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    Giacomo Leopardi

    Giacomo Leopardi è stato un poeta, filosofo e scrittore italiano, tra i più importanti dell'Ottocento. Nato a Recanati, sviluppò fin da giovane una profonda conoscenza dei classici e una visione pessimistica della vita. Le sue opere, come "L'infinito" e "A Silvia", riflettono temi di dolore esistenziale e desiderio di infinito. La sua filosofia, spesso definita "pessimismo cosmico", esplora l'indifferenza della natura e la sofferenza umana.
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    Leopardi: erudizione e conversione letteraria

    Prima è dedito a uno studio matto e disperatissimo.
    Dal 1816 subisce una conversione letteraria grazie ai testi poetici e letterari che trova nella biblioteca del padre. L'orizzonte ideologico ha più coscienza: illuminismo+cattolicesimo.
    Nel 1816 esce una lettera che introduce il romanticismo in Italia
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    Leopardi: L'incontro con Pietro Giordani

    Spinge Leopardi ad aprirsi al panorama culturale italiano. Ideologia illuminista e laica.
    Aderisce al classicismo con lo scopo di rilanciare il presente attraverso l'imitazione dei classici.
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    Leopardi: scrittura dello Zibaldone

    Una raccolta di pensieri in vari fogli. Segnato da riflessioni autobiografiche che mostrano la sua continua evoluzione di pensiero
  • Leopardi: Discorso di un italiano sopra la poesia romantica

    Prende una posizione nel dibattito tra romantici e classicisti, prendendo la posizione di questi ultimi. Per lui bisogna pulire la realtà contemporanea attraverso l'imitazione dei classici. Considera il romanticismo come "escremento romantico che scende dalle Alpi", perché arrivava dalla Germania. In difesa del patrimonio letterario italiano
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    Leopardi: Il pessimismo storico/sistema della natura e delle illusioni

    L'infelicità dell'uomo non è strutturale ma storica: la civiltà rende infelice l'uomo in quanto lo allontana dalla natura che è benefica e positiva e che crea illusioni (valori positivi) che la civiltà scopre, le illusioni sono quindi false. Superiorità degli antichi sui moderni in quanto avevano un rapporto più ingenuo con la natura.
    Momenti di cambiamento: infanzia, antico-moderno/infanzia-età adulta
    poesia sentimentale: canzoni civili/idilli
    - poetica del vago e indeterminato
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    Leopardi: la teoria del piacere

    Desiderio di felicità/felicità
    Il piacere vero è il desiderio del piacere e la sua attesa; quindi, è sempre momentaneo e limitato
    Il piacere è la spinta dell’uomo ma quello desiderato è sempre più di quello conseguibile – genera noia
    Attesa del piacere o assenza del dolore massime aspirazioni
    L'uomo cerca IL piacere, infinito per estensione e durata. Non si può trovare e quindi l’uomo è condannato all’infelicità
    Natura matrigna
  • Leopardi: crisi del sistema della natura e delle illusioni

    Crisi religiosa: viene meno il dio creatore; senso materialistico; individuale.
    Anche a causa dei moti del '21 (sociale e collettivo)
    Il fallimento dell'esperienze romana lo porta a credere che non ci sia felicità fuori da Recanati
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    Leopardi: Pessimismo Cosmico

    • Infelicità certa del mondo, condizione assoluta
    • Ragione come unica arma per smascherare le illusioni
    • Civiltà: egoismo/individualismo e dato costruttivo dell’uomo (lo rende dignitoso)
    • Rifiuto della poesia perché esprime le illusioni
    • Natura matrigna e crudele: meccanismo cieco, indifferente alle condizioni dell’uomo
    • primato della filosofia -> primeggia la prosa -prime e seconde operette morali
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    Leopardi: impegno etico e civile

    • Superamento del pessimismo
    • Non lo convince la fiducia nel progresso
    • Importanza della dimensione sociale per dare valore alla vita (non si esaurisce in sé, rifiuto del suicidio)
    • Civiltà deve: conoscere il vero; denunciare; allearsi gli uni con gli altri per ridurre il dolore; recuperare positività
    • La lotta contro la natura riguarda tutta l’umanità
    • poesia + filosofia
    • poetica del vago e indeterminato