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La cittadinanza romana

  • 509 BCE

    Gli inizi...

    Gli inizi...
    Nella prima età repubblicana i cittadini erano i plebei dopo i patrizi. Dopo uno sciopero dei plebei, cittadini di seconda classe, si giunse a un compromesso: il conflitto degli ordini. Questo era posto alla creazione del concilium plebis che si occupava di accrescere i diritti dei plebei/ cittadini romani.
  • 450 BCE

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    Nel 450 a.C nelle XII tavole ( primo codice di diritto romano), si regolamentarono i rapporti tra le due classi e anche i principi alla base dei diritto di cittadinanza.
  • 218 BCE

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    Quando l'Italia fu invasa dai Cartaginesi (218-201), furono introdotte modifiche. I cittadini delle comunità alleate avevano ottenuto il diritto di CONUBIUM: tutti i figli di padre romano e madre provinciale erano considerati cittadini romani. Inoltre un abitante delle province poteva ottenere la cittadinanza anche per la sua fedeltà e i suoi servizi alla repubblica.
  • 150 BCE

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    Intorno al 150 a.C anche i magistrati delle cittadine latine potevano possedere la cittadinanza. Con il passar del tempo a ogni latino che si insediava nella città di Roma era concesso ottenerla
  • 122 BCE

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    Man mano che Roma conquistava più terre nella penisola queste nuove popolazioni pretendevano di cambiare la loro situazione: volevano avere cittadinanza con diritto di voto come i Romani. Gaio Gracco propose la piena cittadinanza a tutti gli alleati italiani. Alla sua morte la proposta di legge, che vedeva il Senato ostile, non ebbe seguito.
  • 100 BCE

    In seguito...

    In seguito...
    Si pose il problema della concessione della cittadinanza alle popolazioni conquistate fuori le mura romane, in particolare Latini e Sanniti rivendicarono le stesse libertà dei Romani. Pur usufruendo di molti vantaggi, non erano trattati come cittadini della repubblica e non erano rappresentati delle assemblee. Difatti i veri cittadini romani erano solo quelli con diritto di voto.
  • 91 BCE

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    Dopo l'uccisione di Druso nel 91 a.C le rivendicazioni dei popoli italici ripresero e si conclusero con la concessione della piena cittadinanza a tutti coloro che sul suolo italico non avevano mai combattuto contro Roma, ciò però, non valeva per gli schiavi.
  • 49 BCE

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    Nel 49a.C Cesare estese la cittadinanza anche alle province di Gallia e Spagna.
  • 212

    INFINE

    INFINE
    Nel 212 d.C. l’imperatore Marco Aurelio Antonino, meglio noto come Caracalla, propose di riconoscere la piena cittadinanza a tutti gli abitanti maschi dell’impero; questa proposta fu chiamata Constitutio Antoniniana.Tra i pochi esclusi vi erano i cosiddetti dediticii, ossia i non romani privi di ogni altra appartenenza cittadina. Molti storici si chiedono quale fosse il vero motivo di questo atto di benevolenza; alcuni ritengono che all’imperatore servissero più entrate tributarie.