Poggioreale 3

Il terremoto del 1968

  • La Marcia per la Sicilia occidentale e per un nuovo mondo

    La Marcia per la Sicilia occidentale e per un nuovo mondo
    La marcia della protesta e della speranza per la pace e per lo sviluppo fu un evento storico di partecipazione e mobilitazione popolare per i diritti. Mentre l’Italia e il mondo erano nel pieno di cambiamenti epocali, la Sicilia Occidentale si mise in marcia per chiedere Pace, Sviluppo e Dignità per tutti. Il corteo attraversò, dal 5 all'11 marzo 1967, la campagna siciliana e il centro cittadino di Partinico, proseguendo lungo la diga dell'Ancipa fino a giungere nel capoluogo.
  • Il terremoto del 1968

    Il terremoto del 1968
    Le prime scosse si registrarono nel pomeriggio di domenica 14 gennaio 1968, mentre in alcuni paesi del Belice si svolgevano le elezioni municipali. Le scosse più devastanti avvennero la notte tra il 14 e il 15 gennaio, alle 2,20 e di nuovo intorno alle 3 di notte. I paesi di Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Montevago furono i più colpiti, ma danni gravissimi si registrarono anche a Santa Margherita, Santa Ninfa, Partanna, Vita e almeno altri otto paesi della zona.
  • L'emigrazione

    L'emigrazione
    Dal 20 gennaio 1968 le ferrovie dello Stato emisero biglietti gratuiti alla stazione di Palermo a tutti i superstiti del Belice che ne avessero fatto richiesta. Le prefetture di Palermo, Trapani e Agrigento, inoltre, rilasciarono passaporti con procedure d’urgenza ai residenti della zona; il prefetto di Agrigento scrisse il 14 febbraio 1968 di aver rilasciato 2409 passaporti. Con questa linea di condotta si percorreva la strada più semplice per attenuare la pressione sociale nei paesi devastati.
  • Le tendopoli

    Le tendopoli
    A dieci giorni dalla violenta scossa del 15 gennaio erano state impiantate 11 tendopoli, che accoglievano più di 16.000 persone, e gli sfollati ricoverati nei centri di raccolta (scuole, alberghi, edifici pubblici e case private) erano quasi 14.000
  • Legge 241 del 18 marzo 1968

    Legge 241 del 18 marzo 1968
    E' convertito in legge il decreto-legge 27 febbraio 1968, n. 79, concernente ulteriori interventi e provvidenze per la ricostruzione e per la ripresa economica dei comuni della Sicilia colpiti dai terremoti del gennaio 1968. In base alla legge 241 del 18 marzo 1968, l'Ises fu investita del compito di predisporre programmi e modalità di attuazione. Il primo atto visibile, nell'attesa di ricostruire i paesi distrutti, fu la costruzione delle «baraccopoli».
  • L'anno dei Tre Chiodi

    L'anno dei Tre Chiodi
    Il clima di protesta denunciato anche sulle prime pagine del periodico Pianificazione Siciliana venne identificato come l’anno dei “Tre Chiodi”:
    -Primo chiodo: il Governo è fuorilegge perché non ha avviato la ricostruzione e non ha rispettato le promesse;
    -Secondo chiodo: non si pagano più tasse perché il governo è fuorilegge;
    -Terzo chiodo: il piano di sopravvivenza e la lotta per lo sviluppo locale.
  • La Legge 29 aprile 1976, n. 178

    Un punto di svolta si ebbe con la Legge 29 aprile 1976, n. 178, che portò alla decentralizzazione della gestione dei fondi per la ricostruzione, demandando agli enti locali il potere decisionale di allocare e distribuire i fondi statali. Il superamento della legge del 1968 che aveva accentrato
    il controllo dei fondi all’Ispettorato generale per la ricostruzione delle zone terremotate permise quindi ai Comuni di diventare gli attori principali della ricostruzione.