pietra mi aveva liberato. -
Period: to
Quarto e quinto giorno
- E tu... tu che hai fatto?
- Io mi sono messa accanto a te. Poi il motoscafo è partito. E io e te siamo rimasti in cabina con l’odore della sentina e tutto che vibrava e sbatteva.
- Io e te?
- Sì - . Ha fatto un tiro dalla sigaretta. - Io e te.
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Il sesto giorno
Caro Lorenzo,
mi sono ricordata che un’altra cosa che odio sono gli addii e quindi preferisco filare prima che ti svegli.
Grazie per avermi aiutata. Sono felice di aver scoperto un fratello nascosto in una cantina.
Ricordati di mantenere la promessa.
Tua,
Oli -
A Cividale
Mia sorella è stesa su un tavolo. Un lenzuolo la copre fino al collo. Mi avvicino. Faccio fatica a mettere un piede davanti all’altro.
- È lei? La riconosce?
- Sì... È lei. Olivia Cuni è nata a Milano il 25 settembre 1976 ed è morta nel bar della stazione di Cividale del Friuli il 9 gennaio 2010 per overdose. Aveva trentatre anni. -
Il romanzo (2010)
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Il film (2012)